Titolo: The Flower You Place On My Casket
Fandom: Harry Potter
Beta:
iosonosaraPostata il: 23/12/2007
Scritta per:
defenderxl [
richiesta]
Personaggi: Rodolphus Lestrange, Bellatrix Black
Pairing: Rodolphus/Bellatrix
Rating: Pg
Conteggio Parole: 423 (W)
Disclaimer: I personaggi della storia appartengono ai rispettivi proprietari e creatori, che ne detengono i diritti. Nulla di ciò è scritto a scopo di lucro.
Note: Le informazioni sulla Belladonna (essendo la mia esperienza in botanica pari a zero) sono state reperite su
Wikipedia.org. Colpa loro se c’è qualcosa di sbagliato ._.
Titolo da Easy Target dei Blink 182.
The Flower You Place On My Casket
«Sai cos’è questa, Rodolphus?»
La voce di Bellatrix lo riscuote dal torpore a cui si era lasciato andare, lo sguardo perso sul lago ad osservare distrattamente le increspature causate dai movimenti della piovra.
Sposta gli occhi su di lei, sulle sue mani, e scuote la testa, non riconoscendo il fiore che tiene tra le dita - probabilmente, l’argomento dell’esame che ha appena sostenuto.
L’Erbologia non è mai stata il suo forte; ha smesso di frequentare quella classe dopo i G.U.F.O. - sporcarsi le mani di terra non è certo necessario per svolgere l’occupazione designata da suo padre. Bellatrix, al contrario, ha continuato a seguire quella materia, affascinata, si diceva, dalle proprietà malefiche di alcuni bellissimi ed innocenti fiori.
«Si chiama Belladonna,» riprende la ragazza. Arriccia il naso, «E le sue bacche sono velenose. Non sembra, vero?»
Di nuovo, il ragazzo scuote la testa, attratto, però, più dalle labbra di Bellatrix stirate in un sorriso furbo che dal fiore stesso.
«Basta ingerirne una sola,» continua lei, chinandosi in avanti e fissandolo negli occhi, «e la gola si secca, la pelle si arrossa, si avverte febbre e tachicardia,» accorcia ancora la distanza tra i loro visi, «confusione, inquietudine,» termina, bagnandosi le labbra.
La vicinanza è tale che il suo respiro s’infrange sulle labbra di Rodolphus, che, celando un brivido, continua a guardarla in attesa della prossima mossa.
Bellatrix solleva una mano e appoggia le punte delle dita sulla sua guancia, accarezzandola lievemente senza allontanarsi.
«Mi sposerai, vero, Rodolphus?»
Lui deglutisce rumorosamente e la osserva per un attimo confuso dalla sua domanda. «Certo, Bella,» tentenna. «I nostri genitori hanno già fissato la data, lo sai…»
«Lascia perdere loro,» lo interrompe, con un gesto di stizza. «Voglio sapere se tu vuoi sposarmi, se vuoi rimanere per sempre con me, nel bene, nel male, per tutta la vita.» Lascia scivolare le dita fino alle labbra del ragazzo, sfiorandole in attesa di una risposta.
Rodolphus avverte il proprio cuore battere più forte, lo stomaco svuotarsi. Sa che questa promessa fatta qui, in riva al lago, nel cortile di Hogwarts, varrà molto più di quella che proferirà di fronte al funzionario del Ministero entro un anno.
Chiude gli occhi, respira a fondo, prende la mano di Bellatrix nella propria, accarezzando lievemente il dorso, bacia le dita appoggiate sulla sua bocca e, tornando a guardarla, sapendo di pronunciare parole che lo porteranno ad avvertire i medesimi sintomi dell’avvelenamento da Belladonna, sussurra: «Sì, Bellatrix. Voglio sposarti.»
Lei sorride, un lampo vittorioso le illumina il viso, e, finalmente, si china in avanti e lo bacia.