[Hikanoo] Itoshisa dake da itami ga ieru no nara

Jan 30, 2013 22:57

Titolo: Itoshisa dake da itami ga ieru no nara (Se il dolore potesse essere alleviato soltanto dall’amore) [TORN - Tadayoshi Ohkura&Nishikido Ryo]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggio: Yaotome Hikaru, Inoo Kei
Pairing: Hikanoo
Rating/Genere: R/triste
Warning: slash
Wordcount: 1.054 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la think_angst, per la tabella Citazioni 2 con il prompt “Non sono riuscito a proteggere la persona che amavo, con queste mani sporche di sangue non posso stringere nessuno a me”, per la diecielode per la tabella 12 Storie con il prompt “Morte” e per la 500themes_ita con il prompt “incidente fatale”.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: Citazioni 2
Tabella: 500themes
Tabella: 12 Storie

“Bentornato.”
Kei interruppe la lettura del giornale che aveva sulle ginocchia e sorrise a Hikaru, rientrato in quel momento, preoccupandosi subito dall’espressione che l’altro aveva in volto.
“Hikka…” lo chiamò, facendogli spazio affinché si sedesse di fianco a lui sul divano posandogli una mano tra i capelli, scivolando sulla nuca per cullarlo. “Cosa è successo?”
Hikaru intrecciò le dita delle mani tra loro, passandosele poi nervosamente sulle gambe senza riuscire a guardare il più grande in viso.
“Hikaru inizio a preoccuparmi, dove sei stato?” gli domandò diretto, ricordando come l’altro fosse stato vago e sfuggente prima di uscire.
“Sono andato a trovare Yuya” confessò e Kei sentì il proprio cuore mancare un battito. “Mi dispiace Kei” si scusò Yaotome, sollevando finalmente gli occhi su di lui.
Kei scosse il capo, comprendendo il suo stato, e sorridendo.
“Non devi, è giusto che l’abbia fatto se ne avevi bisogno, capisco che volessi farlo da solo, ma se me l’avessi chiesto sarei venuto con te, lo sai che per me…”
“Mi dispiace” lo interruppe di nuovo il più piccolo. “Mi dispiace Kei” continuò.
“Hikaru, non capisco perché ti scusi.”
“Non ce la faccio Kei, io non riesco a far fronte a questo rapporto, non riesco a…”
Kei lo fermò lui stavolta, prendendogli le mani, cercando di calmarlo notando il suo nervosismo crescente.
“Hikaru, Hikaru va tutto bene non occorre che tu mi risponda. Io sentivo solo di dovertelo dire e l’ho fatto.”
“Non è questo, Kei! Tu hai detto di amarmi e io… io non ce la faccio. Non credo di riuscire a poterlo sostenere!”
“Hikaru io non ti sto chiedendo niente, ormai è da un anno e mezzo che ci frequentiamo e volevo che sapessi che per me quello che è cominciato come una cosa da una notte e via si è trasformato in qualcosa di importante e volevo farti capire che per qualsiasi cosa ci sono e che puoi contare su di me!” cercò di spiegargli, prendendogli le mani, cercando di calmare il panico che sentiva crescere in lui vedendo la ritrosia del più piccolo.
“Il punto è proprio questo, Kei, la cosa funzionava finché era solo sesso” affermò incontrando i suoi occhi e Kei rimase a guardarlo stordito.
“Perché?” chiese quasi alzando la voce, frustrato. “Perché quando tra noi era solo sesso andava bene e adesso invece dovrebbe essere diverso?” ripeté, sperando che nel riascoltare le proprie parole, Hikaru si accorgesse di quanto suonasse sbagliata quell’affermazione. “Io pensavo che stessimo bene insieme e non credevo che, insomma, non credo neanche di aver affrettato le cose!”
“Infatti non l’hai fatto, Kei, non pensarlo, non pensare che sia colpa tua, anzi…”
“Allora che cosa c’è che non va? Se per te è un problema, dimentica quello che ho detto e…”
“Io non lo posso dimenticare Kei.”
“Sì che puoi farlo. Fa’ conto che non ti abbia detto nulla.”
“Non è così che funziona. Non è così che le cose devono andare, perché ti amo anche io” confessò, guardandolo con espressione colpevole e Kei lo guardò sorpreso.
“Hikka” lo chiamò, sentiva il cuore battere veloce nel proprio petto ma non sapeva come reagire, non sapeva se poteva essere felice o meno di quella dichiarazione, perché tutto il discorso che Hikaru gli aveva fatto precedentemente non presupponeva quelle conclusioni e non aveva senso alcuno.
“Io non ti seguo, Hikaru” ammise, scuotendo la testa, sedendosi meglio sul divano, cercando di sfiorargli la mano, ma l’altro si ritrasse.
“Stai dicendo che mi lasci perché hai scoperto di essere innamorato di me?”
“Esatto” affermò il più piccolo.
“Perché?” gli chiese Inoo, voleva capire.
“Semplicemente non posso legarmi a te. Ho commesso un imperdonabile errore in passato e non voglio che succeda di nuovo.”
“E non accadrà, Hikaru!” cercò di farlo ragionare. “Perché è il passato, tu non sei più lo stesso ragazzo di allora e io… io non sono Yuya, Hikaru!” gli parlò diretto, spostandosi dal divano, inginocchiandosi davanti a lui, posandogli le mani sulle ginocchia. “Guardami, ti prego…” gli chiese con tono di voce supplice, cercando di arrivare al suo cuore.
Hikaru però scosse il capo: “Io non sono riuscito a proteggere la persona che amavo” ripeté, “con queste mani sporche di sangue non posso stringere nessuno a me” disse, guardandosi i palmi che Kei fu pronto a prendere tra i propri.
“No, Hikaru, non è vero! Non è colpa tua se Yuya è morto. Non sei stato tu a ucciderlo! È stato solo un fatale incidente, non potevi prevederlo! Nessuno avrebbe potuto!”
“E invece sì, non l’avrò fatto realmente, ma è per colpa mia se è morto, solo mia! Io dovevo essere lì con lui e non avevo alcun diritto di innamorarmi di te” continuò ad accusarsi, portandosi le mani tra i capelli e stringendoli tra le dita.
Kei a quella visione si spaventò non poco: non era la prima volta che lo vedeva così turbato, anche agli inizi, quando la loro relazione era cominciata, Hikaru aveva spesso delle crisi di coscienza, ma dopo essere riuscito a ottenere la sua fiducia, Kei credeva di essere riuscito a spazzare via i fantasmi del suo passato, ma così non era stato, perché Hikaru ancora si svegliava nel cuore della notte in preda agli incubi, invocando il nome del suo ex fidanzato. E Kei in quel momento, sentendolo iniziare a singhiozzare piano e vedendo le lacrime macchiare il tessuto dei suoi jeans, comprese che era impotente di fronte a tutto quel dolore.
Hikaru diceva di essersi innamorato di Kei, ma Inoo sapeva che non fosse del tutto vero, perché Hikaru ancora non aveva superato la morte di Yuya, perché Yuya se n’era andato senza che tra loro tutto fosse realmente finito e perché l’amore di Hikaru per Yuya era ancora troppo forte, forte tanto quanto il suo rimorso.
“Quindi ci stiamo lasciando?” mormorò Kei, sollevandosi di nuovo in piedi, stringendo i pugni lungo i fianchi, consapevole che non avrebbe mai potuto vincere contro un avversario del genere, contro il ricordo di qualcuno che non c’era più e per quanto non avrebbe mai voluto lasciarlo in quelle condizioni, perché Kei sapeva che Hikaru avesse ancora bisogno di lui, fu costretto a mettersi da parte, a fare un passo indietro.
Osservò Hikaru che non riusciva a sollevare il volto verso il suo neanche per l’ultima volta e tirò indietro le labbra, cercando di non piangere: per quanto lo amasse sapeva che quell’amore non sarebbe comunque stato sufficiente a salvarlo.

comm: 500themes_ita, genere: oneshot, genere: angst, hey! say! jump: yaotome hikaru, tabella: 12storie - ricorrenze, hey! say! jump: inoo kei, tabella: citazioni 2, fanfiction: hey! say! jump, comm: diecielode, pairing: hikanoo, comm: think_angst, tabella: 500themes, rpf, warning: slash

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