Divieni ciò che sei.

Dec 11, 2007 11:46

Chi: Matt, Mohinder
Dove: Boston, Centro Analisi
Cosa: Matt è finalmente pronto a rivedere Molly. Ma Mohinder non ne è così sicuro.
Quando: Giovedì 15 Settembre 2011
Stato: Finito.

'Sono Matt Parkman' disse, quasi aspettandosi di essere riconosciuto. )

matt, mohinder

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Re: 27 Aprile 2007 dr_suresh December 13 2007, 18:18:39 UTC
Sapeva di non doversi voltare mentre usciva di fretta da casa Parkman - suonava così ridicolo, dopo quanto successo -, ma sfilare accanto a Matt senza degnarlo di uno sguardo gli procurò una breve ma acuta fitta al petto. Non diede a vederlo, impegnandosi a stringere più che poteva Molly sia per evitare di lasciarla cadere, sia per darle sicurezza, la certezza che quelle due braccia forti non l'avrebbero abbandonata mai. L'unica cosa che riuscì a pensare fu Mi dispiace. Per chi, o cosa, era troppo difficile specificarlo, tanti potevano essere gli oggetti del suo rimorso.

Non si guardò indietro mentre scendeva le scale, non si guardò indietro mentre superava lo stesso cancello dal quale era entrato, non si voltò neanche una volta preso posto in un taxi di fortuito passaggio, con la bimba quasi addormentata tra le braccia e una delle sue mani ad accarezzarle ininterrottamente il capo. Osservò le luci della notte sfrecciare accanto al veicolo in un rimescolìo confuso di colori, il mento poggiato alla nuca di Molly, gli occhi sensibilmente e inspiegabilmente umidi e le labbra serrate, tremanti.

Quel piccolo fagotto dal viso umido era tutto quel che gli era rimasto: aveva appena perso tutto il resto.

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Re: 27 Aprile 2007 trinipedia December 13 2007, 18:49:19 UTC
Janice guardò Matt per un lungo istante. Matt non ebbe neppure bisogno del proprio potere per capire cosa stava pensando.

"No, Janice, è finita. Il nostro rapporto fa acqua da tutte le parti e io...sono stanco."

La donna si strinse nelle spalle. "Io non tornerò, Matt."

Lui la guardò, e poi abbozzò un sorriso triste.

"È una minaccia o una promessa?"

Janice annuì. Non si aspettava una reazione diversa, in realtà.

Matt la vide salire le scale a passi svelti, e poi sentì cassetti e armadi aprirsi.

Si lasciò cadere sul divano e si prese la testa tra le mani.

Che razza di casino. Io volevo solo cercare di renderle felici.

I tacchi di Janice risuonarono all'ingresso. La donna si fermò, con la valigia in mano, senza sapere se dire qualcosa o limitarsi ad andarsene, ma Matt la precedette.

"Passi anche tu domani a prendere le tue cose?" domandò senza neppure alzare la testa.

"No, io..." Janice sospirò. Il fatto che avesse reagito attaccando non impediva a tutta la situazione di farle male. "Passerò la settimana prossima" disse alla fine.

Matt annuì impercettibilmente, e la donna uscì dalla sua vita, silenziosamente, come vi era entrata.

In quella casa vuota, un uomo distrutto, consapevole di essere un perfetto sconosciuto perfino per se stesso, precipitato in un baratro di dubbi e incertezze e senza alcuna idea su come uscirne.

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