[RPF Attori] When the Crystal Cracks | Capitolo 1

Jan 02, 2013 00:23


Titolo: When the Crystal Cracks
Titolo del Capitolo: Capitolo 1
Fandom: RPF Attori
Personaggi: Chris Hemsworth, Tom Hiddleston [Presenza di vari attori del Cast di Thor 2]
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: What if? (E se…), Slash
Conteggio Parole: 4774 (FiumiDiParole)
Note: 1. Scritta e dedicata a Giusy che mi ha richiesto questa fic <3 ed io alla fine mi sono fatta prendere la mano eheXD
2. Ambientata durante le riprese di Thor: The Dark World. Ciò che descrivo non è realmente successo, solo alcune cose sono “reali” - come il viaggio in Islanda.
3. Il titolo non ha sensoXD mi sono solamente rifatta ad una frase della fic XD
4. Non betata *O*





Capitolo 1 | Capitolo 2 | Capitolo 3 | Epilogo

Aveva passato gran parte della mattinata dalla parrucchiera tra la tintura dei capelli e l'applicazione delle extention.
Era stato noioso, ma quando ammirò allo specchio i risultati del familiare look non poté non sorridere.
Portare di nuovo i capelli lunghi e neri lo faceva sentire in un certo qual modo a 'casa'.
Non era un mistero che gli fosse mancato interpretare il Dio degli Inganni e non stava più nella pelle all'idea di iniziare le riprese del nuovo film.
Aveva letto lo script tempo prima, e lo aveva sin da subito trovato fantastico. Scene adrenaliniche si alternavano ad altre più intense, ed conoscendo il resto del cast era certo che sarebbe stato un successone.
Era emozionato all'idea di riprendere il ruolo del Dio nordico e di approfondire il suo carattere, ma c'era qualcos'altro che lo rendeva vagamente ansioso. E anche se aveva cercato di nascondere quell'incomprensibile voglia, il rivedere Chris dopo tutti quei mesi lo agitava non poco.
Forse era stato l'aver passato talmente tanto tempo con lui da non riuscire a resistere alla ovvia lontananza, ma... qualunque scusa utilizzasse la verità era che gli era mancata per davvero la presenza dell'interprete di Thor.
Se ne era reso conto durante i mesi successivi alle ultime premiere di The Avengers. In quel periodo erano entrambi oberati di lavoro, e le occasioni per incontrarsi si erano drasticamente ridotte - rimpiangeva come non mai le giornate passate sullo scivolo nella casa che Chris aveva preso durante le riprese di The Avengers.
Ovviamente Tom si era tenuto in contatto con l'australiano ma l'idea che fossero a meno di un quarto d'ora di distanza l'uno dall'altro lo rendeva impaziente.
Era il suo migliore amico, in fondo - o, almeno, era quella la scusa ufficiale che aveva sempre utilizzato quando Hemsworth lo faceva sentire strano.
Prese quindi il suo cellulare e, ringraziando la parrucchiera per il lavoro svolto, si avviò verso il set dove Chris stava girando alcune scene.
Lui avrebbe preso parte attivamente alle riprese il giorno dopo con Rene, mentre il resto del cast aveva già iniziato a lavorare da quasi un mese.
Entrò nel set del Trono di Odino, individuando subito la bionda chioma di 'suo fratello', e silenzioso lo raggiunse alle spalle con un sorriso divertito.
" Inginocchiati, asgardiano!", ordinò modulando la voce ma senza nascondere una certa emozione quando Chris si voltò verso di lui.
Hemsworth non disse una parola, fiondandosi solo tra le sue braccia per stringerlo forte.
" Ho detto inginocchiati non abbracciami!", ridacchiò l'inglese ricambiando la stretta con un sorriso.
" Sei fottutamente in ritardo, fratello!", ribatté Chris allontanandosi un poco per guardare l'altro negli occhi.
" Arrivo sempre al momento giusto.", rispose con sicurezza, e la felicità delle iridi dell'australiano parve sparire per qualche istante.
" Non sai quanto sia vero..."
Tom aggrottò le sopracciglia dinnanzi a quell'affermazione.
" Che succede?"
Hemsworth sciolse l'abbraccio, carezzandogli la nuca e la spalla con fare confidenziale.
" Niente."
Mentiva, e l'inglese lo sapeva bene... ma ancor prima di riuscire a fare altre domande, l'interprete di Thor venne richiamato all'ordine e anche il resto del cast si avvicinò per salutare Hiddleston.
Era felice di vedere di nuovo tutti quei volti conosciuti - e di essere presentato al nuovo interprete di Fandral, Zachary Levy - ma la sua testa era altrove, rivolta a Chris e alla sua strana reazione.
Lo conosceva bene e non l'aveva mai visto così... abbattuto. Sì, era quello il termine più appropriato.
Lo osservò fare varie riprese con i Tre Guerrieri e Lady Sif, attendendo di poter stare finalmente solo con lui, e solo dopo un'ora di lavoro il regista si poté dire soddisfatto.
Tom allora si permise di avvicinarsi all'australiano.
" Ottimo lavoro.", si complimentò Hiddleston sorridendo, studiando la reazione dell'altro.
" Grazie Tom.", rispose tranquillo l'uomo, bevendo tutto d'un sorso una bottiglietta d'acqua.
" Ti accompagno fino ai camerini.", non era una proposta, l'inglese aveva deciso così e così sarebbe stato, e Chris - guardandolo senza nascondere il suo nervosismo -, poté solo permettere a Tom di affiancarlo senza controbattere.
Le domande, come era ovvio, giunsero non appena furono nel camerino dell'interprete di Thor, lontani da orecchie ed occhi indiscreti.
" È successo qualcosa?", chiese subito Hiddleston.
L'australiano sospirò, certo di non poter fuggire all'indagine dell'amico.
" Non proprio..."
" Dai Chris. Si vede che qualcosa non va.", insistette preoccupato Tom, notando per la prima volta la vergogna negli occhi di Hemsworth.
Aveva ragione nell'averlo definito abbattuto, ma solo in quell'istante si stava rendendo conto degli altri sentimenti che piegavano l'animo di Chris.
" Non riesco a...", si morse le labbra. " Ho dei problemi con una parte...", concluse in un sussurro tra l'imbarazzato e l'irritato.
Non era una cosa grave, considerò mentalmente Tom. Ma conosceva Chris e sapeva quanto fosse professionale e suo malgrado sapeva anche per l'australiano non era affatto una cosa di poco conto.
Teneva a quel ruolo e a fare un ottimo lavoro, e non riuscire a memorizzare una parte poteva essere un vero e proprio ostacolo.
" Di che parte si tratta?", esordì cercando di infondere un po' della sua calma anche all'altro.
" La scena della prigione con Loki..."
Un sorriso increspò le labbra dell'inglese.
" Ciò significa che possiamo trovarla insieme.", l'avrebbe aiutato in ogni caso, ma in quel modo poteva essergli davvero più utile.
" Non voglio farti perdere tempo,", borbottò.
" Poche storie.", tagliò corto Hiddleston, carezzando la spalla dell'altro. " Servirà anche a me."
Chris lo osservò con un leggero sorriso prima di abbracciarlo stretto.
" Grazie, sei un vero amico."
" Non ho fatto niente. Piuttosto, ora pensa a cambiarti e riposarti. Domani andiamo nel mio appartamento e proviamo tutta la notte se necessario."
Il sorriso dell'australiano si allargò, e si lasciò subito contagiare dal buon umore dell'altro, conscio che solo Tom era in grado di fargli quell'effetto, donandogli sicurezza e forza.

Al termine del suo primo giorno di riprese, Tom si poteva dire pienamente soddisfatto.
Con Rene, che interpretava Frigga, aveva avuto modo di esplorare il rapporto madre-figlio tra Loki e la donna che lo aveva allevato, creando non solo nuove sfaccettature nel suo personaggio ma anche una crepa nella difesa che il Dio degli Inganni aveva eretto.
Ovviamente, se sull'ambito lavorativo poteva sentirsi soddisfatto, l'inglese non aveva di certo dimenticato la promessa che aveva fatto a Chris.
Si sarebbe sentito davvero fiero di sé solo quando l'australiano avrebbe imparato la loro scena.
Si trattava di un attimo intenso, che avrebbe mostrato appieno le loro capacità recitative, e Tom sentiva che era stato proprio quel peso a bloccare Chris.
Voleva la perfezione e, ovviamente, Hiddleston sentiva di capirlo.
Raggiunse quindi l'amico sul set dove stava girando una scena con Anthony.
Fu proprio la forte e profonda voce dell'australiano ad accoglierlo.
" Padre, non puoi chiedermi questo.", dichiarò l'interprete di Thor, puntando i piedi per terra come se fosse pronto a fronteggiare Odino. " Non punirò oltre mio fratello. Ha già sofferto abbastanza."
Era come se credesse davvero alle sue parole, perché Chris ci metteva sempre l'anima in ogni singola scena.
" Come futuro Re di Asgard non devi lasciarti soggiogare dall'affetto che provi per tuo fratello, ma pensare al bene del Regno.", tuonò Anthony. " Loki non ti è fedele."
" Come futuro Re di Asgard desidero avere le persone che amo accanto a me, e Loki è colui che amo di più. Non verrà più ferito dalla mia mano, Padre."
L'interprete di Odino sospirò, posando una mano sulla spalla dell'australiano.
" Sei diventato più saggio figlio mio, ma al tempo stesso resti un ingenuo... spero che la fiducia che rivolgi a tuo fratello resti ben riposta."
Si scambiarono un lungo sguardo, e con lo 'stop' del regista la scena si concluse. Tom sorrise quando incrociò lo sguardo di Chris e non poté fare a meno di fargli i complimenti. Era stata una scena forte, che aveva messo in risalto la maturità di Thor e la sua necessità di ricucire il rapporto fraterno con Loki... e Hiddleston l'aveva sentita talmente reale da avvertire quasi dei brividi.
" Sei stato fantastico!"
Chris accennò un sorriso grato.
" Grazie Tom."
" Ci vediamo alle roulette?", propose subito l'inglese, desideroso di indossare degli indumenti più comodi.
" Perfetto.", assentì Hemsworth. " Non so come farei senza di te…"
Tom non riuscì a non arrossire leggermente, dando poi una pacca sulla spalla dell'amico per camuffare il suo imbarazzo.
" Dai campione. Ci vediamo tra poco!", lo salutò prima di prendere la sua strada per la roulotte.
" A tra poco!", ricambiò prontamente l'australiano.

Tom, una volta solo, si chiuse nella sua roulotte lasciandosi sfuggire un sospiro.
Non era la prima volta che Chris gli rivolgeva dei complimenti - talvolta anche anche detto di ‘peggio’ -, e anche se si era sempre imbarazzato, in quel momento gli sembrava tutto così diverso.
Così strano che poteva addirittura sentire il suo cuore battere furiosamente, mentre nelle sue orecchie iniziarono a ripetersi le parole di Thor: " Desidero avere le persone che amo accanto a me, e Loki è colui che amo di più."
Lui non era Loki e Chris non era Thor, ma soprattutto quella non era una dichiarazione d'amore, ma solo l'affermazione dell'affetto di un fratello... eppure era stata così vera da avergli mozzato il fiato.
Il che iniziò addirittura a renderlo nervoso all'idea di passare l'intera serata con l'australiano, ovviamente però non si sarebbe rimangiato la parola data al suo migliore amico. Avrebbe semplicemente cercato di calmarsi e di rimandare ogni pensiero, potenzialmente pericoloso, al futuro.
Si infilò quindi nella doccia, e riuscendo finalmente a far scivolare via tutte le sue preoccupazioni, rivolse tutti i suoi pensieri al fatto che doveva dare il meglio di sé per aiutare Chris.
Non gli importava altro, e rivestendosi andò verso la roulotte dell’australiano.
Bussò alla porta, annunciando la sua presenza.
“ Ehi Chris, sono io.”
La risposta non tardò ad arrivare.
“ Entra pure, è aperto!”
“ Sei pronto?”, domandò l’inglese entrando nella roulotte, sfoggiando un ampio sorriso che si spense gradualmente quando i suoi occhi si posarono sul corpo semi-nudo di Hemsworth.
Non era la prima volta che lo vedeva a petto nudo - avevano anche fatto il bagno in piscina insieme, d’altronde - ma come ogni singola volta si sentì quasi attratto da quel fisico statuario, bello come una scultura romana.
Era perfetto sotto ogni punto di vista…
“ Mi sono soffermato un po’ con Zach...”, spiegò Chris tranquillamente, infilandosi una cintura e afferrando una t-shirt.
“ Nessun problema. Quando… sei pronto andiamo a casa…”, biascicò Tom, incantato dai movimenti dell’australiano che si rivestiva, tornando con i piedi per terra solamente quando la maglietta andò a creare una seconda pelle sul corpo dell’altro - era tremendamente attillata.
“ Pronto.”, sorrise Hemsworth e, ignaro dello sconvolgimento dell’amico, lo affiancò mentre si dirigevano verso la macchina di quest’ultimo.
Fu un viaggio breve, nel quale Tom riuscì a distrarsi intavolando una discussione sul nuovo regista, Alan Taylor, che aveva preso il posto di Kenneth, e sul lavoro che li aspettava.
Solo quando si chiusero nell’appartamento dell’inglese, copioni alla mano, misero fine alle inutili chiacchiere.
" Allora, che problema hai? È a livello mnemonico o...", esordì Hiddleston, prendendo posto sul divano.
" Interpretazione.", completò l'australiano, raggiungendo subito l’amico. " È una scena intensa, ma mi sento... distante."
Tom annuì, comprendendo il problema dell'amico. Stava tutto nel calarsi nel personaggio e sapeva quanto Chris fosse bravo in quel ruolo. Aveva solo bisogno di un po’ di sicurezza, era certo che il successo di quegli ultimi anni avesse fatto crescere anche le aspettative e tutto quello aveva solamente contribuito a far aumentare il peso del lavoro ed il timore di sbagliare.
" Allora è un bene provarla insieme.", lo rassicurò, decidendo di iniziare subito la scena schiarendosi la voce e puntando lo sguardo su Chris.
" Non mi aspettavo di rivederti tanto presto, fratello.", dichiarò, dando al suo tono una nota di scherno.
L'australiano lo fissò incerto, ma rispose con le sue battute.
" Non sei isolamento, posso venire a farti visita.", mormorò.
" A vedere il mostro in gabbia.", ribatté placido Tom, come se Loki fosse rassegnato.
" Nessuno... ti ha chiamato mostro, nessuno ti considera tale...", mormorò Chris.
" Sei e resterai sempre uno sciocco sentimentale, Thor. Così cieco da non vedere oltre le tue convinzioni.", l'inglese lo guardò negli occhi, cercando di infondergli sicurezza... ma Hemsworth scosse il capo.
" Non ci siamo..."
" Effettivamente sei distante.", ammise l'inglese. " A cosa pensi? Intendo... credi delle parole di Thor?"
" Certo!"
" Devi usare la stessa intensità che hai usato con Anthony. Eri perfetto. Ti giuro, per un attimo ho davvero pensato che Thor amasse Loki!", scherzò, ma l'altro non lo seguì, perso in chissà quali pensieri.
Per Chris non era poi così assurdo che Thor amasse Loki in un modo più profondo di quanto dovesse fare, anche perché lui aveva sempre provato qualcosa di speciale per Tom.
Era molto più di un amico. Con l'inglese sentiva di poter essere sempre se stesso, per non parlare dell’intesa e della chimica che c’era tra di loro sul set e fuori. Quindi, l'idea di rendere una scena tanto seria meno credibile lo spaventava molto più delle aspettative dei registi, produttori e agenti vari.
" Perdonami Tom..."
" Non devi scusarti. Devi reagire! Sei Thor, tu credi davvero in Loki e devi farmelo sentire. Sciogli il cuore di un povero Gigante di Ghiaccio~"
L'australiano ridacchiò, quasi rilassato dall’umorismo dell’amico.
" Il problema è che... sento davvero il peso della scena. Dell'affetto tra Thor e Loki, e temo di non renderlo."
" Ci riuscirai.", tagliò corto Tom. " Non voglio sentire dubbi, so che sei capace! Quindi riprendiamo!"
Si sistemò meglio nel divano, guidato dalla necessità di aiutare Chris a superare quell'ostacolo.
" Non mi aspettavo di rivederti tanto presto, fratello.", dichiarò con sicurezza, riprendendo da capo la scena.
" Non sei isolamento, posso venire a farti visita.", rispose Chris.
" A vedere il mostro in gabbia."
" Nessuno ti ha chiamato mostro, nessuno ti considera tale...", mormorò in tono quasi confidenziale l'australiano.
" Sei e resterai sempre uno sciocco sentimentale, Thor. Così cieco da non vedere oltre le tue convinzioni."
Chris aprì bocca per rispondere ma ancora una volta non riuscì ad andare avanti. Lesse quindi il copione per darsi una spinta.
" Io vedo te, fratello... vedo quanto ti ho ferito e come non sia mai stato in grado di farti sentire il mio affetto come… merda…", imprecò irritato, non poteva davvero andare avanti in quel modo.
" Stavi leggendo la lista della spesa?", scherzò subito Hiddleston, cercando di smorzare la tensione.
" Scusa..."
" Scherzavo Chris!", Tom gli carezzò la spalla. " Continuiamo a provare, alla fine ci riuscirai."
Hemsworth annuì e, mettendo a tacere il nervosismo, ripresero la scena.
La provarono più volte, senza un attimo di pausa, e solo dopo vari tentativi riuscirono a portarla a termine… anche se Chris continuava a sentirsi distante dall’intensità che richiedeva quella parte.
“ Ci siamo quasi.”, lo incoraggiò Tom, lanciando distrattamente un’occhiata all’orologio, erano quasi le dieci e a dirla tutta avvertiva un leggero appetito. “ Che ne dici se ordiniamo una pizza e riprendiamo più tardi? Una pausa potrebbe essere quello che ti serve.”
“ D’accordo.”, assentì Hemsworth, ricevendo una leggera spallata da parte dell’inglese.
“ Via quel muso lungo. Dopo proviamo a fare la scena per intero come se ci stessero riprendendo, sono anche i gesti a dare l’intensità.”, dichiarò prendendo il cellulare ed allontanandosi per poter fare l’ordine, rendendosi subito conto di non avere neanche bisogno di chiedere a Chris che pizza volesse - ormai conosceva i suoi gusti.

La cena fu un toccasana per entrambi e, dopo aver fatto piazza pulita con i cartoni e le birre che si erano scolati mentre chiacchieravano, i due attori si misero di nuovo al lavoro.
Anche se non si trovavano sul set, potevano ugualmente fare la parte perché non avevano bisogno di alcun oggetto di scena.
“ Sei pronto?”, Tom si leccò le labbra guardando negli occhi Chris che assentì, avanzando verso l’amico con un’espressione sicura in volto.
Ci aveva pensato per tutta la cena ed era arrivato ad una conclusione: non voleva deludere l’inglese.
Non gli importava della parte o del peso della scena, voleva solo fare un buon lavoro con Tom. Nient’altro.
" Non mi aspettavo di rivederti tanto presto, fratello.", esordì Hiddleston, piegando il capo per osservare meglio l’altro attore.
Le sue labbra erano piegate in un sorrisetto di scherno, Loki era fiero e sicuro di sé anche se nella scena si trovava in una prigione, incatenato per scontare i suoi crimini.
" Non sei isolamento, posso venire a farti visita.", rispose Chris, fermandosi davanti all’altro.
Erano separati da pochi centimetri, poteva quasi sentire il respiro di Tom sulle sue labbra.
" A vedere il mostro in gabbia.", lo corresse l’inglese.
" Nessuno ti ha chiamato mostro…”, ribatté prontamente Hemsworth, allungando la mano per sfiorare il volto dell’altro.
Erano dei piccoli gesti che caratterizzavano il suo Thor, ma soprattutto il suo rapporto con Loki. Voleva bene a suo fratello ed era sempre pronto a perdonarlo… anche se questo aveva tentato di ucciderlo più volte.
“ Nessuno ti considera tale...", concluse, strappando una risata all’altro che lo scosto allontanando il capo.
" Sei e resterai sempre uno sciocco sentimentale, Thor.”, lo prese in giro, senza però nascondere un vago tono ferito. “ Così cieco da non vedere oltre le tue convinzioni."
" Io vedo te, fratello...", lo bloccò, afferrandolo ancora per costringerlo a guardarlo negli occhi. " Vedo quanto ti ho ferito e come non sia mai stato in grado di farti sentire il mio affetto come meritavi."
“ È troppo tardi.”, sussurrò Tom.
“ Non è mai troppo tardi per perdonare e tornare sui propri passi.”
“ Dimentichi che ho cercato di ucciderti e che ho quasi distrutto la tua amata Midgard!”, esclamò l’inglese, dando alla sua voce un tono di urgenza, come se fosse scottato dalle parole dell’altro che promettevano affetto e amore… dei sentimenti ai quali aveva rinunciato.
“ Dimentichi che sei mio fratello, al di là del sangue.”, Chris gli rivolse un sorriso.
Sentiva il suo cuore battere furiosamente e la voglia di abbracciare Tom crescere fino a diventare una necessità alla quale non riuscì a resistere.
“ Non importa di chi sei figlio… sei la persona alla quale tengo di più in tutti i Nove Regni…”, sussurrò stringendo forte l’inglese anche se non era nel copione. “ Desidero che tu sia al mio fianco, nella vita e durante le battaglie.”, concluse.
Tom rimase inizialmente immobile, stupito dall’iniziativa di Chris e dal modo in cui aveva sussurrato quelle parole.
Non era scritto che doveva abbracciarlo ma… era come se dovesse andare in quel modo.
“ Perfetto…”, mormorò sorridendo, ascoltando il ritmo forsennato del suo cuore che seguiva quello altrettanto agitato dell’australiano. “ La scena era… assolutamente perfetta.”
Chris annuì contro il suo collo, costringendosi poi ad allontanarsi per guardarlo negli occhi.
“ Grazie Tom… la tua presenza è sempre indispensabile…”
“ Sei tu che sei un grande attore.”, sminuì l’inglese.
“ No. No!”, Hemsworth scosse il capo, carezzando il viso dell’amico. “ L’ho fatto perché non volevo deluderti…”
Tom avvampò dinnanzi a quell’affermazione, senza riuscire neanche a sottrarsi da quella tenera carezza tremendamente intima.
“ Ma… dai! Ehehe! Sei il solito esagerato!”, ridacchiò ancora, sentendosi oltremodo imbarazzato e nervoso da quella strana situazione nella quale Chris lo aveva trascinato.
Era… diviso.
Aveva sempre dichiarato senza alcuna vergogna di adorare stare con l’australiano, che era in assoluto il suo migliore amico… ma non era mai riuscito ad ammettere neanche a se stesso il significato delle sensazioni che avvertiva quando stava in sua compagnia.
Voleva davvero scoprirne il motivo o… voleva lasciar perdere?
Si umettò le labbra, fissando gli occhi chiari di Chris carichi di gratitudine e affetto… e si sforzò di allontanarsi.
“ La riproveremo ancora prima di girarla, così da toglierti ogni dubbio o incertezza, okay?”
“ D’accordo.”, annuì l’australiano lanciando un’occhiata all’orario e rendendosi conto che tra una cosa l’altra si era fatto più tardi del previsto.
“ Credo… di dover andare ora.”, dichiarò, facendo spostare anche gli occhi di Hiddleston sull’orologio.
Erano le tre passate… il tempo era voltato tremendamente in fretta tra la cena, la pausa per bere ed il rilassarsi - necessaria per continuare a lavorare -, e la successiva scena che avevano appena finito di recitare… la cosa che però lo rese quasi triste fu l’idea di dover lasciar andare via Chris.
“ A questo punto, al posto di prendere la macchina, potresti fermarti qui e domani andiamo insieme sul set.”, propose senza pensarci, dandosi poi dello stupido per aver parlato sicuramente a sproposito.
L’australiano però gli rivolse un sorriso.
“ Ottima idea. Come i vecchi tempi a casa mia.”, ricordò, riuscendo a far ridacchiare Tom, sollevato dalla sua risposta.
“ Peccato che qui non abbiamo lo scivolo e la piscina.”
“ Neanche il barbeque.”, aggiunse Hemsworth.
“ Al termine delle riprese possiamo farlo per festeggiare.”
“ Ottima idea.”, convenne Chris. “ Ti secca se mi faccio la doccia?”, domandò poi, anche se ovviamente conosceva già la risposta.
“ Certo che no.”, ribatté Tom, sorridendo e spostandosi verso la sua camera per cercare l’accappatoio di riserva da prestare all’amico.
Si sentiva felice.
L’idea di poter passare di nuovo tutto quel tempo con Chris lo rendeva davvero entusiasta e, trovando solo un asciugamano particolarmente grande, tornò dall’australiano.
“ Ecco qui, ricordatelo.”, esclamò, mostrando all’amico l’asciugamano prima di posarlo sul tavolo. “ Ti va qualcosa di caldo prima di andare a letto?”, domandò entrando in cucina.
“ Latte e miele?”, propose l’altro alzando la voce mentre entrava nel bagno.
“ E latte e miele sia.”

Stava versando il latte fumante nelle tazze quando la voce di Chris lo raggiunse.
“ Tom! Ho dimenticato l’asciugamano! Puoi portarmelo?”
Al che l’inglese si voltò, scorgendo l’immacolato asciugamano sul tavolo… proprio dove lo aveva lasciato.
“ Arrivo. Arrivo!”, ridacchiò andando verso il bagno.
Sentiva la testa tremendamente leggera per la felicità.
Stava facendo tutto ciò che in quei mesi gli era mancato, ma quando aprì la porta del bagno la sua gioia venne sostituita da un altro strano sentimento… un furioso brivido che lo travolse da testa a piedi.
Chris lo accolse nudo e con un ampio sorriso. I suoi capelli, così come il resto di quel corpo perfetto, erano bagnati e lasciavano scorrere sulla pelle dell’australiano delle invidiabili goccioline l’acqua.
Boccheggiò come un pesce fuor d’acqua con il volto in fiamme e pulsante per l’imbarazzo.
“ Ehi grazie!”, lo ringraziò Hemsworth, tendendo la mano per ricevere l’asciugamano che però scivolò per terra sfuggendo dalla presa di Tom.
“ Oh… eh?!”, l'inglese si riscosse sbattendo gli occhi, costringendosi ad abbassare lo sguardo per non fissare più il corpo nudo di Chris.
Aveva il fiatone ed il cuore in gola, come se avesse appena finito una lunga corsa… ma era tutt’altro che foga agonistica.
Il suo corpo aveva reagito in maniera inaspettata alla vista dell’australiano e, chinandosi per raccogliere l’asciugamano non riuscì a trattenere un gemito nel sentire la stoffa dei suoi jeans sfregare contro la neonata erezione.
“ Ah…”
Imbarazzato a morte, lasciò per terra l’asciugamano e si diede alla fuga, scatenando l’immediata preoccupazione dell’altro.
“ Tom? Che succede?”, la voce di Chris lo inseguì fino alla cucina e presto venne raggiunta anche dai passi dell’australiano. “ Stai bene?”, domandò apprensivo.
Hiddleston scosse il capo, dandogli le spalle per non mostrare l'erezione che ormai era ben visibile tra le sue gambe.
" Mi sto preoccupando...", Chris si azzardò ad allungare la mano sulla spalla dell'amico, avvertendolo subito tremare.
" Perdonami...", mormorò prendendo dei lunghi respiri, cercando di calmarsi e di non pensare al fatto che Hemsworth fosse ancora gloriosameno nudo alle sue spalle.
" Per cosa Tom? Non capisco! Che succede?", la preoccupazione era palpabile ma l'inglese non riusciva a non pensare a ciò che il suo corpo stava desiderando.
Voleva il suo migliore amico, e la cosa lo spaventava e lo faceva sentire meglio al tempo stesso. Era come se ciò che il suo cuore aveva sempre taciuto fosse finalmente venuto a galla.
" Chris...", mormorò. " Dimmi che ti sei messo l'asciugamano..."
" Certo che no! Sei scappato come un pazzo e mi stai facendo preoccupare da morire, quindi non aggirare la domanda!", insistette.
Già. Perché raccogliere l'asciugamano?
Non era meglio inseguire il proprio migliore amico per casa completamente nudi?
Vista l'impulsività dell'australiano era ovvio che avrebbe reagito in quel modo, ma non era assolutamente una buona idea. Almeno non quando il suddetto migliore amico si stava trattenendo dal saltargli letteralmente addosso, approfittando del fatto che non c'era alcun inutile indumento da strappare.
" Ti prego rivestiti..."
" Il... il problema sono io?"
Tom, nel sentire quel tono preoccupato, non riuscì a trattenersi dal voltarsi verso Chris per cercare di rassicurarlo - era più forte di lui, non sopportava di sentirlo ferito o triste...
" No! Assolutamente no! Sono io che...", la voce divenne un basso sussurro davanti al muscoloso petto di Hemsworth.
" Ti da fastidio vedermi nudo?", chiese stupito Chris.
'Tutt'altro', urlò la sua mente, ma la sua bocca si rifiutò fortunatamente di rispondere.
Non sapeva come avrebbe reagito Chris davanti ad una rivelazione del genere e Tom non voleva neanche tentare di scoprirlo se il prezzo da pagare era l'amicizia dell'australiano.
Chiuse quindi gli occhi prendendo un bel respiro.
" Stai bagnando dappertutto.", il tentativo di dare un tono divertito alle sue parole fallì miseramente, infatti l'altro parve non volersi muovere - anche se era effettivamente vero che stava bagnando ovunque.
" Tom sono serio. Ti do fastidio?"
" No...",
" Guardami allora!", esclamò. " E dimmi perché stai facendo così!"
" Non posso...", strinse con più forza gli occhi, ma quando le mani dell'australiano si posarono sul suo viso li riaprì senza pensarci.
" È colpa mia?"
Tom scosse piano il capo.
" Sto mettendo a rischio la nostra amicizia...", ammise.
" Non c'è niente che possa farlo Tom.", Chris sorrise quasi intenerito. " Sei il mio migliore amico."
" E tu lo sei per me!", si affrettò ad aggiungere l'inglese. " M-ma proprio per questo non dovrei..."
" Cosa?"
" M-mettere a rischio la nostra amicizia...", ripeté.
" In che modo? Cristo Tom! Sii chiaro per una volta!"
L'inglese sospirò e distolse lo sguardo. Non era in grado di mentire a Chris, e sapeva che l'australiano avrebbe insistito fino ad ottenere la verità.
" Giurami che... che non cambierà niente. Che sarai ancora mio amico... che non mi odierai o... mi troverai disgustoso..."
" Lo giuro anche se è inutile. Non potrei mai rinunciare a te o non volerti più bene!"
Quelle parole, tanto appassionate quanto innocenti, strapparono l'ennesimo lungo sospiro ad Hiddleston.
" Io... credo di essere a-attratto da te.", sussurrò talmente piano che Chris temette di aver sentito male, ma lo sguardo imbarazzato e ferito di Tom, ed il fatto che si stesse rifiutando di guardarlo, apparvero in quel momento come dei chiari segnali.
" Perdonami...", mormorò l'inglese, scivolando lontano dal corpo dell'altro al colmo dell'imbarazzo e carico di paura.
Chris non fece niente per fermarlo - riuscì solo ad osservarlo rinchiudersi in camera -, sentendosi ancora troppo sconvolto per sapere come reagire.
Il suo cuore era in subbuglio.
Era come se qualcosa si fosse sbloccato, rendendolo in un certo qual modo ‘libero’ anche se non sapeva se si trattava di una cosa positiva o meno.
Tom era attratto da lui, ripeté mentalmente come per dare un senso alla sua confusione, ma riuscì solamente a tornare nel bagno per potersi asciugare e rivestire.
Non sapeva assolutamente che fare, né come reagire con Tom. L'unica cosa della quale era certo era che... non voleva perdere il suo migliore amico.
Si sentiva perso senza di lui e non poteva sopportare l'idea che in quel momento fosse solo.
Ciò che però gli impedì di andare spedito nella camera dell'inglese furono i suoi sentimenti ancora troppo confusi.
Che ne pensava di tutto quello?
Perché si era sentito stranamente sollevato?
Aveva tante domande ma non riusciva a trovare nessuna risposta, tant’è che fu solo in grado di restarsene seduto sul divano a fissare il pavimento senza sapere che fare.
Si torturò le mani, lanciando delle occhiate alla porta della stanza di Tom sentendosi colpevole per non essere lì dentro con il suo migliore amico… ma non poteva raggiungerlo con quella confusione.
L’inglese aveva bisogno di conforto ed anche di riposte che neanche Chris aveva ancora trovato…
Emise un ringhio soffocato e, alzandosi, andò di filato verso la porta chiusa della stanza dell’altro.
Non poteva dare alcuna sicurezza all’inglese se non quella che non l’avrebbe abbandonato. Posò quindi la mano sulla maniglia, abbassandola per aprire l'uscio verso l'interno.
La camera era avvolta dal buio, ma grazie alla luce accesa alle sue spalle l’australiano riuscì ad intravedere la figura di Tom sul letto.
Si avvicinò lentamente, fino a salire sul materasso.
“ Chris…”
“ Sono vestito.”, lo rassicurò, fallendo nel tentativo dare alla sua voce un tono divertito per smorzare la tensione.
Tom non rispose, né diede modo all’australiano di capire se era o meno sollevato dalla sua affermazione - ovviamente si diede poi dello stupido, perché a ben pensarci era certo che quello fosse l’ultimo dei pensieri di Hiddleston.
Sospirò ed allungò le braccia per attirare a sé il corpo dell’altro uomo. Lo avvertì sussultare ed irrigidirsi, ma quello non lo fermò dall’abbracciarlo stretto.
“ Non… non so che dirti Tom…”, mormorò piano. “ Ma non mi importa… non voglio perderti…”
Lo avvertì rilassarsi leggermente, ma non del tutto.
“ Chris io…”, si rigirò nell’abbraccio, ricambiandolo e nascondendo il viso per la vergogna. “ Perdonami…”
“ Perdona me per non essere venuto subito… ma ero confuso…”
Quell’affermazione stupì non poco Tom, riaccendendo in lui una minima speranza… anche in realtà se non sapeva che tipo di ‘speranza’ fosse - l’essere ricambiato o riuscire a far tornare tutto come prima?
“ C-confuso?”
“ Sì…”, lo strinse più forte a sé. “ Non riesco ancora a capire che… che cosa provo in questo momento… ma voglio stare qui… con te…”, sussurrò.
Tom annuì, accennando un lieve sorriso.
“ Grazie…”
“ Grazie a te…”

pairing: hiddlesworth, !fanfiction, character: chris hemsworth, rating: giallo, fandom: rpf attori, work: when the crystal cracks, warning: slash, character: tom hiddleston, warning: longfic, warning: what if?

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