Fic: Lovebug (the kids are all fucked up)

Mar 03, 2013 01:27

Titolo: Lovebug (the kids are all fucked up)
Fandom: RPF Cobra Starship + Versaemerge
Personaggi/Pairing: Gabe Saporta/Victoria 'VickyT' Asher, Blake Harnage/Sierra Kusterbeck
Rating: PG
Warnings: fluff, hinted!het, f-ship, h/c
Parole: 888
Prompt: mi tiri su (#398 @ 500themes_ita); 1) consolazione (10 Emotions @ casti_puri), legno + verde (COWT #3, sesta settimana @ maridichallenge), settantadue ore (Maritombola #3 @ maridichallenge); 2) rassegnazione (10 Emotions @ casti_puri), ira + calma (COWT #3, sesta settimana @ maridichallenge), Tattoos and a switchblade attitude, snakebite heart with a bubblegum smile (Maritombola #3 @ maridichallenge)
Disclaimer/Credits: tutti i personaggi sono realmente esistenti ma non si intende dare rappresentazione veritiera di eventi o caratteri, i malanni sono sfortunatamente le uniche cose realmente accadute mentre il resto è amorevole fuffa. Titolo dalla canzone omonima dei Jonas Brothers, sottotitolo dalla canzone omonima dei Cobra Starship.

Note: il ritorno della saga dei malanni canon! Direte voi: e che roba è? Vi rispondo io: me la sono inventata adesso 8D *trolololla* O meglio, mi sono inventata adesso il nome, ma il concetto di fondo è quello di una mia vecchia fic scritta quei millemila anni fa, ed è un concetto che avevo sempre avuto l'idea di appiccicare prima o poi ad altra gente (#temiallegri #camparesullesfighedeipropriadottini #iosì) (fun fact: in realtà io odio malissimo i plot incentrati su malattie omg tragiche e permanenti e invalidanti e omg amore mio ti aiuterò a superare tutto questo e LE PALLE, ma in compenso amo benissimo quelli incentrati su malanni scemi e conforto vario ed eventuale ♥). Questa parte qui è tutta per la nemofrommars, because of sfiga!tp reasons :*, e ne aggiungerò un'altra ancora a breve :)

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1.

2009, maggio

"Meglio?"

Vicky solleva appena la testa dalla montagna di cuscini sotto la quale si è seppellita subito dopo aver fatto colazione. Gabe è piuttosto impressionato da come sia riuscita a farli entrare tutti nei dieci centimetri quadrati del divano del tourbus, ed è ancora più impressionato da come Vicky non sparisca completamente dentro la maglietta dei Ramones di tre taglie più grande che ha probabilmente fregato a uno dei tecnici, di un verde militare sbiadito che si intona in modo inquietante con la sua carnagione.

"No" mugola lei, allungando una mano e tastando alla cieca. Gizmo fa spuntare fuori il musetto da sotto un angolo di plaid, si allunga per annusarle le dita e poi, per niente convinto, si gira dall'altra parte.
"Vuoi che chieda ad Alex di prepararti qualcosa?"
"No. Voglio solo morire in pace."
Gabe annuisce, limitandosi a prendere atto della cosa. "Posso avere i tuoi reggiseni, quando morirai?" chiede, in tono speranzoso.
Vicky ci pensa su per un istante, mentre si scrolla via con fatica la frangia dal viso. "…Non te li avevo già promessi per poter entrare nella band?"
"Giusto. Le tue mutandine, allora?"

Vicky borbotta qualcosa di incomprensibile e alza il braccio per tirargli un cuscino, per poi ripensarci all'ultimo momento e decidere che è troppo faticoso.

Gabe ride sottovoce, poi si avvicina e le fa cenno di alzarsi. "Spostati."
"Non esiste, sono arrivata per prima!" ribatte lei indignata, stringendosi il cuscino superstite al petto.
"Spostati. Solo un secondo."

Vicky sbuffa e si tira su a fatica, la maglietta che le penzola comicamente aggrappata a una spalla. Gabe si sbarazza di tutti i cuscini che non sono già caduti per terra da soli, fa scendere Gizmo che uggiola indignato anche lui prima di accucciarsi con molta dignità sotto il tavolino, e le si siede accanto attirandosela tra le braccia.

"…no, Gabe - Gabe, non voglio che ti prenda qualcosa anche tu, andiamo" protesta Vicky senza troppa convinzione.
Lui fa spallucce, mentre cerca il modo migliore per stendere le gambe occupando meno spazio possibile. "Tanto il tour è finito."
"Fra tre giorni ne inizia un altro."
"Ho degli ottimi anticorpi."
"Sì, ma…"
"Shhh. Sei malata. Fai la malata."

Vicky sospira e si rassegna a lasciarlo fare, spalmandosi contro il suo petto e ridacchiando quando Gabe tira a sé un'estremita del plaid nel tentativo di coprire entrambi riuscendo solo a farsi arrivare l'altra fino alle ginocchia e a sbattere uno stinco contro il legno. Ci vuole un po' perchè trovino la posizione giusta, e quando ci riescono si è già addormentata per metà.

"Meglio, ora?" la punzecchia Gabe, piuttosto soddisfatto di sé.
"Mh."
"Che fine ha fatto il non voglio che ti prenda qualcosa anche tu ?"
"Te la sei cercata."

2.

2011, giugno

"Sierra."
"No."
"Sierra."
"Ho detto di no."

Blake sospira e si ferma al centro del marciapiede, riepilogando mentalmente la situazione. Sono quasi le quattro del mattino, sta camminando per una via sconosciuta di una città altrettanto sconosciuta, fa uno stronzissimo freddo per essere quasi estate, e mentre il resto della band sta già dormendo il sonno dei giusti e degli sbronzi lui è in giro a fare da balia alla propria cantante. Che non solo sta per prendersi l'influenza del secolo, non solo ha una caviglia più gonfia di un palloncino e un fianco così dolorante da farla bestemmiare a ripetizione, ma è totalmente convinta di poter arrivare in albergo a piedi, magari anche saltellando per la strada.

"Non mi serve nessun cazzo di taxi" ribadisce Sierra, raggiungendolo e piantandoglisi davanti "e sai perchè? Perchè sto benissimo."
Blake incrocia le braccia al petto. "Va bene, fai come ti pare. Io ne fermo uno e ti lascio qui, poi te la vedi tu."
Sierra assottiglia gli occhi e fa del suo meglio per guardarlo con odio, se non fosse che la treccina che le penzola davanti agli occhi e che è troppo esausta persino per continuare a sistemarsi le dà più che altro l'aspetto di una bambina a cui hanno rubato l'ultimo biscotto. "Non lo faresti" assicura, a metà tra una minaccia e una constatazione.
"No, non lo farei" ammette Blake, alzando gli occhi al cielo. "Ma ciò non toglie che sei una cogliona. Fermiamoci un attimo, almeno."
"Che palle."

Sierra gli passa accanto, trattenendo a stento un sibilo di dolore quando appoggia il piede con troppa forza, e riesce in qualche modo a tirarsi a sedere sopra un muretto che costeggia la strada. Si stringe nella felpa e sbuffa talmente forte che Blake riesce quasi a vedere la nuvoletta scazzata di fiato che le esce dalle labbra, nonostante non faccia così tanto freddo.

"Okay, facciamo così" decreta, dopo averci riflettuto un secondo. Si volta di spalle, abbassandosi leggermente, e le indica la propria schiena. "Sali."
"…ma salgo cosa, Blake, cazzo, non ho mica dodici anni!" sbotta lei.
"Ne hai cinque, per quanto mi riguarda. Sali. Per favore."

Sierra fa una smorfia, sbuffa ancora una volta e poi gli si aggrappa alle spalle, cercando di tirarsi più su possibile e rischiando di sommergergli la faccia con i propri capelli. Blake la sente mugugnare parolacce a caso contro la sua spalla e poi incastrare la testa accanto alla sua fino a sfiorargli la guancia con la propria, il respiro che sa di birra e gomma da masticare.

"Odio stare male" borbotta lei dopo qualche metro, tirando comicamente su col naso.
Blake sospira di nuovo, scuote la testa e poi, senza quasi rendersene conto, finisce per sorridere. "Credevo che stessi benissimo."
"Vaffanculo. Se mi fai cadere ti ammazzo."
"Non darmi idee."

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Note:

- appena terminate le date del Believers Never Die Tour con i FOB, i Cobra sono ripartiti per il loro tour in UK. Proprio tra un tour e l'altro la povera Vicky si è ammalata :'D
- 'ignoring my swollen ankle, tweaked hip, common cold & total body exhaustion. we're playing in Germany, they don't like little bitches.' (dal twitter di Sierra)

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