[Takachii] I don’t need a reason I just want you baby

Feb 04, 2013 20:23

Titolo: I don’t need a reason I just want you baby [Wherever you are - ONE OK ROCK-]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggio: Takaki Yuya, Chinen Yuri
Pairing: Takachii
Rating/ Genere: nc-17 /romantico, fluff, erotico
Warning: slash
Wordcount: 2.103 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la community diecielode per la tabella Phase Liquid con il prompt “Linfa” e per la 500themes_ita con il prompt “Meravigliosamente incoerente”.
La storia si ispira al report del Johnny’s World.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: Phase Liquid
Tabella: 500themes

“Ehi, Yuuyan, mi ascolti?”
Kei attirò l’attenzione del più grande passandogli una mano davanti al viso cercando di farsi prestare ascolto.
“Scusami, Kei, mi sono distratto un attimo” si scusò Takaki, cercando di concentrarsi sull’amico.
“L’ho visto, ma che hai? È mezz’ora che continui a fissare Yuri” gli rese noto con un leggero sorriso.
“Sì, è che sono preoccupato” ammise, chinando la testa.
“Per che cosa?” volle sapere il più piccolo, inclinando di lato il capo.
“Non lo so” Yuya si strinse nelle spalle. “Devo aver fatto qualcosa, anche se non ho idea di cosa perché sento delle strane energie negative provenire da Yuri.”
“Che cosa?” Kei scoppiò a ridere, guardando stranito il compagno di gruppo.
“Lo so che sembra una cosa stupida, ma avverto della tensione.”
“Ma oggi abbiamo avuto talmente tanto da fare che non abbiamo avuto materialmente il tempo di parlare tra di noi…” gli ricordò.
“Appunto!” concordò con lui Yuya. “Per cui devo aver sicuramente fatto qualcosa di stupido di cui non mi sono accorto e che ha però infastidito Yuri. Credimi, Kei, lo conosco le vibrazioni che avverto non sono affatto buone” continuò con quella teoria, volgendo lo sguardo verso il fidanzato e grattandosi la testa con una mano pensieroso: era vero che non aveva avuto modo di parlare con Chinen a causa del lavoro e di sicuro, sperava almeno, il più piccolo non doveva avercela con lui perché non avevano potuto stare insieme, sul palco e davanti agli altri Yuri sapeva essere molto professionale, ma Yuya proprio per quello aveva paura, pertanto doveva cercare di capire dove e quando avesse sbagliato e porvi rimedio il più in fretta possibile.

*

“Yuuyan! Che bella sorpresa! Cosa ci fai qui?” domandò Yamada andando ad aprire alla porta e trovandosi davanti il più grande, voltandosi verso Chinen che stava disteso sul letto e sfogliava distrattamente il copione.
“Chii, c’è Yuya!” lo informò il compagno di stanza, voltandosi poi verso Takaki facendo un’espressione confusa quando notò che Chinen fece finta di non averlo sentito.
“È molto arrabbiato secondo te?” domandò Yuya a voce bassa a Yamada il quale si strinse nelle spalle.
“Mi sa di sì, è stato di cattivo umore per tutta la giornata, ma che gli hai fatto?” chiese al più grande che si strinse nelle spalle.
“Sono qui perché non sono riuscito a capirlo. Provo a parlargli” gli disse e Yamada sorrise, afferrando la giacca e facendo per uscire.
“Allora vi lascio da soli, credo che sarà una cosa lunga, non penso abbia intenzione di sbottonarsi facilmente” suppose, battendo a Yuya una leggera pacca sulla spalla. “Buona fortuna!” gli augurò con un mezzo sorriso.
“Grazie. Tu dove vai però? È tardi!” gli fece presente il più grande, non voleva mandarlo via dalla propria stanza, ma sapeva anche che non avrebbe potuto chiarire nulla con Yuri se ci fossero state orecchie indiscrete ad ascoltarli.
“Vado da Dai-chan!” gli disse felice. “Sono certo che starà sentendo la mia mancanza e sarà felice di vedermi” gli disse, portandosi una mano sul cuore con fare scenico che fece sorridere Yuya.
Il più grande saluto Ryosuke, ringraziandolo per la comprensione ed entrò nella camera, chiudendo la porta, avvicinandosi al letto del proprio fidanzato che non si era mosso dalla posizione in cui stava quando l’altro era arrivato.
“Yuri?” lo chiamò cercando di apparire naturale e soprattutto di non far assumere alla propria voce un tono colpevole, ma dal momento che l’altro non accennava a dargli considerazione, si arrese sedendosi sul letto accanto a lui e vedendo Yuri spostarsi, ma non certo per fargli spazio, bensì per distanziarlo.
Yuya sospirò, passandosi una mano sul volto e posandogli l’altra sulla schiena, cercando di smuovere le cose, ma Yuri continuava a ignorarlo, muovendo le spalle come infastidito dal suo tocco.
“Yuri, avanti dimmi che cosa ho fatto?” gli chiese esplicito, sedendosi meglio sul letto e portandogli via il copione da sotto il naso così, a meno che non decidesse poi di fissare ostinatamente le lenzuola, avrebbe dovuto voltarsi verso di lui.
“Oh, Yuya, sei qui, non ti avevo sentito. Che c’è?” gli disse, sollevando lo sguardo verso di lui, mettendosi a sedere.
“Lo sai benissimo che sono qui da almeno cinque minuti buoni. Vuoi dirmi cosa ho fatto e che ti ha fatto arrabbiare?”
“Perché?” gli chiese l’altro con fare innocente, “ti sembro forse arrabbiato?” domandò ancora.
“Yuri…” si lamentò Yuya allungando le vocali del suo nome e cercando di prendergli le mani che l’altro però scostò via da sé. “Andiamo! Lo vedi che sei arrabbiato?”
“Ma no che non lo sono. Che motivo avrei? Il mio ragazzo non ha mica affermato che quando lui pensa alle sue fan le vede come sue fidanzate, per quale motivo quindi dovrei avercela con te?” gli disse, guardandolo con espressione severa, portandosi le ginocchia al petto e incrociandovi sopra le braccia.
Yuya ascoltò quelle parole e spalancò gli occhi.
“Te la sei presa per questo?”
“No, affatto!” continuò Yuri sulla stessa linea.
“Sì, invece! Mi ha appena rinfacciato una cosa così stupida che ho detto tanto per darmi un tono!”
“Appunto è una cosa stupida, infatti non me la sono presa. E infatti non sei affatto sembrato kakkoii a nessuno. Anzi, scommetto che nessuna di quelle ragazze si sia emozionata per una cosa del genere” continuò a fare il sostenuto, guardando tutto attorno alla stanza per mascherare il proprio imbarazzo.
“Sei geloso per caso?” lo pungolò Yuya, mettendosi in ginocchio sul materasso e prendendogli i polsi per fare in modo che sciogliesse la presa.
“Io non sono geloso!” negò Yuri e Yuya prima lo guardò sconcertato, poi scoppiò a ridere: quel suo comportamento era così meravigliosamente incoerente che non riuscì a prendersela con lui. Forse era un po’ infantile da parte di Yuri avergli messo il muso e avercela con lui per così poco, ma doveva ammettere che gli faceva indubbiamente piacere.
“Sì che lo sei e non provare a negare ancora l’evidenza, vieni qui!” gli disse, sedendosi sul letto, tirando Yuri per le braccia, facendolo sbilanciare verso di sé in modo che si sedesse su di lui, le ginocchia ai lati delle sue gambe e anche se ancora non lo guardava in volto, si era sciolto un po’ rispetto all’inizio.
“Sei tremendamente carino Yuri quando te la prendi così” gli disse, baciandogli una guancia e intrecciando le mani con le sue. “Ma non devi preoccuparti di niente. Io sono solo tuo come tu sei solo mio e non potrei mai fare a meno di te, tu sei la mia linfa vitale Yuri, non posso pensare una vita senza di te e senza il tuo amore” enfatizzò quella dichiarazione e Yuri lo guardò con la coda dell’occhio, storcendo le labbra.
“Non dirlo più” gli chiese in un mugugno, sedendosi meglio su di lui.
“Non lo farò più” sorrise Yuya, lasciandosi andare un po’ all’indietro con la schiena, accarezzando il più piccolo sui fianchi.
“Neanche per sembrare più bello davanti alle fan…”
“Non ho bisogno delle fan se sono bello per te” gli disse aspettando che Yuri lo assecondasse e pungolandogli la pancia con un dito quando l’altro strinse le labbra, trattenendo la risposta. “Ehi!”
“Se ribattessi, Yuuyan, non ti piacerebbe!” lo prese in giro, ridendo.
“Sì, sì, fai tanto il kakkoii tu adesso, ma intanto mi hai tenuto il muso perché sei geloso di me!”
“Io non sono gelo-”
Non riuscì a finire di parlare perché Yuya gli portò una mano alla nuca e lo attirò contro di sé per baciarlo.
“Va bene anche se sei geloso di me. Mi fa piacere, vuol dire che ci tieni” gli sorrise, prendendogli l’orlo della maglia del pigiama e sollevandogliela, facendo in modo che Yuri alzasse le braccia verso l’alto per permettergli di sfilargliela.
“Io ci tengo a te, stupido, non ho bisogno che tu mi metta alla prova” gli disse, tornando a circondargli il collo con le braccia, sbilanciandosi verso di lui, sentendo le sue labbra percorrergli senza sosta il petto, ricoprendolo di baci, facendolo rabbrividire di piacere. “E poi…” sospirò, stringendogli i capelli e lasciando scivolare le mani sul suo petto aprendo la cerniera della felpa, “… anche se ci provi non sei bravo in queste cose, eri tutto rosso” gli fece notare.
“Perché io riesco a essere sincero e me stesso solo con te, Yuri. Solo a te posso dire certe cose senza sentirmi stupido” confessò, passandogli le mani sulla schiena, attirandolo contro di sé mentre scivolava disteso sul materasso.
“Ryosuke non tornerà, vero?” chiese il più piccolo con quel poco di lucidità che ancora gli restava.
“Ahn, ahn” mormorò Yuya, mordendogli il mento e scendendo sul collo, sentendo le mani di Yuri a contatto con la propria pelle. “Ha detto che andava a dormire da Daiki” spiegò.
“Ottimo” bisbigliò Yuri con voce roca, baciando Yuya sulle labbra.
“È un ragazzo intelligente, Yama-chan” continuò Takaki, posando le mani sul sedere del più piccolo, infilando le dita oltre l’elastico dei pantaloni, lasciandoglieli scivolare sulle gambe insieme alla biancheria.
“Sì, ma adesso basta parlare di altri ragazzi, Yuuyan, siamo in questa situazione perché tu ti sei dichiarato a un centinaio di fan.”
“Ci saremmo finiti comunque in questa situazione, Yuri” ci tenne a fargli notare il più grande e Yuri dovette chiudergli la bocca con un bacio per evitare che continuasse a blaterale e si decidesse a passare ai fatti.
Yuya sorrise, premendogli una mano sulla testa e quando si separarono gli posò due dita sulle labbra, incentivandolo a schiuderle e Yuri non ebbe bisogno di molti altri suggerimenti, iniziando a passare la lingua tra indice e medio, inumidendoli con la propria saliva, grattando i polpastrelli con i denti, spingendosi le dita completamente in bocca e guardando Yuya con fare allusivo, sfidandolo con gli occhi.
Takaki allontanò la mano da lui e lo attirò di nuovo verso di sé per baciarlo, portando le dita a percorrere lentamente la sua schiena fino al sedere dove si premurò di prepararlo con calma e pazienza, sentendo le mani di Yuri abbassargli i pantaloni e la mano chiudersi sul suo sesso, mentre lo accarezzava lentamente, muovendosi su di lui piano, giocando con la sua erezione, stringendolo e imprimendo meno forza quando Yuya muoveva il bacino incontro al suo palmo, chiedendo di più.
Quando poi si sentì pronto, il più piccolo, reggendosi alle spalle di Yuya, si sistemò meglio su di lui, stringendo le gambe attorno ai suoi fianchi e quando Yuya sfilò le dita dal suo corpo, mugolò di impazienza, scivolando seduto su di lui, lasciando che il suo sesso entrasse piano, sentendo ogni centimetro di quella pelle tesa e calda farlo suo.
Chinen arrovesciò il capo all’indietro, arcuando la schiena, sentendo le mani di Yuya per tutto il corpo e le sue unghie poi graffiargli la schiena quando scese completamente su di lui, affannando velocemente.
Yuya si mosse, cercando di assumere una posizione più comoda, abbracciandolo, baciandolo alla base del collo, stringendogli l’erezione nel pugno, in attesa che si riprendesse e fosse pronto a muoversi su di lui; cosa che Yuri fece quasi subito, impaziente di sentirlo finalmente in modo completo. Si sollevò, puntando le ginocchia contro il materasso, ridiscendendo di nuovo e spingendo indietro il sedere, sentendo Yuya scivolare in lui e muoversi insieme, accentuando quella sensazione di piacere quando spinse più intensamente i fianchi contro i suoi, muovendosi veloce, costringendolo a gridare tutto il proprio piacere senza freni e raggiungere per primo l’orgasmo. Yuri poi si strinse contro il corpo di Yuya, riprendendo fiato, ma muovendosi ancora insieme al più grande quando sentì il corpo di Yuya tendersi e venire in lui.
Si lasciò andare stremato sul petto del fidanzato, sentendo subito la mano di Yuya posarsi tra i suoi capelli e scivolare in una lenta carezza sulla schiena, in un movimento ripetuto dall’alto verso il basso.
“Yuri” lo chiamò il più grande sentendolo fin troppo rilassato contro di sé, facendo in modo che si sollevasse da lui per far sì che si sfilasse dal suo corpo, permettendogli poi di tornare a riposare contro di lui.
Yuri gli posò una mano sul petto, accarezzandolo distrattamente con i polpastrelli, baciandolo sul collo e sollevando poi il viso verso di lui, posandogli le labbra sotto il mento, facendolo ridere.
Yuya rotolò di fianco, tenendolo abbracciato contro di sé , riuscendo a sfilare le coperte da sotto i loro corpi per coprire entrambi.
“Resti qui con me stanotte?” chiese Yuri, allungando un braccio e cingendogli il collo, rintanandosi contro di lui chiudendo gli occhi.
Yuya sorrise e gli posò un braccio tra i capelli, coprendolo meglio.
“Te l’ho detto, piccolo, non potrei andare da nessuna parte senza di te” mormorò, chiudendo a sua volta gli occhi per lasciarsi avvolgere dal tepore di Yuri e riposare insieme a lui.

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