Ok, basta, posto anche l'ultimo capitolo *musica d'atmosfera*
Ho voluto fare il lieto fine a tutti i costi, sono un disperato caso di buonismo ad oltranza XDDDDDDDD
Sempre nella speranza che qualcuno legga (mah ...), sperando di non aver lasciato troppi strafalcioni (non ho ricordi di aver riletto >_>), sperando di non essere andata troppo ooc eccetera eccetera tadaaaaan, ecco a voi l'ultimo capitolo! (whoofhufhu!)
TITOLO: Revenge
AUTRICE: Jinny
FANDOM: Arashi (maddai!)
PAIRINGS: Sakumoto, una spruzzata di Aimoto, Masatoshi, un accenno di Ohmiya (insomma ... tutto XD)
GENERE: Au, angst a sprazzi
RATING: nc-17 decisamente
DISCLAIMERS: Non ho ancora preso possesso di nessun johnny ... ma se vi mancano idee per Natale ...
RINGRAZIAMENTI: alle povere Harin, Vampiretta e Herentas che se la sono sorbita in anteprima (e mi sa tutta in blocco XD)
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 6 7 Jun si passò le mani sul viso un paio di volte, stropicciandosi gli occhi, poi si stiracchiò ed infine decise di cercare di capire perché non avesse sentito la sveglia, o battuto il gomito contro il comodino come gli succedeva tutte le mattine … non appena mise a fuoco, Sho gli sorrise
<< Buongiorno.>> gli disse, baciandolo. Jun sorrise nel bacio, per poi abbracciare Sho, e posargli il viso sul petto, inspirando a fondo
<< Temevo fosse stato un sogno …>> disse
<< Non era un sogno …>> lo rassicurò Sho, accarezzandogli i capelli ed aiutandolo a mettersi seduto nel letto. Jun rabbrividì leggermente al contatto con l’aria della stanza, e Sho si affrettò a stringerlo a se, accarezzandogli le braccia per scaldarlo. Jun lo baciò, e Sho sorrise, staccandosi e guardandolo. Gli scostò una ciocca di capelli dalla fronte, e gli accarezzò una guancia
<< E questo? Questo non è un sogno, vero?>> si trovò a chiedere, in un sussurro
<< Non è un sogno … però devo andare al lavoro …>> disse. Jun si sentì triste, e si imbronciò leggermente
<< Dai, non fare così … adesso ci laviamo, ci vestiamo, e ti accompagno a casa, così ne approfitto per farti le coccole in macchina …>> disse Sho, suadente. Jun arrossì, e sorrise
<< Ok …>> acconsentì, baciandolo. Scese dal letto, e Sho lo prese per mano, conducendolo verso il bagno.
<< Sei più alto di me …>> disse Sho, sorridendo, e Jun scoppiò a ridere
<< E te ne accorgi solo ora?>> chiese, aprendo l’acqua della doccia.
<< No, ma dirlo ad alta voce me lo fa apprezzare ancora di più.>> disse Sho, serio. Si infilarono sotto il getto caldo, e Sho chiuse la porta della cabina. Jun gli si rannicchiò contro
<< Mi vuoi bene lo stesso, anche se seno più alto?>> chiese, guardando Sho dritto negli occhi. Sho lo baciò, e fu un bacio tenero e dolcissimo, e lo tenne stretto sé, lavandogli la schiena con gesti lenti. Jun chiuse gli occhi, sentendosi finalmente al sicuro, e felice, e sentì Sho sospirare, per poi posargli le labbra sulla tempia. Sembrava quasi che lo stesse cullando, e la cosa lo fece ridere
<< Che succede?>> chiese Sho, staccandosi leggermente per guardarlo e sorridendo
<< Mi stavi cullando, Sakurai?>> chiese Jun, alzando un sopracciglio, divertito
<< Beh … si …>> disse Sho, arrossendo violentemente. Jun rise e gli gettò le braccia al collo
<< Attento, che siamo in doccia, se scivoliamo ci rompiamo!>> disse Sho, ridendo a sua volta. Jun lo baciò, poi si lasciò fare lo shampoo, canticchiando e sorridendo, con gli occhi chiusi
<< Non mi hai nemmeno detto che sono stonato …>> disse poi, mentre si stavano vestendo in camera. Sho si girò a guardarlo, poi sorrise dolcemente
<< Non me ne sono proprio accorto. Sentivo la tua voce, ero contento … punto.>> disse. Jun arrossì violentemente e si sedette, nascondendosi il viso tra le mani
<< Jun? …>> lo chiamò Sho. Jun sentì il peso dell’altro sul letto, accanto a lui, e lo sentì prendergli le mani
<< Jun, tutto bene?>> chiese Sho, preoccupatissimo. Jun annuì, sentendo le lacrime pungergli gli occhi.
<< E’ solo che … è tutto così … strano … e bello … io … non ho mai fatto la doccia con qualcun altro … non … non mi hanno mai parlato così dolcemente …>> mormorò
<< Cucciolo …>>
Jun gli si aggrappò, nascondendogli il viso nella camicia
<< Dimmi che non è un sogno … ti scongiuro …>> mormorò
<< Non è un sogno, cucciolo, non lo è … se lo fosse stato … se lo fosse stato non ti avrei mai ferito a quel modo, mai …>>
<< Sho, quello dimenticalo, ti prego …>>
<< Come posso dimenticarlo? >> chiese Sho, guardandolo negli occhi ed asciugandogli le lacrime
<< Non saprei … se vuoi ti do una botta in testa …>> disse, tirando su con il naso
<< Scemo …>> borbottò Sho, baciandogli gli occhi. Jun sospirò e si lasciò abbracciare
<< Mi sa che hai fatto più male a te, ne, Sho-chan?>> disse, dopo un po’
<< Meglio così.>> disse Sho << Vederti avere paura di me è insopportabile … davvero insopportabile … ti ho fatto stare male …>>
<< Ma poi mi hai fatto stare benissimo, quindi … smettila di pensarci. Se vorrò che ci pensi te ne accorgerai, perché ti picchierò. Ma finché non arrivano le botte, stai tranquillo, ok?>> disse Jun, prendendo il viso a Sho e baciandolo
<< Ok …>> mormorò Sho, sorridendo.
Satoshi guardò l’orologio, chiedendosi per quale motivo fosse arrivato così presto … ma evidentemente anche Masaki era nervoso quanto lui, perché arrivò correndo. Senza vederlo, si fermò davanti ad una vetrina a sistemarsi i capelli, poi si girò e lo vide. Satoshi rise, vedendolo arrossire, e gli si avvicinò
<< Sono arrivato in anticipo …>> disse << Ma è stata una buona idea … non pensavo ti avrei visto in un atteggiamento tanto carino …>>
Masaki arrossì
<< Carino?>> chiese, guardandolo storto
<< Ti sei fermato davanti alla vetrina per sistemarti i capelli, era un gesto carino.>> confermò Satoshi. Masaki fece una smorfia, inclinando la testa di lato e scuotendola leggermente
<> disse. Satoshi rise e gli strinse brevemente la mano. Masaki si rilassò e gli sorrise
<< Ok … ero carino.>> concesse. Satoshi lo attirò più vicino, incurante delle occhiatacce della gente, e gli strinse più forte la mano. Masaki intrecciò le sue dita a quelle di Satoshi, sorridendo soddisfatto
<< Questa è una cosa che non ho mai fatto …>> disse ad un tratto
<< Cosa?>> chiese Satoshi
<< Camminare mano nella mano con qualcuno …>> disse Masaki, girandosi a sorridergli. Satoshi arrossì violentemente
<< E’ una bella sensazione, e sono felice.>> disse Masaki, iniziando a dondolare il braccio. Satoshi dovette seguire, suo malgrado, quel movimento esagerato, trovandola un’altra cosa estremamente carina … Andarono a vedere un film horror, rannicchiandosi pian piano sempre di più sulla poltrona del cinema, stretti l’uno all’altro come due bambini spaventati … ma dalla metà in poi, Satoshi non riuscì a seguire il film, troppo preso ad osservare Masaki che gli si stringeva contro sussultando. Dopo un po’, Masaki si accorse dei suoi occhi fissi su di lui, e si girò a rivolgergli uno sguardo interrogativo. Satoshi gli diede un rapido, dolcissimo bacio a fior di labbra. Masaki sospirò e gli sorrise, per poi tornare a guardare il film, posandogli la testa su una spalla. Satoshi inspirò il profumo del suo shampoo, sorridendo felice.
Quando il film finì, Satoshi invitò Masaki a casa sua. Quello accettò, contento. Parlò tutto il tempo, cosa che fece ridere moltissimo Satoshi. Masaki era rumoroso, parlava un sacco, rideva di più, e a Satoshi questo suo lato, fino a quel giorno sconosciuto, piaceva moltissimo. Quando arrivarono nell’appartamento di Satoshi, però, Masaki iniziò a piangere, all’improvviso. Satoshi lo guardò allarmato, mentre raggiungevano il soggiorno e Masaki si sedeva sul divano, asciugandosi gli occhi con la mano
<< Ma-chan … che succede?>> gli chiese, sedendoglisi accanto. Masaki si girò a guardarlo, mentre un enorme sorriso gli illuminava il viso inondato di lacrime
<< Sono felice, tremendamente felice … oggi … oggi è stato il momento più bello di tutta la mia vita, finora …>> mormorò
<< Siamo solo andati al cinema ..>> disse Satoshi, ma Masaki scosse la testa, sorridendo e cercando di calmarsi
<< Non siamo solo andati al cinema, Toshi-chan … tu forse non te ne rendi conto, ma … >> la voce gli si spezzò. Satoshi lo strinse forte, accarezzandogli i capelli. Masaki sospirò
<< Oggi mi hai reso davvero felice, Toshi … oggi sono stato una persona … >>
Satoshi si staccò leggermente, per guardarlo. Masaki stava ancora piangendo
<< Masa, ma tu … tu sei una persona …>> gli fece presente. Masaki serrò un attimo gli occhi, prendendogli le mani e stringendo forte
<< Per anni fidati che non mi ci sono sentito … fino … fino ad oggi …>> mormorò << E oggi ero una persona … e una persona tremendamente felice … e adesso sono qui a piangere come una ragazzina e non riesco a fermare le lacrime … e … grazie … grazie davvero …>>
Satoshi lo baciò, e Masaki si calmò un attimo. Quando Satoshi riaprì gli occhi, Masaki sorrideva, finalmente calmo. Satoshi gli asciugò le ultime lacrime
<< Io temo … temo di amarti, Masaki … no, non guardarmi così … lo so, è presto, forse sto correndo troppo, ma non l’ho mica deciso io … >>
Masaki arrossì violentemente, e sorrise, portandosi una mano alla bocca, commosso
<< Ti amo anch’io, anche se è presto, anche se fino a poco tempo fa ero completamente preso da Jun, ma … me ne sono reso conto quando ha smesso improvvisamente di farmi effetto il fatto che Jun stesse fuori a dormire , quando ho iniziato a non riuscire a smettere di pensarti …>>
Satoshi sorrise, e lo baciò di nuovo. Fu un bacio più profondo, questa volta. Le labbra di Masaki sapevano ancora di lacrime. Quando si staccarono, sorridevano entrambi
<< Vuoi essere il mio ragazzo?>> chiese a Masaki. Quello iniziò a ridere, annuendo, senza riuscire ad articolare una parola comprensibile, per poi gettargli le braccia al collo e sussurrargli
<< Si!>> nell’orecchio. Satoshi sospirò e lo tenne stretto, sperando che il tempo si fermasse in quell’istante.
<< E’ imbarazzante …>> mormorò Sho, agitandosi sulla sedia
<< Dai, non fare il timido, signor dirigente!>> lo riprese Jun, sorseggiando il suo drink. Masaki li raggiunse, con un sorriso enorme sul viso. Dietro di lui, Satoshi aveva l’aria imbarazzata e tesa quasi quanto Sho
<< Toshi ha para di te …>> disse Masaki, abbracciando Jun
<< E Sho-chan di te …>> disse Jun, ricambiando l’abbraccio e sorridendo
<< Ma Sho-chan! Sono passati mesi, non sono più una suocera pericolosa!>> protestò Masaki. Sho sorrise leggermente
<< Te la do buona …>> mormorò
<< Bene, veniamo a noi …>> disse ad un tratto Masaki. Satoshi gli passò una cartelletta
<< E’ fatta?>> chiese Jun, sistemandosi meglio sullo sgabello, mentre Sho ordinava dei drink anche per Masaki e Satoshi
<< E’ fatta. Manca solo la firma del quasi ex coproprietario.>> disse Masaki, porgendo a Jun alcuni fogli. Jun sospirò e prese la penna
<< Mi fa strano vendere il nostro appartamento … ma così almeno … beh, la nostra vita prima faceva un po’ schifo, così la eliminiamo del tutto, no?>>
Masaki sorrise leggermente
<< Faceva schifo, è vero.>> disse << Eliminala, Jun.>>
Jun firmò i fogli, e li restituì a Masaki, sorridendo. Masaki ricambiò il sorriso, poi ringraziò rumorosamente Sho, che gli passò il drink, dandogli anche un bacio sulla guancia
<< Sono geloso.>> disse Satoshi, sedendosi tra Masaki e Jun
<< Non essere geloso, Satoshi-kun … >> disse Jun, sorridendo e passandogli un braccio attorno alle spalle
<< Mi sa che non riusciremo a scollarli tanto facilmente … abbiamo solo un pianerottolo a dividerci …>> sospirò Sho. Satoshi annuì, mentre Masaki e Jun scoppiavano a ridere. Sho guardò Jun, che si girò sorridendogli dolcemente
<< Io amo te, ricordatelo sempre.>> disse. Sho sorrise e sospirò, rincuorato, guardando poi Masaki e Satoshi che, incuranti delle altre persone presenti nel bar, si stavano baciando
<< In effetti direi che la suocera è un po’ meno pericolosa, ora …>> disse. Jun sorrise di nuovo
<< Direi proprio di si. Beh, dovresti incoraggiare un po’ il povero Toshi …>> disse. Sho non se lo fece ripetere due volte, e lo baciò appassionatamente.
<< Ti amo, Sho-chan …>> bisbigliò Jun, nel suo orecchio. E nonostante la musica alta ed il chiacchiericcio continuo, Sho riuscì a sentirlo
<< Ti amo anch’io.>> rispose