Fic: Wake up to the sound of your fleeting heart

[ary_true]

Titolo: Wake up to the sound of your fleeting heart
Autore: ary_true
Fandom: RPF - Inter F.C. (... Che resta così. Punto. E non ditemi niente.)
Personaggi/Pairing: Mario Balotelli/Davide Santon (Santonelli ♥)
Rating: PG-13
Word Count: word mi dice 1948.
Warnings: slash, fluff a non finire, frocianza a fiumi
Disclaimer: Thiz iz a big, fat lie.
Intro: "

Comments

[el_defe]

AKSDJAHDASJDASJDA*MORTE*

[lisachanoando]

Io non ce la sto potendo fare, ancora non ci credo XD Mi verrebbe da spendere due parole sulle tue note perché sono troppo vere. Cioè, Dio mio. Ma tu te lo ricordi, a sedici anni, bimba mia adorata? Quel musetto incazzatissimo, quella faccia da schiaffi che sembrava dire "embe'? 'Cazzo vuoi?" a chiunque si aspettasse qualcosa da lui. Certo che te lo ricordi. Te lo ricordi lo sconvolgimento perché non esultava? Quanto questa cosa ci abbia turbato prima di sentire dalla sua voce perché non lo faceva? E ti ricordi poi l'esplosione quando l'abbiamo visto esultare con Dade a quella maniera? XD Dio, la nascita del Santonelli. Certo che te lo ricordi, eri lì. Eravamo lì. Mado', mi commuovo. *asciuga gli occhietti

[lisachanoando]

"Non è che il livello di frociaggine della conversazione ti ha improvvisamente fatto sanguinare le orecchie, vero?"

"Vaffanculo, Dade. Sto… elaborando."

"Vaffanculo tu, se a questo punto non torni con una medaglia. Non pensare ad altro, mh?"

E poi questa conversazione, io boh ♥ Sarà scemo, ma la cosa che mi ha colpito di più è stato quello "sto elaborando" X'D L'ho trovato così adatto, così da Mario. Perché lui è uno che a rovinare momenti perfetti ci mette un niente, e lo sappiamo, ma mi ha dato l'impressione di non voler rovinare questo, di momento perfetto, e quindi non poteva aprire la bocca a cazzo e sparare minchiate come suo solito, no, doveva elaborare XD Tesorino. Hai avuto anche tu la sensazione che stesse facendo proprio questo, ieri sera, durante l'intervista nel post-partita? Aveva lo sguardo serio e attento, misurava le parole al punto che ogni tanto faceva pause per cercare quella giusta, perché non voleva rovinare niente di quell'istante perfetto e immacolato in cui tutto era meraviglioso, in cui

"Tu non lo senti,