[Hey!Say!Jump] Volerti, in ogni maniera

Sep 16, 2012 15:46

Titolo: Volerti, in ogni maniera
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Yaotome Hikaru x Inoo Kei ; Yabu Kota
Rating: NC17
Avvertenze: Slash, Junior!Era, Non-Con
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Un giorno era andato nella stanza che Hikaru e Kota dividevano al dormitorio per passare il pomeriggio insieme, aveva fatto tardi e il più grande era esploso.
Note: Scritta per la diecielode con il prompt “And I am like you, all alore and confused / But you know it’s not forever.” e per la 500themes_ita con il prompt “135. Ci sarà sempre un mostro.”
WordCount: 751 fiumidiparole

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Kei era stato felice i primi tempi. Prima di vedere come era Yabu veramente. Prima di scoprire che le cose non sempre erano belle e che forse aveva sbagliato a valutare il fidanzato.
Yabu non si era mai mostrato violento nei suoi confronti. Aveva alzato la voce qualche volta, ma niente di che. Kei aveva sempre pensato che non ci potesse essere nulla, di quello che faceva, che potesse realmente farlo arrabbiare.
Invece aveva sbagliato. Un giorno era andato nella stanza che Hikaru e Kota dividevano al dormitorio per passare il pomeriggio insieme, aveva fatto tardi e il più grande era esploso.
I lividi non erano scomparsi dal suo corpo per qualche settimana e nasconderli era stato difficile.
Dagli schiaffi e i pugni, all’essere costretti a fare sesso, il passo era stato decisamente breve.
Kei ogni tanto si ritrovava disteso nel letto, il volto rigato dalle lacrime, il corpo umiliato e l’animo devastato. Rimaneva fermo immobile, ascoltando il rumore dell’acqua e della doccia che Kota si faceva sempre, ogni volta che facevano sesso.
Rimaneva ad ascoltare quel rumore, minuto dopo minuto, sperando ogni giorno che quel Kota scomparisse, tornando ad essere quello che aveva conosciuto e di cui si era innamorato.
Kei non si aspettava di essere amato. Aveva visto le sue speranze, il suo amore per il fidanzato, venire dilaniato da una violenza che non conosceva. Non si aspettava affetto, si era abituato a sentire e percepire solo dolore.
Hikaru era arrivato solo alla fine di una lunga serie di violenze, che gli avevano anche tolto la voglia di continuare a ribellarsi, che gli avevano tolto ogni rispetto che doveva provare per il proprio corpo.
L’amico era rientrato in camera e lo aveva visto. Yabu era andato via subito dopo la doccia, per delle prove in palestra e lui era rimasto da solo.
All’inizio Hikaru non aveva mosso ciglio, poi si era avvicinato. Gli aveva accarezzato una spalla, dicendogli che sapeva quello che Kota gli faceva.
Il più grande non aveva detto una parola. Fissava il muro davanti a sé, incapace di muoversi e di pensare.
Hikaru disse di amarlo. Di essere confuso, di essere solo, spaventato dal fatto che si eccitava quando li vedeva fare sesso, quando vedeva Yabu prenderlo con violenza.
Lo spaventava vedere come gli venisse duro quando lo stuprava, quando gli infilava l’erezione in bocca, di come gli piacesse vedere che Kei non riusciva a fare altro che piangere.
Kei continuava a rimanere immobile, sentendo la mano delicata di Hikaru sulla sua schiena. Socchiuse gli occhi. Sapeva quello a cui sarebbe andato incontro. Dopo Yabu, anche Hikaru voleva solo il suo corpo.
Fino a quel momento era rimasto solo nelle fantasie del più piccolo, solo un desiderio nascosto che da lì a pochi minuti sarebbe divenuto realtà.
Quello lo aspettava. Essere un oggetto nelle loro mani. Nulla più.
« Ci sarà sempre un mostro Kei-chan nella tua vita. » sussurrò piano Hikaru, continuando ad accarezzarlo.
« E’ il mio destino questo? » chiese altrettanto piano.
« Sì. Ma non sarà per sempre. Tutto questo finirà. Tu… troverai di meglio un giorno e ci dimenticherai. »
Kei sorrise, leggermente.
« Non si dimenticano queste cose Hikka. Non dimenticherò mai le mani di Yabu, così come non dimenticherò mai le tue. »
Socchiuse gi nuovo gli occhi. Tremò leggermente quando sentì la bocca di Hikaru sulla sua schiena, sentendo le guance di nuovo solcate dalle sue lacrime.
« Posso, Kei-chan? » chiese piano il più piccolo.
« E’ un po’ da ipocriti, Hikka. Che io lo voglia o meno, tu farai sesso con me, giusto? » replicò Kei, rimanendo fermo, a pancia in giù, gli occhi fissi sul muro accanto al letto.
Hikaru si morse un labbro, prese respiro, riprendendo a toccarlo, baciarlo, graffiarlo, morderlo.
Kei era più arrendevole con lui, ma non gli interessava. Lo tocco, lo prese, lo violentò come se da quel gesto ne andasse della sua stessa vita.
Fece come faceva quasi sempre Kota, entrando dentro di lui e poi nella sua bocca, sfiorando con la sua erezione il suo volto, venendogli finalmente in faccia per farlo poi ricadere di schiena sul materasso.
Kei rimase ancora fermo, solo con la faccia assente, la mente ormai perduta chissà dove.
« Dici che non sarà per sempre Hikka? »
Hikaru al suo fianco avrebbe avuto voglia di urlare. Gli era piaciuto scoparsi Kei. Era un suo sogno proibito, fin da quando lo aveva visto per la prima volta. E lo faceva sentire un mostro sapere che mai, nemmeno una volta, aveva sognato scenari diversi.
Voleva scoparlo, senza avere il suo permesso. E quei pensieri, continuavano a spaventarlo, sempre di più.
« Sarà per poco Kei-chan. Per ora tutto il tuo corpo appartiene a me e a Yabu. »
Kei annuì. Chiuse ancora gli occhi.
Non sarà per sempre. Le parole di Hikaru continuavano a vorticargli nella testa.
Serrò gli occhi. Voleva solo dormire. Dormire e svegliarsi quando quel “non sarà per sempre”, fosse già finito.

Fine.

challenge: 500themes ita, pairing: yaotome x inoo, pairing: yabu x inoo, fandom: hey!say!jump, challenge: diecielode {wtunes notebroke}

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