[Ohmiya] Anima in fiamme; Vigilando; "Ho la nausea"

Jun 11, 2012 00:16

Titolo: Piccante risveglio
Fandom: RPS -Arashi
Coppia: Ohno Satoshi/Ninomiya Kazunari
Set: 3
Prompt: 01:00 - Anima in fiamme
Rating: NC-17
Genere: pwp
Conteggio parole: 476 (fiumidiparole wordcount)
Avvertimenti: slash
Note: la storia inoltre è scritta per la challenge la Coppa delle Lande, indetta da maridichallenge, avente come range dalle 100 alle 500 parole, a tema libero, ma la storia deve essere narrata o in prima o in seconda persona.
Discalimer: gli Arashi non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella:  qui


Mugoli nel sonno, girandoti e mettendoti prono sul materasso, infilando le mani sotto al cuscino. I sensi sono ancora intorpiditi, ma una strana sensazione ti avvolge il corpo, costringendoti comunque a svegliarti.
Schiudi gli occhi, una macchia scura si muove, ma non hai dubbi su chi sia: il profumo della pelle di Nino ti inebria. Sospiri pesantemente, sentendo la sua lingua scivolarti sul collo verso l’orecchio, iniziando a morderti gentilmente il lobo.
“Kazu…” mormori in un piccolo ansimo.
Lui non risponde, fa scorrere le mani su tutto il tuo corpo, scivolando sui fianchi, infilandosi tra il petto e il materasso, scendendo ancora.
Si sistema meglio su di te, le labbra baciano la schiena seguendo la linea della colonna vertebrale, procurandoti mille brividi sottopelle.
“Nino!” ansimi più forte, quando le piccole dita si infilano oltre la biancheria sfiorandoti, iniziando ad accarezzarti con decisione.
La senti la sua eccitazione quando preme il suo corpo al tuo, abbassandosi il pigiama.
Tiri indietro il bacino, allargando le gambe, sentendo il sorriso malizioso di Nino contro la tua pelle.
Porti indietro un braccio, infilando la mano tra i capelli scuri, attirandolo verso di te. Nino si sporge baciandoti prima una guancia, poi cercandoti la bocca. La lingua si infila invasiva, duella con la tua, prima di sostituirla con due dita che inumidisci voglioso.
Quando è soddisfatto, porta la mano sul tuo sedere, trovando un facile accesso: non sono passate che poche ore dall’ultima volta che avete fatto sesso prima di addormentarvi, ma quel piccante risveglio non ti dispiace.
Ti prepara velocemente, prima di sfilare le dita e sostituirle con il suo sesso, spingendosi in te lentamente, arcuando la schiena, facendo forza sulle braccia.
Gemi, affondando la testa sul cuscino, stringendo le lenzuola, sentendoti completamente sopraffatto dalle sensazioni: il cuore batte veloce, l’anima in fiamme e il sangue che brucia nelle vene.
Nino si ferma, concedendoti qualche secondo, iniziando poi a spingere lentamente aumentando piano il ritmo, sempre più veloce, assecondando gli ansimi che non sai trattenere: ti prende per la vita, facendoti puntare le ginocchia al materasso, sollevandosi a sua volta, uscendo completamente per riaffondare in quel calore e pungendoti con le unghie un fianco, mentre con l’altra mano ti stringe, masturbandoti senza troppa accortezza. Vieni, in modo irruento, mentre Nino continua a spingere raggiungendo anche lui l'orgasmo.
Crolli di nuovo sul letto, sfinito, seguito da Nino che si stende al tuo fianco, riprendendo fiato, fissando il soffitto.
Si volta e gli sorridi e, contrariamente all’atteggiamento spavaldo e dominante che ha avuto fino a pochi attimi prima, si accoccola contro di te, nascondendo il volto nell’incavo tra il collo e la spalla, baciandoti la pelle leggermente umida di sudore, respirando a bocca socchiusa.
Continui a sorridere, intenerito da quel repentino cambiamento, cingendogli la vita con un braccio; lo avvicini di più a te, chiudendo gli occhi e godendo di quel pacifico silenzio.

*

Titolo: Vigilando sul tuo sonno
Prompt: 03:00 - Vigilando
Rating: PG
Genere: malinconico, triste
Conteggio parole: 472 (FdP word-counter)
Avvertimenti: slash
Discalimer: gli Arashi non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.


Senza fare rumore Satoshi chiuse la porta dietro di sé, osservando un’ultima volta la camera da letto.
“Come sta?” la voce bassa di sua madre lo riscosse e il ragazzo abbozzò un sorriso stentato, allontanandosi per evitare rumori.
“Si è appena addormentato” mormorò a sua volta, sedendosi al tavolo della cucina. La donna gli mise davanti una tazza di the e Ohno si scaldò le mani stringendo la porcellana.
“Grazie” le disse, soffiando sul liquido scuro.
“Ha detto qualcosa?” si informò lei.
Ohno scosse il capo, sorseggiando lento la bevanda.
“No e non ho voluto forzarlo, mi è sembrato particolarmente sconvolto.”
“Per essere corso qui nel cuore della notte lo è di sicuro” confermò la madre.
“Mi dispiace aver disturbato anche te” si scusò il figlio.
La donna scosse il capo: “Non dirlo neanche per scherzo” si affrettò a interromperlo. “Ho sentito la madre di Kazunari” continuò poi e Ohno catalizzò su di lei tutta la propria attenzione.
“Ho pensato di avvisarla, era molto in ansia per lui. In famiglia hanno dei problemi e-” stavolta fu Ohno a fermarla.
“Non mi interessa.”
“Ma Satoshi…”
“Nino è più importante” spiegò, posando di nuovo la tazza sul tavolo. “Quando sarà pronto me ne parlerà lui” chiarì, alzandosi. “Torna pure a letto, mamma. E grazie” le disse, sorridendole grato.
“Dovresti riposare anche tu” lo fermò la donna, seguendolo verso la propria camera.
Ohno aveva già una mano sulla maniglia quando, senza voltarsi, scosse la testa.
“Buonanotte, mamma” augurò, chiudendosi la porta alle spalle. Vi si posò contro, ascoltando i passi della madre allontanarsi, poi sospirò, osservando il proprio letto.
Si avvicinò piano, sdraiandosi e facendo attenzione a non scuotere tanto il materasso, osservando Nino che, raggomitolato su un fianco, riposava. Ma il suo non era un sonno sereno, Ohno si stese accanto a lui, notando una lacrima impigliata tra le ciglia. La raccolse con l’indice, accarezzandogli la guancia, sentendo il respiro di Nino rilassarsi quasi subito. Rimase così a vezzeggiarlo piano, accarezzandogli il volto e i capelli, vigilando sul suo sonno.
Non sapeva cosa avesse sconvolto l’amico tanto da fare irruzione in casa sua nel bel mezzo della notte, ma era felice che avesse scelto proprio lui per cercare riparo e conforto. Ninomiya non era tipo da arrecare fastidi al prossimo, si teneva sempre tutto dentro, cercando di dimostrarsi forte in qualsiasi situazione, atteggiamento che molti fraintendevano per superbia e arroganza. Satoshi, invece, sapeva quanto l’animo di Kazunari fosse fragile.
Per quello non aveva esitato un solo istante a stringerlo a sé e a tendergli una mano affinché la afferrasse. Non aveva fatto domande perché non era quello ciò di cui l’altro aveva bisogno, ma del suo silenzio e della sua presenza. La certezza che per lui ci sarebbe stato, in qualsiasi momento, per qualsiasi cosa; Nino avrebbe sempre potuto contare su di lui e questo non sarebbe cambiato mai.

*

Titolo: Il buongiorno si vede dal mattino
Set: 3
Prompt: 08:00 - “Ho la nausea”
Rating: R
Conteggio parole: 548
Avvertimenti: slash
Discalimer: gli Arashi non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
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Quando aprì gli occhi si accorse di essere solo nel letto. Si stiracchiò pigramente, sbadigliando e tendendo l’orecchio, incuriosito da rumori che provenivano dalla cucina. Si alzò, trovando Nino che armeggiava vicino ai fornelli preparandosi un infuso.
“Ehi?” attirò la sua attenzione in un sussurro, cingendolo da dietro, intrecciando le mani sulla pancia. “Che ci fai sveglio a quest’ora di domenica mattina?” domandò, posandogli un leggero bacio sul collo.
Nino spense il gas e versò l’acqua calda in una tazza.
“Ho la nausea” rispose, leggermente irritato da quella sensazione di malessere che perdurava ormai da giorni.
“Ancora?” mormorò Ohno, coccolandolo, iniziando a dondolare insieme.
Nino si volse appena, scoccandogli un’occhiataccia: “È colpa tua se sono ridotto così” appuntò, cercando di fuggire dalla sua stretta.
Ohno sorrise, ghermendolo ancora di più: “Mh, no, sei tu che sei terribilmente sexy e io non posso resisterti” lo corresse, spingendo in avanti il bacino, facendo aderire maggiormente i loro corpi.
“Satoshi” sospirò Kazunari, sentendo quella familiare sensazione di desiderio crescere velocemente in lui. Si girò, esigendo un bacio. “Non possiamo” si ravvide poi, abbassando le mani sulle braccia del ragazzo che gli rubò ancora una volta le labbra, parlando sottovoce. “Sì, che possiamo, il dottore ha detto che non ci sarebbero state complicazioni” gli ricordò, scendendo a baciargli il collo, accarezzandogli la pancia da sotto la maglia, scendendo verso il basso.
“Riida…” sospirò ancora Ninomiya, ma Ohno non se ne curò.
“Satoshi…” provò di nuovo, mentre le dita dell’altro si insinuavano maliziose oltre la biancheria.
“Oh-chan!” parlò più forte, afferrandolo per le spalle e scostandolo da sé. “Devo vomitare!” disse diretto, non lasciando all’altro il tempo di dire alcun che, correndo al bagno prima che fosse troppo tardi.

*

Si svegliò di soprassalto, urlando.
“Nino! Nino, calmati, cosa è successo?” la voce di Satoshi, assonnata e confusa, lo fece voltare di scatto.
“Nino?” riprovò il Riida, preoccupato dalla faccia sconvolta del suo ragazzo, allungando una mano verso di lui.
“Non ti avvicinare a me!” lo ammonì il più piccolo, spostandosi sul letto, ponendo quanta più distanza tra sé e il compagno.
“Eh?” Ohno era palesemente confuso, iniziava a pensare che il troppo lavoro avesse portato il suo ragazzo alla follia.
“Non ti avvicinare! Non mi toccare! Mai più! Non voglio mai più fare sesso con te!” decretò e Ohno ebbe la certezza che si fosse completamente ammattito.
“Cosa?” riuscì solo a domandare.
“Io non voglio un bambino! Mai, non lo permetterò, mai. E poi perché devo essere io la madre!?” parlò senza coerenza, lasciando Ohno completamente basito. Non sapeva cosa ribattere, quella situazione aveva del surreale.
“Kazu” tentò il Riida, sperando di non complicare le cose: “Tu non puoi avere bambini, sei un uomo. È biologicamente impossibile” cercò di spiegargli, soppesando le parole.
“Questo lo so, stupido!”
Ohno ebbe un fremito e sbatté le palpebre per cercare un minimo di razionalità in tutta quella assurda situazione; se quello era un modo originale per aiutarlo a svegliarsi prima, beh, non era servito poi a molto visto che era alquanto sconcertato.
“Se lo sai, allora, cosa vai dicendo?” domandò giustamente.
“Già, hai ragione, ho sbagliato, mi sono confuso” riprese con più calma il più piccolo. “Io voglio continuare a fare sesso con te, per cui, onde evitare problemi: da oggi starai tu sotto, Oh-chan!” decise.

arashi: ninomiya kazunari, comm: 24ore, challenge: la coppa delle lande, fanfiction: arashi, pairing: ohmiya, arashi: ohno satoshi, rpf, warning: slash

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