Titolo: Due segreti così grandi sono troppi per un solo ragazzo
Fandom: Merlin (BBC)
Pairing: Arthur/Merlin
Rating: NC-17
Prompt: Segreto
Disclaimer: Non possiedo nè Merlin nè Arthur con mio rammarico! I credits vanno tutti a BBC Wales e Shine!
Note: Arthur's pov! E non fate caso al fatto che non so scrivere, please. xD Seguito di
Il giorno in cui tutto è improvvisamente cambiato!
Spoilers: Qualcuno per la prima metà della serie.
Beta: La paziente
nuvolanera che ringrazio di nuovo! <3
"Due segreti così grandi sono troppi per un solo ragazzo. Fai attenzione." sussurra Gaius a Merlin mentre li raggiungo nella stanza, una volta rivestitomi. E la sensazione palpabile di essere di troppo mi invade, quando interrompono il loro discorso sussurrato per voltarsi a guardarmi.
"Posso contare sulla tua discrezione, Gaius?" domando, sentendomi in dovere di dire qualcosa.
"Indubbiamente, Sire. E io stesso conterò sulla vostra affinché Merlin non corra rischi troppo seri."
Annuisco. "E' mio interesse che non si venga a sapere. Non ho intenzione di rinunciare a lui, né di rendere pubblica questa storia." Abbasso lo sguardo. "Mio padre potrebbe semplicemente chiedermi di trovarmi comunque una moglie e di mettere al mondo un figlio, un giorno, dando poco peso ai miei sentimenti e a come trascorro il tempo nelle mie stanze, come al solito... o potrebbe decidere di condannare Merlin ad un esilio o peggio a morte, eliminando il problema alla radice. Ed entrambe le cose..." mi interrompo, con uno sguardo di rabbia sul volto.
Entrambe le cose mi devasterebbero. Perdere Merlin, ovviamente, infinitamente di più. Ma anche l'indifferenza di un padre può essere dolorosa, e di quella ne ho avuta già a sufficienza.
Merlin sfodera un sorriso rassicurante indirizzato a me e che un po' riesce nell'intento, come se mi avesse letto nel pensiero. "Ce la possiamo cavare, Arthur. Niente drammi, va bene?"
"Qui dentro, come nelle vostre stanze Sire, sarete sempre al sicuro." Aggiunge Gaius rivolto ad entrambi, assicurandoci il suo appoggio.
Questa mattina mi sono svegliato presto, Merlin non era ancora nei paraggi e le mie stanze erano troppo fredde e silenziose senza la sua presenza e le sue inutili chiacchiere. Perciò mi sono alzato, lavato e vestito e sono uscito in cerca di un modo per colmare il vuoto. Camminando inquieto per il Castello, ancora in parte addormentato e immerso in un'atmosfera rarefatta e angosciante, ho capito che avrei dovuto smettere di cercare di prendermi in giro... perché l'unico che può colmare il vuoto che l'assenza di Merlin mi lascia è Merlin stesso. Non averlo intorno mi fa sentire sempre privo di un pezzo e non riesco più a fare a meno di lui.
Guardandomi intorno con prudenza, ho bussato alla porta della residenza di Gaius. Era passata l'alba da davvero troppo poco tempo ed ero sicuro che Merlin mi avrebbe accolto imprecando, invece l'espressione nei suoi occhi assonnati era di gioia, e questo ha reso allegro anche me. Così, di colpo.
Il peggiore dei miei servi è capace di farmi battere il cuore.
"Non dovevo essere io a svegliare voi, Sire? Venite dentro." aveva farfugliato con la bocca ancora impastata dal sonno e gli occhi lucidi. Sono stato un egoista a svegliarlo prima.
"Sei da solo?" mi ero assicurato guardandomi intorno e osservando il letto vuoto di Gaius.
Merlin era interdetto quanto me, poi come se all'improvviso si destasse ha risposto. "Ah, sì. Gaius sarà via tutta la mattina." e imitando il suo tutore ha aggiunto "L'alba è il momento migliore per la ricerca del materiale e bla bla e poi farò il mio giro di visite fino ad ora di pranzo..." si stropicciava gli occhi con una mano. "Perché, avevate bisogno di lui?"
"Ho bisogno di te... scemo." Ribatto io. Posso assicurare che il mio tono era impossibile da fraintendere, eppure lui c'è riuscito.
"D'accordo... vado solo a vestirmi, va bene? Ci metto un attimo."
"T... torna q..." gli ho fatto cenno di restare, ma lui era già trotterellato verso la sua stanza, pronto a iniziare una giornata di lavoro in anticipo.
Sarà un pessimo servo, ma è devoto e leale... e premuroso... ma soprattutto condivide con me un segreto importante: il nostro legame, nato e cresciuto spontaneamente come fosse la più naturale delle cose, eppure così sbagliata.
L'ho seguito in camera e mi sono chiuso la porta alle spalle, senza troppe accortezze, in verità, convinto che Gaius non sarebbe ritornato prima di pranzo. L'ho preso alle spalle, stringendolo a me.
"Accidenti, Merlin... non capisci proprio niente. Sei un caso senza speranza!" ho sussurrato al suo orecchio ridacchiando.
"Oh. Sì, in effetti ho capito solo ora in che senso avete bisogno di me." Ridacchiava arrossendo fino alle sue graziose, enormi orecchie. Forse il messaggio gli è arrivato quando ha sentito la mia erezione contro la schiena. "Cercate di avere pazienza, sto ancora dormendo."
"Allora è il momento migliore..." sussurro io, e quando stava per domandarmi spiegazioni, l'avevo già spinto sul letto e mi stavo impegnando a sfilargli le braghe e lui, puntellandosi sulle spalle, aveva alzato il bacino ossuto per facilitarmi l'impresa, senza esitazioni.
E il suo sorriso, ingenuo ma sensuale, era così bello che mi ha invaso di calore.
Mi sono sfilato la casacca, lanciandola assieme alla cintura sul pavimento della sua stanza, e slacciato i pantaloni, per poi avventarmi su di lui, sul suo corpo magro e caldo che attendeva solo che lo toccassi e assaporassi. Gli avevo alzato la casacca fin sulla bocca e avevo iniziato a baciare e leccare la sua pelle chiara, a succhiare i suoi piccoli capezzoli e a ripercorrere ogni linea del suo addome, giù per l'ombelico, fino all'inguine.
Avevo afferrato la sua erezione con una mano mentre con la lingua ero sceso più giù, fino a quel piccolo e stretto ingresso per il regno di meraviglie che ero sicuro fosse il suo corpo e che ancora non ero riuscito ad esplorare. Lo sentivo trattenere i gemiti mordendo la camicia, mentre le sue mani tremanti mi accarezzavano i capelli, per poi afferrarli con più forza quando le sensazioni si facevano troppo intense. Gli avevo sollevato le gambe fino ad appoggiarle sulle mie spalle e lui le aveva intrecciate come ad abbracciarmi.
"Arthur... sono molto imbarazzato." aveva affermato con tono forzatamente impostato fra gli ansiti, come a rimarcare il suo disagio. Io non riuscivo a non ridacchiare, anche mentre infilavo la mia lingua in lui. Poi mi ero leccato due dita e le avevo fatte entrare piano, una per volta, allargandolo un po finché anche un terzo dito gli era scivolato dentro in modo confortevole.
"Io invece sono molto eccitato, Merlin!" avevo risposto imitando il suo tono con un sorriso. Poi ero scivolato più su con tutto il corpo, senza cambiare di molto la sua posizione sotto di me. "Rilassati." avevo sussurrato sulle sue labbra mentre mi spingevo piano in lui fino ad essergli dentro per metà, e lui per tutta risposta era invece diventato più teso.
"Sì, facile a dirsi..." gemeva, e lo sentivo rilassarsi e poi stringersi di nuovo attorno a me, facendomi impazzire, finché aiutandosi col respiro mi aveva fatto spazio e io ero affondato in lui del tutto. Ed era come se finalmente avessi trovato il mio posto nel mondo.
Avevo dovuto fermarmi dopo poche spinte, per impedirmi di venire così presto, ma dentro di lui era così stretto e caldo che non avrei potuto comunque resistere a lungo.
Avevo approfittato della pausa per baciarlo, e baciarlo di nuovo, mentre con una mano accarezzavo il suo sesso teso, e ascoltavo i suoi gemiti finché il mio corpo aveva ripreso da solo a spingersi in lui, pieno di brama e forse un po' troppo violento.
Le sue mani si erano aggrappate alla mia schiena, sentivo le sue unghie affondare nella mia pelle e non mi interessava. Ero sopraffatto.
I suoi gemiti si erano come liberati da una prigione man mano che il suo corpo iniziava ad arcuarsi sotto di me, e i miei con i suoi. Al diavolo il Reale Contegno.
Il primo a venire è stato lui e lo ha fatto appoggiandosi indietro contro il muro e piantandosi una mano sulla faccia. Subito dopo è stato il mio turno, ed è stato l'orgasmo più intenso e bello che abbia mai avuto, perché ha appagato il mio cuore, la mia mente e il mio corpo. Mai prima di Merlin mi era capitato di stare così completamente bene con un'altra persona.
Quando però i miei occhi si sono riaperti su di lui, stava guardando oltre le mie spalle con un'espressione sconvolta e la mano ancora sulla bocca. Mi sono voltato e ho visto Gaius richiudere in fretta la porta.
"Scusatemi, Arthur." Ha farfugliato lui dandomi un bacio sulla fronte, poi si è messo in piedi tirando giù la casacca e ha raggiunto il suo tutore nell'altra stanza, lasciandomi da solo sul suo letto, con nel cuore di nuovo quel fastidioso vuoto.
"Due segreti così grandi sono troppi per un solo ragazzo. Fai attenzione."
Quella è l'unica frase che sono riuscito a cogliere del loro discorso. La nostra relazione è ancora al sicuro... ma quale può essere l'altro segreto?
Ho sempre avuto l'impressione di essere davanti ad un mistero, ogni qual volta guardassi Merlin. Era parte del fascino che mi ha sedotto, ma l'idea che quello che ora è il mio amante abbia un grande segreto da nascondermi, mi rattrista e mi manda in bestia contemporaneamente.
Esco dalla residenza e mi siedo sui gradini di pietra ad osservare il cortile prendere vita. Le prime donne assonnate che l'attraversano per recarsi a prender l'acqua, come ogni mattino, e le guardie che iniziano il loro turno di ronda quotidiano. Sento la porta aprirsi e chiudersi dietro di me e Merlin mi si siede accanto, già vestito e pronto per la sua giornata di lavoro.
"Tutto bene, Arthur?" mi chiede con circospezione.
"Tutto bene, idiota misterioso." Rispondo io senza voltarmi a guardarlo. Sento qualcosa nell'aria, qualcosa di teso fra noi due... qualcosa di non detto che forse c'è sempre stato, ma io ne sto prendendo coscienza solo ora. E la parte più istintiva di me non vuole abbandonare il discorso perché divorata dalla brama di sapere. "Questo altro grande segreto che hai è qualcosa che potrebbe dividerci?"
Lui sorride. "Oh, sì. Non sapete quanto, Sire!"
In un attimo, come in un lampo, nella mia mente si accavallano immagini dalla coerenza agghiacciante: i serpenti sullo scudo di Valiant, la splendente luce guida, un grosso ramo che si spezza e cade a salvarmi, le chiavi sparite tintinnando, l'acqua che galleggia nell'aria... Poi come per autodifesa, la mia mente allontana quel pensiero nel suo angolo più remoto e lo dimentica lì. Lo ignora coscientemente.
"Allora non voglio conoscerlo." Sospiro. Merlin sorride ancora, lo sguardo fisso di fronte a lui.
"Un giorno, Arthur... un giorno potremo condividere anche quello. Quando nessuno potrà più separarci... e se lo vorrete... per allora saprete tutto di me e io di voi, e insieme faremo cose... faremo cose che non potremmo mai neanche immaginare già da ora..."
"Abbiamo un futuro così promettente, noi due? Il Principe e il servo?"
Sorride ancora, poi si volta verso di me. "Voi credete nel destino?"
Mi sfugge una risatina. "Dopo essermi innamorato di te posso credere davvero a tutto... anche alle cose più inspiegabili, te l'assicuro."
"Siete innamorato di me dunque?" ridacchia lui facendomi arrossire.
Non l'avevo ancora ammesso con tale chiarezza, forse, ma quel che è fatto è fatto ormai.
"Fa' silenzio e preparati. Ho voglia di andare a caccia."