TITOLO: ancora da definire
AUTRICE: Jinny
GENERE: angst (ma si, facciamo la sborona)
RATING: nc-17
WARNING: yaoi
NOTE: Storia e personaggi originali
GIA' POSTATI:
Uno Due Tre Quattro Cinque Sei Sette Otto Christopher sospirò. Aveva passato gli ultimi due giorni a cercare di capacitarsi di aver visto Damian cedere … beh, quasi cedere in effetti. Dopo quella notte passata assieme, si erano a malapena incontrati, dato che oltre alla scuola e agli allenamenti di basket in quei giorni Damian era sotto assedio da parte dei giornalisti. Ancora domande sui suoi … Christopher voleva seriamente ammazzarli tutti, ma non poteva. Guardò Alan, che era tornato ad essere cupo, e gli si avvicinò
<< Non sono mio fratello.>> gli fece notare Alan, in tono acido
<< No, sei molto più acido.>> rispose Christopher, sedendoglisi di fronte. Le lezioni erano appena finite, e nell’aula c’era una gran confusione. Alec e Carol erano scomparsi da qualche parte, e James si era avviato in tutta fretta verso la palestra. Voleva provare un paio di cose prima che iniziassero gli allenamenti. Alan, invece, sembrava avere tutta l’intenzione di saltarli …
<< Scusa. E’ che … beh, pensavo si fossero stufati di chiederci dei nostri genitori … io riesco a svignarmela, ma Damy viene preso d’assalto e … sono preoccupato … Chris …>> e chiamandolo, Alan alzò il viso e gli prese le mani
<< Ti scongiuro, stagli vicino … io adesso non ci sto riuscendo …>> aveva gli occhi pieni di lacrime. Christopher liberò una mano e glie la posò sui capelli. Alan sospirò, mordendosi forte le labbra
<< Vorrei essere forte come lui …>> mormorò, rinunciando a lottare contro le lacrime. Christopher lo strinse a sé
<< La situazione è brutta anche per te, non dovresti preoccuparti di sostenere Damy, ora. Ci penso io, ok?>> disse. Alan si staccò, annuendo, e si asciugò gli occhi. Poi fece un mezzo sorriso
<< Grazie …>> mormorò
<< Vai agli allenamenti?>> gli chiese Christopher. Alan annuì
<< Dovrebbe arrivare anche Damy, comunque …>> disse, annuendo. Ed in quel momento Damian entrò in aula. Christopher lo guardò, ma si teneva i capelli davanti al viso. Si lasciò cadere su una seda accanto al gemello e gli posò la testa sulla spalla, sospirando
<< Damy …>> lo chiamò Alan, ma Damian scosse la testa. Allungò una mano verso Christopher, che glie la strinse. Tremava.
<< Mi hanno chiesto perché non l’ho fermato …>> mormorò dopo un po’. Alan si irrigidì.
<< Damy, tu ci hai provato, ma aveva una pistola, sai?>> disse.
Damian si tirò indietro i capelli. Aveva l’espressione contratta. Christopher fece per abbracciarlo, ma Damian scosse velocemente la testa.
<< Bagno.>> disse, scattando in piedi ed uscendo. Alan lanciò uno sguardo supplichevole a Christopher, che annuì e si lanciò all’inseguimento. Entrò nel bagno dei maschi del piano. Damian si stava sciacquando il viso
<< Dam …>>
Quello si girò a rivolgergli un debole sorriso
<< Se mi passa la nausea, tutto bene …>> disse. Christopher gli si avvicinò, e Damian si lasciò abbracciare, stavolta
<< Non sono riuscito a rispondere,sai?>> mormorò << Non ce l’ho fatta …>> nascose il viso nell’incavo tra spalla e collo di Christopher, che lo strinse forte. Damian ricambiò l’abbraccio. Non tremava più, notò Christopher
<< Meglio?>> gli chiese. Damian si staccò, sorridendo
<< Molto meglio.>> disse, dandogli un piccolo bacio
<< Bene, filo agli allenamenti, prima che mi lincino. Ho bisogno di sfogarmi … non guardarmi così, poi mi sfogo anche in altra maniera …>>
<< Maniaco!>> squittì Christopher, nascondendosi il viso tra le mani.
Alec sbuffò
<< Winters, che state combinando? Tutti due!>> urlò. Di solito erano perfetti, ma quel giorno non ne stavano imbroccando una … vide con sgomento Alan abbassare il viso, ma si disse che avrebbe dovuto resistere … era il capitano della squadra, no? … si avvicinò e vide che Alan aveva iniziato a piangere in silenzio. Damian si limitò a fare una smorfia
<< Giornata di merda …>> disse, con un mezzo sorriso
<< E allora andate a casa, scusa …>> disse Alec, con espressione preoccupata
<< Lascia che ci sfoghiamo, per favore …>> mormorò Alan, asciugandosi gli occhi. James li raggiunse, e posò una mano sulla spalla ad Alan, protettivo
<< Beh, allora cercate di giocare decentemente.>> disse Alec, ignorando lo sguardo di James
<< Non parlare così ad Al. Non oggi …>> sfuggì a Damian. Alec alzò le sopracciglia, poi lo prese per un braccio e lo trascinò in un posto appartato
<< Si può sapere che cazzo hai?! Non sei venuto a lezione, vieni qui e non combini niente …>>
Damian si svincolò, facendo una smorfia
<< Un po’ di casino coi giornalisti. Niente di che. >> disse, tenendo lo sguardo basso
<< Così vanno a farsi fottere i miei buoni propositi di fare il capitano severo e cattivo, Winters, non vale …>> si lamentò Alec. Damian rise
<< Bravo, ridi.>> disse Alec, sorridendo e piegando leggermente la testa di lato. Poi sospirò
<< Bene, ora fila in campo! Prendi tuo fratello e fateci vedere che non siete diventati dei mollaccioni!>> urlò. Damian rise di nuovo e corse in campo. Alec sospirò. Non sapeva bene ancora come considerarsi per i Winters … un compagno di scuola? Il figlio del preside? Un amico? Non ne aveva idea. Sapeva solo che si preoccupava …
Damian si lasciò cadere sulla panca in spogliatoio. Si era stancato, all’allenamento. Quella sera sarebbe riuscito a dormire, probabilmente. Nonostante tutto … Alan gli si sedette accanto e gli prese la mano, in silenzio
<< Domani mattina ho una conferenza stampa per … ri ri rispiegare tutto … ma alla terza ora dovrei entrare …>> disse Damian. Alan sospirò
<< Non devi farlo per forza …>> disse
<< Se faccio una conferenza stampa, avrò la scusa per non rispondere più a quelli che si piazzano fuori di casa …>> disse, stringendosi nelle spalle.
<< Stiamo a casa, domani …>> disse Alan
<< Se vuoi, stai a casa tu. Io … ho bisogno di tenermi la mente occupata, Al … prima di iniziare scuola, avevo il lavoro a tenermi la testa occupata, ma adesso … non mi ero reso conto che mi sarebbe mancato così tanto, sai?>>
<< Si supponeva che ci saremmo diplomati a Boston, però. E che mamma e papà sarebbero stati presenti alla cerimonia di consegna …>> mormorò Alan. Damian fece una smorfia
<< Sulla seconda ho i miei dubbi …>> disse piano
<< Vero. Mamma sarebbe stata troppo presa ad organizzare i suoi comitati, o a prendere sonniferi. E papà avrebbe avuto qualche segretaria da farsi … detta così … non sembra una gran perdita, eh?>> disse Alan. E ridacchiò. Anche Damian ridacchiò
<< Winters, siamo dei figli pessimi …>> sbuffò poi Alan
<< Vero …>> mormorò Damian
<< Bene, e visto che adesso sei tu quello troppo occupato a fare il depresso per reagire, si è liberata una doccia e te la frego!>> disse Alan, scattando in piedi e fiondandosi verso le docce. Damian sorrise, vedendolo, e sospirò. Si girò sentendo una mano sulla spalla
<< Oh … Harris …>> disse, sorridendo di nuovo
<< Che succede oggi? Al sembrava giù … e anche tu, a dirla tutta …>>
Damian si costrinse a mantenere i battiti del proprio cuore sotto controllo. Pensò a Christopher che, così piccino rispetto a lui, lo abbracciava, e si trovò mentalmente un po’ più calmo.
<< Nulla di che … soliti casini coi giornalisti … >> disse
<< Ti va di spiegarmi?>> chiese James
<< Ti va di parlarne con Al?>> chiese di rimando Damian
<< Senza offesa, ma non ho voglia di parlarne. E’ una cosa di cui sto già parlando anche troppo per i miei gusti …>> si affrettò ad aggiungere, vedendo l’espressione di James incupirsi leggermente
<< Oh … scusa …>> disse James, con espressione contrita. Poi si allontanò. Damian vide che finalmente s’era liberata un’altra doccia e ne approfittò. Quando uscì, Alan stava parlando a bassa voce con James, mentre si rivestivano e raccoglievano le loro cose per tornare a casa
<< Damy, ti spiace se vado da Jamie stasera? …. I suoi non ci sono … e … oh, ma domani mattina …>>
<< Vai tranquillo. Tedierò Chris.>> disse Damian, con un sorriso tutt’altro che innocente
<< Dio, mio fratello è un maniaco …>> rise Alan. Damian si morse l’interno della guancia per non mettersi a correre in tondo emettendo ultrasuoni. Suo fratello aveva appena riso. Aveva riso davvero …