Come al solito non resisto più di tanto a non postare, anche perchè ho quasi finito di scriverla la fict, ormai non mi mancano molti capitoli, quindi posto perchè si... confesso... voglio i commentiiiiiiiiiiiii XD (perchè sono la mia droga e se entro in astinenza è la fine XD)
Quindi eccoci qui, ora si entra nel vivo, si faranno misteriose scoperte, ci saranno anche piccoli indizi che porteranno alla verità, quindi se vi va provate ad indovinare cosa succederà XD
Buon divertimento ^^
Titolo: Bound to the Heart
Fandom: Arashi
Genere: AU, fantasy, fantascienza, yaoi, angst (un pò di tutto insomma XD)
Raiting: R
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: questa storia è pura invenzione fatti e personaggi sono del tutto casuali, eventuali riferimenti a persone esistenti sono deltutto involontarie *si come no XD*
Post precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2 Capitolo 3
I giorni seguenti era stato invitato a visitare la zona e Sho insime ad alcuni studiosi e a Satoshi aveva esplorato le campagne e le citta di quel pianeta, prendendo appunti sulle cose insolite che vedeva e lasciando però a satoshi il compito di disegnarne i paesaggi mentre lui si limitava a farne delle foto, anche perchè se avesse disegnato lui, non avrebbero mai capito neanche da che verso guardare il disegno.
Studiando il pianeta e la metereologia di questo, avevano capito che a differenza della terra questo pianeta non presentava stagioni, la temperatura e le perturbazini metereologiche erano sempre le stesse, non vi erano particolari mutamenti; era una cosa interessante da studiare.
La popolazione era sana e tutti lavoravano alacremente, sembrava un posto tranquillo e felice, cosa che però appariva quasi strana, non poteva credere che tutti in tutto il pianeta non avessero qualche problema, la cosa un pò lo faceva pensare...
-Satoshi posso vedere i documenti?- chiese mentre studiava da un piccolo computer, dei dati da spedire sulla terra.
-Li ha ancora il re- rispose Satoshi mentre sistemava le carte e gli appunti presi durante una delle loro escurzioni.
-Effetivamente è passato qualche giorno e non abbiamo ancora finito di discutere i nostri primi accordi- disse riflessivo staccando gli occhi dal pc.
-Dalla terra dicono che vogliono la conferma della firma dei documenti e una data per il primo invio di minerale- lo informò Satoshi.
-Ok, vado a parlare con il re allora- disse Sho alzandosi e dirigendosi verso la porta.
Percorse i corridoi del grande palazzo un pò smarrito, chiedendo a qualche servo di indicargli dove potesse trovare il re, qualcuno non sapeva cosa rispondergli, altri gli dissero che forse era nelle sue stanze, alla fine uno dei servi fu così gentile da accompagnarlo fino alla stanza del re, evidentemente era uno di quelli adetti proprio a quelle stanze, tanto che arrivato davanti alla porta gli disse di attendere; il servo busso, poi aprì di uno spirarglio l’uscio e disse:
-Il signor Sakurai vorrebbe essere ricevuto-
Si sentì qualche rumore, ma dalla distanza a cui era rimasto, Sho non potè udire se il re aveva risposto al servo, ma questo poco dopo richiuse la porta e si allontanò, tornando verso di lui.
-Sua maesta la riceverà tra poco, ha detto di attendere nella sala qui di fronte- disse il servo indicando il salotto davanti alla stanza.
-Si accomodi pure, arriverà tra pochi minuti- disse invitandolo ad entrare.
Sho entrò nella sala e si sedette su una delle sedie foderate di velluto rosso, il servo rimase in piedi in attesa con lui, si sentiva un pò a disagio, vedere quell’uomo in piedi mentre lui era comodamente seduto, ma non si azzardò a fare domande, di sicuro se non si era seduto non aveva il permesso di farlo.
Passarono solo pochi minuti e la porta della stanza del sovrano si aprì leggermente, da essa ne usci però uno dei 3 ragazzi, quello bellissimo e dall’aria assente, li colse solo per qualche istante ma anche in que momento vide che i suoi occhi erano vitrei e persi anche se sembravano essere cambiati, esprimevano quasi del dolore e della paura in quel momento, uscì e richiuse la porta alle sue spalle, Sho potè notare la veste un pò scomposta del ragazzo e una delle spalle scoperte dalla veste che calava da un lato, un altra cosa che notò fu che stranamente la catenella al piede che in quei giorni ogni volta che aveva visto quei ragazzi era presente, in quel momento non c’era, forse in quell’ala del castello ai ragazzi era permesso girare senza problemi.
Qualche minuto dopo fu il sovrano ad uscire dalla stanza e si diresse subito con passo deciso verso di lui.
-Sakurai, qualche problema?- esordì subito.
-No nessun problema, vorrei solo sapere se ha firmato i documenti che le ho dato- rispose Sho.
-Hai i documenti! Certo! Seguimi- disse tornando sui suoi passi verso la stanza.
Quella camera era sontuosa più di qualsiasi altra avesse mai visto, non avrebbe mai pensato che ce ne fossero di più sfarzose, di quelle che erano state assegnate a lui e al suo seguito; ma dopotutto era il sovrano non era possibile che quella fosse una stanza qualunque, vi era un enorme scrivania sulla destra con alcune sedie, un tavolo, e delle librerie intorno alle pareti; una cosa che aveva potuto notare da quando era li è che avevano una vasta letteratura su quel pianeta.
Girò lo sguardo sulla sinistra incuriosito da quella stanza e potè vedere un enorme armadio e un grande letto a baldacchino con pesanti tende color porpora, le lenzuola un pò in disordine erano di seta rossa come le tende.
-Ecco i documenti siglati- disse il sovrano porgendogli il fascicolo di fogli che Sho gli aveva dato al suo arrivo.
-La ringrazio maestà- disse prendendo il plico.
-Vorrei che i miei studiosi cominciassero subito ad apprendere i vostri insegnamenti- richiese il sovrano.
-Potranno cominciare già da domani- avvisò Sho; -ho bisogno solo di un ultima informazione da voi maestà- aggiunse.
-Certo- rispose il re incitandolo a parlare senza problemi.
-Dal mio pianeta, vogliono saprere tra quanto verrà inviato il primo carico di minerale- spiegò.
-Per l’estrazione ci vorra un mese circa credo-
-La ringrazio, manderò l’informazione sulla terra- disse Sho con un inchino, poi si ritirò tornando nella sua stanza.
Passarono un paio di giorni e Sho seguì l’andamento di qualche lezione che i suoi studiosi impartivano a quelli del sovrano; tutto sembrava andare liscio come l’olio, però più ci pensava più tutta quella calma gli appariva irreale, tanto che cominciò a essere nervoso, e la notte del 8° giorno dal suo arrivo cominciò ad innervosirsi per questa innaturale calma.
Era talmente agitato che non riusciva a chiudere occhio, così si alzò vestendosi di un vecchio paio di jeans e una maglietta ed uscì dalla sua stanza per fare una passeggiata per il castello, vagò perso nei suoi pensieri: il lavoro, la nostalgia di casa, ripensò alle visite per il pianeta e gli tornarono alla mente anche quei 3 bellissimi ragazzi.
Aveva camminato non sapeva neanche per quanto senza badare a dove andava e all’improvviso si accorse di essersi perso, si guardò intorno confuso cercando qualcuno, anche una guardia che gli potesse dire come tornare nella sua stanza, ma sembrava non esserci nessuno nei paraggi, si girò per tornare sui propri passi quando da dietro un angolo usci qualcuno venendogli addosso e facendolo cadere insieme al suo ingnoto assalitore.
-Ahi!- eslamò quando il ragazzo che gli era venuto addosso gli cadde di peso sul petto.
-Shhh- sibilò il ragazzo sopra di lui alzandosi in ginocchio.
-Ma tu... sei Nino vero?- chiese Sho riconoscendo il ragazzo.
-Shhh, ti prego fa silenzio- bisbigliò il ragazzo guardandosi indietro.
-Senti... io... mi sono perso, non è che mi potresti dire come tornare nella mia stan...- ma le sue parole furono interrotte dalle voci di alcune guardie che attirate dai rumori stavano accorrendo.
Il ragazzo al rumore delle guardie in arrivo si alzò in piedi di scatto, guardandosi spaventato intorno, ma in pochi secondi furono circondati da una decina di soldati armati, che dopo pochi istanti per valutare la situazione, due andarono verso Sho e lo immobilizzarono con le mani dietro la schiena.
-Cosa sta succedendo?- chiese subito Sho sorpreso dalla reazione violenta delle guardie.
-La prego di seguirci- disse una di queste, probabilmente la più alta in grado.
Poi la guardia si girò verso il ragazzo e disse:
-Ti prego di non fare resistenza-
Nino guardò l’uomo più alto di lui negl’occhi, poi rassegnato abbassò la testa e seguì le guardie lungo il corridoio, lo stesso fece Sho guidato dai due uomini che lo tenevano ancora fermo.
-Posso sapere cosa sta succedendo?- chiese mentre percorrevano i corridoi, ma non ebbe risposta.
-Scusami è colpa mia- rispose poi con tono dispiaciuto il ragazzo.
Sho non capiva; di cosa si stava dando la colpa? Tutto questo era senza senso, perchè avevano avuto una reazione tanto esagerata?
D’un tratto si fermarono davanti a una porta, che Sho riconobbe per quella della camera del sovrano; una delle guardie bussò, poi si sentì la voce del sovrano dare il permesso di entrare.
Dopo quel corridoio tanto buio, la luce della stanza quasi lo accecò, il sovrano portava una lunga veste da camera rossa ed era seduto alla sua scrivania, ma quando entrarono sia alzò immediatamente e fece il giro di essa portandosi davanti al ragazzo.
-Hai tentato di scappare di nuovo vero?- chiese in tono severo il sovrano; il ragazzo non rispose e il re digrignò i denti per l’ira, poi lo colpi con uno schiaffo.
-Si fermi!- gridò Sho involontariamente.
Il re rivolse la sua attenzione a Sho che era rimasto più indietro coperto dalle guardie, che in quell’istante si fecero da parte.
-Lo abbiamo trovato insieme a lui, cosa dobbiamo fare?- chiese una guardia.
-Gli sono solo andato addosso, lui non ha fatto nulla!- disse subito Nino agitato rivolgendosi direttamente al sovrano.
-Ma le regole...- si azzardò a dire una guardia che fu subito zittita dal sovrano con uno sguardo.
-Andate- ordinò alle guardie facendo rimanere nella stanza solo il ragazzo, la guardia più alta in grado e Sho.
-Il nostro ospite non è al corrente delle regole e sicuramente ciò è stato tutto in incidente- disse il sovrano; -di Nino mi occuperò io personalemente- disse guardando il ragazzo che teneva la testa bassa ma stringeva i pugni contrariato.
-Certo maestà- disse prontamente la guardia.
-Scusate... io non capisco cosa è successo, perchè questa reazione esagerata? Cosa avrei fatto?- chiese Sho, che giustamente pretendeva di avere una spiegazione a tutto quello che era appena successo.
-Al castello, c’è una piccola regola che tutti devono rispettare- cominciò a dire il sovrano; -ed è che “nessuno”, può toccare i miei ragazzi per nessun motivo, a “nessuno” è permesso farlo- disse accarezzando il viso del ragazzo con la punta delle dita.
-Scusi maestà, perchè questa regola?- chiese Sho confuso.
-E’ una regola e basta, anche semplice da rispettare, la prego di tenerla presente d’ora in poi, sia lei che il suo equipaggio. Ora si riposi che è molto tardi, la faccio riaccompaganre nella sua stanza- disse il sovrano con un tono che stava a significare che la discussione era finita, tanto che la guardia lo condusse subito via riaccompagnandolo nella sua stanza.
Cercava qualcosa di strano in quel posto? Ebbene lo aveva trovato proprio quella notte, e di certo non si sarebbe accontentato di quella risposta, ora voleva saperne di più su quei ragazzi.
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