Titolo: The sun would stream on the sheets
Fandom: Angel the series
Personaggi: Lindsey McDonald,Willow Rosenberg (altri pg solo nominati)
Paring: Willow/Lindsey
Parte: Capitolo 5
Rating: R
Parole: 1037 (W)
Riassunto: “Ora devo andare,Lindsey...”
La voce di Willow risvegliò Lindsey dal sogno e lo fece imbronciare:non avrebbe voluto lasciarla andare,soprattutto dopo aver fatto l'amore.
Note:
1. Fanciulli,per questo capitolo è fervidamente consigliato l'ascolto di
Kiss and Control degli AFI
3.Per chi si fosse perso l'inizio di questo delirio:
Capitolo 01,
Capitolo 02,
Capitolo 03 e
Capitolo 04.
Disclamer: Lindsey e Willow,così come tutti i personaggi citati di Angel the series e Buffy the vampire slayer,non mi appartengono (in che mondo crudele viviamo ç_ç),ma appartengono a San Joss Whedon,un altro che ha deciso di rendermi la vita complicata...-.-”
La voce di Willow risvegliò Lindsey dal sogno e lo fece imbronciare:non avrebbe voluto lasciarla andare,soprattutto dopo aver fatto l'amore.
“Non guardarmi così,Lindsey...devo andare,ma stasera sarò tutta tua,promesso...”
Lindsey sorrise e si avvicinò all'orecchio di Willow.
“Sei già mia...ma saprò aspettare questa sera...”
Le baciò il collo e lasciò che Willow si alzasse dal letto e andasse in bagno,restando a osservare quel corpo perfetto e candido. Si distese nuovamente a letto e assaporò quell'attimo di pace. I rumori della strada provenivano dalla finestra aperta,ma non gli davano fastidio. Socchiuse gli occhi sorridendo,cullato dalla felicità e perso in quel senso di pace che a lungo aveva rincorso,ma che solo Willow era riuscito a donargli. Il suo passato,quello che era stato oramai non c'era più. Aveva lasciato il posto a un uomo nuovo. Ogni giorno Willow riusciva a farlo sentire se stesso ma al contempo diverso. Ogni giorno l'amore di Willow lo riportava alla vita,nonostante a volte i suoi sogni si tramutassero in incubi e si svegliasse nel cuore della notte,ansimante e spaventato. Ma gli bastava guardare Willow addormentata al suo fianco perché il respiro tornasse regolare. Si rannicchiava accanto a lei e tornava a sognare deserti e rocce cangianti che avevano abitato il loro passato.
Il pomeriggio trascorse lento e monotono,come gocce stillanti da un rubinetto rotto. Willow aveva terminato in fretta di sistemare gli scaffali e se ne stava seduta in un angolo accanto alla vetrina a leggere un vecchio libro che amava. La copertina era segnata e aveva gli angoli un po' rovinati. Se solo quelle pagine avessero potuto parlare,avrebbero narrato di Willow e della sua vita. Nel bene e nel male erano parte di lei, frammenti della sua anima,cristalli di ciò che era stata e di ciò che era. Willow si era sempre rispecchiata in quelle parole, le aveva sempre sentite sue e ora che era con Lindsey,sfogliava quelle pagine fitte di caratteri come fossero fotografie ingiallite di un tempo che non sarebbe più tornato. Quel libro era stato uno dei pochi oggetti a cui non aveva voluto rinunciare lasciando Los Angeles.
“Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. Sapevi soltanto che eri felice. E lo eri davvero."
Sorrise piano e pensò a Lindsey,leggendo quella frase. Era felice davvero,forse per la prima volta dopo tanto tempo e le bastava solo pensare a Lindsey nel loro appartamento per accorgersene,per sentirlo sulla pelle. Le bastava immaginarselo seduto sul divano a comporre per sentire il battito del suo cuore accelerare e scoppiarle nel petto. Le bastava pensare a Lindsey per assaporare il gusto della felicità.
“Cosa leggi di bello?”
La voce di Harry le giunse inaspettata dietro le spalle e si affrettò a richiudere il libro e a riporlo nella borsa,ostentando un sorriso imbarazzato.
“Nulla,Harry...un vecchio libro...”
“Ma ce ne sono tanti nuovi qui che avresti solo l'imbarazzo della scelta...”, disse indicando gli scaffali ricolmi di volumi.
“Questo è speciale...è una questione affettiva...”, Willow si alzò dallo sgabello e si avvicinò alla vetrina,fingendo di rimettere in ordine alcuni libri.
“Non vuoi proprio condividere con me questo segreto?”, Harry le si fece nuovamente vicino,restandole alle spalle.
“Non è un segreto,Harry...è solo una cosa...privata e...non mi va di parlarne...”
Nonostante il rapporto con Harry fosse cordiale e amichevole,Willow non riusciva a trattarlo come se fosse un vero amico e non voleva che lui si intromettesse nella sua vita.
“Come preferisci,Willow...”, deluso,Harry si allontanò,avvicinandosi al registratore di cassa.
Willow restò accucciata vicino alla vetrina per un tempo che le sembrò quasi eterno,spostando di pochi centimetri i libri per poi rimetterli al loro posto,poi si rialzò con le ginocchia doloranti per la posizione scomoda in cui l'invadenza di Harry l'aveva costretta.
Harry osservò ogni suo minimo movimento con la coda dell'occhio,ma quando vide Willow distendere la schiena sottile e scuotere i capelli,ravvivandoseli con la mano,le si avvicinò e la cinse,attirandola a sé e costringendola a voltarsi verso di lui.
Willow si irrigidì a quel contatto diretto e guardò Harry stupita e infastidita.
“Harry,cosa stai facendo?!”
“Nulla che tu non voglia,Will...”, Harry sorrise compiaciuto e strinse la presa sui fianchi di Willow che tentò di scostarsi da lui,ma non vi riuscì. Lo sguardo di Willow si mutò in disgusto,soprattutto per quell'intimità violata che il nomignolo 'Will' comportava:solo i suoi amici e Lindsey potevano chiamarla 'Will'.
“Lasciami,Harry...smettila!”
Willow tentò di divincolarsi dalla presa di Harry,ma senza successo. Avrebbe voluto usare la magia per allontanare l'uomo da sé,ma aveva promesso a se stessa che non sarebbe più stata una strega,una dea,così si limitò a essere una donna e spintonò Harry lontano,guardandolo con odio.
“Non ti permettere mai più di fare una cosa...di questo tipo!”, le parole di Willow trasudavano disgusto e ira,nonostante il tono quasi sussurrato, “...non so cosa tu abbia frainteso e non mi interessa,ma avvicinati un'altra volta a me in questo modo e io...”, Willow lasciò la frase in sospeso,ma i suoi occhi velati di nero minacciarono Harry che,incurante del pericolo che stava correndo,si avventò come un animale affamato su Willow e premette le sue labbra su quelle di lei con forza.
Lindsey non vide mai lo schiaffo che colpì la guancia di Harry,facendola sanguinare; non sentì mai le urla irate e violente di Willow contro l'uomo. Non vide mai Willow prendere la sua borsa e lasciare la libreria come una furia. Non vide nulla di tutto quello che seguì quel bacio,perché,fermo dinanzi a quella vetrina,non aveva potuto far altro che stringere i pugni e digrignare i denti e fuggire.
Il vecchio Lindsey sarebbe entrato e avrebbe picchiato Harry, il vecchio Lindsey avrebbe distrutto la libreria e avrebbe inveito contro il proprietario. Ma il nuovo Lindsey non poteva farlo,non ci riuscì. Si limitò a correre come non aveva mai corso nella sua vita,maledicendo Willow,se stesso e il destino per quel tradimento che non c'era mai stato.