Divieni ciò che sei.

Dec 11, 2007 11:46

Chi: Matt, Mohinder
Dove: Boston, Centro Analisi
Cosa: Matt è finalmente pronto a rivedere Molly. Ma Mohinder non ne è così sicuro.
Quando: Giovedì 15 Settembre 2011
Stato: Finito.

'Sono Matt Parkman' disse, quasi aspettandosi di essere riconosciuto. )

matt, mohinder

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27 Aprile 2007 trinipedia December 12 2007, 22:41:59 UTC
Matt era tornato a casa tardi. Di nuovo. Ultimamente non si sforzava neppure di arrivare in tempo per la cena. Preferiva trovare le luci spente, e il silenzio che lo accoglieva quando oltrepassava la soglia era come una boccata d'aria pura per i suoi nervi.

La situazione era andata degenerando, da quando Janice aveva saputo dei suoi poteri. Avevano entrambi cominciato a porsi mille domande sulla natura del loro rapporto, che forse era stato costruito su basi di menzogne, anche se nessuno dei due, al tempo, ne era stato davvero consapevole. E poi, c'era stato l'aborto.

Dopo l'esplosione, quando tutto sembrava essersi in qualche modo calmato, sua moglie era crollata. E aveva perso il bambino. Intendiamoci, non che per Matt fosse stata poi questa grande tragedia (lui voleva un bambino suo, dopotutto) ma Janice era rimasta sconvolta. Ormai si era abituata all'idea di avere un trottolino per casa, aveva cominciato a comprare vestiti e giocattoli, e l'aveva obbligato a rivestire la stanza degli ospiti con una carta da parati piena di ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 dr_suresh December 13 2007, 10:45:41 UTC
Da quando Molly era andata via, niente era più stato come prima.

Il suo raggio di sole quotidiano aveva reso piacevole anche la lingua biforcuta di Bob e le irritanti frecciatine che sembrava amasse rivolgergli, i silenziosi e bianchi muri dell'edificio in cui trafficavano più segreti che alla Casa Bianca, il tintinnare metallico dei suoi strumenti di ricerca, improvvisamente addolcito da una risata infantile o da un dono a sorpresa - un fiore, un disegno - o, più semplicemente, da quei due occhi scintillanti che illuminavano Mohinder di sorrisi sempre più larghi e felici.

Era forse stato egoista, fin da principio, nella sua decisione di tenerla con sè? Anche se erano stati i piani alti a deciderlo, non lui. Sapeva che l'edificio che ospitava la Compagnia non era il luogo più adatto ai giochi di una bambina di otto anni di ritorno da scuola, che si sarebbe sentita di certo più a suo agio in una ludoteca o nella sua camera della sua casa, circondata dai suoi pelouches e dalle sue bambole. Ma non aveva a chi lasciarla: non conosceva ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 dr_suresh December 13 2007, 10:46:06 UTC
Mohinder si sentì quasi tradito, quando venne a chiedergli se potesse portare Molly a vivere in casa con lui. Se potesse escluderlo da quella che era nata per essere una favola a tre, la foto di un terzetto da cui il viso dello scienziato veniva tagliato via con un colpo netto di forbici ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 trinipedia December 13 2007, 12:36:10 UTC
Quella sera, quando Matt tornò a casa, le luci erano accese. Controllò il suo orologio: era tardi, perchè mai c'era ancora qualcuno sveglio? Cos'era successo?

Scenari sempre più spaventosi presero a sfilargli davanti agli occhi e, col cuore in gola, Matt spalancò la porta percorrendo l'ingresso ad ampie falcate, diretto verso la stanza da letto della piccola.

Dio, fa' che non le sia successo niente pregò ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 trinipedia December 13 2007, 12:37:39 UTC
Gli occhi di Matt si spalancarono. Come poteva sua moglie sapere...

"Anche tu...?"

Janice ridacchiò. "Oh no, Matt, io non ho mai avuto bisogno di squallidi mezzucci per capirti. Sei un semplice, uno qualunque. Sei cresciuto solo, e per me puoi morirci, da solo. Io ho chiuso con te."

E con quel piccolo mostro che mi hai messo in casa. Meno male che le stanze hanno il chiavistello, altrimenti non sarei più riuscita a dormire con lei qui.Quel pensiero, che grondava veleno, gelosia e frustrazione, colpì Matt come una frustata in piena schiena. Fu la goccia che fece traboccare il vaso ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 trinipedia December 13 2007, 12:38:18 UTC
Un grido spaventato cristallizzò l'azione un istante prima che la sua mano colpisse la guancia di Janice, e Matt tornò improvvisamente in sè ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 dr_suresh December 13 2007, 13:26:14 UTC
Si chiese se avesse imparato a volare, mentre usciva di fretta dal taxi lasciando all’autista almeno 10$ più del dovuto. Si precipitò verso l’entrata del palazzo dove la famiglia Parkman trascorreva pomeriggi felici e domeniche al profumo di pollo arrosto e dolci fatti in casa - almeno secondo la sua rosea visione delle cose -, e non seppe quale dio ringraziare quando trovò il cancello aperto e il gabbiotto dell’usciere vuoto. Nessuno a cui spiegare perché un indiano - avrebbe benissimo potuto essere uno spacciatore, un immigrato, chissà cos’altro per quel doppiopetto imborghesito - sudaticcio, vestito di una semplice canotta bianca e di un paio di jeans alla stregua del peggiore dei muratori corresse difilato verso le scale, cozzando con l’ambiente curato del condominio, e le salisse due per volta, quando ci riusciva anche tre.

Nella sua testa non c’era spazio per speculazioni. Non poteva - non voleva - pensare a cosa stesse accadendo in quell’appartamento, dove fino allora aveva mentalmente proiettato solo scenette di famiglia ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 trinipedia December 13 2007, 13:33:57 UTC
Quando Matt riuscì ad aprire la porta e vide Mohinder, col fiatone e mezzo svestito, sull'uscio di casa sua, per poco non gli si buttò a piangere tra le braccia.

"Cosa..." balbettò, improvvisamente conscio del proprio volto arrossato e ansante "cosa fai tu qui?"

Era l'ultima persona che si aspettava di vedere e, miracolosamente l'unica che avrebbe voluto avere lì in quel momento.

L'istinto di abbracciarlo fece nuovamente capolino, e Matt lo respinse a fatica.

Dietro di lui, Janice si sporse a guardare.

"Toh, l'amante indiano" disse. "Non ti hanno spiegato che devi aspettare che la moglie non sia in casa per poterti presentare in piena notte? Sai, il quartiere è piccolo e la gente mormora" aggiunse, scrollando le spalle.

"Ti prego, Janice, basta" rispose Matt a denti stretti. Si sentiva terribilmente a disagio, e in quel momento la precedenza assoluta l'aveva Molly.

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Re: 27 Aprile 2007 dr_suresh December 13 2007, 14:50:36 UTC
Mentre aspettava, si ritrovò a battere frenetico con il piede destro contro il pavimento, l’indice ancora premuto contro il campanello. Oltre la porta i rumoracci di poco prima sembravano finiti, e non seppe come interpretare quel silenzio ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 trinipedia December 13 2007, 17:23:54 UTC
Matt si sentì morire quando Mohinder lo superò senza neppure degnarlo di uno sguardo per correre ad abbracciare Molly, che non si sottrasse alla sua stretta.

Di lui non ha paura, pensò amaramente.

Udendo le parole dello scienziato, chinò lo sguardo, sconfitto. Non tentò neppure di fermarlo, di fargli cambiare idea.

Lascia che se la porti pensò Janice, e quando lui si voltò di scatto verso di lei, la donna annuì. Ha rovinato tutto quello che ha toccato, è ora che levi le tende con la sua mammina aggiunse, sapendo che lui la stava ascoltando.

Matt rivolse uno sguardo di scuse a Mohinder e gli si avvicinò di un paio di passi. Molly nascose il volto nell'incavo della spalla dell'indiano e Matt si dovette mordere un labbro, forte, per evitare di piangere. Una stilla di sangue gli macchiò i denti, ma lui non si peritò neppure di tergerla via.

Sono patetico, Janice ha tutte le ragioni del mondo a reagire così pensò ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 dr_suresh December 13 2007, 17:52:04 UTC
Più Mohinder restava in quella casa, peggio si sentiva. Non riuscì a immaginare quanto difficile dovesse essere stato, per Molly, dover convivere con la tensione e l'odio che riusciva a percepire distintamente, ravvisabili nel leggero tremore che inizialmente aveva preso la bimba e che l'aveva abbandonata solo qualche istante dopo che lo scienziato l'aveva stretta a sè.

Non riusciva a capire di chi o cosa fosse la colpa di tutto quello. Da dove arrivasse l'invisibile nervosismo di cui era impregnato ogni angolo dell'appartamento ben tenuto, visto che, quando tutto era iniziato, l'unico che sembrava soffrire di quella situazione era solo Mohinder. Visto che conosceva Matt, e sapeva che era un uomo buono, coraggioso, disponibile.

...

E se si fosse sbagliato. Se tutte le ipotesi che aveva formulato riguardo quell'uomo semplice e ingenuo fossero errate, se in realtà Matt fosse sempre stato sull'orlo di perdere il controllo, di rovinare ogni cosa, di dare sfogo alla parte peggiore di sè che aveva sempre tenuto nascosta ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 trinipedia December 13 2007, 18:10:38 UTC
"Capisco" si limitò a rispondere Matt. Non aveva la forza di aggiungere altro.

"E tu, vattene" disse stancamente, rivolto alla moglie. "Se stare con me, in questa casa, e volermi bene, ti pesa tanto, vattene. Non sarò certo io a fermarti."

Le sue spalle erano incurvate, come sottoposte a un carico troppo pesante. Matt non sapeva se fosse il sapore amaro del totale fallimento di tutto quello su cui contava o la consapevolezza di non essere la persona che credeva di essere.

Il senso di colpa e il timore di poter fare del male a Janice, a Mohinder, o *Cristo a Molly, lo attanagliava.

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Re: 27 Aprile 2007 dr_suresh December 13 2007, 18:18:39 UTC
Sapeva di non doversi voltare mentre usciva di fretta da casa Parkman - suonava così ridicolo, dopo quanto successo -, ma sfilare accanto a Matt senza degnarlo di uno sguardo gli procurò una breve ma acuta fitta al petto. Non diede a vederlo, impegnandosi a stringere più che poteva Molly sia per evitare di lasciarla cadere, sia per darle sicurezza, la certezza che quelle due braccia forti non l'avrebbero abbandonata mai. L'unica cosa che riuscì a pensare fu Mi dispiace. Per chi, o cosa, era troppo difficile specificarlo, tanti potevano essere gli oggetti del suo rimorso ( ... )

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Re: 27 Aprile 2007 trinipedia December 13 2007, 18:49:19 UTC
Janice guardò Matt per un lungo istante. Matt non ebbe neppure bisogno del proprio potere per capire cosa stava pensando.

"No, Janice, è finita. Il nostro rapporto fa acqua da tutte le parti e io...sono stanco."

La donna si strinse nelle spalle. "Io non tornerò, Matt."

Lui la guardò, e poi abbozzò un sorriso triste.

"È una minaccia o una promessa?"

Janice annuì. Non si aspettava una reazione diversa, in realtà.

Matt la vide salire le scale a passi svelti, e poi sentì cassetti e armadi aprirsi.

Si lasciò cadere sul divano e si prese la testa tra le mani.

Che razza di casino. Io volevo solo cercare di renderle felici.I tacchi di Janice risuonarono all'ingresso. La donna si fermò, con la valigia in mano, senza sapere se dire qualcosa o limitarsi ad andarsene, ma Matt la precedette ( ... )

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