Oggi sono in uno statopsicoogico di profondo stordimento, causa mancato sonno. Odio l'estate e i temporaliiiiiiii
ho bisogno di commenti per tirarmi su T_T
TITOLO: In sospeso (è il titolo, non nel senso che ci sto pensando ... è proprio il titolo ... )
AUTRICE: jinnypazza82
GENERE: L'ormai evergreen angst con brio, nonchè AU
FANDOM: Arashi (Monotematicaaaa!!)
PAIRINGS: Per ora non ve li dico, cicca cicca.
RATINGS: direi pg-15 (non succede un granchè ... più chealtro abbiamo uno scaricatore di porto, ecco).
DISCLAIMERS: Possiamo saltarli, stavolta? Che il mio cuore si spezza ogni volta T_T *va a disperarsi per non essere possessricedegli arashi ne di nessuno johnny nominato*
NOTE: Come sempre.. non penso di aver scritto sotto alcool, anche se certi errori che ho trovato (spero di aver corretto) mi fanno dubitare
RINGRAZIAMENTI: come sempre Vampiretta e Harin che si sono sorbite tutto il malloppo XD E grazie a Vampiretta per i ratings e il genere, as usual
GIA' POSTATI:
Prologo 1 Il ragazzino parla troppo. Non voglio che Sho sappia… Lo trovo inutile, ecco… e poi, se avesse voluto davvero sapere, mi avrebbe chiesto lui informazioni, invece di farsi anni di inutili problemi su quanto poteva chiedermi senza che mi offendessi.
<< Non so praticamente nulla… >> dice Sho. E mi guarda. Odio queste nuove generazioni sveglie! No, non è vero, nel caso di Sho lo adoro. Però…
<< Non sa nulla. Non mi va molto di parlarne.>> dico, prima che la conversazione prenda una piega più strana
<< Ma…>> prova Kazunari
<< Non dovreste parlare di lavoro? Tra un’ora c’è la riunione mattutina, se fate in fretta, potrai già renderti utile, Nino…>>
<< Non badargli, da nomignoli a tutti…>> dice Sho. Quello sguardo non mi dice nulla di buono… mi sa che nonostante tutto, qualcosa dovrò spiegargli… Assisto, più o meno attento, alla piccola lezione. Poi ci spostiamo, e comincia la riunione. Ad essere sincero, non ci capisco niente. Ho aiutato Sho a studiare, ma un conto è controllare gli argomenti dal libro, un conto è capire… guardo dall’enorme vetrata. Mi piace osservare come la città sia cambiata. Sono almeno cento anni che sono a Tokyo, ed è cambiata davvero molto… E mi perdo nei ricordi. Un viso. Un sorriso. Una voce, che continua a tornare. Se solo sapessi dove cercare… ma ho rinunciato a cercare. Io devo stare accanto a Sho. Glie l’ho promesso… sento un tocco sulla spalla e mi giro di scatto
<< Ma-chan, che ti succede? Oggi sei strano…>> mi dice Sho. Sorrido e scuoto la testa, ma non è convinto. Merda. Ormai mi conosce troppo.
<< Ero solo soprappensiero…>> dico, cercando di sembrare più convincente. Ma Sho non è più un bambino
<< Stasera finisco prima…>> mi dice. Che fastidio! Che fastidio! Che fastidio!
<< Ok…>> rispondo. Non ci provo nemmeno più.
Finita la giornata di lavoro, Kazunari ci saluta, inchinandosi. E’ la prima volta che interagisco con un collega di Sho, e la cosa non mi dispiace.
<< Ciao, Nino!>> dico. Lui mi sorride, divertito. Man mano che, durante il giorno, la timidezza è scomparsa, si è rivelato essere un esserino tendenzialmente perfido. In fondo mi piace. Sho ha bisogno di qualcuno del genere accanto, sul lavoro. Quest’azienda è in ottime mani. Per quanto poco ci possa capire io… ed eccoci qui. Saliamo sull’ascensore del palazzo dove… beh abitiamo. Sho è pensieroso. Ha chiamato per ordinare la pizza, dovrebbero arrivare poco dopo di noi.
<< Potrei andare ad aprire io…>> dico. L’idea di vedere il povero fattorino in difficoltà mi ha sempre attirato molto
<< Non credo…>> dice Sho, ridendo.
<< Uffa.>> sbuffo.
Venti minuti dopo, quando abbiamo finito di mangiare, Sho si alza ed inizia a camminare avanti ed indietro per la stanza. Ci siamo. Sospiro
<< Cosa vuoi sapere?>> chiedo, sedendomi più comodo. Sho si ferma e mi guarda
<< Chi sei… cosa sei, forse dovrei dire…>>
Abbasso il viso. Non sono preparato a quello sguardo spaventato! Che succede, Sho-chan? Sono sempre Ma-chan, no? Ma non credo che voglia questa risposta
<< Sono… un fantasma, o uno spirito… forse preferisco la seconda… angelo custode mi mancava, mi è sempre piaciuta da morire… infatti sei il mio legame preferito…>> alzo lo sguardo, sorridendo, ma Sho è dannatamente serio. Ricomincia a camminare avanti ed indietro
<< Quindi sei… morto?>> mi chiede.
<< Eh… già… sono settecento anni quest’anno…>> uh, accidenti, è vero che faccio il settecentesimo! Auguri a me… Sho si gira a guardarmi
<< Quest’anno? E che giorno? Dovremmo festeggiare!>> dice. La cosa che mi fa impazzire, è che quando se ne esce con frasi simili, ne è seriamente convinto.
<< Che ne so? Il giorno non lo ricordo… non ricordo nemmeno come sono morto…>> dico. Sho fa una smorfia. Poi sorride
<< Allora festeggeremo a giugno, così siamo a mezza via tra il mio compleanno ed il tuo… sempre che sia davvero a dicembre…>>
<< Si… ho fatto i calcoli… ho avuto del tempo per calcolare esattamente la data della mia nascita con il calendario attuale.>> dico. Sho ride. La sta prendendo bene… mi si siede di fronte, sul pavimento, ed abbraccia un cuscino, come quand’era piccolo
<< Davvero ti piace essere considerato un angelo custode?>> mi chiede. E non posso fare a meno di commuovermi
<< Lo adoro…>> riesco a balbettare. Stupide lacrime.
<< Ma-chan… che ti succede… non ti ho mai visto così…>> mi dice
<< Mi commuovo!>> protesto, e mi asciugo gli occhi
<< Ma…>>
<< Sono sempre stato così, solo che da piccolo dormivi di più.>> dico. Per quanto possa sembrare impossibile, sono arrossito. Non ho più il sangue da un po’, ma arrossisco lo stesso… Sho mi osserva
<< Hai qualche ipotesi su come sei finito in questa situazione? Se sei un fantasma, probabilmente hai qualcosa in sospeso… che cos’è?>>
Merda.
<< Beh… ero un brigante… di ipotesi ne ho un po’ e tutte plausibili… per la mia epoca non ero propriamente giovane, e non facevo una vita agiata. Potrei essere morto di qualche malattia. Di fame. Ucciso mentre cercavo di depredare qualcuno… >> non pensavo che ripensare al mio passato mi facesse provare nostalgia. Non dopo così tanto tempo…
<< Però avevano paura di me, eh!>> dico, orgoglioso. Sho alza un sopracciglio
<< Con quei sorrisi?>> mi chiede, scettico.
<< Non sorridevo mica, quando andavo a derubare la gente… non chiedevo per favore. Saltavo fuori urlando, e con la faccia rabbiosa…>>
<< Credo di non averti mai visto arrabbiato…>> mi dice in un soffio, e gli sorrido
<< Non mi arrabbierei mai con te.>> gli dico << Non per molto, quantomeno…>>
Mi sta soppesando con lo sguardo
<< Beh, per i canoni attuali non sei particolarmente alto…>>
<< Ha parlato la stanga…>> replico
<< Fammi finire, scemo!>> ride << se sei morto settecento anni fa… per l’epoca dovevi essere enorme…>>
Ci penso, e sorrido
<< Un po’.>> ammetto. Sho si sposta sul divano, si sdraia e mi posa la testa sulle ginocchia. Stasera mi sembra ringiovanito di quindici anni. Inizio ad accarezzargli i capelli
<< Non mi hai detto cosa ti ha tenuto qui per settecento anni…>> mi dice, chiudendo gli occhi
<< Non è importante.>> dico. Sho apre gli occhi
<< Se non fosse importante, non saresti qui.>> mi fa notare. Faccio una smorfia.
<< Dimmelo, dai… lo so che non ti ho mai chiesto niente, ma adesso te lo sto chiedendo…>>
<< Adesso come adesso sono qui per proteggere te.>> dico, sorridendo. Sho mi da una cuscinata
<< La verità!>>
<< E’ la verità.>> ed è così. << Te l’ho promesso. Starò sempre con te.>> dico. Sho si morde le labbra
<< E prima di questa promessa, che adesso trovo abbastanza stupida?>> mi chiede. Mi sento male. Mi considera davvero così poco? Gli sposto la testa e mi alzo di scatto, allontanandomi. Mi sento strano
<< Ma-chan…>>
<< Allora è solo una promessa stupida?!>> mi fermo vedendo la sua espressione. Ho alzato la voce con lui. Non volevo… Ma… mi si avvicina e mi abbraccia e mi calmo. Dannato ragazzino!