[Hikanoo] Loving you is so natural to me

Jan 12, 2014 17:57

Titolo: Loving you is so natural to me
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Yaotome Hikaru, Inoo Kei; Arioka Daiki, Yamada Ryosuke
Pairing: Hikanoo; Ariyama
Rating/Genere: PG/ AU, romantico
Warning: slash
Wordcount 3.176 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la diecielode per la tabella 12 Storie Natura con il prompt ‘sole’ e per la 500themes_ita con il prompt ‘mezza estate’.
La storia fa parte di questa serie e segue questa
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: 500themes_ita
Tabella: 12 Storie- Natura

Hikaru si voltò nel letto allungando una mano verso l’esterno per sfiorare il corpo del fidanzato, sorridendo già nell’immaginarsi stretto a lui, ma quando lo fece rimase deluso: aprì un occhio e si accorse che Kei non era accanto a lui.
Si alzò sui gomiti, osservandosi attorno ancora mezzo addormentato e vide il più grande vicino alla porta che comunicava con la camera accanto chino in avanti che cercava di sbirciare dalla fessura nella serratura.
“Kei-chan!” lo riprese, capendo all’istante cosa l’altro stesse facendo e lanciandogli un cuscino, indignato per quel risveglio.
“Hikka!” lo riprese a sua volta il più grande, prendendo il guanciale, stringendoselo tra le braccia. “Sei matto? Così ci fai scoprire!” lo riprese.
“Vieni qui!” ordinò il più piccolo, facendogli cenno di raggiungerlo sul letto e Kei si avvicinò saltellando.
“Buongiorno!” lo salutò Inoo, sporgendosi per baciargli le labbra.
“Buondì!” gli sorrise di rimando l’altro, stendendosi e portandolo su di sé, continuando a baciarlo. “Cosa stavi facendo?” gli chiese quando riuscì a separarsi dalla sua bocca, accarezzandogli una guancia.
“È una splendida giornata, c’è un sole meraviglioso fuori e volevo andare al mare, ma volevo che ci andassimo tutti insieme, quindi controllavo che fossero svegli!”
“E lo fai sbirciando?” Hikaru lo guardò inarcando un sopracciglio.
“Beh, non volevo di certo interrompere qualcosa! Ieri non sono tornati a cena, non so se te ne sei accorto, e poi quando siamo rientrati le luci erano spente!”
“Kei!”
“Che cosa? Ho guardato da sotto la porta quando anche noi abbiamo spento!” si difese, non era di certo sua abitudine ficcanasare negli affari delle altre persone… beh con Ryosuke e Daiki era diverso, ma il succo era lo stesso, Hikaru lo guardava in un modo che non gli piaceva e lui doveva difendersi.
“Eddai, lasciali in pace! Non si vedono da tanto, è normale!” gli fece capire, accarezzandogli i capelli, spostandosi per rotolare su di lui. “Dai, lasciamoli qui e andiamo al mare solo io e te!”
“Non se ne parla!” Kei fu irremovibile. “Questa vacanza l’abbiamo fatta per stare tutti insieme, che gusto c’è altrimenti?” obbiettò, spostandolo per le spalle e scendendo dal letto.
“Kei, almeno bus…sa!” Hikaru si batté una mano sulla fronte vedendo il fidanzato fare irruzione nella camera del fratello e di Yamada senza prima accertarsi di essere stato invitato a entrare.
“È permesso?” si annunciò Inoo avanzando nella stanza e sorprendendo i due ragazzi già svegli, che si stavano facendo le coccole. “Ma che carini!” disse battendo tra loro le mani e raggiungendoli, saltando sul letto senza tanti complimenti.
“Kei!” esclamò Hikaru, avvicinandosi all’uscio e guardando il fratello, scuotendo il capo.
“Buongiorno Kei” lo salutò quest’ultimo, passando una mano tra i capelli del fidanzato, facendo in modo che si sollevasse da lui.
Yamada guardò con la coda dell’occhio il più grande, rimproverandolo con lo sguardo, mentre allontanava la bocca dal collo di Daiki, sospirando.
“Ops!” disse Kei, avvedendosi in quel momento della situazione e inclinando il capo di lato. “Ho interrotto qualcosa, per caso?” chiese, sollevando il lenzuolo e guardando verso il basso, per accertarsene personalmente.
“Kei-chan!” Ryosuke si sporse verso di lui, impedendogli di sbirciare oltre, ma l’altro aveva già trovato la sua risposta.
“No, meno male!” sorrise, guardando poi verso Hikaru, sentendolo avvicinarsi.
“Scusate, io ho cercato di fermarlo, ma non ne ha voluto sapere!”
“Non ti preoccupare, Hikka!” lo tranquillizzò il fratello, mettendosi a sedere.
“Dai, andiamo in spiaggia!” propose Kei allegro, alzandosi dal letto e battendo una mano sulla schiena di Ryosuke, il quale ancora ce l’aveva un po’ con lui per essere stato interrotto nel suo momento di intimità con Daiki, sorridendogli.
“Non guardarmi così! Io mi voglio divertire, per colpa dell’assenza di Daiki, tu sei stato di poca compagnia per tutte le vacanze, è come se in questo modo avessimo passato una mezza estate!” disse, giustificando il proprio comportamento.
“Scusami, Kei” fece ammenda Daiki, inclinando il capo e guardando poi Ryosuke con un sorriso, il quale sbuffò, scendendo dal letto.
“Vi aspettiamo giù tra mezz’ora, muovetevi!” li spronò entusiasta Inoo, vedendoli reagire e ridendo mentre tornava nella propria stanza.
“Dì la verità, ti diverti, vero?” gli chiese Hikaru, chiudendo la porta.
“Moltissimo!” ammise Kei, sedendosi sul bordo del letto e accavallando le gambe, portando indietro le braccia sul materasso.
Hikaru scosse il capo, raggiungendolo, spingendogli verso il basso il ginocchio e sedendosi su di lui.
“Indisponente” lo accusò, baciandogli le labbra. “Molesto” un altro bacio e un altro schiocco, seguito da una risata di Kei, il quale gli posò le mani in vita. “Bellissimo” si corresse Hikaru, baciandolo di nuovo.
“Ah, ecco…” annuì il più grande, distendendosi e portando Hikaru su di sé.
“Adesso però saremo noi quelli che non si presenteranno per tempo” gli fece notare il più piccolo, baciandogli il collo, sentendo le mani di Kei su di sé, sotto la maglietta.
“E allora? Aspetteranno un po’… così imparano” scherzò Kei, lasciandosi andare.

*

“Facciamo a chi arriva prima!”
Una volta arrivati in spiaggia, Kei lanciò i sandali sulla sabbia, dando a Hikaru la propria borsa da mare, correndo verso la riva, seguito da Yamada che non voleva perdere la sfida.
“A volte mi domando se abbiamo o meno a che fare con dei bambini” Hikaru si strinse nelle spalle, rivolgendosi al fratello il quale sorrise.
“Finché si divertono” gli disse, trovando le sdraio e l’ombrellone che l’albergo aveva assegnato loro.
“Certo che è un posto proprio organizzato questo!” si stupì Daiki, guardando Hikaru, sistemando le loro cose, iniziando a spogliarsi, restando con il costume.
“Dai-chan!” Yamada risalì, correndo verso il fidanzato, felice. “L’acqua è bellissima!” assicurò. “Andiamo a tuffarci!” gli chiese, tirandolo per un polso.
“Ryo, prima dovresti toglierti questa, che dici?” gli disse Daiki, indicandogli la canotta e il più piccolo annuì.
“Hikaru!” Kei attirò l’attenzione del fidanzato, risalendo anche lui, cambiandosi e restando in costume, in attesa che anche gli altri fossero pronti.
“Kei!” lo richiamò il più piccolo, osservandolo con gli occhi sbarrati.
“Cosa?” domandò l’altro, sull’attenti.
“Ma come sei conciato?” chiese Hikaru, osservandolo, incredulo.
“Perché? Cosa ho che non va?” domandò Inoo, guardandosi, non notando nulla di male nella sua persona.
“Cos’è quello?” domandò Hikaru, indicandogli la parte bassa del corpo.
“Il mio costume!”
“Costume? Quello non è un costume!” lo riprese. “Questi sono costumi!” indicò sé e i due amici e Yamada sorrise, mordendosi le labbra per non scoppiare a ridere, mentre Daiki gli dava delle piccole gomitate.
“Cos’ha che non va il mio? E poi scusa, io mi voglio abbronzare!” affermò Kei, tirandosi la lycra del costume, sistemandolo meglio.
“Ma non puoi andare in giro in mutande!”
“Non sono mutande, sono dei pantaloncini, come i vostri!” gli fece presente.
“Oh, non credo proprio, vai a cambiarti!” ordinò Hikaru indicando l’albergo che si vedeva in lontananza.
“Non penso proprio!” si impuntò Kei, incrociando le braccia al petto. “Anzi, è anche poco sgambata!” disse, tirando verso l’alto l’orlo del pantaloncino. “Sarebbe carino se potessi farmi un’abbronzatura integrale, ma ci sono delle regole in questo posto” sbuffò, ignorando il compagno e frugando nella borsa.
“Prego?” Hikaru era sconvolto, a volte non sapeva se l’altro lo prendesse in giro o meno, se quello che diceva lo pensava realmente o cosa, ma fatto era che Hikaru se ne sentiva disorientato, come in quel momento.
“Mi metti la crema?” domandò Kei, avvicinandosi a lui e tendendogli il tubetto di crema protettiva ad alta gradazione. “Mi piace avere la pelle colorata, ma sono troppo chiaro e rischio di bruciarmi e sarebbe controproducente!” ponderò, sedendosi sulla sdraio e aspettando che Hikaru lo raggiungesse, dimentico della precedente conversazione e del rimprovero del più piccolo.
“Beh?” gli disse, guardandolo.
Hikaru scosse il capo, decidendo di gettare la spugna: era sfiancante a volte stare con Kei, ma si era innamorato di lui e accettava anche quei lati un po’ particolari, certo comunque che sarebbe sempre stato suo.
Sospirò, sedendosi dietro di lui, spremendo un po’ di crema sul palmo e passandola sulla schiena di Kei, lasciando che a sua volta il più piccolo si massaggiasse il petto e il viso, mentre lui poi procedeva sulle braccia.
“Grazie” Kei si lasciò andare all’indietro, adagiandosi sul petto di Hikaru, prendendogli le braccia, facendo in modo che lo stringesse. “Sei arrabbiato con me?” gli chiese guardandolo da sotto in su, piegando all’indietro la testa.
“No, Kei… non mi posso arrabbiare con te!” ammise Hikaru, stringendolo, passandogli un dito sul naso, ripulendolo di un po’ di crema e scendendo sulla fossetta sul labbro superiore, sentendo l’altro ridere.
“Si sta bene, qui, vero?” mormorò Inoo, osservando il mare e vedendo Yamada e Daiki sulla riva con il secondo che rimproverava il fidanzato di non schizzarlo.
“Voglio andare anche io a giocare con loro, vieni?” propose Kei, risollevandosi, tendendogli una mano.
“Mi tocca, devo tenerti d’occhio!” gli disse il più piccolo.
“Eh?”
“Devo stare attento che nessuno ti guardi!”
“Ancora con questo storia!” lo prese in giro Kei, ridendo, osservandosi. “Mi fa comunque un bel sedere, non trovi?” disse, cercando di osservarsi e Hikaru lo prese per la vita, attirandolo contro di sé.
“Appunto! Allora lo vedi che ho ragione?” gli disse, facendogli scivolare una mano lungo la schiena, fermandola alla base, poco sopra il costume.
Kei rise e si strinse a lui, mormorando maliziosamente all’orecchio: “Il segno dell’abbronzatura comunque è molto sexy, credimi, io lo faccio per te” aggiunse, baciandolo velocemente sulla guancia, correndo verso l’acqua.
“Ryo-chan!” gridò, raggiungendo l’amico. “Giochiamo insieme? Io faccio la Sirenetta, tu fai Flounder!” decise, buttandosi nell’acqua e iniziando insieme al più piccolo una lotta di schizzi verso il povero Daiki che dovette arrendersi a tuffarsi definitivamente con loro.

*

“Kei, forse è il caso che ti volti o ti brucerai la schiena” suggerì Hikaru al fidanzato, notano che l’altro era rimasto fermo nella stessa posizione per troppo tempo.
“In effetti, iniziavo a sentire un po’ troppo caldo” ammise l’altro, voltandosi e restando seduto sull’asciugamano, osservando il mare e i bagnanti che si divertivano e si rilassavano in pace. “Vorrei che potessimo restare qui per sempre!” esclamò, guardando il fidanzato e prendendogli la mano in un gesto istintivo.
“Sarebbe bello, ma abbiamo una vita che ci aspetta una volta tornati a casa ed è fatta di esami, di lavoro part time, di bollette da pagare, lezioni da seguire…” elencò, contando sulle dita e Kei si portò le mani alle orecchie con fare scenico.
“Eddai, mi stavo rilassando! Non mettermi ansia!” lo rimproverò e Hikaru rise, accostandosi a lui e fermandosi a pochi centimetri dalle sue labbra, guardando il più grande. Kei lo osservò e decise che poteva perdonarlo, quindi si sporse velocemente posando le labbra sulle sue lasciandole schioccare sonoramente.
“Ho trovato un nuovo lavoretto, te l’ho detto?” parlò Hikaru, stendendosi accanto a Kei, prendendo a sua volta un po’ di sole.
L’altro voltò la testa verso di lui, portandosi una mano sulla fronte, mascherandosi dal sole e guardandolo sorpreso.
“Devo essermi scordato!” si scusò il più piccolo, spostandosi e mettendosi in modo da fargli ombra con il proprio corpo. “È per fare il commesso in un minimarket vicino l’università. Non mi prenderebbe più tempo del precedente, anzi, mi pagano anche un pochino di più e avrei due giorni liberi a settimana!” gli disse entusiasta e Kei sorrise.
“Così possiamo stare insieme! L’altro lavoro mi impediva di stare con te quando volevo!” disse, alzandosi e scuotendo l’asciugamano, sistemandolo poi sulla sdraio, per stare un poco all’ombra.
“Inizio a sentire davvero caldo, adesso!” ammise, sventolandosi con la mano e Hikaru sorrise, sentendo poi dei passi veloci e Ryosuke tornare da loro.
“Ryo, piano o farai cascare tutto sulla sabbia!” lo riprese la voce di Daiki, qualche passo dietro di lui.
“Guarda, Kei-chan!” esclamò il più piccolo, sedendosi accanto all’amico, mostrandogli il secchiello dove aveva conservato una stella marina.
“Che bella!” si entusiasmò a sua volta Kei, infilando un dito nell’acqua e scostandolo subito quando toccò appena un piccolo braccio. “Però non la possiamo tenere qui fuori o morirà!” gli disse, guardandolo e Ryosuke annuì.
“Lo so, ma te la volevo mostrare!” spiegò, tendendo a Daiki il secchiello, lasciando che fosse lui a tornare indietro per riportarla in mare e sorridendo ancora più ampiamente quando lo vide tornare.
“Avanti, diglielo!” concesse Daiki, guardando il fidanzato e Kei e Hikaru osservarono i due confusi.
“Dire cosa?” chiese Kei.
“Avrei voluto aspettare, Kei, ma volevo che fossi il primo a saperlo!” esordì Ryosuke, sedendosi meglio sulla sdraio, guardando l’amico.
“Quindi io che faccio, me ne vado?” gli chiese Hikaru divertito e Yamada scosse il capo, tornando però a guardare il migliore amico.
“Che c’è, Ryo-chan? Deve essere una cosa bellissima se…”
“Io e Daiki abbiamo deciso di andare a vivere insieme!” lo interruppe Yamada e Kei restò senza parole.
“Oh, congratulazioni!” rispose loro Hikaru, dando una pacca sulla spalla del fratello, il quale sorrise leggermente imbarazzato.
“Kei?” Yamada si sporse verso l’amico, inclinando il capo, cercando di capire il motivo del suo mutismo, prima di vederlo sorridere, sforzandosi di farlo.
“È davvero una bellissima notizia, Ryo-chan, ci credo che non vedevi l’ora di dirmelo!” esordì, annuendo con il capo, ma allontanando la mano che Ryosuke gli aveva stretto tra le sue. “Sono molto felice per voi!” disse, tirandosi le gambe al petto e scendendo dal lettino, attento a non toccare in nessun modo Yamada.
Il più piccolo lo guardò confuso, preoccupato per quella reazione così distaccata e cercò di parlargli: “Kei-chan, non mi sembri contento… io non volevo…” iniziò, ma Daiki gli mise una mano sulla spalla, tacitandolo.
“Vado a prendere qualcosa da bere, scusate un momento” parlò Inoo, non riuscendo a sentire più nulla, risalendo verso i chioschi sulla strada.
“Kei!” lo chiamò Yamada alzandosi e Hikaru gli mise una mano sul petto, fermandolo.
“Lascia, Ryo, vado io” assicurò Hikaru, camminando dietro al fidanzato.

*

“Kei?”
Quando non aveva visto il più grande sulla passeggiata che dava sul mare, Hikaru aveva pensato bene di tornare in albergo per vedere dove l’altro potesse essersi rifugiato e l’aveva trovato in camera.
“Kei…” lo chiamò di nuovo, chiudendosi la porta alle spalle, vedendolo che cercava qualcosa nello zaino.
“Ah, io mi sono accorto che non avevo con me i soldi e non potevo prendermi l’acqua e quindi sono salito qui per…”
“Kei, il tuo portafogli è nella borsa da mare che era in spiaggia” gli ricordò con tono di voce dolce, prendendolo per un gomito facendolo voltare verso di sé. “Vieni qui” mormorò piano, stringendolo contro di sé e abbracciandolo. “Va tutto bene, Kei-chan” lo rassicurò, sentendo l’altro stringersi a lui, ricambiando l’abbraccio.
“No che non va bene, Hikka!” gli parlò con voce incerta. “Io dovrei essere felice per Ryosuke, ma non riesco a sorridere, perché non voglio che se ne vada” ammise il proprio egoismo. “Non voglio restare indietro” disse, stringendo ancora di più il collo del fidanzato.
Hikaru lo cullò, passandogli le mani sulla schiena, scostandolo da sé e sedendosi con lui sul letto.
“Tu non resterai indietro, Kei” gli parlò piano, accarezzandogli una guancia.
“Sì, invece. Io sono sempre allo stesso punto, mentre tutti vanno avanti, Ryo-chan va a vivere che Daiki, tu hai trovato un lavoretto migliore del precedente. Anche nella mia famiglia tutti crescono e io sono sempre qui” disse, scuotendo il capo. “Sono tante cose tutte insieme e io non sono pronto” ammise, guardando Hikaru. “Scusa, lo so che non devo avere di questi pensieri, ma mi ha sconvolto. Io non me l’aspettavo. Cioè, lo sapevo che prima o poi le nostre strade si sarebbero divise, ma non pensavo sarebbe stato tanto presto” spiegò la propria confusione e il suo stato.
“Lo capisco, Kei ed è normale, ma non devi dimenticare che non sei solo, che tu hai me e io non vado da nessuna parte e ti amo” gli ricordò, prendendogli il volto tra le mani
“Sì, lo so, Hikka, lo so. E anche io ti amo” aggiunse, posando la fronte contro la sua, sorridendogli.
Hikaru sorrise e lo baciò sulle labbra.
“Ryosuke non ti vorrà meno bene o avrà meno bisogno di te, solo perché cambia casa” gli disse, cercando di faro ragionare.
“Pensi che potrei andare a trovarlo?”
“Ma certo che sì!”
“E se mi sentirò solo quando non ci potremo vedere, potrò andare da lui e restare a dormire a casa sua e di Daiki?” domandò Kei, quasi fosse lui il più piccolo del gruppo.
Hikaru sorrise per quel suo bisogno di rassicurazioni.
“Penso proprio di sì!” concesse.
“E potrò disturbarli mentre stanno facendo sesso?” continuò Kei, accennando un sorriso quando vide Hikaru annuire pronto a rispondergli in modo affermativo come aveva fatto fino a quel momento, cambiando poi idea e scuotendo la testa.
“Certo che no!”
Kei rise, stringendosi nelle spalle e facendo una smorfia divertita.
“Scherzo” assicurò, lasciandosi andare poi sul letto, portandosi le mani sul viso. “Mi dispiace. Mi sento così stupido adesso” ammise.
“E perché mai?” chiese Hikaru stendendosi al suo fianco.
“Perché ho rovinato il bellissimo momento di Ryo-chan comportandomi da immaturo e adesso lui penserà che lo odio.” A quel proprio pensiero Kei si risollevò di scatto, guardando Hikaru sconvolto: “Io non lo odio! Devo andare a dirglielo e congratularmi con lui!” decise svelto, ma prima che potesse alzarsi e precipitarsi in spiaggia, Hikaru lo fermò.
“Aspetta, vieni qui!” gli disse, attirandolo di nuovo sul letto, sedendosi su di lui. “A me non pensi?”
“Tu?”
“Sì, io!” affermò Hikaru. “Non hai neanche pensato per un istante alla possibilità che adesso che loro se ne vanno, sia a te che a me servirà un coinquilino?”
“Eh?” Kei lo guardò sbalordito, spalancando gli occhi. “Vuoi dire che…”
“Voglio dire!”
“Mi stai proponendo di…”
“Esattamente!” annuì Hikaru, passandogli le mani sulle braccia e scendendo verso il basso. “Voglio dire che se mio fratello andrà a vivere con il suo fidanzato, potrebbe essere conveniente anche per me perché potrò trasferirmi dalla mia dolce metà!”
Kei spalancò gli occhi e gli prese i polsi, fermandolo, realizzando solo in quel momento quella possibilità.
“Hai ragione!” disse. “Hikka, ma sarebbe bellissimo!”
“Lo so! È la prima cosa a cui ho pensato quando ce l’hanno detto!”
“Oh e perché io non ci ho pensato?”
“Perché tu sei innamorato di Ryosuke in realtà!” lo prese in giro Hikaru.
“Oh, ma non vero!” negò Kei, scuotendo il capo.
“Sì, invece” si oppose l’altro. “Parli sempre di lui, stai sempre con lui, pensi sempre a lui…” elencò.
“Beh, ma questo perché è mio amico e io mi preoccupo e… ehi! Sei geloso?”
“Da morire!” annuì Hikaru, chinandosi su di lui . “E adesso” mormorò, accostandosi al suo orecchio, “vediamo un po’ questo famoso segno del costume. Direi che per oggi hai preso abbastanza sole, non ti pare?” lo stuzzicò maliziosamente, scivolando con due dita sui suoi fianchi, sentendo Kei ridere.
“Aspetta solo un secondo” lo fermò l’altro e Hikaru lo guardò negli occhi.
“Cosa?”
“Grazie…” mormorò Inoo passandogli una mano tra i capelli.
Hikaru scosse il capo e sorrise.
“Non ho fatto niente” chiarì.
“Invece sì, mi sai ascoltare e mi rassicuri sempre. Grazie, per esserti innamorato di uno come me” gli disse, allacciandogli le braccia al collo, tendendosi verso di lui.
“Non devi ringraziarmi, perché amarti per me non è un qualcosa che mi impegno a fare. Amarti per me è la cosa più naturale del mondo” confessò, chinandosi e baciarlo finalmente.

genere: oneshot, hey! say! jump: inoo kei, pairing: ariyama, hey! say! jump: arioka daiki, tabella: 12storie - natura, hey! say! jump: yamada ryosuke, hey! say! jump: yaotome hikaru, genere: romantico, series au: hikanoo-ariyama, fanfiction: hey! say! jump, genere: fluff, pairing: hikanoo, tabella: 500themes, rpf, genere: au, warning: slash

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