[Avatar] Free from the ashes
Title: Free from the ashes
Fandom: Avatar: the last airbender
Wordcount: 436
Warning: What-if?, conseguenza di tortura post-Azula,
Prompt: Cow-t 6: almeno 300 parole su “Cenere”.
Note: Legata a un’altra fic che avevo scritto sei anni fa, “ True Freedom”. Praticamente una what-if? Con Zuko che viene catturato da Azula quando va a salvare Iroh. Il resto potete immaginarlo. Non betata.
Raggomitolato a terra nella sua cella, il respiro di Zuko era lento e affannoso. Sospettava che Azula avesse bistrattato troppo le sue costole nella sua sessione quotidiana di “Picchiamo Zuko fino a quando non urla dal dolore”.
L’aria intorno a lui era pesante, sentiva solo l’odore del suo sangue e della cenere residua del dominio della sorella, che aveva sfogato la sua rabbia su tutto ciò che c’era nella cella -compreso lui. Infatti, sulle braccia scoperte si potevano vedere diverse ustioni in diversi stadi di guarigione. Il corpo di Zuko era debole e dolorante a causa non solo delle visite di Azula ma anche della scarsità di pasti offerti, probabilmente anche per evitare che scappasse come aveva fatto suo zio.
Il pensiero di Iroh gli fece chiudere gli occhi, pregando come al solito Agni di mantenerlo sano e salvo. Spontaneamente, incluse nella richiesta anche l’Avatar e i suoi compagni, sperando che riuscissero a sconfiggere suo padre prima del massacro programmato con la cometa. Anche se si trovava chiuso in quella prigione, avrebbe voluto avvisarli e aiutarli. Finalmente libero da suo padre, riusciva a vedere che era la cosa giusta da fare.
Un sorriso gli passò per il volto, pensando a come si era arrabbiata Azula quando glielo aveva detto. Le soddisfazioni in quel posto fatto di cenere erano poche e strane, e doveva approfittarne.
Era riuscito ad addormentarsi da poco, quando venne svegliato da un rumore assordante. Anche se era ancora debole cercò invano di alzarsi, poi optò per appoggiarsi contro il muro opposto all’entrata della cella. Da lì, vide con grande sorpresa irrompere tutto il gruppo dell’Avatar. Considerando gli occhi spalancati dallo shock, il sentimento era ricambiato.
“Ci… avevano detto… che il signor Iroh era rinchiuso qui?”
Zuko rispose piano e con voce roca.
“Non. Più. Scappato con. Il sole nero.”
Nella cella cadde il silenzio, nessuna delle due parti sapeva che dire. O almeno, Zuko sapeva cosa voleva dire, ma non era abbastanza forte per esprimersi.
Infatti, quando si rese conto all’improvviso che il ragazzo della tribù dell’acqua lo stava esaminando da vicino, capì che evidentemente il dolore gli aveva offuscato la mente, ma non riusciva a importarsene. Per la stessa ragione ignorò la rapida discussione a mezza-voce del gruppo dell’Avatar, e si rese conto che qualcosa stava accadendo quando… Sokka? gli afferrò il braccio per sostenere il suo peso.
Rapidamente uscirono dalla cella e dalla prigione per salire sul bisonte volante. Una volta lì fuori, riuscendo finalmente a vedere di nuovo le stelle e senza sentire più l’odore di cenere, incurante di chi potesse vederlo, lasciò scorrere una lacrima lungo il suo viso.
Fandom: Avatar: the last airbender
Wordcount: 436
Warning: What-if?, conseguenza di tortura post-Azula,
Prompt: Cow-t 6: almeno 300 parole su “Cenere”.
Note: Legata a un’altra fic che avevo scritto sei anni fa, “ True Freedom”. Praticamente una what-if? Con Zuko che viene catturato da Azula quando va a salvare Iroh. Il resto potete immaginarlo. Non betata.
Raggomitolato a terra nella sua cella, il respiro di Zuko era lento e affannoso. Sospettava che Azula avesse bistrattato troppo le sue costole nella sua sessione quotidiana di “Picchiamo Zuko fino a quando non urla dal dolore”.
L’aria intorno a lui era pesante, sentiva solo l’odore del suo sangue e della cenere residua del dominio della sorella, che aveva sfogato la sua rabbia su tutto ciò che c’era nella cella -compreso lui. Infatti, sulle braccia scoperte si potevano vedere diverse ustioni in diversi stadi di guarigione. Il corpo di Zuko era debole e dolorante a causa non solo delle visite di Azula ma anche della scarsità di pasti offerti, probabilmente anche per evitare che scappasse come aveva fatto suo zio.
Il pensiero di Iroh gli fece chiudere gli occhi, pregando come al solito Agni di mantenerlo sano e salvo. Spontaneamente, incluse nella richiesta anche l’Avatar e i suoi compagni, sperando che riuscissero a sconfiggere suo padre prima del massacro programmato con la cometa. Anche se si trovava chiuso in quella prigione, avrebbe voluto avvisarli e aiutarli. Finalmente libero da suo padre, riusciva a vedere che era la cosa giusta da fare.
Un sorriso gli passò per il volto, pensando a come si era arrabbiata Azula quando glielo aveva detto. Le soddisfazioni in quel posto fatto di cenere erano poche e strane, e doveva approfittarne.
Era riuscito ad addormentarsi da poco, quando venne svegliato da un rumore assordante. Anche se era ancora debole cercò invano di alzarsi, poi optò per appoggiarsi contro il muro opposto all’entrata della cella. Da lì, vide con grande sorpresa irrompere tutto il gruppo dell’Avatar. Considerando gli occhi spalancati dallo shock, il sentimento era ricambiato.
“Ci… avevano detto… che il signor Iroh era rinchiuso qui?”
Zuko rispose piano e con voce roca.
“Non. Più. Scappato con. Il sole nero.”
Nella cella cadde il silenzio, nessuna delle due parti sapeva che dire. O almeno, Zuko sapeva cosa voleva dire, ma non era abbastanza forte per esprimersi.
Infatti, quando si rese conto all’improvviso che il ragazzo della tribù dell’acqua lo stava esaminando da vicino, capì che evidentemente il dolore gli aveva offuscato la mente, ma non riusciva a importarsene. Per la stessa ragione ignorò la rapida discussione a mezza-voce del gruppo dell’Avatar, e si rese conto che qualcosa stava accadendo quando… Sokka? gli afferrò il braccio per sostenere il suo peso.
Rapidamente uscirono dalla cella e dalla prigione per salire sul bisonte volante. Una volta lì fuori, riuscendo finalmente a vedere di nuovo le stelle e senza sentire più l’odore di cenere, incurante di chi potesse vederlo, lasciò scorrere una lacrima lungo il suo viso.