Titolo: E voglio amore e tutte le attenzioni che sai dare [Ti scatterò una foto - Tiziano Ferro-]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Yaotome Hikaru, Inoo Kei
Pairing: Hikanoo
Rating/Genere: PG/ romantico, fluff
Warning: slash
Wordcount 1.438
fiumidiparoleNote: la storia è scritta per la
diecielode per la tabella 12 Storie - Natura con il prompt ‘Tramonto’ e per la
500themes_ita con il prompt ‘Oltre l’orizzonte’.
La storia è il seguito di
questa.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella:
500themes_itaTabella:
Natura “Kei?”
Hikaru rientrò nella stanza, trovando il fidanzato sdraiato sul letto, intento a sfogliare una rivista. Si avvicinò a lui, sedendosi dalla sua parte del letto, posandogli una mano sul ginocchio.
“Cosa stai facendo?” gli domandò, nonostante fosse chiaro.
“Leggo” rispose semplicemente il più grande e Hikaru sorrise.
“Ed è interessante?” chiese ancora l’altro.
“Mh, insomma…” Inoo si strinse nelle spalle.
“Ti posso distrarre allora? Volevo portarti in un posto” rivelò, non aggiungendo altro, sperando che Kei si incuriosisse.
Inoo infatti abbassò la rivista e si sedette sul materasso: “Dove andiamo?” si informò.
“Mi sembravi ancora un po’ giù per la faccenda di Ryosuke e Daiki e ho pensato che magari ti andasse di fare qualcosa di divertente insieme a me!”
“Io non sono giù, sono…” si interruppe, vedendo l’espressione scettica sul volto del fidanzato e si arrese, stringendosi nella spalle. “Oh e va bene, può essere che nonostante tutto mi debba ancora abituare all’idea, però se tu sei incentivato a viziarmi, potrei fare in modo che mi ci voglia ancora un po’ di più per farmela passare. Dove mi porti?” gli chiese, avvicinandosi a lui, abbracciandolo.
“Come se non ti viziassi abbastanza!”
“Non è mai troppo!” affermò Kei, sorridendo. “Dove andiamo allora?” domandò ancora Kei e Hikaru si alzò dal materasso, prendendogli le mani, facendo in modo che a sua volta Inoo si inginocchiasse stando sul letto.
“È una sorpresa, ma è un posto molto romantico e vestiti carino!” gli disse, dandogli una pacca sul sedere, lasciandolo solo a prepararsi. “Ti aspetto di sotto!” lo informò, uscendo dalla stanza.
“Avevo detto carino, non bellissimo!” lo riprese a bassa voce Hikaru quando poco dopo Kei fu pronto e lo raggiunse all’ingresso dell’albergo. “E non avevo detto sexy!” aggiunse, quando venne invaso dal profumo che l’altro si era spruzzato addosso, prendendolo per mano.
“Beh, volevo farti anche io una sorpresa, non capita tutti i giorni di avere un appuntamento galante con un ragazzo bellissimo!” si pavoneggiò Kei, intrecciando insieme le loro dita e procedendo verso l’uscita dell’albergo.
“Sono proprio fortunato allora” gli rispose Hikaru senza perdere un parola. “Perché io sto già con un ragazzo bellissimo e avrò l’onore di stare con un lui per il resto dei miei giorni!” gli disse, baciandolo velocemente sulla bocca, lasciando Kei senza parole.
“Dove sono tuo fratello e Ryo-chan?” chiese Kei, mentre camminavano.
“Non lo so, non li vedo da quando siamo rientrati dal mare e non li volevo disturbare, staranno facendo i fidanzatini!” li prese in giro.
“Anche noi eravamo così dopo che siamo stati lontani e tu ti sei trasferito?” si chiese Kei, guardando il proprio ragazzo, facendo ridere Hikaru.
“Perché? Pensi che siano esagerati?”
“No, anzi, conoscendoli sono stati anche molto bravi!” annuì Kei con fare compito e Hikaru rise.
“Più che altro, spero si siano chiusi in camera, perché è stato Daiki a farmi conoscere il posto e non vorrei che avessero avuto la nostra stessa idea!”
“Che asociale, Hikka!” lo rimproverò Inoo, dandogli una leggera pacca sulla spalla.
“No, non è per questo, ma io voglio stare da solo con te e quando siamo tutti insieme, tu mi ignori per metterti a parlare con Ryo-chan!” protestò.
“Che cosa?” Kei rise. “Ma non è vero!” si difese.
“Sì, che lo è!” appuntò Hikaru, annuendo e poi tirando Kei affinché affrettasse il passo. “Ecco, guarda!” gli disse, indicandogli il molo e delle piccole barche legate ai pali che galleggiavano nell’acqua.
“Possiamo usarle davvero?” si stupì Inoo, immaginando l’idea che aveva avuto il più piccolo.
“Sì!” annuì Hikaru, parlando con il responsabile nel piccolo gabbiotto, pagando la tassa per poter usare le barche.
“Sali!” Hikaru allungò una mano a Kei, dopo essere salito per primo sulla barca, aiutandolo a raggiungerlo, abbracciandolo quando anche lui fu dentro l’imbarcazione. Kei si sedette e Hikaru si sporse a sganciare la grossa fune che teneva la barca attraccata al ponte di legno, sedendosi a sua volta davanti al più grande, iniziando a remare, coordinando i movimenti delle braccia secondo un ben preciso ritmo.
Kei lo osservò quasi con ammirazione, godendo della pace che si respirava ne sentire lo scrosciare dell’acqua a ogni movimento di pala e il suono del legno ogni qualvolta il remo si muoveva nell’apposito appoggio.
“Ti piace, Kei?” domandò Hikaru dopo un po’ e l’altro annuì, sospirando beato.
“Si sta benissimo, mi sto rilassando e poi l’acqua emana un profumo buonissimo. Ci fosse un cuscino mi adagerei qui e mi farei un sonnellino!” ammise.
“Troppo scomoda, eh, principessa?” scherzò Hikaru, ridendo e Kei incrociò le braccia al petto.
“Molto, molto divertente, mi so adattare, cosa credi?” appuntò Inoo, perdendo ben presto il cipiglio battagliero e tornando a concentrarsi su Hikaru.
“Il mio ragazzo è un lupo di mare!” affermò, fissandolo.
“Non prendermi in giro!”
“Ma non lo faccio, anzi, ti dirò che quello che vedo mi piace… moltissimo!” aggiunse, abbassando il tono di voce, rendendolo più morbido.
“Frena i tuoi pensieri, Kei-chan, qualsiasi idea ti venga in mente, la risposta sarà no!”
“Ah sì?” domandò Kei, sporgendosi appena con il busto verso di lui. “Neanche se volessi venire lì per imparare a remare?”
“Oh beh, questo si potrebbe fare…” concesse Hikaru sorridendo.
“E se volessi sedermi accanto a te e baciarti, cullati dal mare, potrei farlo questo?” domandò ancora Inoo, allungandosi ulteriormente, battendo le sopraciglia, ridacchiando.
“Aaah, ma come faccio a dirti di no se sei così ben propositivo?” si domandò Hikaru, rallentando il movimento delle braccia quando si allontanarono ulteriormente dalla riva, lasciandosi trasportare dalla naturale corrente del mare.
Kei si chinò sul bordo della barca, osservando lo specchio d’acqua, riflettendosi e bagnando una mano, accarezzando le onde.
“Kei…”
Hikaru chiamò il più grande, il quale si volse a guardarlo e lo vide sorridergli e fargli cenno di avvicinarsi.
Inoo si mosse piano, attento a non far oscillare troppo la barca e si sedette tra le gambe del fidanzato, il quale le aprì per permettergli di sistemarsi davanti a lui, spostandosi indietro con il sedere.
“Ok, metti una mano qui” lo istruì, indicandogli un remo. “E l’altra qui… no, un po’ più giù, ecco, bravissimo!” si complimentò, aiutandolo a chiudere le dita sul manico e dandogli il senso del movimento per fargli capire come fare per dare la spinta alla barca.
“È pesante!” si stupì Inoo, che nel vedere Hikaru compiere con facilità quel gesto, non immaginava che vi fosse invece così tanto attrito.
“Perché devi contrastare la forza dell’acqua” rise appena il più piccolo, poggiando il petto contro la sua schiena, parlando piano contro il suo orecchio. “Dai, ti aiuto” gli disse, remando insieme a lui, facilitando l’impresa, muovendosi ulteriormente verso il largo.
Quando poi Kei smise di remare, spostando le mani su quelle di Hikaru, il più piccolo gli poggiò il mento sulla spalla, voltando il viso per baciarlo sul collo.
“Sei stanco?”
“È un po’ faticoso” annuì Inoo, guardandolo, sollevando una mano posandogliela sulla guancia e guidandolo verso le sue labbra.
Hikaru lo baciò, sorridendo sulla sua bocca quando si separarono, stringendolo in vita, attirandolo maggiormente contro di sé.
Kei sorrise, posando le mani sulle sue e piegando indietro la testa sulla spalla di Hikaru, rilassandosi completamente.
“Si sta bene così, senza il chiasso della città e le solite cose di tutti i giorni, vero?” domandò Hikaru d’un tratto. “E poi guarda qui che spettacolo” continuò, lasciando vagare lo sguardo oltre l’orizzonte dove con i toni forti del rosso e dell’arancio, il tramonto dipingeva il cielo con caldi colori.
“Possiamo trasferirci qui?” propose Kei.
“Qui? Dici in mezzo al mare?”
“Sì, potrebbe essere un’idea originale? Secondo te Tritone ha degli affitti molto cari?” continuò Kei, guardando il fidanzato il quale scoppiò a ridere, stringendolo a sé.
“Possiamo chiedergli se ci fa un buon prezzo fino a che non troviamo un lavoro ben retribuito!” lo assecondo Hikaru.
“Io potrei dare lezioni di nuovo, sono bravo, che che ne dica Yama-chan!” appuntò Inoo, ancora punto dalle affermazioni che aveva fatto il più piccolo a riguardo.
“Kei, non credo ti pagherebbero bene, il popolo del mare è formato da pesci, quelli sanno nuotare!”
“Beh, ma io ho un buono stile!” insistette il più grande.
“Certo, amore, hai ragione!” gli diede il contentino, baciandogli di nuovo le labbra.
“Ehi, non farmi fesso e contento!” si impuntò Kei e Hikaru rise.
“Sì, amore!” un altro bacio a sottolineare le sue parole.
“Hikaru, smettila!”
“Di fare cosa? Baciarti o chiamarti amore?”
“Di…!” Kei si interruppe, guardandolo, inclinando la testa e imbarazzandosi appena, sfiorandogli le labbra con le dita. “No, va bene… puoi continuare a farlo” accordò e Hikaru non ebbe bisogno che lo ripetesse di nuovo, perché non desiderava fare altro, per il resto della sua vita, baciarlo e dimostrargli sempre, ogni giorno della propria vita, il proprio amore.