Titolo: "E quelle quando ti sono spuntate?"
Autore: Sonadow_yuffie
Fandom: Tsubasa Reservoir Chronicle
Personaggi: Kamui, Fuuma, Subaru
Pairing: KamuixFuuma (one side), lievemente Kamuisuba
Rating: verde?
Genere: Crack
Word Count: 1250
Beta:
sute_hikahika Riassunto: Kamui, Subaru, un luogo affollato ed un incontro ravvicinato con le tette di Fuuma.
Note: Fanfiction in cui il sesso dei personaggi è invertito rispetto al canon. E' crack, è sia Kamuisubaru che KamuiFuuma (OMG, che ho scritto?) e, sì, c'è Kotori. Protagoniste assolute, comunque, Destra e Sinistra, le tette di Fuuma. Consideratelo un OOC nato da un momento di pura follia grazie ad un gdr con cambio di sesso dei pg, una chiacchierata con sute_hikahika ed Ilune. Quando si dice voler scrivere per il fiumidiparole.
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Non era stato particolarmente spiacevole giungere alle Salkia Islands: un mondo pacifico pieno di gente dal sangue caldo e profumato, un aroma così intenso che potevano quasi assaporarlo semplicemente inspirando l'aria attorno a loro.
Certo, c'era un sole fortissimo e le due gemelle dovevano girare con gli ombrellini ed i copricostume perché, per quanto le leggende sui vampiri che si trasformavano in cenere alle prime luci dell'alba fossero false, non era esattamente il massimo della felicità andare in giro a mezzogiorno con la pelle delicata che avevano.
Per fermarsi un paio di giorni e banchettare, in effetti, era l'ideale: Subaru era pallida e deboluccia, il mondo in cui erano precedentemente finite era popolato solo da minuscole persone che vivevano sott'acqua, e di certo aveva bisogno di sangue. Il trovarsi in una popolosissima zona con fortissimo ed incontrollato turismo era una vera benedizione.
Era, appunto, pensò Kamui quando una voce familiare quanto odiosa gli giunse all'orecchio e si voltò: lei, la dannata sorella della falsa suora, la cacciatrice che le aveva dato fastidio per tre lunghi ed interminabili anni in cui la SUA Subaru aveva dormito in una prigione sott'acqua, la cacciatrice che... oh.
Il ringhio sul volto della vampira dagli occhi viola sparì mentre un'espressione sorpresa le compariva sul volto mente lo sguardo scendeva al di sotto del mento dell'altra per fissarsi sulle grandi, immense tette di lei sostenute da uno sportivo costume che, nella sua semplicità, le evidenziava notevolmente; e quelle da dove diavolo erano mai uscite?
Okay, Kamui doveva ammettere di avere un debole per i bei seni, sarebbe diventata un'umana pur di avere il permesso di stringere quello della sorella (aveva delle tette perfette, sembravano dei calici da champagne e, nonostante non fossero eccessivamente grandi, sembravano fatte per essere palpate) ed aveva sempre avuto il complesso dell'essere piatta come se qualcuno le avesse dato martellate sul torace per non fargliele crescere prima di stringerci una fascia attorno e metterci il lucchetto, ma... dove diavolo le teneva nascoste, Fuuma, quelle dannate e gigantesche bocce?
Non che gli abiti che entrambe erano solite usare in Tokyo fossero il massimo della sensualità, ma di certo non aveva la... quanto era? una quarta? No... di certo non aveva la quinta che ora palesava senza alcun problema.
Tsk, doveva essersi rifatta.
Non che a lei interessasse, eh? E di certo non era gelosa quando vedeva Subaru osservare le altre donne in costume o quando la dannata Seishirou si presentava nel suo abito falsamente clericale che riusciva comunque a mettere in bella vista il suo davanzale e la sorella sembrava dimenticarsi di avere una gemella e di doversi muovere attraverso le dimensioni con lei.
No, lei non aveva mai chiesto a Yuuko di diventare più sexy solo per cercare di sedurre Subaru... l'orgoglio non le aveva ancora permesso di arrivare a tanto.
"Fuuma-san, che piacere vedervi..."
Le parole di Subaru la riportarono alla realtà e si diede dell'idiota per essersi concentrata su un particolare tanto idiota, sopratutto perché si trattava della nemica.
"Piacere mio, Subaru-kun."
Ecco, osare chiamarlo in quel modo davanti a lei...
"Non prenderti troppe confidenze, cacciatore."
Fuuma ridacchiò, divertita ed al tempo stesso un po' confusa.
"Non ho ancora nemmeno iniziato ad infastidirti e sei già così nervosa?" domandò per poi sfoderare il suo migliore, irritantissimo, sorriso. Mai una volta, non una, in cui la cacciatrice avesse voluto darle la soddisfazione di alterarsi almeno un poco come lei sempre era solita fare.
Kamui quasi ringhiò come unica risposta e lasciò le altre due conversare più o meno tranquillamente dopo aver appurato che, no, l'altra dannata non si trovava in quel mondo e che quindi, almeno per ora, erano ancora al sicuro.
"Fuuma-kun, ci servirebbe una mano!"
Un giovane alto sul metro ed ottanta, capelli biondi ed occhi color oro si avvicinò alle tre sfoderando un sorriso angelico, talmente puro da far quasi paura, questo mentre alcuni uccellini si andavano ad appoggiare attorno a lui seguendolo come fidi animaletti da compagnia. Gli mancavano giusto le alucce e l'aureola per completare quella che nella mente della vampira era, in effetti, la rappresentazione del male. Dopo Seishirou, ovviamente.
Kamui istintivamente fece un passo indietro quando questi, affabilmente, si avvicinò a loro dando delle cose alla cacciatrice e commentando in un modo tutto suo la bellezza delle gemelle (era una sua impressione o quello la aveva guardata come se la volesse sposare? Cos'erano quei brividi? Non l'aveva nemmeno mai nemmeno incontrato prima di quel momento eppure sentiva di essere in pericolo.)
"Kotori-chan" mormorò Fuuma quando l'altro si fu allontanato "Non è un amore? La prima parola che viene in mente è 'gay' quando lo si vede, la seconda è 'paura', poi scopri che è etero, dannatamente etero, e tutte le certezze che fino a quel momento hai avuto nella tua vita crollano."
Subaru emise un 'oh' sorpreso, quasi faticasse a crederlo realmente un maschio vero e, sopratutto, etero, questo nonostante nella sua famiglia fosse l'eterosessualità l'eccezione.
"Qualcuno ti ha chiesto qualcosa?" ringhiò, invece, Kamui, probabilmente infastidita da... qualcosa, ecco, che cosa non se lo sapeva certamente spiegare.
"Ovviamente no, ma ho visto che ti guardava con vivo interesse." commentò ridacchiando prima di caricarsi sulle spalle il sacco che il ragazzo le aveva mollato, dall'odore e dal suono probabilmente pieno di bottiglie di birra vuote che andavano buttate via.
Kamui ringhiò nuovamente mentre Subaru sospirava, sconsolata.
"Possibile che tu sia più arrabbiata del solito?"
La gemella decise che, no, non le andava di rimanere tra quelle due e, dopo aver mormorato un 'vado a cena' puntando un gruppo di ragazzi decisamente brilli, si allontanò lasciandole sole.
"Okay, dato che Subaru ci ha lasciato un po' di privacy che ne diresti di spiegarmi che ti hanno fatto le mie tette?"
L'altra spalancò gli occhi osservando la cacciatrice negli occhi, rendendosi conto solo in quel momento oltretutto di averla sempre fissata all'altezza del seno praticamente tutto il tempo.
Seguì un attimo di imbarazzante silenzio, questo mentre Fuuma, come sempre, sembrava comunque perfettamente a suo agio.
"Non immaginavo che tu fossi il genere di ragazza che va a rifarsi il seno, mi sembravi meno idiota. Non che io non ti consideri una cretina, benineso."
Seguì un altro attimo di silenzio "ma tanto si vede che sono finte." Quindi allungò le mani, praticamente senza pensarci, sollevando lievemente il seno dell'altra cercando allo stesso tempo di toccare il meno possibile.
Fuuma la osservò per un attimo negli occhi, quindi guardò il suo seno, quindi tornò a guardare Kamui.
"Se devo esser sincera, una volta tanto, le mie tette sono vere quanto.
fastidiose: sono stupita io, piuttosto, che tu mi faccia un discorso simile e, cara, ti rendi conto che ciò che stai facendo si chiama 'palpare'?"
Kamui ritrasse la mano rapidamente, quasi fosse stata scottata, e la cacciatrice emise un gemito di disappunto quando i seni scesero rapidamente verso il basso dandole un fastidioso strattone.
"Fanno male se salto, fanno male se mi muovo troppo, per questo solitamente le stringo con una fascia. Lo fai anche tu, no?"
Quel sorriso sfacciato quanto apparentemente calmo parlava da sè: Fuuma sapeva, sapeva benissimo.
"Ovviamente lo faccio anche io!" sbottò la vampira, ma prima che potesse aggiungere altro la cacciatrice si mise a ridere, le passò una mano tra i capelli arruffandoli più di quanto non lo fossero già e si allontanò in mezzo alla folla abbandonandola lì, con le sue inesistenti tette e... oh, come mai il sacco dell'immondizia ce l'aveva lei in mano ora? Dannata...
Subaru si riavvicinò pulendosi le labbra con un fazzolettino ed inarcò un sopracciglio notanto lo stato d'animo della sorella, quindi le appoggiò una mano sulla spalla.
"Andiamo via di qui..." piagnucolò Kamui e, sì, la gemella decise che, per quanto le piacesse il posto e per quanto fosse semplice far cambiare idea alla sorella su TUTTO semplicemente sfoderando gli occhioni alla Bambi o scoprendo in modo sensuale mezza spalla, una volta tanto poteva anche accontentarla.