[Ohmiya] Voglia di scappare; ... e se c'ero dormivo

Jun 11, 2012 00:20

Titolo: Run Away
Fandom: RPS -Arashi
Coppia: Ohno Satoshi/Ninomiya Kazunari
Set: 3
Prompt: 09:00 - Voglia di scappare
Rating: R
Conteggio parole: 200
Avvertimenti: slash
Discalimer: gli Arashi non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: qui

Scappa!
Corri!
Vattene!
Questi erano gli input che il suo cervello continuava a mandargli, ma Ninomiya non aveva più alcun comando sul proprio corpo. Non riusciva a pensare a niente.
La gola improvvisamente secca, l’aria che faceva fatica a raggiungere i polmoni e davanti agli occhi l’immagine terrificante del suo ragazzo che si scopava il suo migliore amico sulla toeletta del camerino.
E non riusciva a fare altro che restare lì imbambolato, con i gemiti di Aiba a infastidirgli le orecchie e i sospiri di Satoshi a stringergli il cuore in una dolorosa morsa.
Doveva andarsene, doveva correre lontano prima che si accorgessero di lui, prima di essere costretto a sentire le loro patetiche e inutili scuse, vuote giustificazioni, prima di venire sconfitto su tutta la linea.
Ma non poteva, per quanto avesse solo voglia di scappare, da quel camerino, dalla falsità dei sorrisi di Aiba, dall’ipocrisia dei ti amo di Ohno; scappare perfino da se stesso e da quei sentimenti che lo stavano dilaniando, riuscì solamente a rimanere fermo.
Mentre un’unica lacrima scivolava sulla guancia, non poteva fare altro che maledire se stesso perché se non fosse arrivato così puntuale a lavoro poteva ancora illudersi di essere realmente felice.

*

Titolo: Insonnia
Set: 3
Prompt: 21:00 - … e se c’ero dormivo
Rating: pwp
Genere: fluff
Conteggio parole: 1654 (fiumidiparole wordcount)
Avvertimenti: slash
Discalimer: gli Arashi non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
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“Oh-chan, il bagno è libero, a che ora è l’appuntamento con gli altri?” domandò Nino, entrando nel salotto, vestito in modo molto sportivo, tamponandosi i capelli ancora umidi con un asciugamano.
“Eh?” il più grande lo guardò confuso.
“Come eh? Sakurai-kun ha proposto di andare a bere qualcosa stasera dopo cena” gli ricordò.
“Ah non lo so, Nino! Forse io ero giù uscito” gli rispose, stringendosi nelle spalle e continuando a leggere la rivista che aveva preso a sfogliare in attesa che l’altro finisse di lavarsi.
“Come no? Eravamo insieme, ce l’ha detto poco prima di uscire dagli studi! Sono sicuro che-”
“… e se c’ero dormivo!” concluse il più grande con un sorriso, interrompendolo. Lui non ricordava affatto di aver sentito una simile proposta da Sho.
“Sai che novità!” sbuffò Nino, accasciandosi sul divano accanto a Ohno, allungando i piedi sulle gambe del Riida spingendolo dispettoso per dargli noia.
Ohno lanciò distrattamente il giornale sotto al tavolo, insieme ai manga del suo ragazzo, guardandolo divertito, infilandogli una mano tra le cosce e tirandolo poi verso di sé, facendolo scivolare disteso sul divano.
“E secondo te di chi è la colpa?” gli chiese, inginocchiandosi sul divano.
Nino arcuò un sopraciglio.
“Non capisco a cosa tu ti stia riferendo” lo provocò, conscio del tono goliardico di quel discorso, piegando le gambe, allargandole, per permettere a Ohno di incastrarsi con le proprie.
“Lo sai benissimo” mormorò l’altro, chinandosi su di lui, sfiorandogli le labbra con le sue.
Ninomiya rise, infilandogli una mano tra i capelli, ma Ohno gli sfuggì subito, scendendo verso il basso, armeggiando con il bottone e la zip dei jeans.
“Cosa stai facendo?” gli chiese Ninomiya ridendo leggermente, inclinando la testa per guardarlo.
“Ti ricordo il motivo per cui la notte non dormo” borbottò tra i denti, mentre gli faceva scendere i jeans quel tanto che bastava per liberarlo anche della biancheria, facilitato da Nino che sollevò il bacino.
Ohno lo guardò con sfida: “Inizi a ricordare adesso?” lo provocò.
“Affatto!” si impuntò il più giovane ghignando divertito.
Ohno scosse il capo, abbassandogli anche le mutande scure, osservando il suo membro semi vigile.
“Mmmh” mormorò. “Secondo me qualcun altro qui in basso ha capito tutto, invece” soffiò piano, guardandolo da sotto in su, iniziando a strusciarsi su di lui con il viso, posando le labbra sul suo membro, ma senza muoverle, accarezzandolo semplicemente in quel modo.
Sentì Nino mugolare e si decise a sfiorarlo anche con le mani, sentendolo divenire sempre più duro nella sua presa quando iniziò a dare forma alle carezze.
“Riida…” sentì Nino gemere e richiamarlo, vedendo che iniziava a muoversi impaziente verso di lui.
Ohno però non lo accontentò subito, continuando a toccarlo sempre con maggiore forza, con la mano libera risalì da sotto la felpa ad accarezzargli lo stomaco, graffiando il petto, solleticandogli il collo con le dita. Nino, stufo di quella situazione, si sfilò con un gesto deciso dell’inutile ingombro di stoffa, abbassando le braccia per prendere il volto del più grande, attirandolo verso di sé.
Ohno, ancora una volta, non gli permise di dettare le regole del gioco e, sempre senza smettere di accarezzarlo in mezzo alle gambe, risalì sul suo corpo, baciandogli la pancia, infilando la lingua dentro l’ombelico, tracciandone la piccola circonferenza, proseguendo verso l’alto, leccando avido la sua pelle buona, disegnando una scia di baci, mordendo i capezzoli, prima uno poi l’altro.
Nino si inarcava sotto quelle molteplici cure, allargando le gambe per concedergli maggiore libertà di movimento e tirandolo per le spalle verso di sé.
“Satoshi, baciami!” gli ordinò a denti stretti, guardandolo serio negli occhi.
Ohno sorrise, leccandosi le labbra, avvicinandosi a lui, ma scostandosi quando Nino si tendeva per raggiungerlo.
Ridacchiò, soddisfatto di poter avere l’altro sotto il suo completo controllo, prima di concedersi finalmente. Nino schiuse subito la bocca, infilando prepotentemente la lingua in quella di Satoshi, cercando la sua compagna e iniziando una sorta di sfida per il predominio del bacio. Nino lo morse, come per volerlo punire del tempo che gli aveva fatto perdere giocando, suggendo le labbra, continuando a baciarlo in modo rude e sconnesso. Quando Ohno si allontanò di nuovo da lui, Nino sospirò, inspirando ed espirando per cercare di calmare i battiti del proprio cuore, sentiva la testa pesante, il sudore colare lento dalla fronte e sul collo, mentre la lingua del più grande aveva ripreso a scorrere lungo il suo corpo, facendolo impazzire. Quando si accorse però che l’altro aveva smesso di accarezzarlo e pareva affatto intenzionato a riprendere a muoversi mosse il bacino, incentivandolo a continuare.
Ohno gli accarezzò i fianchi con le mani, afferrando nuovamente la sua erezione e posando le labbra socchiuse sulla punta, dischiudendole quando iniziò a prenderlo in bocca con lentezza, in modo che lo sentisse completamente.
Nino sollevò le braccia, lasciando scorrere le mani sulla stoffa morbida del divano, distendendo le gambe, divaricandole maggiormente. Quando Ohno lo prese totalmente, si fermò, muovendo la testa da una parte all’altra, risalendo con indolenza, lasciando che la lingua lo accarezzasse in tutta la sua interezza.
Nino sospirò, cercando di incamerare quanta più aria possibile nei polmoni, rilasciandola con un lungo ansimo.
Quando non resistette più, stanco del modo in cui il compagno lo stava torturando, gli premette una mano sulla nuca, tirandogli i capelli e invocando il suo nome.
Ohno però, dopo aver soddisfatto brevemente le sue richieste, si oppose, quando sentì Nino alleggerire la presa, scostandosi da lui. Il più piccolo sospirò frustrato, rilasciando un lungo respiro: il petto che si alzava e abbassava a un ritmo sconnesso.
Satoshi si allungò su di lui, cercando di ignorare la sua stessa erezione che premeva vogliosa per accontentare Nino e trovare finalmente sollievo.
“Faremo tardi all’appuntamento, Kazu” mormorò con voce roca, baciandogli una guancia. “E noi non abbiamo ancora mangiato” constatò, accarezzandogli i capelli appena umidi, tirandoglieli indietro, posandogli un casto bacio sulla fronte.
“Il cibo è l’ultimo dei miei problemi adesso, Riida e dovrebbe essere anche il tuo” lo rimproverò il più giovane, sollevando i fianchi, spingendosi contro di lui. “Non sei messo molto meglio di me…” lo scrutò malizioso per un attimo, prima di tornare a guardarlo con occhi pieni di lussuria. “Ti prego, Oh-chan” lo supplicò, ormai quasi in preda alla disperazione. L’aveva stuzzicato così tanto che adesso non ce la faceva più. Voleva che lo prendesse subito, non aveva tempo per altri giochetti, i preliminari erano durati abbastanza per i suoi gusti.
Ohno si chinò su di lui, baciandolo con irruenza, levandogli i jeans, mentre abbassava a sua volta i propri e si posizionava contro di lui.
Sentì Nino sospirare e gemere, mentre stringeva il bracciolo del divano, preparandosi a riceverlo.
Ohno stava per dire qualcosa, ma Nino lo interruppe prima ancora che potesse emettere fiato. Sapeva cosa voleva dirgli, ma in quel momento non gli interessava. Allargò le gambe, facendolo scivolare verso di sé, stringendogliele attorno ai fianchi, sollevando la schiena per baciarlo, portandoselo addosso.
“Fallo e basta, Satoshi, non ce la faccio più” gli disse, diretto.
Ohno sorrise, afferrandogli nuovamente il sesso e stringendolo, mentre scivolava in lui, sentendosi avvolto da quel calore intossicante, sentendo le pareti del corpo di Nino cedere alla sua intrusione, accoglierlo come un ospite gradito.
Nino si lasciò andare a un lascivo lamento che Ohno non faticò a definire come erotico, spingendosi completamente in fondo senza più remore. Strinse la sua carne, mentre iniziava a muoversi dentro di lui, cercando la giusta angolazione, prima di iniziare a spingere: usciva da lui e affondava nuovamente in quel corpo bollente; gli prese una gamba, sollevandola e piegandogliela verso il petto, trovando una pozione più comoda per farlo suo.
Sentiva Nino invocare il suo nome, le corte unghie premere sul muscolo del braccio e graffiarlo. Lo guardò in viso, il volto una maschera di piacere, piccole gocce di sudore imperlavano la fronte, scivolando lungo la guancia e il collo. Non resistette, uscì totalmente penetrandolo ancora una volta in profondità, gettandosi su di lui, sul suo collo, leccando e mordendo, suggendolo alla base, mentre si muoveva dentro quel corpo senza controllo.
Strinse la sua erezione, premette il pollice sulla punta, sentendola vischiosa, circondandolo poi con le dita, costringendolo a venire prepotentemente. Nino gridò, svuotandosi e sporcandogli la mano e il proprio petto. Ohno gli lasciò andare la gamba e uscì da lui, lo afferrò per i fianchi, facendolo sedere su di sé per continuare in quel modo. Nino aggrappò alle spalle del Riida, muovendosi su di lui, aiutandolo a raggiungere l’orgasmo e gridando di nuovo, quando lo sentì venirgli dentro.
Con un bacio leggero sulla tempia, Ohno coccolò il più piccolo, accarezzandogli pigramente la schiena.
Nino si sollevò da lui, sedendoglisi di fianco, restandogli vicino. Il Riida gli prese dolcemente il mento, cercandogli le labbra, baciandolo con calma, lasciando che la lingua si spingesse delicata nella sua bocca, gustando il suo sapore.
“Mh… devo andare a lavarmi di nuovo” commentò il più piccolo, osservando le proprie condizioni. Ohno sorrise, passandogli un dito sul torace, risalendo sulla spalla e scivolando sul gomito, verso il polso fino a prendergli la mano.
Ninomiya rise: “Cos’era questo?”
Ohno si strinse nelle spalle, sporgendosi a baciarlo di nuovo, tirandosi in piedi e facendo sollevare anche il compagno.
“Andiamo” lo esortò, “non ho ancora finito di coccolarti come si deve” abbandonando i pantaloni in salotto e levandosi anche la maglia che ancora non si era tolto.
“Ma la tua non era nata come una punizione per il fatto che non ti lascio dormire la notte? In questo modo te le vai a cercare Oh-chan, non dare poi la colpa a me!” lo stuzzicò Nino, ma Ohno non gli rispose limitandosi a guardarlo con un sorrisino.
Camminarono per la casa in quel modo, senza curarsi delle loro condizioni, spostandosi in bagno. Ohno aprì il miscelatore della doccia, invitando Nino a entrare per primo appena l’acqua raggiunse la giusta temperatura. Lo seguì, tirando la tenda e iniziando ad accarezzarlo, scivolando sul suo corpo agevolato dall’acqua.
Lo abbracciò, rubandogli l’ennesimo bacio e trovando la sua giusta risposta.

arashi: ninomiya kazunari, comm: 24ore, challenge: la coppa delle lande, fanfiction: arashi, pairing: ohmiya, arashi: ohno satoshi, rpf, warning: slash

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