Fan Fiction - John Winchester ("Lonely is the hunter" - Capitolo 15)
Titolo: Lonely is the hunter
Fandom: “Supernatural”
Personaggio: John Winchester
Prompt: 015. Pensare. - 024. Nube. - 048. Ritardo. - 087. Svanire. - 041. Terremoto.
Rating: G
Note: Lonely is the hunter (si ringraziano i Kiss per aver fornito - a loro insaputa - il titolo della fic) nasce come racconto della vita di John Winchester, dalla nascita di Sam (001. Nascita) alla sua morte nel primo episodio della seconda stagione (003. Morte), soffermandosi su momenti e situazioni che non sono comparsi nella serie. Le drabble sono scritte in prima persona e seguono l’ordine cronologico. Scritte per 100per100
Dedica: Alle tre persone che mi hanno fatto venire la voglia di scrivere su “Supernatural”: androgena82, babycin, ecstaticagony. Grazie ♥
Disclaimer: I personaggi citati appartengono a Kripke, io mi sono solo divertita a giocarci.
Tabella: qui
Capitoli precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14
015. Pensare.
2001
Mi ritrovo nuovamente a pensare quanto triste e inutile sia diventata la mia esistenza. Mi succede ogni volta che leggo il disprezzo negli occhi del mio secondo figlio, quando torno a casa ubriaco, dopo l'ennesima serata passata in un bar. Quel ragazzino che un tempo correva a nascondersi per paura che io potessi fargli male, ora mi affronta in silenzio, guardandomi come se fossi un qualcosa di marcio che va gettato via.
“Fila a letto, Sammy!” mormoro, cercando di superarlo per andare a letto.
Lui è più alto di me, più forte e giovane di me, e non si muove.
“Dimmi solo perché”
024. Nube.
Il suo tono non è quello di una domanda; lo guardo interrogativo cercando di capire.
“Dimmi perché devo sprecare la mia vita con uno come te” aggiunge mentre Dean gli stringe il braccio, supplicandolo con gli occhi di smetterla.
Una nube di rabbia mi offusca la mente e lo afferro per il colletto della maglietta. “Cosa cazzo vuoi dire, eh?” gli sibilo sul volto.
I suoi occhi non cambiano espressione, sostengono il mio sguardo gelidi. “Ci hai rovinato la vita, sei solo un bastardo egoista.”
Lo colpisco prima ancora di rendermene conto, a niente valgono le parole di Dean che mi chiedono di fermarmi.
048. Ritardo.
Sam non cambia espressione, anzi per un attimo compare sul suo volto un sorrisetto di scherno.
“Ecco qui John Winchester, l'uomo che risolve le cose a pugni e insulti!” esclama ironico, passandosi una mano sulla guancia colpita.
Lo guardo a bocca aperta, guardo questo giovane che improvvisamente mi è diventato estraneo. Mi sto accorgendo in ritardo della verità: Sammy è come me, la mia copia esatta. Questo sono riuscito a creare nella mia vendetta: un diciottenne rancoroso che mi odia e non mi rispetta. Alzo di nuovo la mano, ma stavolta la faccio ricadere su un fianco. Che senso ha colpirlo ancora?
087. Svanire.
Lo lascio andare e mi volto verso il muro, dandogli le spalle. Non ho visto svanire Sammy, il mio Sammy, il piccolo angelo dagli occhi verdi che mi sorrideva dal finestrino della macchina, stringendo al petto il suo orsacchiotto di peluche. È scomparso e al suo posto è arrivato questo ragazzo che mi disprezza, che vuole fuggire da me, che non vorrebbe avermi neanche come padre.
“Vai in camera tua” mormoro senza guardarlo.
So che vuole rispondermi e so che Dean lo sta trattenendo. Non mi volto finché non sento la porta della stanza chiudersi e mi rendo conto di essere solo.
041. Terremoto.
Non è vero, non sarò mai solo. Ci saranno sempre i ricordi a farmi compagnia. I miei fantasmi. I miei dolori.
E adesso anche questo, il terremoto che mi ha appena sconvolto quella misera vita che mi è rimasta. Il disprezzo di uno dei miei figli, le uniche persone che amo davvero. Sento gli occhi farsi lucidi, ma mi impongo di non piangere. Non mi mostrerò debole, affronterò Sam come ho sempre fatto.
Non penso che forse tutto quello di cui mio figlio ha bisogno è un abbraccio e una parola dolce, qualcosa che vada diritto al suo cuore indurito dal risentimento.
Fandom: “Supernatural”
Personaggio: John Winchester
Prompt: 015. Pensare. - 024. Nube. - 048. Ritardo. - 087. Svanire. - 041. Terremoto.
Rating: G
Note: Lonely is the hunter (si ringraziano i Kiss per aver fornito - a loro insaputa - il titolo della fic) nasce come racconto della vita di John Winchester, dalla nascita di Sam (001. Nascita) alla sua morte nel primo episodio della seconda stagione (003. Morte), soffermandosi su momenti e situazioni che non sono comparsi nella serie. Le drabble sono scritte in prima persona e seguono l’ordine cronologico. Scritte per 100per100
Dedica: Alle tre persone che mi hanno fatto venire la voglia di scrivere su “Supernatural”: androgena82, babycin, ecstaticagony. Grazie ♥
Disclaimer: I personaggi citati appartengono a Kripke, io mi sono solo divertita a giocarci.
Tabella: qui
Capitoli precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14
015. Pensare.
2001
Mi ritrovo nuovamente a pensare quanto triste e inutile sia diventata la mia esistenza. Mi succede ogni volta che leggo il disprezzo negli occhi del mio secondo figlio, quando torno a casa ubriaco, dopo l'ennesima serata passata in un bar. Quel ragazzino che un tempo correva a nascondersi per paura che io potessi fargli male, ora mi affronta in silenzio, guardandomi come se fossi un qualcosa di marcio che va gettato via.
“Fila a letto, Sammy!” mormoro, cercando di superarlo per andare a letto.
Lui è più alto di me, più forte e giovane di me, e non si muove.
“Dimmi solo perché”
024. Nube.
Il suo tono non è quello di una domanda; lo guardo interrogativo cercando di capire.
“Dimmi perché devo sprecare la mia vita con uno come te” aggiunge mentre Dean gli stringe il braccio, supplicandolo con gli occhi di smetterla.
Una nube di rabbia mi offusca la mente e lo afferro per il colletto della maglietta. “Cosa cazzo vuoi dire, eh?” gli sibilo sul volto.
I suoi occhi non cambiano espressione, sostengono il mio sguardo gelidi. “Ci hai rovinato la vita, sei solo un bastardo egoista.”
Lo colpisco prima ancora di rendermene conto, a niente valgono le parole di Dean che mi chiedono di fermarmi.
048. Ritardo.
Sam non cambia espressione, anzi per un attimo compare sul suo volto un sorrisetto di scherno.
“Ecco qui John Winchester, l'uomo che risolve le cose a pugni e insulti!” esclama ironico, passandosi una mano sulla guancia colpita.
Lo guardo a bocca aperta, guardo questo giovane che improvvisamente mi è diventato estraneo. Mi sto accorgendo in ritardo della verità: Sammy è come me, la mia copia esatta. Questo sono riuscito a creare nella mia vendetta: un diciottenne rancoroso che mi odia e non mi rispetta. Alzo di nuovo la mano, ma stavolta la faccio ricadere su un fianco. Che senso ha colpirlo ancora?
087. Svanire.
Lo lascio andare e mi volto verso il muro, dandogli le spalle. Non ho visto svanire Sammy, il mio Sammy, il piccolo angelo dagli occhi verdi che mi sorrideva dal finestrino della macchina, stringendo al petto il suo orsacchiotto di peluche. È scomparso e al suo posto è arrivato questo ragazzo che mi disprezza, che vuole fuggire da me, che non vorrebbe avermi neanche come padre.
“Vai in camera tua” mormoro senza guardarlo.
So che vuole rispondermi e so che Dean lo sta trattenendo. Non mi volto finché non sento la porta della stanza chiudersi e mi rendo conto di essere solo.
041. Terremoto.
Non è vero, non sarò mai solo. Ci saranno sempre i ricordi a farmi compagnia. I miei fantasmi. I miei dolori.
E adesso anche questo, il terremoto che mi ha appena sconvolto quella misera vita che mi è rimasta. Il disprezzo di uno dei miei figli, le uniche persone che amo davvero. Sento gli occhi farsi lucidi, ma mi impongo di non piangere. Non mi mostrerò debole, affronterò Sam come ho sempre fatto.
Non penso che forse tutto quello di cui mio figlio ha bisogno è un abbraccio e una parola dolce, qualcosa che vada diritto al suo cuore indurito dal risentimento.