Titolo: Well, I guess this is growing up
Fandom: DC Comics - Lovvoverse
Beta:
namidayumePersonaggi:
Leonor Wilson,
Richard Tyler Jr.,
Lily Bloomberg,
Zachary Zatara Jr.,
Slade Logan,
Sylar Stone,
Brion Logan,
Nicholand’r,
Dylan Myers; nominato implicitamente
Allan Wilson.
Pairing: Gen, sostanzialmente, ma ci sono riferimenti alle ship canon quail Slade/Leonor, Dylan/Leonor, Zachary/Lily, Sylar/Leonor
Rating: Pg13
Conteggio Parole: 1.236 (FDP)
Avvertimenti: Titans!Angst
Disclaimer: Tutto abbastanza nostro, ma ugualmente senza lucro.
Note:
• Ambientata nel 2025 [
timeline]. Sapete cosa succede nel 2025 ai Titans, sì? Ecco. XD
• Io non la volevo scrivere ‘sta cosaaaah! O_O Sono la squadra della moglie, questi qua, non toccava a me! Invece bon, mi è saltata in mente la prima frase ed entro un’ora avevo tutta la fic. Comunque dedicata a Nami, perché sì. ♥
• Titolo da Dammit dei Blink-182.
Well, I guess this is growing up
Richard è il primo ad andarsene. Ha le sopracciglia corrugate ed è serio, tremendamente serio, quando afferma: «Sto pensando di tornare alla JSA.»
Nella sala di ricreazione dove sono seduti, dodici paia di occhi sono attentamente fissi su di lui e la voce del velocista trema appena quando si forza ad andare avanti, a completare il discorso. «Voglio dire, ho ventiquattro anni, forse è ora di…» gesticola, cercando la parola giusta.
È Lily a trovarla al suo posto: «Crescere.»
Nella stanza torna il silenzio, mentre Rick fissa Kid Devil, un’espressione sul viso a metà colpevole e a metà rassegnata. «Crescere,» ammette e sprofonda nel divano sentendosi incredibilmente frustrato.
«Vattene allora,» sbotta Leonor, alzandosi. Gli rivolge uno sguardo duro, carico di recriminazioni: «Vattene subito.» Poi si dirige verso la porta ed esce senza che il «No!» di Nick riesca a fermarla.
Rapido, il ragazzo si volta verso Slade. «Non se ne dovrebbe andare,» continua, «Possiamo ancora essere i Titans.» Brion gli lancia un’occhiata stanca, quasi di compassione, e si mette a sua volta in piedi per seguire Leonor.
«Mi dispiace,» comincia debolmente Rick, ma Lily lo interrompe scuotendo la testa. Si avvicina a Nicholand’r, gli accarezza il dorso di una mano e, piano, afferma: «Non possiamo essere dei Titans per sempre.»
È quello che tutti, in quel medesimo istante, stanno pensando.
I secondi ad andarsene sono, inaspettatamente, Slade, Brion e Sylar.
«Il nonno in Markovia è morto,» spiega il maggiore dei Logan, «e questo potrebbe…» si interrompe alla ricerca dell’approvazione di suo fratello, alla ricerca della conferma che è davvero quello che vogliono ancora, il desiderio più grande covato da una vita intera. Brion annuisce e completa per lui, asciutto e sbrigativo: «Potrebbero farci re, tutto qua.»
«È quello che avete sempre desiderato,» sorride Lily, forzandosi ad essere felice per loro, a mostrarsi serena, mentre Zachary incrocia le braccia al petto e, levando gli occhi al cielo, sbotta: «Però non azzardatevi a tornare, se dovesse rivelarsi tutta una pagliacciata.»
«Io vado con loro,» aggiunge Sylar, gli occhi fissi su Leonor. «Non c’è più motivo che rimanga. Starò da mio padre, vedrò se nei paraggi hanno bisogno di un medico… Non so, troverò qualcosa.»
Leonor sostiene il suo sguardo fino in fondo, poi lo sposta sui Logan e ancora su di lui; cerca di reprimere il rancore, cerca di non odiarli, ma non ci riesce completamente. Gli altri si aspettano che sia lei a mettere termine a tutto, che pronunci la frase determinante, invece è Nick a farlo al suo posto.
Lo sguardo basso, incerto, domanda: «Allora è finita qui? Niente più Teen Titans?»
Il silenzio troneggia per alcuni momenti, perché nessuno ha il coraggio di rispondergli o, meglio, di affrontare la verità. Rimangono in piedi in cerchio per interi minuti, come facevano quando c’era da prendere una decisione importante o da pianificare una missione, ad eccezione del fatto che non sono mai stati così taciturni.
Poi Leonor rompe le righe e compie qualche passo indietro. «Entro la fine della settimana dovete trovarvi tutti un nuovo posto dove stare,» afferma, dando loro le spalle. «Voglio chiudere la Torre.»
Nessuno ha il coraggio di chiederle di non farlo.
«Cosa farete tu e Zack?» domanda Slade a Lily, mentre si spostano da una zona all’altra dell’edificio per raccogliere tutta la propria roba. È desolante vedere la Torre svuotarsi ogni ora di più, ma cercano entrambi di non pensarci, di rimanere positivi, a contrasto con il silenzio ostinato in cui Brion si è chiuso e i continui borbottii sarcastici di Zachary.
«Torneremo dai nostri genitori,» la ragazza si stringe nelle spalle, come se non ci fossero grandi alternative. «Ma voglio cercare un appartamento, voglio rimanere a Los Angeles. Terrò Nick con me per un po’, mi assicurerò che stia bene.» Accampa progetti per il futuro, Lily, prova a guardare a ciò che verrà con ottimismo, ma la verità è che c’è ben poco da sorridere. La verità è che, quando sarà nuovamente da sua madre e suo padre, probabilmente scoppierà a piangere.
«Fai bene,» annuisce Terrance, benché non sappia bene a cosa si stia riferendo esattamente. Forse ciò che vuole dire davvero è: fai bene ad andare via, fai bene a lasciarti tutto questo alle spalle, fai bene a dimenticare persino che i Titans siano mai esistiti, perché è stata tutta un’enorme illusione. Fai bene, Lily, fai bene, perché è quello che faremo tutti.
«Slade,» riprende Kid Devil, appoggiandogli una mano sul braccio e costringendolo a fermarsi, a fissarla negli occhi. «Dobbiamo stare vicini a Leonor. Anche se lei non ce lo permetterà e cercherà di allontanarci in tutti i modi. Dobbiamo starle vicino.»
Il ragazzo chiude gli occhi, respira a fondo, avverte acuto il desiderio di fare esattamente come lei gli sta chiedendo, di aggrapparsi a Leonor e stringerla, di tenerla salda, in piedi, tutta d’un pezzo. Lo vorrebbe, eppure sa di non averne la forza, né il coraggio e nemmeno la capacità; sa che c’è una sola persona che avrebbe potuto e questa persona se n’è andata molto tempo fa.
«Non ti posso promettere niente, Lily,» mormora allora, a mezza voce, e si scosta da lei sfuggendo al suo sguardo, perché non vuole vederci dentro la delusione.
L’ultima ad andarsene è Leonor.
Siede sul pavimento nel mezzo della sala di ricreazione ormai deserta, con i mobili coperti da teli protettivi e un silenzio irreale ad impregnare l’aria. Ogni centimetro di spazio su cui posa lo sguardo le ricorda qualcosa - la prima missione insieme, quando si sono fatti tutti molto più male del dovuto perché erano dei grandi incapaci che se la tiravano, le liti di Brion e Richard, la morte di Brian, la goffa dichiarazione di Slade, quando aveva cercato di dirle che la notte passata insieme, forse, non era poi così sbagliata, la presenza costante e silenziosa di Sylar, a cui sapeva di potersi rivolgere quando non aveva davvero voglia di parlare con nessuno, la felicità pungente e abbagliante di Lily e Zachary, quando erano riusciti a mettersi insieme, il giorno in cui Allan se n’era andato senza voltarsi indietro - e il pensiero di star per abbandonare quel luogo le si presenta alla mente come una liberazione che l’aiuterà a sentirsi più leggera, a dimenticare quel carico di sentimenti e dolore.
Dylan è sempre stato fin troppo silenzioso e cauto, così, il suo arrivo, Leonor lo avverte solo per l’ammasso di preoccupazione ed emozioni che improvvisamente invade la stanza. Si gira verso di lui di scatto, trovandolo in piedi sulla soglia.
«Scusa se sono entrato,» comincia, guardando per un attimo in basso, «ma ci stavi mettendo troppo e…» La fitta di puro terrore colpisce Leonor con forza, mentre il ragazzo trova il coraggio di incrociare i suoi occhi. «Vuoi ancora venire via con me, vero?»
Il suo amore è il sentimento più caldo e avvolgente che lei abbia mai conosciuto, dopo l’affetto di suo fratello e della sua famiglia. È un sentimento rassicurante, tranquillizzante, e avvertirlo adesso le fa realizzare ancora una volta quanto ne abbia bisogno. Si prende un ultimo istante per guardarsi attorno, mentre fa girare tra le dita la chiave magnetica che spegnerà ogni dispositivo attivo e accenderà i sistemi di sicurezza programmati da Sylar, poi si alza in piedi.
Si avvicina a Dylan e gli porge la mano, stringendo forte la presa quando lui l’afferra, come si fa con una salvezza. «Andiamo.»
Quando, mentre si allontanano in auto lungo la strada, si gira ad osservare per l’ultima volta la Torre, la scopre buia, desolata, un edificio freddo al pari di tanti altri. Sembra quasi che nessuno ci abbia abitato mai.
Blaterio:
• Nick è bello. ♥ Ed è figlio mancato di Lily, sì. XDDDDDDD
• Confessione!time: shippo a bomba Sylar/Leonor e non ne capisco il motivo. XDDDDDDDDD Perciò, ecco, perdonate gli hints sparsi sopra come formaggio, ma è stato più forte di me. ò_o
• Dylan è bello. ♥ E’ anche pazzo, ma sono dettagli.
• I Titans mi fanno venire l’ansia da OOC! *_*”
• Rick è bello. ♥ Obiettivamente, non poteva essere che lui il primo ad andarsene (Allan escluso, s’intende), perché è anche l’unico che ha un posto sicuro in cui ripiegare, un’eventualità più solida di quella degli altri per il futuro. Ed è stato il più fancazzaro fino ad allora, adoro e adoro e adoro ancora un po’ che sia poi il primo a fare il passo che lo immette tra “gli adulti”. ;_;
• Tanto per la cronaca, tra il secondo e il terzo pezzetto, Slade ha già chiesto a Leonor di seguirla in Markovia e lei l’ha già sfanculato. >_<
• BRION E’ BELLO!!!! ♥ *fangirla per due ore su Brion e sul suo cambiamento, ma cutta via il blaterio perché verrebbe troppo lungo*
• Queste note non hanno alcuna utilità se non quella di smorzare l’angst, esatto. *_*
• Me ne vado! *_*
• Davvero! *_*
• E comunque anche Lily e Leonor sono belle. ♥ Anche se sono delle sporche Wilson.
• E anche Slade e Sylar sono belli, ok, che fa brutto escludere solo loro. ♥
• E Zach!!!! Ho scordato Zach!!!! Mai che me li ricordi tutti ‘sti maledetti Titans, maaaiiiii! *piange*