Muha, prima di andare a lezione muha muha
TITOLO: In sospeso (è il titolo, non nel senso che ci sto pensando ... è proprio il titolo ... )
AUTRICE: jinnypazza82
GENERE: L'ormai evergreen angst con brio, nonchè AU
FANDOM: Arashi (Monotematicaaaa!!)
PAIRINGS: A questo pnto oserei dire Sakumoto e Masatoshi (eggià).
RATINGS: direi pg-15 (non succede un granchè ... più chealtro abbiamo un paio di scaricatori di porto, ecco).
DISCLAIMERS: Possiamo saltarli, stavolta? Che il mio cuore si spezza ogni volta T_T *va a disperarsi per non essere possessricedegli arashi ne di nessuno johnny nominato*
NOTE: Come sempre.. non penso di aver scritto sotto alcool, anche se certi errori che ho trovato (spero di aver corretto) mi fanno dubitare
RINGRAZIAMENTI: come sempre Vampiretta e Harin che si sono sorbite tutto il malloppo XD E grazie a Vampiretta per i ratings e il genere, as usual
GIA' POSTATI:
Prologo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Guardo Jun, senza riuscire a smettere di piangere. Il modo in cui prima mi ha allontanato … gli è improvvisamente tornata la paura, e questo mi spaventa a morte. Mi siedo sul letto e poi mi rannicchio accanto a Jun. Lo so, sembro patetico, ma ho davvero bisogno di stargli appiccicato … devo sentire il suo calore, sennò sento che potrei morirne. Jun mi si rannicchia contro. Sembriamo due deficienti, in posizione fetale, attenti a non entrare in contatto, ma guai se le nostre dita non fossero intrecciate … Jun inizia a piangere. Gli passo un braccio sotto la testa, e lui mi nasconde il viso tra la spalla ed il collo. Piange in silenzio, tremando. Io gli affondo il viso nei capelli
<< Non volevo spaventarti, cucciolo …>> gli dico in un sussurro.
<< Lo so!>> singhiozza lui << Non so cosa mi sia preso … io … me lo sentitvo addosso … le sue mani … il suo respiro …>> inizia a gemere. Lo stringo più forte, e mi sfugge un singhiozzo. Lui mi si aggrappa. Dieci minuti fa eravamo due bambini terrorizzati tra le braccia dei nostri fantasmi. Adesso ci stiamo solo sfogando … almeno credo … Jun alza il viso e lo guardo. E’ ancora terrorizzato. Gli accarezzo il viso, asciugandogli le lacrime.
<< Cucciolo …>> lo chiamo. Lui sospira e mi sorride, poi mi bacia
<< Scusami Sho-chan … io ti amo, lo sai, vero? Ma non so cosa mi sia successo, ecco … che dici, e se ci riprovassimo?>>
<< Amore, per favore … datti tempo … quello che hai passato manderebbe al tappeto chiunque, ma tu ti sei rialzato immediatamente … sono preoccupato, ecco … quindi, prenditi tempo, cucciolo. Io non scappo di certo.>>
Jun mi guarda. Gli si riempiono gli occhi di lacrime mentre annuisce e mi sorride. Lo abbraccio stretto e gli accarezzo i capelli. Lo sento tremare ancora. Il mio Jun … Lui sospira e mi si rannicchia contro
<< Io vorrei avere una vita normale con te, Sho-chan …>> mormora. Lo stringo a me, cercando di farlo sentire al sicuro. Perché …
<< Io ti proteggerò, Jun. Non lascerò che ti succeda nulla di male. Se necessario, ti proteggerò anche da me stesso. Non devi avere più paura di niente. Perché io sono accanto a te. Starò sempre con te …>>
Appena finisco di dirlo, sento come un piccolo strappo. Jun sussulta. Deve averlo sentito anche lui. Scattiamo in piedi e corriamo a guardare in soggiorno, poi in cucina, in bagno, nell’ingresso. Ma siamo soli. Ci guardiamo
<< Oh, cavolo … eravamo diventati noi la loro cosa in sospeso …>> dice Jun, cadendo seduto. Io mi passo le mani sul viso. Mi sento stranamente triste. Jun ha le lacrime agli occhi. Poi si riprende e mi sorride, malizioso
<< Siamo soli in casa … e nessuno può vedere i nostri pensieri e sentire le nostre sensazioni …>> dice. Oh, accidenti, la cosa mi fa sentire … benissimo e malissimo allo stesso modo … Lo aiuto ad alzarsi e ci spostiamo sul divano. E’ lui ad iniziare a baciarmi, e credo sia la cosa giusta da lasciargli fare. E’ bastata una frase, e la nostra situazione è completamente cambiata. Ci troviamo sdraiati sul divano e, misteriosamente, la mia camicia è finita sul pavimento, insieme a gran parte dei vestiti di Jun. I baci si sono approfonditi già da un po’ e stiamo per arrivare al dunque
<< Quanto siamo resistiti?>> chiede una voce familiare
<< Dieci minuti … ma ormai … cioè, di la è bello, ma qui c’è Sho-chan …>>
<< Oh, misericordia!>> esclama Satoshi
<< Yay, ce l’avete fatta!>> esulta Masaki
Mi giro con lo sguardo più cattivo che io abbia mai avuto, mentre io e Jun ci rivestiamo alla meno peggio
<< Come se non vi avessimo mai visti!>> protesta Satoshi
<< Ti vergogni di me, dopo tutte le volte che abbiamo fatto il bagno insieme!>> piagnucola Masaki
<< Ho come l’impressione che la situazione sia improvvisamente precipitata …>>> osserva Jun.
<< Che accidenti ci fate qui?>> chiedo, decisamente scocciato
<< Ma come! Eravamo preoccupati!>> dice Masaki, prendendo la sua migliore espressione da cucciolo ferito
<< Tu eri preoccupato. Io ti ho detto di tornare stasera.>> dice Satoshi
<< Beh … mi sembra che non ci sia niente di cui preoccuparsi, no?>> butta li Jun. Grazie, amore …
<< Già …>> dice Masaki, soddisfatto. << Bene, Toshi, possiamo andare … tanto torneremo tutti i giorni … Toshi non riesce a non controllare Jun … in fondo è la sua bambina …>>
Jun fulmina Satoshi con lo sguardo, mentre io scoppio a ridere
<< Jun, posso spiegarti …>> inizia Satoshi
<< Mentre spieghi, io vado a lavare un po’ di piatti …>> canticchia Masaki.
<< Io andrò in bagno, amore …>> dico, baciando Jun sulla guancia
<< Bravo, tesoro. Toshi, parliamo …>>
E sono consapevole di essere stato catapultato in una cosa che avevo dimenticato esistesse. Una famiglia. Siamo una strana famiglia, ma mi piace. E’ la mia famiglia. Senza sapere perché, inizio a canticchiare, mentre di sottofondo sento Jun urlare contro a Satoshi. Rido. Povero Toshi, la sua bambina è una principessina permalosa. La mia principessina …