[Inoobu] Niji yori kimi wa kirei da

Dec 23, 2012 15:06

Titolo: Niji yori kimi wa kirei da (You’re more beautiful than a rainbow) [Sore wa yappari kimi deshita - Ninomiya Kazunari-]
Fandom: RPF - Hey! Say! JUMP
Personaggi: Yabu Kota, Inoo Kei
Pairing: Inoobu
Rating: nc-17
Genere: fluff, erotico, romantico
Warning: slash
Wordcount: 1.645 fiumidiparole
Note: la storia è scritta per la Maritombola indetta da maridichallenge con il prompt 90. corrispondente a questa immagine, per la community diecielode per la tabella Ideal Good con il prompt ‘amore’ e per la 500themes_ita con il prompt ‘abbraccio intimo’.
Disclaimer: I protagonisti di questa storia non mi appartengono, non li conoscono personalmente e i fatti di seguito descritti non hanno fondamento di verità. La storia non è scritta a scopo di lucro.
Tabella: Maritombola
Tabella:Ideal Good
Tabella: 500themes

Kei corse verso il mare ridendo, voltandosi per chiamare Kota che lo raggiungeva lentamente.
“Kota! Kota, sbrigati!” gridò, avvicinandosi con i piedi all’acqua e rabbrividendo, tornando indietro, prendendo la mano del compagno quando gli fu vicino per fare in modo che anche lui toccasse l’acqua.
“Ah, è fredda, Kei-chan!” recriminò il più grande, prendendolo per la vita, stringendolo a sé, facendo in modo che rimettesse i piedi a bagno, facendolo ridere.
“Oh, Kota!” si lamentò a sua volta Inoo, sfiorandogli le braccia e guardandolo con un’espressione ilare sul viso, avvicinando le loro fronti e toccandogli le labbra con le proprie, allontanandosi subito. Chiuse gli occhi, inspirando a fondo l’odore di mare e salsedine nell’aria, sentendo la brezza tipica del vento di quel periodo penetrargli sotto i vestiti e farlo rabbrividire, costringendolo a stringersi nell’abbraccio del più grande.
“Hai freddo?” chiese Kota, passandogli energicamente le mani sulle braccia, sulla felpa, e vedendo Kei scuotere il capo.
“No… sto benissimo!” assicurò l’altro.
Yabu rise, prendendogli le guance con le mani, posando le labbra sulle sue in un contatto più lungo del precedente e fregando i loro nasi teneramente.
“Sei tutto rosso, forse dovremo risalire” propose.
“No, no, ti prego, stiamo qui!” gli chiese Kei, prendendogli le mani e stringendo le sue dita, tornando verso la parte alta della spiaggia, prendendo la sacca che avevano portato con loro per quella piccola gita fuori porta che avevano deciso di fare.
“Si sta così bene!” esclamò Kei, tendendo a Kota un manico della sacca, camminando insieme, scegliendo un posto riparato dal freddo e da eventuali sguardi indiscreti, in cui sistemarsi.
“Qui!” gli disse, indicando un punto poco distante tra dei massi belli grandi, rintanandosi ed evitando che venissero colpiti direttamente dalle correnti d’aria.
Kota lo aiutò a stendere sulla sabbia un plaid e lo fece sedere, tenendogli le mani mentre l’altro si abbassava e poi prendeva una seconda coperta pesante per coprirsi i piedi.
Kei si sedette meglio, avvicinandosi a Yabu e questi lo strinse a sé, circondandogli la schiena, permettendo al più piccolo di posare la testa sulla sua spalla e insieme osservare il mare che in quella stagione così lontana dall’estate aveva colori differenti, un po’ bigi e cupi che infondevano comunque delle belle sensazioni.
“Mi piace il mare d’inverno” esordì Kei. “La gente lo considera triste perché la spiaggia è deserta e i colori sono quelli tipici della stagione fredda, invece è così suggestivo, non trovi?” chiese al più grande, guardandolo da sotto in su.
“Sì, hai ragione. E poi si sta bene, senza tutto quel chiasso che porta con sé l’estate” concordò con lui il più grande, stringendolo a sé e sentendo Kei spostarsi, salendo sulle sue gambe, portando la coperta sopra le loro teste e avvolgendo entrambi, ridendo quando avvicinò i loro visi.
“Ti amo” confessò il più piccolo, stringendolo e baciandolo ancora, mai stanco di sentir quelle labbra sotto le sue, schiudendo la bocca chiedendo di più. Kota lasciò scorrere le mani sulla schiena, sopra la felpa, spostandosi verso le spalle e tra i capelli, seguendo i movimenti dell’altro su di sé che si era spostato a baciargli le guance e scivolato sul collo coprendolo teneramente di baci.
A sua volta Kota spostò la testa e cercò di rincorrere la bocca del più piccolo che si divertiva però a sfuggirgli, riuscendo a trovare un nascondiglio contro il suo collo, solleticandolo divertito, soffiando contro la sua pelle, facendo ridere Kei che si mosse a disagio su di lui.
“No, Kota, il solletico!” lo ammonì, prendendogli il volto tra le mani per allontanarlo da sé.
Yabu sorrise osservando il suo stato, i capelli scompigliati e la coperta sulle spalle.
“Sei bellissimo, Kei, ti amo” gli confessò a sua volta con un basso mormorio, tornando a stringerlo tra le proprie braccia.
Inoo gli circondò il collo con le proprie, infilandogli una mano tra i capelli, lasciandovi scorrere le dita, rilassandosi in quell’intimo abbraccio, sentendo il cuore scoppiare d’amore tanto stava bene; non ricordava da quanto tempo era che non si sentiva così in pace con se stesso, così completo, così vivo e con quelle sensazioni che tanto le sentiva vive facevano quasi male.
Abbassò di nuovo il capo, cercando le labbra di Kota e scivolando di nuovo seduto accanto a lui, lasciandosi stendere sulla coperta, portando il più grande contro di sé, baciandolo con urgente passione ma senza fretta, assaporandolo piano, lasciandosi invadere dalle sensazioni.
“Kota” lo chiamò quando si allontanarono l’uno dall’altro per riprendere fiato ma senza permettere che neanche un solo un soffio d’aria passasse tra loro.
“Mh?” Yabu gli accarezzò i capelli, scivolando sulla guancia e il collo poi sul petto, sopra la felpa.
“Kota, ti va di fare l’amore?” chiese Kei parlando a voce bassa e Yabu annuì piano unendo le loro fronti.
“Qui?”
“Sì, qui… non voglio che queste sensazioni che provo se ne vadano, le voglio rendere più forti” spiegò con enfasi, mentre iniziava a far scorrere le mani sotto i vestiti pesanti del più grande e Yabu non si oppose, anzi, si mosse piano su di lui, scivolando al suo fianco, tornando a baciarlo, iniziando a spogliarlo lentamente: gli sfilò la felpa, lasciando che il suo corpo si scaldasse sotto il proprio e poi contro la sua pelle quando Kei gli tolse il maglione, incuranti delle temperature basse attorno a loro che tali sarebbero rimaste ancora per poco, mentre le mani correvano rapide sui corpi,così come le labbra, mentre anche i pantaloni e la biancheria venivano sfilati e posati accanto a loro.
Si fermarono giusto il tempo per guardarsi e sorridersi, prima che le bocche tornassero a cercarsi e le mani a vagare su corpi. Yabu si perse a segnare con le dita un percorso in discesa sul corpo di Kei, chiudendo la mano sulla sua erezione iniziando a muoverla piano su e giù, mentre con la bocca era scivolato sul collo, perdendosi ad assaporare con la lingua il gusto buono della sua pelle, chiudendo le labbra alla base del collo, suggendo verso la clavicola, arrossandola, sentendo Kei sospirare di piacere e le sue mani sulla testa, che si stringevano tra i capelli, abbracciandolo forte per tenerlo maggiormente contro di sé.
“Kota…” lo chiamò in un sospiro quando sentì le labbra correre verso il basso, sulla pancia, depositando schiocchi di labbra, passando la lingua vicinissima all’ombelico, procurandogli brividi di piacere e un leggero solletico, ma allontanandosi troppo presto, superando volutamente la sua erezione, dandogli l’illusione di qualcosa di più, abbassandosi invece ancora, cercando la sua apertura.
Kei gemette, stringendo maggiormente gli occhi e piegando le labbra, sollevando appena il bacino per permettere all’altro di muoversi meglio su di lui, sentendo la lingua e le dita giocare con il suo corpo per prepararlo.
“Kota” lo chiamò ancora, portandosi una mano tra le gambe, continuando a toccarsi da sé, mentre Yabu gli accarezzava le gambe e lo aiutava a stare in equilibrio.
“Ti prego… ti prego, Ko” lo chiamò supplice quando iniziò a non resistere più e Yabu si sollevò da lui, accarezzandogli le cosce e prendendo in mano il proprio sesso, indirizzandolo verso il corpo di Kei. Il ragazzo lo guardò e aprì maggiormente le gambe, assecondandolo quando lo sentì spingersi piano in lui, rilassandosi per accoglierlo meglio, ansimando e gemendo tutto il suo piacere perché sapeva quanto Kota lo trovasse eccitante quando si abbandonava al piacere e sentire la sua voce che godeva.
Lasciò andare un ansimo quando affondò dentro di sé e lo afferrò per le spalle, attirandolo verso il basso, congiungendo le loro labbra.
Kota si concesse a quel contatto, prendendogli una mano, portandola sopra la sua testa, intrecciando le loro dita, mentre con l’altra tornava a stringere il suo sesso e iniziava a muoversi, continuando a sorridere, a guardare Kei negli occhi, a contemplare il suo viso arrossato. Ormai nessuno dei due sentiva più il freddo pungente dell’inverno, chiusi in quella bolla di amore e tenerezza che si erano creati attorno.
E Kota prese a muoversi in lui con maggiore foga, le mani di Kei che scorrevano sulla sua schiena, lo premevano contro di sé e lo abbracciavano per non volerlo lasciare mai.
“Oh” l’esclamazione sorpresa di Kei portò Kota a fermarsi e a sua volta osservò il cielo, così come aveva visto fare Kei, sorridendo.
“Oh no…” mormorò divertito, baciandogli la fronte, portando via con le labbra una goccia di poggia, seguendo un’altra sulla guancia, una nuova sul naso, due sulle labbra, sentendo altre picchiettare sulla sua schiena.
“Continua” sentì Kei chiedergli, mentre gli passava una mano sullo zigomo e sugli occhi, asciugandogli il volto.
“Continua, Kota… è così romantico!” affermò il più piccolo e Yabu non chiedeva di meglio, non voleva fermarsi, al contrario; riprese a muoversi nel corpo di Kei, rallentando il movimento dei propri fianchi e sfilandosi appena da lui, affondando ancora, facendolo gridare, sentendolo poi ridere, vedendo sul suo viso un’espressione felice, distorta poi dal piacere quando l’orgasmo lo colse per primo e poi anche lui si svuotò dentro di lui.
Si lasciò andare sul corpo di Kei, sentendo le braccia del più piccolo stringerlo, uscendo poi da lui, rotolando sul suo fianco.
“Tempismo perfetto” mormorò Yabu, stringendolo a sé, mettendosi a sedere sulla coperta, sentendo la pioggia diminuire di intensità e le gocce farsi sottili e leggere, fino a diventare sempre più rade.
Kei rise, sedendosi a sua volta tra le gambe del fidanzato e lasciandosi stringere ancora, voltando appena il viso per baciargli le labbra.
Yabu prese la coperta, coprendosi, portandosela sulla testa e sopra le spalle, avvolgendo anche Kei, mormorandogli ancora all’orecchio che lo amava.
“Oh!” Kei sorrise più apertamente, puntando un dito verso l’orizzonte dove un arcobaleno era comparso lontano ma visibilmente chiaro, dopo la pioggia. “Kota, guarda, guarda! È bellissimo!” sospirò ammirato, voltandosi per vedere se l’avesse visto anche lui e scoprendo Kota sorridergli.
“Sì, Kei-chan, è bellissimo” annuì. “Bellissimo” mormorò, stringendo Kei di più contro di sé.

comm: 500themes_ita, genere: oneshot, hey! say! jump: inoo kei, pairing: inoobu, tabella: ideal good, hey! say! jump: yabu kota, fanfiction: hey! say! jump, comm: maridichallenge, comm: diecielode, genere: erotico, tabella: 500themes, rpf, warning: slash

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