Le fusa di un gatto. Sentirsi cercati.
Sapere che è te che vuole - lei, animale, indipendente e libera. Sapere che quando sente i tuoi passi drizza le orecchie, e che se esci dalla stanza in cui sta dormendo, al ritorno la troverai seduta con gli occhi aperti, in attesa irritata. Di te.
E' una soddisfazione intima, profonda. Forse vana, ma bella.
Che
(
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Comments 10
Del resto quando avevo 18 anni parlavo con una sua foto in bianco e nero tagliata da un articolo di Repubblica- foto meravigliosa, custodita ancora tipo reliquia.
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Io adoro tenere in mezzo ai libri che amo delle cose che me li ricordino, in qualche modo - o meglio, che mi ricordino il tipo di collegamento che avevo con loro al momento che li ho letti.
(E non c'entra niente, ma mi è venuto in mente, e così...^^).
A parte tutto, non so se te l'ho già detto, ma quel sangue di cui parla spesso Pavese mi fa davvero morire. E' una cosa stupenda, tutti i significati e i rimandi di cui riesce ad impregnare una singola parola. E il ritmo della prosa... è come se scrivesse sempre poesia.
Poi, altra domanda random, ma...
Secondo te sono pazza se idealmente, in qualche modo, collego Jim Morrison a Theo? Perchè mi capita praticamente da sempre - da quando è nato, o forse ancora da prima, quando parlavamo del ragazzino genio pensando fosse Vivian - e... boh. Non capisco bene come mai, ma l'impressione resta. Per alcune cose.
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Ma non dovevo certo avere un'altra conferma del fatto che sei meravigliosa^^
(tranne Pavese. Scusami, ma lo odio dal profondo. Palloso simil-emo inutile.)
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Perfettamente d'accordo...^^
[tranne Pavese. Scusami, ma lo odio dal profondo. Palloso simil-emo inutile.]
Ma come puoi, tu, odiarlo?!?
E' meraviglioso!
Io l'ho scoperto l'hanno scorso, per caso. Perchè mentre la prof idiota ci dava da leggere La casa in collina, io trovavo sull'antologia di latino, in un'intersezione con Virgilio, L'inconsolabile, il dialogo tra Orfeo e una baccante. E mi sono innamorata.
E alcune sue poesie mi tolgono il fiato, semplicemente.
"Anche tu sei l'amore.
Sei di sangue e di terra
come gli altri. Cammini
come chi non si stacca
dalla porta di casa.
Guardi come chi attende
e non vede. Sei terra
che dolora e che tace.
Hai sussulti e stanchezze,
hai parole - cammini
in attesa. L'amore
è il tuo sangue - non altro."
Meraviglioso. Poi è uno dei pochi italiani di mia conoscenza che usino i dashes...
Scusa. Come al solito, mi sono fatta prendere la mano...^^
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Quello che hai citato tu mi piace assai, chissà magari ho solo letto l'opera sbagliata XD
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Dunque, Pavese: se credi di esser matta tu a paragonare Theo a Jim ( il che naturalmente è comprensibilissimo, perchè mentre lo definivo ascoltavo "Riders on the Storm"^^)senti questa: quando ho letto quel che avevi scritto di Pavese, ieri, mi è venuto un flash di Carlos. E mi sono detta: cazzo c'entra Pavese con Herrera? Mai tipi furono più diversi fra di loro!
Allora sono andata a spulciare le mie reliquie. E senti cos'avevo incastrato in qualche remota parte della memoria:
"Devo aver fatto e detto molte stranezze e villanie ieri sera, in questi giorni. Mi accorgo che succede sempre mentre tu balli fra la gente.
(...) Penso che sia la musica che tu balli a scavarmi dentro, a scrollarmi il sangue, a farmi fare la faccia feroce (ma è la faccia feroce di un suicida, non altro). Ci sono momenti che le più banali arie mi prendono alla gola e mi farebbero gridare."
Da una lettera dell'agosto '50 a Romilda Bollati.
Pazzesco, no?^^
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Ma Pavese e Carlos...
Non l'avrei mai detto.
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"Gli dei sentono-vedomo magico-razionalmente e con distacco.
Gli uomini fanno, non magicamente, con dolore.
Danno i nomi, cioè risolvono in creazione."
Samuel Weldon.
Quello che non so quanto sia normale è effettivamente che non posso più neppure leggermi neanche uno come Pavese senza vederci la Rosa...^^
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