Seimila secoli che non posto ...
TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi/ AU (mi dimentico sempre, cricchio)
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 Passò qualche giorno tra il sonno agitato dato dagli antidolorifici e la veglia, ovattata dal dolore. Aveva visto Sho accanto a lui, ma si sentiva troppo debole e stanco per fare qualcosa di più faticoso di allungare una mano e stringere quella del suo ragazzo
<< Il primo giorno ero più arzillo …>> commentò, un pomeriggio, ritrovando un po’ di voce.
<< Gli antidolorifici debilitano un po’, è normale. Ma tra un po’ starai meglio, cucciolo.>> disse Sho, sorridendogli. Jun sorrise di rimando, e si rese conto che non era più riuscito a farsi baciare da Sho. La paura era tornata. Senza rendersene conto, iniziò a piangere. Sho lo guardò, allarmato
<< Che succede, cucciolo?>> chiese
<< Ho di nuovo paura …>> singhiozzò Jun. Sho gli accarezzò la fronte, lasciandolo sfogare. Poi lo sentì sospirare
<< Sho-chan …>>
<< Non preoccuparti, cucciolo. Sono solo arrabbiato con quello stronzo, perché ti ha fatto ancora del male … ed arrabbiato con me perché non ti ho protetto …>>
<< No, amore, avrebbe fatto del male anche a te, non avrei retto di vederti così di nuovo …>> gemette Jun, terrorizzato. Sho sospirò e gli posò la fronte su una spalla
<< Io ho avuto per mesi l’incubo che ti succedesse, e adesso è successo … e mi sento così male, cucciolo … >>
<< Non devi stare male, Sho … starò bene, passerà la paura … e staremo bene tutti due. Ora scusami, ma ho davvero sonno …>>
Sho sorrise, si chinò leggermente e gli baciò la fronte. Jun fremette al contatto, ma strinse comunque la mano di Sho, sorridendo
<< Mi passerà. O me la farò passare.>> riuscì a mormorare << Ti amo …>> dopodiché fu tutto buio
Quando riaprì gli occhi, c’era sua madre con lui. Il dolore era diminuito molto, e non si sentiva particolarmente intontito. La donna gli sorrise e lui si mise a sedere. Lo stomaco gli mandò una leggera fitta, e le contusioni si fecero sentire fastidiosamente, ma era una cosa sopportabile. La madre gli sistemò i cuscini e lui vi appoggiò la schiena.
<< Oggi va meglio …>> disse, sorridendo
<< Lo vedo.>> rispose la donna, accarezzandogli una guancia << Finalmente ti trovo sveglio, piccolo … io … quello stronzo …>>
<< Mamma, non piangere …>>
<< Io non ti ho protetto …>>
Jun sospirò.
<< La nuova fissa della settimana “non ho protetto Jun” … adesso prendo le teste tua e di Sho e le batto assieme, così vi date una calmata. Sho messo peggio di così l’ho già visto, e non ci tenevo a rivederlo. Anche te non l’avrei proprio retto, mamma. E fidati, stavolta non si sarebbe fermato …>>
La donna gli accarezzò il viso, poi lo abbracciò, e Jun si rese conto di aver iniziato a piangere. Si aggrappò alla madre e si calmò
<< Ok, adesso ci sono …>> disse dopo poco, staccandosi. La donna sospirò e sorrise
<< Ho avuto paura che non reggessi … Avevo paura che smettessi di parlare anche tu … ma vedo che ti lasci avvicinare da Sho … sono quattro giorni che nessuno riesce ad avvicinarsi a Masaki … da quando siete qui … e i suoi sono irreperibili … sto andando a prenderli a casa.>>
<< Stavo per dirtelo io … tanto, io sono qui, direi che sono al sicuro, con me c’è Sho …>>
La donna sorrise e gli accarezzò i capelli
<< Sei tanto bravo, piccolo … non so come hai fatto a venirmi così bene …>> sospirò. Jun sorrise, poi si girò verso la porta, che si era aperta.
<< Vi lascio parlare. Devo tornare al lavoro.>> disse la donna, alzandosi. Kazunari fece un passo verso l’interno della stanza. La madre di Jun uscì e Jun sorrise
<< Hai un occhio nero …>> disse
<< Penso tu sappia anche il perché …>> borbottò Kazunari, avvicinandosi incerto.
<< Sono sicuro che tu abbia solo tentato di sdrammatizzare, come tuo solito …>> disse Jun, sorridendo. Gli occhi di Kazunari si riempirono di lacrime
<< Vengo qui perché Masa è stato aggredito, e tu ci arrivi in ambulanza … mi sono sentito malissimo, il cervello si è scollegato ed è uscita quella cosa … in realtà ero spaventato a morte … e lo sono ancora … ma i medici dicono che, almeno fisicamente, starete bene tutti due … Masa prima di te … niente di rotto, per fortuna, solo brutti lividi … e … credo l’orgoglio polverizzato … tu ne sei uscito meglio … hai tirato fuori le palle e hai urlato sapendo che potevi peggiorare la situazione …>>
<< Ho solo urlato … mi sono ricordato che ero vicino a scuola e ho urlato … pensavo solo a sopravvivere, sai? …>> disse Jun, sorridendo dolcemente. Kazunari si asciugò gli occhi e sorrise a sua volta
<< Beh, hai fatto bene.>> disse, avvicinandosi e prendendogli una mano. Jun si morse leggermente un labbro, ma si costrinse a rendersi conto che si trattava di Kazunari
<< Scusa …>> disse Kazunari, lasciandogli la mano. Poi sorrise
<< Almeno tu non graffi e non mordi … guarda qui … e ha le unghie cortissime …>>
Jun guardò i segni sul braccio di Kazunari, poi sospirò
<< Vorrei vederlo … ma … non so se posso muovermi, ancora … sai, io di lui non avevo paura, mai avuta, magari funziona anche il contrario …>>
Kazunari si morse le labbra, poi sospirò
<< Non lo so … ha paura di Miyuki, anche se non la attacca … ah, oggi, visto che stai meglio, viene anche qui … in questi quattro giorni è andata solo da Masa …>>
Jun si mordicchiò il labbro inferiore
<< L’hanno violentato? Perché finora avete palato tutti di aggressione … ma … non si sarebbe spaventato così tanto …>>
<< Erano in nove almeno … e … beh, l’unica cosa che Masa ha detto è “erano clienti”, poi … sono quattro giorni che non parla, ma … hanno dovuto dargli punti, quindi non credo abbiano giocato a carte, no …>> Kazunari rabbrividì << Io … spero solo di vederlo sorridere di nuovo … di vedervi sorridere di nuovo, tutti due … >> si prese il viso tra le mani. Jun allungò un braccio e lo attirò a sé.
<< Ho paura, Junji …>> mormorò Kazunari
<< Non devi avere paura, Nino … ci rimettiamo in sesto, sai. Davvero.>>
Kazunari annuì e gli sorrise
<< Ok.>> concesse.
Due giorni dopo, con il permesso dei medici ed accompagnato da Sho, Jun decise di andare da Masaki.
<< Mi sento un idiota sulla sedia a rotelle, le mie gambe stanno bene!>> protestò
<< Ma il resto ancora no, quindi stai seduto e non lamentarti.>> disse Sho, severo. Jun sorrise. Quando arrivarono alla stanza di Masaki, trovarono Miyuki fuori
<< Ah! Jun … scusa, non sono mai passata a trovati, ma … con Masa in queste condizioni … >>
<< Lo so, tranquilla.>> disse Jun, sorridendo. Miyuki si avvicinò e lo abbracciò
<< Possiamo entrare?>> chiese Sho
<< C’è il medico con i suoi, dentro … mi sa che dopo dovrete entrare a raccogliere la polverina … è già a pezzi, se quei due fanno come al solito, davvero lo polverizzano …>> gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime.
<< Tanto ci dovresti essere abituato, no? E’ il tuo lavoro!>> sentirono una voce maschile dall’interno.
<< Sho, stai qui. Miyu-chan, portami dentro.>> ordinò Jun, secco. La ragazza annuì, e Jun seppe che avevano sul viso un’identica espressione di furore. Entrarono, e Jun vide che la situazione era peggio di quello che aveva immaginato. Masaki era bloccato sul letto da cinghie, in maniera che non potesse muoversi troppo e fare del male agli altri … e a sé stesso, a giudicare dai segni che aveva sul volto.
<< Ragazzi, sto parlando con i signori Aiba …>>
Jun guardò il viso di Masaki. Lo sguardo spento, l’espressione assente. Serrò la mascella e si girò verso i due adulti di fronte al medico
<< Se siete venuti qui ad insultarlo, invece che aiutarlo, andatevene. Masaki non si merita questo! Ha già sofferto abbastanza a causa vostra! >> urlò. La signora Aiba iniziò a piangere sommessamente, e Masaki si riscosse
<< Mamma, non piangere …>> mormorò, guardando la donna negli occhi. Lei si avvicinò all’improvviso al letto e si chinò sul viso del figlio, accarezzandolo e baciandogli la fronte e le guance
<< Scusami, amore … scusami … io … sono stata davvero orribile con te, piccolo …>> singhiozzò. Jun scambiò uno sguardo con Miyuki, ma nemmeno lei stava capendo. Il signor Aiba resistette mezzo secondo, poi scoppiò in singhiozzi. Il medico alzò le sopracciglia e si avvicinò a Jun
<< Dovresti farti pagare …>> disse, per poi uscire. Jun guardò attonito i signori Aiba scusarsi con il figlio, poi li guardò uscire dalla stanza promettendo che sarebbero tornati dopo aver mangiato. Poi guardò Masaki, che si girò a guardarli.
<< Masa …>>
Lui sorrise debolmente, poi allungò le mani verso Miyuki
<< Miyuki-chan …>> supplicò, con gli occhi pieni di lacrime. La ragazza scoppiò in singhiozzi e corse ad abbracciarlo. Masaki le si aggrappò stretto, piangendo in silenzio. Poi si staccarono
<< Giuro che poi ti faccio entrare e ti faccio tutte le coccole che non sono riuscito a farti in questi sei giorni, ma … posso rimanere un po’ da solo con Jun-Jun?>> chiese. Parlava piano, come se non avesse forza. Miyuki annuì, spinse Jun vicino al letto, ed uscì. Masaki sospirò, poi prese la mano di Jun
<< Grazie, Jun-Jun …>> mormorò
<< E di che …>> borbottò Jun, avendo la conferma che Masaki non lo spaventava. Masaki strinse un po’ di più e si morse le labbra. Poi sospirò
<< Beh, come è andata a te?>> chiese, senza guardarlo, sorridendo. Jun sospirò e gli raccontò del suo patrigno. Masaki gli tenne la mano tutto il tempo, poi si girò
<< Quello stronzo di merda!>> ringhiò. Jun sospirò
<< Beh, adesso è finita sul serio … mi sento un po’ sollevato … tu invece?>>
Masaki sospirò, poi si morse il labbro inferiore. Tremava, e Jun gli strinse un po’ più forte la mano
<< Erano in dieci, sai? Clienti … e … non è stato come al solito … avevo paura, mi hanno fatto male … è stato … umiliante … mi chiamavano puttana, com’è successo a scuola … >> Masaki iniziò a piangere piano
<< Io … adesso sono contento perché i miei sono qui, ma … da un lato mi chiedo se fosse davvero necessario arrivare a questo punto … stavo pensando davvero di non parlare più … e di ammazzarmi uscito di qui, se non fossero tornati, se non mia avessero dato un segno, ma … per fortuna c’era Jun-Jun …>> Masaki sorrise tra le lacrime. Un sorriso di gratitudine, rivolto a Jun. Jun si sentì sciogliere ed iniziò a piangere a sua volta. Si chinò ed affondò il viso nella maglia di Masaki
<< Non annusarmi, che non devo avere un buon odore …>> singhiozzò Masaki
<< E chi se ne frega!>> singhiozzò Jun, alzandosi ed asciugandosi gli occhi
<< Mi hai appena detto che volevi ammazzarti … non hai pensato nemmeno per un attimo a noi? O a Miyuki?>>
Masaki si asciugò gli occhi, la mano ancora stretta in quella di Jun. Poi gli sorrise
<< Ci ho pensato tutto il tempo … ma … non ne avevo la forza … scusami … ma adesso … adesso le cose si sistemeranno, potrò tornare ad avere una vita normale … posso crederci, vero? >> un singhiozzo gli spezzò la voce << Posso crederci … vero? Io … voglio tornare a scuola, voglio diplomarmi, andare all’università, trovarmi un lavoro vero … avere una famiglia con Miyu-chan … avere i miei di nuovo a casa mi sembra troppo, non so nemmeno se li reggerei, non sono più abituato, ma poterli sentire ogni tanto … posso almeno sperarci … vero?>>
<< Puoi. E al massimo ci siamo noi per raccogliere di nuovo i pezzi e rimetterli insieme.>> disse Jun. Masaki sorrise ed annuì. Poi si fece serio
<< Ok … adesso però voglio Miyuki … mi serve …>>
Jun rise e gli scompigliò i capelli. Come sentendo cosa Masaki aveva appena detto, Miyuki entrò nella stanza, insieme a Sho
<< Bene, piccioncini, io mi porto via Jun, voi recuperate questi giorni.>> ordinò Sho. Masaki rise, mentre Miyuki gli si rannicchiava contro
<< Grazie.>> disse Masaki. Jun sorrise, poi Sho lo spinse verso la sua stanza
<< Ho sgridato degli adulti, ti rendi conto?>> disse Jun. Sho sospirò, mentre lo aiutava a rimettersi a letto
<< Li ho sgridati anch’io. E si sono scusati tantissimo. Hanno detto che ci sono grati per esserci presi cura di loro figlio … volevo picchiarli, davvero. Ma mi sono sembrati davvero dispiaciuti. Felici che Masa stesse bene, tristi per come l’hanno trattato … li terremo d’occhio.>>
Jun annuì e baciò Sho
<< Adoro essere l’uomo del capo.>> disse