Titolo: In ascensore accadono cose…
Fandom: Glee
Autore:
queenseptienna Pairing: Blaine Anderson/Kurt Hummel (Klaine)
Rating: NC17
Genere: erotico
Avvertimenti: slash, sesso non descrittivo, PWP
Info: scritto per il prompt GLEE Blaine/Kurt Hummel, blackout nel
#4 p0rn Fest di
fanfic_italia e per il prompt “Paura” della
mia tabella del
bingo_italia.
Dedicata a
vanryo (che mi ucciderà per aver scritto questa COSA), per
ishirane e
3x9_lover *O*
Info2: è la prima ff di questo pairing che scrivo. Non mi piace T_T
Disclaimer: mai successo, mai accaduto, bla bla bla.
Kurt non ci poteva credere di essere rimasto chiuso in quell’ascensore a causa di uno stupidissimo blackout. Stava già ad avere i primi attacchi isterici quando Blaine, l’unico altro occupante, gli mise una mano sulla spalla per calmarlo.
“Dai Kurt, è solo andata via la luce! Tornerà fra meno di cinque minuti, stai tranquillo”. Al suono rassicurante della sua voce, il soprano si tranquillizzò un poco, ma la situazione tornò critica non appena si accorse che era passato un quarto d’ora, da quel poco che poteva vedere dalle lancette fluorescenti del suo orologio.
Blaine allora tentò altri metodi, invitandolo a sedersi sul pavimento dell’ascensore e abbracciandolo. “Non sapevo soffrissi di claustrofobia.”
“Nemmeno io, fino a poco fa.” Rantolò Kurt, aggrappandosi alla maglietta del Warblers per cercare di dimenticare l’incresciosa situazione in cui si erano ficcati. A chi cavolo dei due era venuto in mente di andare a trovare il fratello di Blaine nello studio pubblicitario dove lavorava? Ah sì, era tutta colpa della campagna di Lady Gaga che stava seguendo e che il Warblers aveva voluto mostrare a tutti i costi a Kurt per farlo felice.
“Ho premuto più volte il pulsante di allarme, vedrai che verranno presto.” In quel modo Blaine sperava di far passare il tempo, certo i soccorsi non sarebbero tardati ad arrivare, ma il gemito impaurito che l’altro ragazzo fece contro il suo collo gli mandò una scarica elettrica lungo la spina dorsale.
Cattivo Blaine, cattivo!
Che diamine, erano in una situazione di emergenza, non poteva davvero pensare a certe cose.
Kurt però gli si strinse di più addosso, manifestando le sue paure e Blaine non sapeva davvero più dove guardare, nonostante fosse buio. “Kurt, staccati un pochino… io…”
“Non vorrai davvero abbandonarmi così?” strillò l’altro, in preda ad una crisi isterica bella e buona. “Io sto morendo di paura!”
Blaine sospirò, non c’era verso. Così decise di assecondare il proprio istinto per far passare il tempo e calmare al contempo Kurt, che era nel pieno di una delle sue esibizioni da regina del drama, per quel che poteva scorgere dai suoi movimenti.
Lo afferrò per la vita e lo spinse contro una parete, causando un baso mugolio di protesta, che divenne ansimante non appena gli tappò la bocca con la propria.
“Rendiamo utile questo tempo, mh?”
“Blaine, se ci scoprono sarà la cosa più imbarazzante della mia vita!” protestò, mentre il suo ragazzo gli slacciava i pantaloni senza troppi complimenti.
“Vorrà dire che lo metterai al di sopra di te che fai la pubblicità alla Terra del Materasso.” Il Warblers non era mai stato così in realtà. Lui era perfettino, misurato e calmo, mai un eccesso o cose sfrenate. Peccato che quello di scoparsi il suo ragazzo in un luogo quasi pubblico fosse una delle sue indecenti fantasie da quando lui e Kurt avevano deciso di uscire insieme e il fatto che condividessero la stessa camera da letto alla Dalton Academy non aiutava per niente il suo autocontrollo. Così ogni tanto il lato violento di Blaine emergeva con prepotenza e quello era uno di quei momenti in cu Kurt sapeva che non ce n’era per nessuno.
Così lo lasciò fare, lasciandosi scappare un ansito quando l’altro gli sfilò la maglietta di Marc Jacobs e gli addentò il petto e i capezzoli, causandogli fremiti di natura tutt’altro che ignota.
Blaine era sempre così in quei momenti, irruente e passionale, come uno sfogo sotto la sua aria compassata da bravo ragazzo/studente/figlio/cantante che tutti i giorni indossava come una seconda pelle.
Gli permise di violentargli la bocca per l’ennesima volta e di farsi allargare le gambe, fra cui Blaine si pose, sfregando insieme le loro erezioni. La frizione fece quasi svenire Kurt per l’intenso piacere, sarebbe potuto morire lì in quel momento e ringraziare il cielo e tutti i cori angelici.
“Vorrei vedere la tua faccia adesso.” Ringhiò Anderson, contro il suo collo, mentre dopo una davvero breve preparazione gli afferrava i fianchi e si spingeva dentro di lui. Hummel si aggrappò alle sue spalle mentre si sentiva spezzare in due, il sudore che colava dalla fronte di entrambi mentre si aggrovigliavano indecentemente nello spazio angusto di un ascensore senza corrente. Il buio accolse il loro piacere, mentre si lasciavano andare tra i baci e Blaine tornò il ragazzo dolce si sempre, dopo avergli tempestato la fronte di piccoli baci.
Kurt mugolò qualcosa contro il suo petto, aveva ancora il fiatone per quella che era stata praticamente una sveltina. “Mi piaci quando sei così.”
“Era una mia fantasia da un sacco di tempo.” Gli confessò Blaine, mentre tastava il pavimento alla ricerca disperata dei propri pantaloni.
Kurt si mise a ridacchiare, si sentiva ancora sconvolto e piacevolmente soddisfatto di aver superato la propria paura e realizzato una fantasia del proprio fidanzato.
La corrente tornò qualche istante dopo e i due si guardarono terrorizzati, rivestendosi alla velocità della luce. L’ascensore si mosse con uno scatto energico e iniziò una lunga discesa, che si concluse al piano terra con i tecnici che aprivano le porte e rivelando i due ragazzi scarmigliati.
Il maggiore dei fratelli Anderson non nascose un sorrisino quando li vide uscire. “Vi siete scambiati le maglie. Venite, meglio prendere le scale o rischiamo di fare notte qui.”
Blaine e Kurt lo seguirono trattenendo a stento una risata.
FINE