[Hey!Say!Jump] As you like it

Sep 16, 2012 15:52

Titolo: As you like it
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Yabu Kota x Inoo Kei
Rating: NC17
Avvertenze: Slash, Junior!Era, Non-Con, Death!Fic
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Kei si agitava nel letto. Quella notte era rimasto a dormire da Yabu, approfittando del fatto che Hikaru era tornato a casa per il fine settimana.
Non era stato molto piacevole rimanere quarantotto ore da solo con il più grande, ma se ne era fatto un ragione.
Note: Scritta per la diecielode con il prompt “When you fall through a past that steals your sleep.” e per la 500themes_ita con il prompt “261. Prima che scenda la prossima lacrima.”
Note 2: Seguito di “ Volerti, in ogni maniera” e di “ Silenzio da odiare
WordCount: 750 fiumidiparole

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Kei si agitava nel letto. Quella notte era rimasto a dormire da Yabu, approfittando del fatto che Hikaru era tornato a casa per il fine settimana.
Non era stato molto piacevole rimanere quarantotto ore da solo con il più grande, ma se ne era fatto un ragione. Nessuna delle idee che aveva per liberarsi di quei demoni che lo assillavano gli sembravano buone, quindi si era nuovamente piegato a quella tortura.
Dal giorno in cui Yabu aveva sorpreso Hikaru a stuprarlo, il più piccolo non gli si era più avvicinato e da un certo punto di vista Kei temeva che potesse aver sfogato la sua frustrazione su di lui in altri modi, ma non vedeva in Hikaru nessun livido o paura quando si trovava a stretto contatto con lui.
Chiedendosi quindi che cosa ci fosse di sbagliato in lui che spingeva le persone a stuprarlo come meglio gli tornava, Kei si era addormentato usando un braccio di Kota come cuscino, odorando il profumo della sua pelle, che sapeva sempre e comunque di buono.
Si svegliò di soprassalto, ansimando, sentendo il sudore scivolare lungo le sue tempie e la schiena. Si portò le mani al volto, stringendo le mani, come a voler strappare centimetro dopo centimetro quella pelle che ispirava tanta violenza.
Da quanto tempo era che non dormiva decentemente? Non se lo ricordava. Ogni volta che chiudeva gli occhi, Kei vedeva aprirsi davanti ai suoi occhi la pellicola della sua vita e non vedeva altro che cattiverie gratuite.
Si adagiò di nuovo a letto, dando le spalle a Kota, asciugandosi gli occhi, scivolando di nuovo in un oblio tormentato.

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Kota schiuse gli occhi. Osservò le spalle di Kei fremere, scosse dai leggeri singhiozzi e si disse che era arrivato il momento di fare qualcosa, per entrambi.
Si alzò a sedere, lentamente, come se non fosse realmente lui a compiere quei gesti, ma qualcun altro che manovrava il suo corpo.
Era stanco di tutto quello. Stanco di vedere il volto di Kei che gli piaceva tanto, consumarsi dalla fatica, dal peso di quella relazione, dalla sua violenza. Era stanco ed era già da un po’ che ci pensava, da qualche settimana, da quando Kei gli aveva detto che un giorno tutto quello sarebbe finito e che lui avrebbe iniziato ad amarlo per davvero.
Aveva ragione Kei.
Tutto quello sarebbe finito, anzi, stava per finire. Perché lo amava, ma non riusciva a fare nulla.
Se ne era reso conto all’improvviso di quanto necessaria fosse la presenza di Kei al suo fianco e aveva deciso che era giunto il momento di dare un taglio alla loro relazione distorta e morbosa.
Quello che gli aveva detto Kei lo aveva colpito.
Un giorno sarebbe finito. Un giorno lo avrebbe amato e amandolo lo avrebbe liberato.
Osservò il volto del più piccolo, addormentato stremato dalle lacrime. Non voleva più farlo piangere. Non voleva più picchiarlo. Non voleva più stuprarlo. Non voleva più farlo soffrire.
Voleva amarlo, lentamente, come si ama qualcosa di bello e prezioso. Perché Kei lo era. Era bello e prezioso come un diamante grezzo. Si chinò su di lui, baciandolo per un’ultima volta. Strinse le mani sul proprio cuscino, sentendo le dita affondare nelle piume, e poi lo poggiò quasi delicatamente sul suo volto, dopo aver rubato l’ennesimo bacio.
Kei non si accorse quasi di nulla tanto era profondo il suo sonno. Voleva liberarlo, prima della prossima lacrima. Voleva liberarlo adesso che era tranquillo, chiuso nel suo limbo dorato che erano i suoi sogni.
Spinse con più forza, ignorando i lenti movimenti di Kei, togliendogli fino all’ultima molecola di ossigeno disponibile.
Quando Kei non si mosse più lo guardò. Era bello, tranquillo, il volto rilassato, la pelle morbida.
Lo baciò ancora, le labbra calde, sfiorandogli il collo e le spalle. Kei non si mosse. Era morto e la morte era riuscita a non togliergli quell’aria innocente che lo ossessionava. Era morto, era libero e poteva finalmente dormire sonni tranquilla, senza più il passato e suoi demoni fossero in attesa per rubargli la notte.
Kota si alzò dal letto, distogliendo a fatica l’immagine di Kei, bello come lo era sempre stato. Poi aprì la finestra.
Inspirò fino in fondo l’aria fresca della notte, la brezza leggera che gli muoveva i capelli e il pigiama. Salì sul davanzale, socchiudendo gli occhi.
Allargò le braccia, perché così avrebbe sentito l’aria avvolgerlo e perché era giusto che la sua fosse una morte violenza, così come era stato lui fino a quel momento con Kei.
Si lasciò cadere.
Kei adesso era libero dai suoi demoni, dal suo passato, dalla sua presenza. Era libero di vivere, innocente come era sempre stato.

Fine.

challenge: 500themes ita, pairing: yaotome x inoo, pairing: yabu x inoo, fandom: hey!say!jump, challenge: diecielode {wtunes notebroke}

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