Salve a tutti ^___^
Prima di tutto OTANJOUBI OMEDETOU HARIN!!!!!!!
Passa un meraviglioso 18° compleanno ^____^
Ed ora veniamo a noi, cosa succede ora... uhm... *controlla perchè non se lo ricorda XD* oh si, avevamo lasciato Sho che si recava da Oh-chan a chiedere notizie, saranno arrivate? Dalla terra avranno deciso di mandare qualcuno in loro aiuto? E Sho chiederà a Jun se è davvero lui il principe?
Leggete e lo scoprirete XD
Titolo: Bound to the Heart
Fandom: Arashi
Genere: AU, fantasy, fantascienza, yaoi, angst (un pò di tutto insomma XD)
Raiting: R
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: questa storia è pura invenzione fatti e personaggi sono del tutto casuali, eventuali riferimenti a persone esistenti sono deltutto involontarie *si come no XD*
Post precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6,
Capitolo 7,
Capitolo 8,
Capitolo 9,
Capitolo10,
Capitolo 11,
Capitolo 12,
Capitolo 13,
Capitolo 14 Capitolo 15
Notizie non ne erano arrivate di precise, solo un avviso per una video conferenza richiesta dal consiglio dei ministri mondiali, era decisa per quel pomeriggio e di restare in attesa per il collegamento.
Così Sho cominciò a essere nervoso, non poteva allontanarsi dalla sua stanza e quindi se Nino e Masaki si fossero allontanati, Jun sarebbe stato da solo. Inizio a guardare ossessivamente il computer in attesa del segnale di arrivo della chiamata e il piccolo monitor per controllare se i ragazzi uscissero dalla camera; poi avvenne sul serio, un uomo entrò nella stanza e poco dopo li vide entrambi uscire, ora Jun era solo… non doveva rimanere solo, cominciò ad agitarsi incapace di decidere se andare immediatamente da lui, oppure obbligarsi a rimanere ad aspettare.
-Sho, sta calmo, non gli succederà nulla se lo lasci solo ancora un po’, vedrai starà riposando- disse Satoshi cercando di tranquillizzarlo, ma non faceva effetto, non voleva stesse da solo.
-Satoshi, rimani tu ad aspettare la video conferenza, spiega che sono stato trattenuto dal sovrano e non potevo dare nell’occhio- cominciò a dire sempre più agitato cercando disperatamente una scusa per allontanarsi.
-Sho, loro non vogliono parlare con me, ma con te- disse subito; -se te ne vai ora rimanderanno a domani mattina e sarà sempre la stessa cosa, dovrai lasciarlo solo questa volta-
Satoshi aveva ragione, non poteva parlarci lui, non era con lui che volevano parlare, se voleva aiuti certi doveva convincerli lui stesso che ce ne era bisogno, ma quanto avrebbe dovuto aspettare ancora?
-Ci vado io- disse improvvisamente Satoshi.
-Eh?- chiese Sho.
-Ci vado io- ripetè; -capisco che sei preoccupato e non vuoi che rimanga da solo, soprattutto dopo quello che ha subito, quindi vado io, rimarrò con lui finché non avrai finito-
-Lo faresti davvero?- chiese Sho già molto più sollevato.
-Certo! Non sarà complicato dovrò fargli semplicemente compagnia, ci faremo due chiacchiere- disse con un sorriso.
-Jun in realtà… non parla- lo informò Sho.
-Non parla?- chiese Toshi confuso.
-No o almeno non lo ha mai fatto fin ora, credo che in tutti questi anni si è chiuso in se stesso, per questo a volte sembra così assente, ma ultimamente comincia a stare meglio e cerca di farsi capire- spiegò Sho.
-Non ti preoccupare sapremo come comunicare- disse tranquillo Satoshi.
-Grazie ancora- disse Sho, poi gli porse il monitor per poter controllare l’esterno della stanza; -arriverò appena posso- aggiunse infine.
Così rimase solo, in attesa, aspetto davanti a quel pc fissando lo schermo e pensando a come stesse Jun, ora che sapeva che c’era Satoshi con lui si sentiva più rilassato, però allo stesso tempo voleva andare da lui, non poteva farci nulla si sentiva definitivamente tranquillo solo quando era con lui.
Quando finalmente suonò l’avviso dell’arrivo della chiamata quasi sussultò per lo spavento, poi rispose.
Era stata una conversazione lunga ore, aveva dovuto specificare tutto: le richieste del sovrano per le armi, la storia dell’usurpazione del trono, anche del principe e la storia del cuore; infine avevano risposto che avrebbero deciso al più presto casa fare e che gli avrebbero mandato notizie, c’era poco tempo, sapeva che queste cose richiedevano il consulto di tutti gli stati dell’unione, ma non avevano ancora molto tempo, se il sovrano si fosse accorto di quello che stava accadendo sarebbe stata la fine per tutti loro, non avrebbe importato cosa sarebbe successo dopo.
Così finito di parlare, chiuse di corsa il computer e si precipitò fuori dalla stanza, dovette fermarsi a guardare dietro gli angoli per essere sicuro che non incontrasse nessuno, c’era parecchio personale in giro quindi ci mise parecchio ad avere l’occasione di entrare senza essere visto.
Una volta entrato rimase senza parole, Jun era sorridente e guardava dei fogli che erano tra le sue mani.
-Oh Sho sei qui!- disse Satoshi notandolo, Jun girò lo sguardo cercandolo e poi fece per alzarsi.
-No! Rimani lì vengo io- disse Sho fermando Jun e avvicinandosi al letto.
Si sedette sul letto accanto a Jun, e guardo i fogli che ancora teneva tra le mani, erano dei disegni di Satoshi, alcuni erano il paesaggio che vedeva dalla finestra della stanza, altri disegni di animali, un panda, un gatto, una giraffa, poi… tra questi un ritratto di Jun, era bello, molto bello; ora era contento che Satoshi fosse andato a far compagnia a Jun, perché lo trovava più sereno.
-Cosa hanno detto allora?- chiese poi d’un tratto Satoshi.
-Ne devono discutere, ci faranno sapere al più presto hanno detto-
-Speriamo sia veramente presto- sospirò Satoshi.
-Vi siete divertiti?- chiese poi Sho ai due sorridendo e cercando di cambiare argomento.
-Direi di si- disse Satoshi, e Jun sorrise in risposta, Sho era senza parole non lo aveva mai visto sorridere così.
-Però mi ha quasi spaventato quando sono entrato era davanti alla finestra con sguardo perso, poi come ho chiuso la porta si è accorto di me e si è girato di colpo alzandosi, poi deluso si è rimesso seduto, credo che pensava fossi tu- disse ridacchiando.
Sho si sentiva in imbarazzo, ma era anche felice che Jun lo stesse aspettando.
-Ok, ora vi lascio- disse alzandosi, Jun gli porse i disegni, ma Satoshi subito disse:
-Tienili sono un regalo- Jun sembrò felice e guardò ammirato i fogli tra le sue mani.
Quando Satoshi andò via e rimasero soli, Sho rimase a guardare Jun rapito, nonostante i lividi e i segni che aveva sul corpo era comunque bello da mozzare il fiato e adesso che era anche allegro lo era ancora di più; così decise di sfruttare questo buon umore per provare a fargli qualche domanda.
-Jun...- lo chiamò e lui girò lo sguardo verso Sho.
-Jun per favore, mi dici cosa sai di questo libro?- chiese porgendogli il piccolo libro che aveva tra le mani.
Jun come aveva già fatto, posò la mano su esso accarezzandone la copertina, lo faceva come se fosse una cosa a lui cara, e dato quallo che vi avevano trovato all’interno forse lo era davvero.
-Jun è tuo questo?- chiese.
Jun guardò il libro e poi Sho, come se non riuscisse a capire.
-Jun cerca di ricordare, è tuo questo?- domandò ancora, ma Jun continuò a guardarlo senza rispondere ne fare un cennò con la testa.
-Jun se tu sei il principe devi sapere cos’è, vedo che lo riconosci in qualche modo, quindi pensaci- insistettè.
Jun corrugò la fronte e tornò a guardare il libro ma non disse nulla ancora, così Sho si sciolse il laccetto con cui teneva legato al collo lo stemma e porse anche questo a Jun, lo prese dalle sue mani e lo guardò.
-Lo hai messo tu nel libro?- chiese Sho, Jun posò le dita sull’incisione dello stemma accarezzandone la superficie.
-Quello ti permetterà di essere riconosciuto come l’erede, se mi dici qualcosa se me ne parli... Jun!- disse poi d’un tratto afferrandolo per le braccia.
-La vita dell’intero pianeta dipende da te! Vuoi lasciarla ai sopprusi di quell’uomo? Dimmi cosa è successo sette anni fa in questo castello, ti prego raccontamelo!- mentre quasi urlava le sue richieste a malapena si accorse che Jun cominciò a tremare, quando se ne rese effettivamente conto lo lascio immediatamente andare.
-Scusami- dise subito spaventato da se stesso.
Jun si era tirato le gambe al petto e si teneva la testa tra le braccia, sembrava dolorante, e Sho poco dopo capì che non era stato lui a provocare quella reazione, non faceva così perchè aveva paura, lo faceva perchè stava male, improvvisamente i tuoni interruperò il silenzio e fulmini squarciarono il cielo, forse erano state le sue parole a creare tutto questo, forse Jun... non ricordava il suo passato.
Lo strinse immediatamente forte a se, cercando come poteva di calmarlo, ma Jun sembrava stare sempre peggio si teneva la testa sempre più forte producendo dei lievi lamenti, non seppe neanche quanto durò, poi improvvisamente Jun svennè, ringrazio per questo, perchè credeva che fosse impazzito a vederlo così e si sentì anche in colpa, lo adagiò sul letto e si distese anche lui al suo fianco accarezzandogli i capelli.
Non lo avrebbe mai più costretto a ricordare in quel modo, mai più non se doveva avere quella reazione, si era spaventato e non voleva vederlo più soffrire così, solo che non sapeva che ormai era troppo tardi.