Titolo: Words are unnecessary (enjoy the silence)
Fandom: Harry Potter
Beta:
iosonosara,
vedova_neraPostata il: 12/08/2008
Scritta per:
sanzina89 [
richiesta]
Personaggi: Teddy Lupin, James Potter Jr.
Pairing: Teddy/James
Rating: Pg
Conteggio Parole: 675 (W)
Avvertimenti: Slash
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note:
~ Come potete notare, mi è leggermente sfuggita di mano, diventando molto più di un drabble. Inoltre, credo di essermi presa qualche libertà con il prompt, ma spero non sia un problema. :P
~ Ringrazio immensamente le mie beta, perché ero molto in crisi e il loro aiuto è stato decisamente provvidenziale.
In particolare, il finale è stato ciò che mi ha più creato problemi, credo di esserci stata su per almeno una settimana. Odio queste cose -_-. Ma, come dicevo, le lovvate mi hanno notevolmente rassicurata (Io: “Ma non è che sono scaduta troppo nel fluff?”, Vany: “Ma Linda, sono Teddy e James. Capisci, uno che si chiama Teddy cosa mai potrà fare?” xDDDD).
~ Sapete che questa è la mia *unica* coppia che può aspirare ad lieto fine? o_ò Se ci penso, la cosa si fa inquietante.
~ Titolo da Enjoy the silence dei Depeche Mode.
Words are unnecessary (enjoy the silence)
All’inizio, quando James è ancora piccolo, il silenzio è qualcosa di positivo. Significa che il bambino è calmo, che l’energia di cui appare dotato venti ore su ventiquattro si è finalmente esaurita; a Teddy quelle pause risultano gradite, perché permettono - a lui che non ha mai avuto un fratello - di osservalo, studiarlo, quasi.
Altre volte, oppure, il silenzio vuole solo dire che James è assorto in qualche riflessione - e nemmeno questo gli dispiace, anche se ciò comporta che, presto o tardi, una domanda imbarazzante verrà fuori dalle sue labbra, facendolo arrossire furiosamente mentre andrà alla ricerca della risposta più adatta.
Poi, appena il ragazzo più giovane inizia a frequentare Hogwarts, le cose prendono pian piano a modificarsi.
James cresce e, in più occasioni, restano senza parlare per interi minuti, seduti uno accanto all’altro nel salotto dei Potter o nel porticato di Andromeda: è un silenzio rilassato, dovuto probabilmente all’esaurirsi degli argomenti di conversazione dopo aver chiacchierato tutto il giorno. E dura poco, sempre poco - si ritrovano spesso a romperlo insieme, cominciando una frase contemporaneamente e ridendodone l’attimo successivo.
Il mutamento brusco avviene nell’estate dopo il quinto anno di James a Hogwarts.
Si trovano nella cucina della Tana, l’intera famiglia - riunita per festeggiare l’anniversario di matrimonio di Bill e Fleur - ride e rumoreggia intorno a loro.
«Perché stai con lei?» gli chiede James, all’improvviso. Sulle prime, Teddy non capisce la domanda - non capisce perché gliela stia ponendo ora, visto che la storia con Vic si protrae già da quattro anni.
«Lo fai per tutto questo?» continua il ragazzo più giovane, indicando con un gesto della mano il gruppo di persone che li circonda. «Perché sarebbe stupido, sai, se lo facessi solo per essere davvero parte della famiglia.»
«Io amo Victoire,» ribatte Teddy, ma la sua voce, invece che infastidita come l’aveva pensata, suona incerta e sconcertata.
L’altro lo fissa negli occhi per qualche istante, come cercando di strappargli la verità con la forza. Poi annuisce (“Mh,” si limita a mormorare) e non pronuncia una sola parola fino a che Fred non li raggiunge e lo trascina in una conversazione sul Quidditch.
Ed è da quel momento che quei silenzi cominciano. È da quel momento che James diventa spesso sfuggente, inizia ad eludere alcune domande sulla sua vita personale e, in alcuni casi, sembra quasi insofferente alla presenza di Teddy.
E lui si ritrova ben presto ad odiarli, quei silenzi, perché, tutt’altro che complici e rilassati come un tempo, si rivelano invece tesi e pieni di parole non dette - così tanto che è convinto scoppieranno, prima o poi.
E scoppiano, infatti, una mattina di ottobre di qualche anno dopo.
James è stato ingaggiato dai Cannoni di Chudley come Cacciatore e Teddy si sente stanco; stanco a causa delle pressioni di Victoire, del proprio lavoro, della lontananza da James stesso, che non gli ha nemmeno annunciato la notizia personalmente.
«Non capisco,» gli dice allora, dopo essere andato dai Potter a trovarlo, la voce che non maschera affatto la frustrazione e una leggera disperazione. «Cos’è cambiato?»
«Sono cresciuto,» è la glaciale risposta dell’altro, mentre si impegna accuratamente a non guardarlo, pur trovandosi a breve distanza da lui.
«E questo cosa significa?!»
Teddy non si accorge nemmeno del movimento rapido di James, finché le loro labbra non si toccano e le sue mani gli si aggrappano alle spalle per attirarselo contro. James lo sta baciando, realizza improvvisamente e, mentre risponde con una pari intensità, finalmente capisce, finalmente si rende conto.
In seguito, quando le incomprensioni sono state dissolte e i problemi affrontati, si ha un nuovo mutamento.
Il silenzio li accompagna mentre scivolano tra le lenzuola l’uno sull’altro, mentre si toccano e fanno sesso per la prima volta e per molte volte successive. E si protrae anche dopo, quando rimangono senza dire nulla per interi minuti, e James lo guarda con quel suo sorriso capace di illuminargli l’intero volto.
E adesso che i silenzi sono, di nuovo, qualcosa di positivo, Teddy si ritrova ad amare quei momenti proprio per quelle parole che nessuno dei due pronuncia, ma che entrambi conoscono bene.