Dopodichè vado a dormire, che son devastata oggi XD Ammetto di aver dormito fino alle 10, dalle 8 e 40 >_> ma non ce la posso fare stasera. Aver lavorato con la schiena che non va caus abotta allucinante stamatina mi ha ammazata il doppio (ehhh, quando una non sa camminare è anche giusto che caschi diretta di osso sacro dopo un volo, e che si trascini il contraccolpo alla schiena poi)
TITOLO: ancora da definire
AUTRICE: Jinny
GENERE: angst (ma si, facciamo la sborona)
RATING: nc-17
WARNING: yaoi
NOTE: Storia e personaggi originali
GIA' POSTATI:
Uno Due Tre Quattro Cinque Sei Sette Otto Nove Damian entrò nella sala conferenze sentendosi una gomma masticata per ore, sputata e pestata poco dopo … sentendo gli squittii e gli urletti mal trattenuti, però, dedusse di sembrare abbastanza perfetto, visto da fuori. Si sedette, senza alzare lo sguardo. Senza sorridere. Non ce la faceva. Non voleva farcela. Allison gli sfiorò una mano e lui alzò il viso leggermente. La donna gli rivolse un piccolo sorriso, ma Damian riuscì solo a fare una smorfia
<< Negli ultimi giorni …>> iniziò, appena vi fu silenzio nella stanza <<… negli ultimi giorni avete ricominciato a chiedermi della mia famiglia. Vi sono arrivate indiscrezioni e volete sapere cosa sia successo realmente. Lo capisco. Ma … >> dovette ricacciare indietro la nausea. Vomitare a getto sui giornalisti gli avrebbe dato un’enorme soddisfazione, ma non era una buona idea. O no? Inspirò profondamente. Nessuno aveva osato aprire bocca durante il momento di silenzio
<< Ok. A febbraio di quest’anno, mio padre ha sparato a mia madre e si è sparato. Io stavo rientrando in casa in quel momento. Ho sentito il primo sparo e sono salito a vedere … >> la voce lo abbandonò di nuovo per un istante, mentre i ricordi lo travolgevano.
<< Aveva la pistola in bocca quando ho raggiunto la loro camera. Gli ho urlato di non spararsi, ma l’ha fatto lo stesso … ieri mi è stato chiesto perché non l’abbia fermato, ed in effetti non so perché non sia entrato nella stanza … non so nemmeno se avrei avuto il tempo di fermarlo prima che premesse il grilletto. L’unica cosa che so è che i miei genitori non ci sono più, e che parlarne non mi piace per nulla, quindi per favore, smettetela di fare domande a me e soprattutto a mio fratello. Lasciateci in pace, per favore …>>
<< Come ti senti, a riguardo?>> chiese qualcuno. Damian ridacchiò, incredulo
<< Secondo voi come mi sento?!>> urlò, dopodiché scattò in piedi ed uscì dalla stanza. Non era mai fuggito prima da una conferenza stampa, ma tirare fuori tutto davanti ai giornalisti, ora che aveva effettivamente recepito cosa fosse successo, lo stava rendendo più nervoso del solito. Più … fragile … sentì Allison infuriarsi, nella stanza
<< E’ un ragazzino, e ha avuto un trauma non indifferente! Un minimo di buonsenso, signori!>>
Damian sospirò e cercò di ricordarsi dove fosse il bagno, ma non vedeva molto …
<< Sono qui, piccolo …>> disse la voce di Allison, nel suo orecchio. Damian si girò verso Allison, che lo abbracciò stretto
<< Voglio andare a casa …>> gemette Damian <
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Allison lo sostenne fino all’auto, mentre Damian tentava di recuperare il controllo. Una volta sull’auto, si rannicchiò, ed Allison lo tenne stretto, accarezzandogli i capelli
<< Adesso mi passa …>> mormorò, dopo un po’ che rimaneva in silenzio
<< Damy, sei … tremendamente giovane. Non devi essere così per forza … e se te lo dico io …>>
<< Non so più come essere in un altro modo!>> disse Damian. La sua voce gli sembrò disperata. Allison lo fece coricare su un fianco, in maniera da fargli appoggiare la testa sulle sua gambe, ed iniziò ad accarezzargli la fronte. Damian chiuse gli occhi, cercando di calmarsi
<< Grazie, Ally …>> mormorò << Anche per prima … la dentro mi hai difeso …>>
<< Va un pochino meglio, ora?>> gli chiese lei, continuando ad accarezzargli la fronte
<< Si …>> mormorò Damian. Appena arrivò a casa, si rifugiò nella propria stanza. Non voleva far preoccupare Alan, ma … dopo pochi istanti, Christopher lo raggiunse
<< Mamma mi ha chiamato … ha detto che sei … oh, cazzo, sei polverizzato, non sei a pezzi …>>
Damian allungò le braccia verso Christopher, con urgenza. Quello chiuse la porta e corse ad abbracciarlo. Damian gli si aggrappò forte, tremando, cercando quel contatto con tutto il suo essere, poi si staccò quel tanto che gli bastava per baciare Christopher e trascinarlo sul letto, sopra di lui, iniziando a spogliarlo, con urgenza. Christopher si staccò
<< Dam … non so se sia il caso …>>
<< Ti prego …>> mormorò Damian. Sentì con sgomento la propria voce tremare e si aggrappò forte alle braccia di Christopher. Gli occhi turchese dell’altro si riempirono di lacrime, mentre gli dava un bacio dolce e finiva poi di togliersi i vestiti. Damian si trovò nudo, sdraiato sul letto, mentre Christopher gli baciava il petto, mordicchiandogli un capezzolo, per poi scendere con i baci lungo l’addome, infilarsi con la lingua nel suo ombelico, le mani ad accarezzargli ogni centimetro di pelle che riuscivano a raggiungere. Le labbra di Christopher si abbassarono ancora, e a Damian sfuggì un gemito. Posò le mani sulle guance di Christopher, facendogli alzare lo sguardo, e portando i loro visi alla stessa altezza
<< Dam …>> sospirò Christopher. Damian lo guardò negli occhi, passandogli poi le gambe attorno ai fianchi. Tremava ancora, e voleva Chris. Sentiva la necessità di eliminare le sensazioni provate quella mattina, e sentiva che Chris poteva mandarle via … Christopher lo baciò, con impeto, e Damian gemette nel bacio, sentendo le mani di Christopher accarezzargli le cosce.
<< Chris …>> lo chiamò piano, prendendogli le mani
<< Damy, ti farà male se …>>
Damian scosse la testa
<< Non me ne frega niente, al momento …>> sibilò. Christopher sospirò. Diede un bacio dolcissimo a Damian, e lo penetrò, con un’unica spinta. Damian serrò gli occhi, stringendosi alle braccia di Christopher. Si morse forte le labbra, ma iniziò a muoversi quasi subito. Faceva male, ma il dolore venne sostituito quasi subito dal piacere. Sentiva Christopher dentro di sé, le mani di Christopher sul suo corpo, le labbra di Christopher sul suo viso, sulle sue labbra … poi una mano di Chris avvolse la sua erezione, e Damian gemette forte, aggrappandosi alle spalle dell’altro, completamente sopraffatto dalle sensazioni che il suo corpo stava provando. Quando raggiunsero l’orgasmo, insieme, e Christopher gli posò la fronte su una spalla, per riprendere fiato, Damian si rese conto di sentirsi decisamente … bene. Sospirò, mentre Chris usciva piano da lui, baciandogli la fronte, e lo strinse a sé, quando quello gli si rannicchiò accanto
<< Stai tremando Damy …>>
<< Lo so …>> sorrise Damian. Poi sospirò, stringendo un po’ di più Christopher a sé
<< Grazie …>> mormorò, un istante prima di addormentarsi.