Titolo: Vodka Inferno
Fandom: RPF attori
Autore:
queenseptiennaPairing: Hugh Jackman/Daniel Radcliffe
Rating: R
Genere: erotico
Avvertimenti: slash, scene di sesso non descrittivo, PWP, flashfiction
Info: tutta per
jess_ch_90 che l’ha voluta e per il prompt “Microfono” della
mia tabella del
bingo_italia Daniel rabbrividì piacevolmente quando la lingua di Hugh percorse il suo collo, dall’orecchio in giù, fino alle clavicole esposte dopo che si era letteralmente strappato via il maglione che indossava fino a pochi attimi prima.
How to Succeed in Business without really trying doveva essere il musical che lo avrebbe finalmente distaccato dal ruolo di Harry Potter ed era stato davvero felice di avere Hugh con sé sul palco. Insomma, era un grande onore.
Solo che quei sorrisi che gli rivolgeva erano indecenti. Erano indecenti i suoi gesti, i suoi modi… persino il modo in cui teneva in mano il microfono era indecentemente sexy.
La lingua dell’attore fece un altro guizzo sul suo petto e Dan allungò le mani sulle sue spalle, graffiandone la pelle con le unghie quando l’altro gli succhiò con decisione un capezzolo. Certo, non era un neofita del sesso gay (la sua travagliata love story con Tom Felton gli aveva fatto un po’ da nave scuola), ma non si aspettava di finire a fare sesso con uno dei suoi attori preferiti in camerino.
Non quando il suddetto attore lo aveva provocato per tutta la serata semplicemente maneggiando l’asta di un microfono.
Invece eccolo lì, con le dita di Hugh Jackman che gli scavavano nei jeans per slacciarli e li tirava giù fino alle caviglie, mostrando tutta la sua eccitazione all’idea di quell’inusuale incontro post-evento.
Dan ringraziò di non essere più così goffo come era in adolescenza con Tom e sorrise al suo compagno, girandosi piantando le mani contro il muro e strusciandosi contro il suo bacino, avvertendo che non era il solo a divertirsi in quella situazione. Lui non era un tipo timido o uno che arrossiva. Sapeva bene cosa voleva e soprattutto come ottenerlo. Forse avrebbe dovuto tirarsi indietro, dimostrarsi un po’ più reticente a del sesso gay occasionale, ma non era un santo e Jackman ispirava solo cose poco pulite.
Sibilò di piacere quando si sentì pieno di lui, con le mani sui propri fianchi a spingergli dentro, mentre si puntellava malamente contro il muro trattenendo a stento gli ansiti eccitati. Hugh era indescrivibile, qualcosa che Daniel non aveva mai avuto prima e che lo faceva impazzire toccandolo in continuazione, fino a portarlo inevitabilmente ad un orgasmo senza precedenti.
“Ti va di uscire?” ansimò Hugh alle sue spalle, mentre gli premeva una mano al petto e lo stringeva a sé.
Dan annuì, totalmente senza fiato e incapace di rispondere. Un bicchierino di vodka, magari.
FINE