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Comments 28

ext_287435 May 2 2011, 06:52:44 UTC
Ti quoto. Esistono dei "massacratori" di professione, e non c'è traccia di ironia o sarcasmo in loro... io credo abbiano ben altri problemi nella loro vita, e che così facendo cerchino in qualche modo una riscossa.

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mcnab75 May 2 2011, 12:02:44 UTC
In effetti la "fama" acquisita da certi blogger può dare alla testa, specialmente se per contro hanno una vita piuttosto grigia e noiosa...

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ext_512459 May 2 2011, 07:12:29 UTC
Ah, vedo che hai deciso di farti degli amici :-D ( ... )

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mcnab75 May 2 2011, 12:05:54 UTC
Farsi degli amici è importante :-D

Sei riuscito ad analizzare il problema meglio di quanto ho fatto io nel post.
Credo anch'io che si tratti di dimostrare qualcosa. Ammetto che certi recensori hanno - quantomeno - una certa cultura specifica per lanciare certe critiche. I loro imitatori sono invece il peggio del peggio, perché si limitano a utilizzare parole imparate a caso (infodump, show don't tell, typos etc) senza magari nemmeno sapere bene di cosa stanno parlando.
Tutto ciò è stucchevole.

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anonymous May 2 2011, 07:34:57 UTC
Questo post è della serie ‘è maggio, facciamoci nuovi amici’, vero ( ... )

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mcnab75 May 2 2011, 12:07:49 UTC
Sull'onestà della recensione non ci piove.

Credo infatti che anche distruggere a prescindere ogni libro sia disonesto.
Se vuoi ergerti a giudice devi portare anche degli esempi positivi.
Se ti piace leggere, almeno un romanzo buono ogni cinque scadenti lo troverai, o no?

A veder certi blogger la risposta è no.

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L'ereditarietà dei caratteri acquisiti ext_286196 May 2 2011, 07:39:46 UTC
"Obiettivamente i titoli che Zwei fa a pezzi possono a malapena essere definiti libri, trattantosi di mere furbate editoriali pubblicate per attirare i lettori più giovani e inesperti ( ... )

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Re: L'ereditarietà dei caratteri acquisiti ext_512459 May 2 2011, 08:04:18 UTC
In realtà, l'attore principale della selezione naturale in ambito mediatico dovrebbe essere il pubblico.
Se piace al pubblico, i critici possono piangere cinese, ma ogni discorso di merito o demerito diventa pura accademia.
Piuttosto, i critici dovrebbero formare il pubblico, fornire al pubblico gli strumenti ed il linguaggio per operare una selezione sulla base della qualità, incoraggiare la discussione e l'approccio critico (...) alla narrativa.

Ma il meccanismo, palesemente, non funziona.
Per lo meno non da noi - in Gran Bretagna la BBC promuove gruppi di lettura e discussioni aperte fra autori e pubblico, con risultati ottimi.
Una cosa del genere in casa RAI sarebbe impensabile.

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Re: L'ereditarietà dei caratteri acquisiti ext_286196 May 2 2011, 09:06:25 UTC
Giustamente. Ma è appunto quello che succede da noi con i blog: formano un'opinione sul pubblico. Il problema è che nel caso del lecchinaggio la discussione critica non avviene, e all'opposto, si dibatte più sull'autore del post che sul testo stesso.
In questo modo, la forma mentis dell'autore si espande e si spalma sui lettori. Può essere una buona cosa per le pageviews, è una pessima cosa per la letteratura.
Da noi vengono forniti strumenti e linguaggio... ma solo certi strumenti, e sono certo linguaggio. Per cui niente selezione.

Shaggley

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Re: L'ereditarietà dei caratteri acquisiti mcnab75 May 2 2011, 12:10:19 UTC
Come scrivo nel post, ribadisco ciò che sottolinei: entrambi gli estremi sono sbagliati e insopportabili.
Aggiungiamo poi che una recensione non deve essere un editing. Se si ritiene che un romanzo difetti - appunto - di editing, basta dirlo e fare due/tre esempi. Non occorre certo lanciarsi nello stucchevole esercizio del "io l'avrei scritto così". E' una cosa che trovo addirittura ripugnante.

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ext_204777 May 2 2011, 08:31:07 UTC
Anch'io non sopporto i massacratori di professione, soprattutto quelli che denotano uno strano spirito autolesionista perchè, puntualmente, leggono altri libri dell'autore che li ha tanto orripilati, e si infervorano di nuovo (e più ferocemente) contro di lui. Sarà che io se resto deluso da un autore non tocco più i suoi libri.
Concordo poi sulle recensioni-fiume esageratamente lunghe. Una recensione tipo "romanzo fantastico!" o "Noiosissimo" non sono molto d'aiuto per capire se un libro può piacere o no, ma un mini-saggio di 5 pagine per dire che un libro fa schifo (nell'opinione del saggista, ovvio) mi risulta ugualmente inutile perchè farà riferimento a una serie enorme di elementi testuali che posso comprendere solo dopo aver letto il testo vivisezionato.

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mcnab75 May 2 2011, 12:11:40 UTC
Perfetto.
Anch'io amo le vie di mezzo. Infatti le recensioni-saggio le evito come la peste, così come i commenti idioti di due righe, tipo "Romanzo fikissimo!"

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