TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi/ AU (mi dimentico sempre, cricchio)
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Quella notte, Jun e Sho rimasero a dormire da Masaki, dopo averlo riaccompagnato. Si rivelò essere la scelta migliore, visto che Masaki si svegliò più di una volta gridando, chiedendo aiuto, tremando, e, a turno, dovettero farlo calmare. Un paio di volte, lo accompagnarono in bagno di corsa, per lo stomaco che, a causa del nervosismo, si rivoltava. Verso le cinque, finalmente Masaki si addormentò, troppo stanco per sognare ancora. Jun lo guardò, preoccupato
<< Accidenti, sembrava l’avesse presa meglio …>> disse Sho, guardandolo a sua volta
<< Si è visto morto, non poteva prenderla bene.>> disse Jun. Sho fece una smorfia
<< E tanto per cambiare, so come si sente …>> mormorò. Jun lo abbracciò
<< Vero …>> rispose, sospirando << Ma almeno lui non è in ospedale col rischio di non camminare più o di non parlare … e non è stato suo padre …>>
<< Non per questo è meno shockato. Sono otto piani … ed era dall’altra parte della balaustra, con quattro persone che lo spingevano per farlo cadere … non so come abbia trovato la forza di reggere … quando l’ho sentito gridare a quel modo, volevo ammazzarli tutti … Masaki non si spaventa facilmente, a parte nelle case degli orrori dei lunapark … >>
Jun sorrise a quell’affermazione, poi guardò Masaki
<< E’ strano pensare che uno come lui possa fare quel lavoro … ed è strano che facendo quel lavoro riesca a sorridere in quel modo …>> mormorò Jun. Sho sorrise
<< Vero … a volte non riesco a capire se è davvero forte o se è solo scemo … temo sia forte … quando i suoi non sono tornati, pensavo che l’avrebbe presa molto peggio … la morte di suo fratello l’aveva devastato, poi i suoi … invece si è cercato un lavoro che gli permettesse di continuare con la scuola e di pagarsi la casa … anche li il primo periodo dev’essere stato orribile, ma lui sorrideva sempre … lo vedo come il terzo fratellino, si può?>> disse Sho
<< Se lui è il tuo terzo fratellino e io lo percepisco come una mamma … ho una storia con mio zio!>> disse Jun, facendo ridere Sho. Masaki si agitò leggermente nel sonno, e si svegliò, sospirando
<< Scusa, non volevo svegliarti …>> disse subito Sho. Masaki lo guardò, poi guardò Jun. Gli si riempirono gli occhi di lacrime e si morse il labbro inferiore
<< Cosa succederà adesso?>> mormorò << Cos’altro? Io … io non ce la faccio più … sono stato bravo, ho retto, ma … adesso basta, per favore …>> mormorò
<< Cazzo, Masa!>> singhiozzò Jun, tirandolo a sedere ed abbracciandolo. Masaki si staccò e si prese il viso tra le mani, cercando di calmarsi. Jun gli prese le mani, cercando il suo sguardo
<< Masaki, siamo qui noi, ok?>> disse Sho
<< Ma le cose succedono lo stesso!>> singhiozzò Masaki << E ho paura! Ho paura da morire …>> la voce gli si spezzò, e serrò gli occhi. Sho lo strinse a sé, come faceva con i suoi fratellini, appunto. Jun abbracciò tutti due. Masaki tremava forte, e cercava di smettere di piangere. Jun sospirò e gli prese il viso tra le mani
<< E’ normale avere paura.>> gli disse. Masaki fece una smorfia
<< Davvero, Ma-chan. E’ normale.>>
Masaki sospirò
<< Così tanta?>> chiese Masaki, con un filo di voce
<< Si.>> disse Jun.
<< Ok …>> rispose Masaki, sempre con un filo di voce.
<< Quindi tu stanotte ti sfoghi, domani ti riposi, e dopodomani riprendi in mano la situazione. Però devi prenderti almeno un giorno di vacanza!>>
Masaki si morse le labbra
<< Stareste con me? Anche Nino-chan e O-chan … e Miyuki-chan, ovviamente … andiamo a Disneyland …>>
<< Va bene.>> disse Jun, sorridendo. Masaki guardò Sho
<< Anche per me va bene. >> disse. Masaki sorrise, poi scoppiò in singhiozzi
<< Grazie … e scusatemi, vi ho fatto passare la notte in bianco … >>
<< Dormiremo domani.>> disse Sho << Sul treno per andare a Disneyland.>>
Masaki sorrise, ma era ancora sconvolto. Jun gli prese le mani, fasciate, e gli scrutò il viso, dove spiccavano i segni delle botte.
<< Se fossero riusciti a mettermelo in bocca, starei ancora vomitando, ma avrei morso … ero furioso, prima di rendermi conto che stavo per morire … e poi ho iniziato ad urlare come una ragazzina ..>> mormorò Masaki
<< Io ho sentito solo un mio amico terrorizzato.>> disse Jun, in tono rabbioso. Masaki gli rivolse un debole sorriso, poi le lacrime ricominciarono a rigargli il volto
<< Se non foste arrivati, sarei morto …>> mormorò.
<< Ma siamo arrivati.>> disse Jun << E sei qui e …>> scoppiò in singhiozzi, rendendosi conto solo il qual momento di avere avuto una paura incredibile. Masaki gli si aggrappò, affondandogli il viso nella maglia
<< Non piangere Jun-Jun …>> singhiozzò
<< Ho avuto paura anch’io …>> singhiozzò Sho in quel momento. Jun e Masaki si girarono a guardarlo, per poi stringerlo in un abbraccio collettivo.
La mattina dopo partirono presto, prima che per andare a scuola. Si trovarono con gli altri. Kazunari aveva l’aria assente, mentre Satoshi lo teneva per mano guardandosi intorno. Quando vide Masaki, però, Kazunari si staccò da Satoshi e corse ad abbracciarlo
<< Ho sognato che eri caduto davvero, ho avuto paura!>> quasi urlò
<< Nino, tu non puoi essere così sconvolto … non è nel tuo stile, assolutamente!>> disse Masaki, staccandosi e sorridendo. Ma Kazunari gli si aggrappò di nuovo.
<< Mi sono spaventato da morire, ok? Quindi lasciami stare così e non rompere!>> disse. Masaki rise e ricambiò l’abbraccio
<< Se non si fosse alzata la tua vocetta fastidiosa, non sarei qui adesso … questo lo sai?>> chiese Masaki. Kazunari scosse la testa e si staccò
<< E’ perché hanno paura di Sho …>> borbottò.
<< No, hanno avuto paura di te.>> disse Masaki
<< Amore, sei cresciuto allora!>> disse Satoshi. Kazunari fece per rispondergli male, ma in quel momento il viso di Masaki si illuminò, mentre Miyuki li raggiungeva.
<< Buongiorno!>> li salutò la ragazza. Jun rispose al saluto, mentre Sho sorrideva. Masaki allargò le braccia, e Miyuki gli gettò le braccia al collo, baciandolo
<< Siete meravigliosi ragazzi, ma se non ci sbrighiamo, perdiamo il treno …>> disse Kazunari, con aria leggermente infastidita. Satoshi gli prese la mano e lo attirò vicino, facendolo sorridere.
<< Siamo da diabete …>> borbottò Miyuki
<< Abbiamo gusti simili, ne, O-chan?>> disse Masaki, ridendo.
La crisi della sera prima sembrava passata. La giornata passò allegramente. Jun si sorprese più di una volta, con Sho, a fissare Masaki, in apprensione. Ma andò tutto per il meglio. Sul treno del ritorno, Masaki si addormentò, esausto.
<< Davvero vuole tornare a scuola domani mattina?>> chiese Miyuki. Satoshi annuì. La ragazza si girò a guardare Masaki, e gli scostò una ciocca di capelli dal viso
<< Il mio Ma-chan …>> sospirò. Masaki si mosse leggermente e continuò a dormire
<< Forse … forse la crisi è davvero passata …>> disse Kazunari. Jun vide Sho fare una smorfia
<< Per quanto io abbia fiducia nei recuperi lampo di Masaki … hanno tentato di ammazzarlo. Non ti passa così in fretta …>>
<< Beh, ma ci siamo noi, no? Per sostenerlo … e per correre a salvarlo se succede qualcosa …>> disse Kazunari
<< Tre principi alla riscossa …>> rise Jun
<< Quattro, non dimenticatevi di me.>> disse Miyuki, scatenando le risate.
Quando arrivarono alla stazione, decisero di accompagnare Masaki, vedendolo incupirsi. Mai decisione fu più azzeccata. Quando arrivarono, trovarono la signora Aiba ad accoglierli. Masaki si bloccò, stringendo forte la mano di Miyuki. Jun e Sho si avvicinarono da dietro, protettivi, mentre Kazunari occupava il fianco libero
<< Ho saputo quello che è successo a scuola …>> esordì la donna. Masaki non rispose. Lei si avvicinò e lo schiaffeggiò forte
<< Signora, mi scusi, ma ... mi sembra leggermente fuori luogo …>> disse subito Satoshi. La donna lo ignorò
<< Non cercarci più. Mai più. Non abbiamo più un figlio …>>
<> chiese Masaki, con un filo di voce
<< Avresti dovuto ritirarti da scuola! Invece vuoi continuare a frequentare … non … non ti vergogni della vita che fai?!>>
<< Al momento sei tu quella che fa le scenate per strada. Entra, parliamo …>>
<< Non ci voglio parlare con te!>>
<< E allora vattene.>> disse Masaki, in tono cupo. La donna lo guardò, allibita
<< Come …>>
<< Mi sono vergognato ogni giorno, mamma. Ogni giorno. Mi sono sentito umiliato. Ma dovevo sopravvivere. E quello sto continuando a fare. Vado avanti. Ingoio la paura, l’angoscia e la vergogna, sorrido e vado avanti. Perché nonostante tu e papà mi abbiate abbandonato quando avevo più bisogno di voi, per fortuna ho degli amici! E una ragazza fantastica, e non mi importa quanto abbia potuto deludervi … non mi importa più … non sapevo nemmeno dove foste e … va bene, non mi considerate più vostro figlio, non avete più motivo di essere delusi. Ora, per favore, vattene.>> detto questo, Masaki si avviò verso la casa. Jun vide gli occhi della donna riempirsi di lacrime, mentre le passava accanto seguendo Masaki
<< Masa …>> chiamò lei, con voce rotta. Jun guardò Masaki girarsi, e vide uno sguardo gelido.
<< Per prendere appuntamento, consulti il sito del club.>> disse, in tono distaccato.