Fight

Oct 28, 2013 16:03

Titolo: Fight
Autore: geo_lupin
Fandom: Doctor Who
Personaggi: Madame Vastra/Jenny Flint
Parte: 1 di 1
Rating: G
Prompt: Disarmarti con un sorriso.
Parole: 1198
Riassunto: Vastra aveva visto Jenny osservare le sue spade con emozione e aveva pensato che avrebbe potuto insegnare qualcosa alla sua giovane cameriera.
Note: Nessuna.
Tabella: ♔ ♚


La prima volta che Vastra aveva visto Jenny osservare le sue spade con emozione aveva pensato che avrebbe potuto insegnare alla giovane cameriera qualche nozione base, la loro vita era parecchio movimentata, e più di una volta erano state attaccate nella loro dimora, certo la prima fu ad opera di un alieno gelatinoso che si era perso nella galassia e contro di lui le sue lame avevano potuto ben poco, ma la volta successiva quando un malvivente le aveva scambiate per una anziana signora e la sua cameriera e aveva tentato di rapinare la casa, erano state preziose e in quel momento si chiese cosa sarebbe accaduto se Jenny fosse stata a casa da sola, come avrebbe potuto difendersi?

Un pomeriggio Vastra era concentrata su un caso che le dava parecchi grattacapi. Era rimasta sveglia la notte precedente per cercare un filo logico che le facesse capire dove tutti gli indizi sarebbero andati a confluire. Non si accorse, presa com’era, dell’arrivo di Jenny nel suo studio fino a che non le poggiò accanto il vassoio con la teiera fumante. Fece un gran balzo sulla sedia non aspettandosi di trovare la ragazza ad un passo da lei.
«Jenny non ti ho sentita arrivare.» Le disse sinceramente colpita, solitamente non un filo d’aria sarebbe potuto entrare dalla porta senza che lei l’avesse sentito.
«Siete molto stanca Madame.» Sorrise allora di rimando la giovane cameriera versando la solita tazza di earl grey fumante. Vastra, allora, non era abituata a fare complimenti, né tantomeno ammettere che Jenny poteva averla davvero sorpresa, per cui archiviò nella sua mente l’accaduto fino a qualche tempo dopo.

Jenny stava spolverando in soggiorno le porcellane con attenzione, in quasi un anno di servizio era sempre stata efficiente e mai aveva dato alla sua padrona motivo di dubitare del suo operato. La sua padrona, Madame Vastra, un rettile possente e forte, andava a caccia di banditi e ripuliva le strade della capitale così da renderla un posto più sicuro per tutti. Era così affascinante che quando pensava a lei Jenny si sentiva effettivamente troppo sentimentale e imbarazzantemente infantile. Aveva preso una colossale cotta per quella donna decisamente inusuale ma così assolutamente e adorabilmente impossibile. Certo Vastra neppure la vedeva, con il suo lavoro di consulente, le sue cacce notturne per lei era solo una ragazzina che puliva la sua casa e preparava occasionalmente qualche pasto se la caccia era andata male.
«Buuu.» Il fiato della sua padrona sul collo la fece saltare sul posto facendola urlare. Vastra era sì adorabile, ma anche impossibile, le faceva dispetti sapendo quanto ancora si sentisse inferiore attorno a lei.
«Mi avete spaventata ma‘am!» Disse con il cuore in gola urtando un antico vaso cinese sulla mensola ma che si tuffò prontamente a salvare senza realmente accorgersene lasciando impressionata per la seconda volta il Siluriano che cominciò a credere di più in quella giovane e piccola cameriera che le faceva battere così forte il cuore quando le sue guance si coloravano di rosso o quando il suo odore le arrivava così vicino.

La terza volta fu quella definitiva. Stavano litigando, e non era cero una novità per loro, litigavano su qualsiasi cosa, qualsiasi argomento, ma mai erano questioni che le avrebbero portate ad uno scisma.
Jenny dimenticava ogni regola quando era arrabbiata, non avrebbe sortito lo stesso effetto se avesse usato un tono formale o avesse usato il titolo di Madame dandole del lei.
«Sei incredibile proprio! Sei … sei …» Gesticolò alla ricerca di una qualsiasi parola che però non trovò quindi decise di passare ai fatti e la baciò senza più riuscire a contenersi.
Vastra rimase disorientata per circa due secondi il tempo di capire che si stavano baciando e, hey, Jenny l’aveva baciata! La strinse e la baciò di rimando senza più pensarci. Si divisero con il fiato corto ansimando come dopo una corsa e ancora una sensazione di rabbia in fondo nel loro cervello, ed entrambe si chiesero quale mai fosse lo stupido motivo per cui stavano litigando un secondo prima.
Il Siluriano pensò che l’umana era molto coraggiosa a baciare il suo datore di lavoro e che sì, doveva decisamente insegnarle ad usare una benedetta spada. Aspetta si erano appena baciate e lei pensava alle armi? Aveva ragione Jenny, era proprio impossibile, e ricominciò a baciarla.

I primi giorni di allenamento furono duri per Jenny, aveva desiderato quel momento, eppure ora che si trovava lì, con la spada di Vastra tra le mani non aveva idea di cosa dovesse farci.
Il Siluriano si posizionò dietro di lei appoggiandosi al suo corpo per farle prendere la giusta posizione e subito la ragazza arrossì per quel contatto, ormai erano amanti, si erano baciate tante di quelle volte da conoscersi a memoria, ma la sua educazione vittoriana continuava a venire a galla.
Ogni allenamento significava nuovi lividi e gambe stanche per il resto della settimana, la giovane cameriera si sentiva felice ma allo stesso tempo si chiedeva chi le avesse mai fatto fare di desiderare ardentemente di imparare dalla sua amante l’arte del combattimento. Più le settimane passavano e più il loro legame era solido, non solo la tecnica di Jenny si affinava rendendola sempre più veloce e scaltra, ma Vastra aveva trovato in lei una degna compagna nonché una splendida amante. Si fidavano ciecamente l’una dell’altra e il Siluriano aveva iniziato a portare la ragazza con lei nelle sue missioni più semplici, per poi via via far diventare il loro duo una costante.
L’unica cosa di cui ancora si rammaricava Jenny era di non essere mai ancora riuscita a battere la sua insegnante in combattimento.

Jenny si avvicinò troppo al suo bersaglio, prendeva i combattimenti fin troppo sul serio, voleva dimostrare a Vastra che non aveva paura di nulla e che sapeva combattere davvero, anche se si trattava di un semplice allenamento, invece ci metteva tutte le sue energie.
Per schivarla il Siluriano fece un passo indietro mettendo male il piede e perdendo l’equilibrio e per non rovinare a terra, rischiando una figuraccia con la sua allieva, si aggrappò istintivamente alla camicetta di Jenny strappandone i bottoni. La giovane fu colta di sorpresa e si ritrovò trascinata a terra sopra il corpo della sua amata. Quando alzò il capo si rese conto che la sua camicia era a pezzi e che a coprirla rimaneva solo la comoda fascia di tessuto che usava sotto i vestiti per far stare fermo il seno durante il combattimento e anche se Vastra avrebbe tanto voluto scusarsi per quell’increscioso incidente i suoi occhi non accennavano a smettere di guardare con interesse il busto di Jenny la quale ricambiò con un sorriso malizioso.
Il Siluriano lanciò via la sua spada disarmandosi, c’era qualcosa di meglio da fare che combattere.
Jenny roteò gli occhi fingendo esasperazione mentre le mani della sua amata toccavano già il suo ventre piatto.
«Solo io riesco a farlo, vero?» Domandò l’umana con voce ammaliante.
«Cosa mia cara?» Vastra non capiva a cosa si stesse riferendo mentre le sue mani ormai erano giunte al limitare della fascia di stoffa.
«Disarmarti con un sorriso.» Jenny aveva vinto per la prima volta. Si sorrisero entrambe e fino a sera tarda non uscirono dallo scantinato.

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