Calendario dell'Avvento (giorno 16°)

Dec 16, 2009 23:32

Titolo: Piccola avventura prima di Natale
Fandom: Tsubasa Reservoir Chronicle
Personaggi: Kamui, un piccolo Fuma
Rating: G
Parole: 820 (Word)
Prompt: "City sidewalks, busy sidewalks / Dressed in holiday style" da Calendario dell'Avvento
Avvertimenti: per leggere questa storia è necessario leggere la ff di michiru_kaiou7, Remember


Kamui sbuffò per l’ennesima volta, continuando a camminare a passo svelto lungo i marciapiedi strabordanti di folla di quel mondo in cui erano finito. Giusto il tempo di capire che erano nel bel mezzo di una festività (Natale, si chiamava) e Subaru era sparito; Kamui ormai c’era quasi abituato, anche se il panico difficilmente riusciva a farselo passare. Quindi sbuffava. Sia per tentare di regolarizzare il suo battito cardiaco estremamente accelerato, sia perché… Oh, era orribile: quella città era piena di gente che lo spintonava, gli calpestava i piedi e s’affrettava a destra e a manca come fosse stata la fine del mondo; in più, i negozi erano pieni di lucine coloratissime che si accendevano e spegnevano, s’accendevano e si spegnevano, e Kamui iniziava a trovarle molto fastidiose; per non parlare di quegli alberi tutti decorati con palline, festoni e altre mostruosità del genere. E in tutto quello Subaru ero sparito. Gli veniva da piangere e per un attimo folle il vampiro pensò di accucciarsi in un angolo della strada e mettersi a frignare.
All’improvviso, mentre valutava quale angolino del marciapiede fosse meno affollato, si sentì strattonare per una manica; si voltò e non vide nulla.
“Sono qui.” Pigolò una voce qualche centimetro più in basso. Kamui abbassò il capo e vide un bambino infagottato in uno sciarpone azzurro che lo guardava da sotto in su con gli occhi curiosi; il vampiro sbatté le palpebre con perplessità, ma il ragazzino non disse nulla, rimase a guardarlo tenendogli la manica.
“Che c’è?” Domandò nervoso; se ci fosse stato Subaru lì vicino a lui di sicuro avrebbe saputo cosa fare… Ma Subaru non c’era!
“Signore, tu sei pacchiano?” Domandò candidamente, serissimo.
Kamui lo guardò per qualche attimo prima di riuscire a metabolizzare la domanda, poi… “Ma come osi, moccioso?! Ovvio che non lo sono!”
“Ah, meno male.” Sospirò il bambino, afferrandogli la mano con la sua (dopo aver finalmente mollato la sua manica). “Così mi puoi aiutare.”
“Non ho la minima intenzione di aiutare un moccioso maleducato come te!” Brontolò irritato il vampiro, cercando di liberarsi dalla presa del piccolo seccatore.
“Ma…”
“Niente ‘ma’! Mi stai facendo perdere tempo, devo cercare mio fratello!”
“Anch’io!” Pigolò quello, guardandolo con occhi speranzosi. “Anch’io devo cercare mio fratello… Mi sono perso.” Aggiunse con lieve imbarazzo, abbassando un po’ il capino.
Kamui ammutolì, valutando il piccoletto: era un umano di non più di cinque anni - forse meno, ma Kamui non era bravo in quelle cose, quello bravo era Subaru - e lasciare un moccioso simile da solo in mezzo a quella bolgia faceva protestare la sua coscienza - che aveva la voce di suo fratello. Con uno sbuffo particolarmente sonoro, il vampiro strinse la mano del pargolo ed iniziò a tirarselo dietro.
“Grazie!” Esclamò il bambino, trotterellandogli dietro con un po’ di fatica, visto che Kamui camminava piuttosto speditamente; e con tutta quella gente, pensò il vampiro, il pargolo rischiava continuamente di venire calpestato da qualcuno. Quindi si bloccò improvvisamente - il bambino andò a sbattere contro le sue gambe - e, mostrandosi estremamente scocciato, lo prese in braccio ricominciando a camminare
“Tu non sei pacchiano per niente, signore.” Commentò il bambino, sorridendo.
“Tsk, te l’avevo detto…”
“Io mi chiamo Fuma, ma mio fratello mi chiama Fu-chan. Anche tu puoi chiamarmi così. Tu come ti chiami, signore?”
“Invece di parlare, perché non guardi in giro? Non devi cercare tuo fratello?”
“Già…” Disse serio il bambino. “Nii-san mi sgriderà di sicuro…” Brontolò, stringendosi un po’ di più a Kamui che, improvvisamente, non sentì più il bisogno di rimproverare suo fratello, quando l’avesse trovato.
“Beh, ti sei perso…”
“Non volevo. E poi c’è tanta gente.” Rifletté Fuma, giocherellando con una ciocca di capelli di Kamui, mentre si guardava intorno. Poi, improvvisamente, si agitò. “Oh, eccolo, eccolo!” Esclamò, puntando il dito verso un punto imprecisato fra la folla. Il vampiro si voltò, ma non vide nulla di particolare, ciononostante s’incamminò nella direzione indicata dal pargolo. “Posso scendere, ora.” Gli disse Fuma e Kamui lo mise a terra. Ma non appena il marmocchio corse verso suo fratello, lui vide Subaru e si dimenticò di tutto il resto.
“Subaru!” Esclamò, raggiungendolo in fretta e prendendolo per le spalle; Subaru si voltò verso di lui sorridendo. “Ma dov’eri finito?”
“Oh, scusami, Kamui-chan. È che questo posto è così bello che mi sono distratto.” Gli rispose un po’ colpevole il fratello. “E poi ho incontrato un ragazzino che aveva perso il fratellino minore ed ho pensato d’aiutarlo… Ah, chissà dov’è finito…” Borbottò guardandosi intorno preoccupato.
Kamui sospirò, quasi incredulo: non poteva essere una coincidenza, vero?
“Tranquillo, Subaru-chan, sono sicuro che i due fratelli si sono ritrovati…”
Subaru lo guardò con un po’ d’esitazione, ma, non appena lo guardò negli occhi, sembrò convincersi ed annuì sorridendo. “Meno male…”
“Già, meno male…” Così mi sono liberato di quel piccolo rompiscatole, pensò, non potendo però evitarsi di considerare quant’era tenero quel piccolo fagottino azzurro che gli si era stretto vicino.

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