L’ho visto lì, in piedi davanti al “Circolo”.
L’ho scambiato per un albanese, un rumeno, un extracomunitario insomma.
Vedevo un tipo bolso, con le palpebre a mezz’asta, con la parte destra dei capelli ancora arruffata, come se si fosse appena alzato dal divano dove sarà stato sdraiato, oziando per ore.
Occhiaie marcate, gonfie sotto due occhi spenti,
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