Titolo: Vampire Heart
Autrice:
ecstaticagonyFandom: Supernatural
Personaggi: un po' tutti,personaggi di fantasia
Parte: 06-Hand of Doom
Rating: NC-17
Warning: In un punto imprecisato della season 3. Scena di sesso esplicita.
Parole: 1364
Riassunto: Fu come il crepitio della prima scintilla di un fuoco divampante. Come il tuono che da inizio al temporale.
Note:
1. Questa volta mi concedo una variazione dal tema.
Hand of Doom non è una canzone originale degli HIM,ma una cover dei Black Sabbath. La voce di Ville e il testo si adattano perfettamente a una determinata scena...(almeno secondo me...e io in questa fanfic sono Dio...muahahahaha,evvai con le manie di grandezza XD).
2. Per chi volesse scoprire da dove tutto questo ha avuto inizio:
Prologo,
Capitolo 01,
Capitolo 02 ,
Capitolo 03 ,
Capitolo 04 &
Capitolo 05.
Disclamer: Nessuno dei personaggi di Supernatural mi appartiene (come rosico nello scrivere questo...-__- Kripke,per favore prestameli!!!*.*),solo Rebecca ha la sfortuna di essere un personaggio di mia invenzione e questo lavoro non ha nessuno scopo di lucro,anzi è solo per dare sfogo alla mia mente traviata.
“Dean,si può sapere dove cazzo sei stato?”
Sam si alzò di scatto dalla sedia appena vide Dean varcare la soglia quasi in punta di piedi.
Erano passate tre ore da quando l'aveva riaccompagnato al motel per poi portare Rebecca a casa. Non avrebbe voluto lasciarli soli,ma Dean aveva insistito e lui non aveva obiettato. Si era limitato a scendere dall'auto e ad andare in camera,aspettando il ritorno di Dean e lasciando che l'ansia e la paura per il fratello crescessero allo scorrere lento dei minuti.
Dean non si aspettava che Sam fosse ancora sveglio,per questo aveva aperto delicatamente la porta della loro camera ed era entrato a passi lenti,ma la voce di Sam lo fulminò sulla soglia. Per alcuni istanti restò fermo e con un'espressione stupita sul volto,ma si riprese subito.
“Sammy,ritira gli artigli...sono tutto intero e a casa,quindi...”
Entrò nella camera,gettando la chiave sul tavolo,e si tolse la giacca,per poi lasciarsi cadere sul letto.
“No,Dean,sei stato via tre ore...TRE ore!Cos'è successo?”
In quelle tre lunghe ore,Sam aveva immaginato di tutto. Aveva anche pensato di uscire a cercare Dean,ma senza un'auto era come cercare un ago in un pagliaio.
Sam fissava Dean disteso sul letto con lo sguardo perso nel vuoto.
“Dean,maledizione,parla!”
Lentamente Dean rialzò la schiena e si mise a sedere,appoggiando i gomiti sulle gambe e intrecciando le dita,mentre il suo sguardo cercava quello di Sam e lo fissava. I suoi occhi brillavano di una strana luce e questo fece tacere Sam che si limitò a guardare Dean negli occhi.
“Ho fatto sesso con Rebecca”, Dean pronunciò la frase tutta d'un fiato.
“Tu cosa?!?!”, era l'ultima cosa che Sam si sarebbe aspettato di sentire da Dean.
“Ho fatto sesso con Rebecca...”, Dean ripeté sospirando e la sua voce era velata di malinconia.
Era accaduto...semplicemente era accaduto e Dean non avrebbe potuto impedirlo. Non l'aveva impedito.
Dopo aver lasciato Sam,aveva guidato in silenzio,scambiando poche parole con Rebecca solo per farsi indicare la strada. Le aveva lanciato brevi e fugaci occhiate,ma lei aveva sempre tenuto lo sguardo fisso sulla strada,persa nei suoi pensieri. Rebecca gli rivolse la parola di sua spontanea volontà solo per indicargli una villa poco fuori città. Dean fermò l'Impala in prossimità del cancello,spense il motore e restò in silenzio.
“Ora è meglio che vada...”
La voce di Rebecca ruppe quel silenzio irreale e imbarazzante che si era creato.
Dean non rispose,ma si limitò ad annuire col capo. Avrebbe voluto dirle qualcosa, avrebbe voluto urlare o semplicemente avrebbe voluto dimenticare, ma non fece nulla.
Rebecca si voltò per uscire dall'auto e istintivamente Dean allungò una mano e le prese il polso.
“Perché l'hai fatto?”
“Fatto cosa,Dean?”, Rebecca non oppose resistenza a quella presa,ma si voltò per fissare Dean.
“Quello che hai fatto poco fa...perché?”, Dean continuò a tenere il fragile e piccolo polso di lei tra le dita,mentre il suo sguardo fissava il volto di Rebecca con un'espressione triste,arrabbiata e delusa.
“Non sono affari tuoi...”, Rebecca ricambiò lo sguardo di Dean con uno carico di rabbia.
“Oh,sì che lo sono se poi devo correre a salvarti!”, Dean strinse la presa sul polso di Rebecca,accigliandosi.
“Nessuno te l'ha chiesto!”
Quelle parole riportarono alla mente di Dean la discussione del giorno precedente con Sam e un nuovo senso di colpa nei confronti del fratello giunse a bussare alla sua anima.
“Avrei dovuto lasciarti lì?”
“Sì...anche perché la mia vita ha smesso di interessarti molto tempo fa!”
Nella voce di Rebecca c'era una vena di malinconia e di rimpianto che colpirono Dean e gli fecero mollare la presa.
“Cosa c'entra ora questo?!”
“Nulla,Dean,lascia stare...”, Rebecca sospirò e scosse il capo.
“E' sempre per la solita teoria che tu hai ragione e io no?”
“No,Dean!E' per la teoria che uno non scompare nel cuore della notte dalla vita di una persona facendo una stupida telefonata!”, Rebecca aveva quasi urlato le ultime parole.
“Sei tu che non hai più risposto alle mie telefonate!”
Dean sentì la rabbia crescere dentro di sé,accompagnata da qualcosa di indefinito. Sentiva il profumo di Rebecca invadere l'abitacolo dell'Impala. Riusciva solo ora a scorgere i riflessi rossicci dei suoi capelli risplendere al chiarore della luna.
“Avrei dovuto dopo il modo in cui mi hai mollata?”
“Sì,avrei potuto spiegarti..”, Dean sapeva benissimo che non avrebbe potuto raccontare a Rebecca la verità né allora né ora,nonostante avesse sempre voluto farlo.
“No che non l'avresti fatto!Ti conosco,Dean!”
“Maledizione,Rebecca,l'avrei fatto!”, Dean colpì il volante dell'Impala e guardò Rebecca negli occhi.
Non pensò alle conseguenze che quel gesto avrebbe potuto avere. Agì semplicemente. Istintivamente le prese il viso tra le mani e la baciò. Rebecca restò inizialmente sorpresa dal gesto e si irrigidì,ma quando sentì la lingua di Dean tentare di insinuarsi tra le sue labbra,le socchiuse piano e l'accolse.
Fu come il crepitio della prima scintilla di un fuoco divampante. Come il tuono che da inizio al temporale.
Il sapore di Rebecca eccitò Dean. Le sfiorò la pelle del viso con le dita per poi scendere lungo il collo e le spalle sino a giungere ai suoi seni. Li sfiorò al di sopra della t-shirt,sentendo il corpo di Rebecca fremere. Si sentì quasi strappare la giacca di dosso dalle familiari mani di Rebecca. L'attirò a sé e sentì la pressione del corpo caldo di lei sul suo. Attento alla leva del cambio, trascinò entrambi sul sedile posteriore e riprese a baciarla. Le morse il labbro inferiore, mentre le sfilava via la t-shirt. Le baciò il collo e l'incavo della spalla sino a giungere ai seni piccoli e sodi.
Rebecca inarcò la schiena e reclinò il capo,sospirando e mordendosi il labbro inferiore. Sfilò a sua volta la maglietta a Dean e osservò il suo torace per poi morderlo e leccarlo.
Dean poteva sentire l'erezione premere sui suoi jeans e l'aria farsi satura dell'odore dei loro corpi.Rebecca gli abbassò la zip dei jeans e gli prese il pene tra le dita,modellandolo come fosse creta.
Dean gemette e,continuando a sfiorarle la schiena con una mano,con l'altra cercò l'apertura dei jeans di lei e glieli sbottonò, facendo scivolare la sua mano all'interno e insinuandosi dentro di lei. Sentì il piacere di Rebecca crescere col suo. Si guardarono a lungo negli occhi,lasciando che fossero i loro corpi a parlare; che fossero i gemiti di piacere a riempire le loro orecchie.
Dean non potette aspettare di più. Penetrò con impeto Rebecca che dovette trattenere il fiato mentre si erigeva sopra di lui. I movimenti si fecero subito coordinati e lenti. I loro corpi sembravano adattarsi perfettamente l'uno all'altro. Ogni piega del corpo di Rebecca sembrava fatta per essere colmata dal corpo di Dean. L'orgasmo li investì entrambi repentino e quasi inaspettato. Come una scarica elettrica che partendo dalla base della spina dorsale,risale lungo la schiena per esplodere nel cervello. Dean sentì farsi le membra pesanti mentre il corpo di Rebecca,imperlato di sudore,si afflosciava su di lui.
Restarono a lungo in silenzio,aspettando che il loro respiro tornasse regolare.
Dean scostò una ciocca di capelli dalla fronte di Rebecca e le sorrise,sfiorandole il viso e il contorno delle labbra con il polpastrello del pollice.
Rebecca sorrise a sua volta e stava per baciare nuovamente Dean quando una luce illuminò la strada. Era quella del portico di casa sua. Il suo sguardo si fece vitreo,impaurito e si allontanò velocemente dal corpo di Dean,rivestendosi andiosa e uscendo dall'auto.
“Cos'è successo?Dove stai andando?”, Dean prese la sua maglietta e l'indosso,seguendo Rebecca fuori dall'Impala.
Rebecca si voltò verso Dean,gli prese il viso tra le mani e lo baciò delicatamente sulle labbra.
“Addio,Dean...”, senza voltarsi indietro,corse verso il portico illuminato,aprì la porta e scomparve all'interno della casa. La notte tornò buia e fredda.
Dean restò alcuni minuti a fissare la casa,poi non gli restò altro da fare che salire in macchina e tornare al motel da Sam.