Questa coppia potrebbe diventare un mio OTP. Siete avvisati.
Per stimolare la vostra fantasia vi linko due fotine belle del Roby, così vi rifate gli occhietti:
questa e
soprattutto questa. Non aprite se siete deboli di cuore o in pubblico. Non dite poi che non vi avevo avvisato...
Titolo: ÉTOILE
Rating: NC17
Fandom: RPS
Pairing: Massimiliano Neri/Roberto Bolle
Avvertimenti: Non esiste trama. Quella che sembra trama è un paravento fittizio. E' una PWP disperata. Non leggete se siete insensibili ai ballerini con quel culo e truccati da scena.
Prompt: RPF, Massimiliano Neri/Roberto Bolle, trucco
ÉTOILE
Le lampadine che contornano la specchiera illuminano a malapena il camerino, ma rimbalzano sulla superficie dello specchio riflettendosi sui loro visi in bagliori quasi accecanti. Massimiliano osserva rapito le gocce di sudore che, colando dai capelli appiccicati alla tempia, scendono lungo il viso di Roberto tracciando sentieri più chiari nel fondotinta che lo copre. Ha ancora addosso il trucco di scena e Massimiliano segretamente ama contemplare le tracce ormai sbavate della linea nera sotto gli occhi, l’ombretto marrone sulle palpebre chiuse e il fard che sottolinea gli zigomi. Roberto ha finito, per stasera, e l’esibizione è stata perfetta, come al solito, ma dal punto di vista di Massimiliano è stata soprattutto eccitante. Troppo, per non scivolare dietro le quinte con la complicità del primo ballerino e schiacciarlo contro la specchiera non appena la porta del camerino si è chiusa alle loro spalle.
La pelle di Roberto era bollente e scivolosa per il sudore sotto le sue mani mentre gli abbassava la calzamaglia e il sospensorio per avvolgere le dita attorno al suo membro e Massimiliano ha chiuso con voracità le labbra sul suo collo lucido, assaporandone il gusto salato e inspirandone l’odore intenso e incontenibilmente eccitante. È risalito con la lingua verso l’orecchio, seguendo il battito accelerato sottopelle, e il corpo di Roberto ha iniziato a cedere di fronte alle sue attenzioni: Massimiliano ha sentito il suo gemito di godimento e desiderio sgorgare dal fondo della gola e vibrare sotto le sue labbra, mentre l’erezione andava gonfiandosi nel palmo della propria mano. L’ha baciato furiosamente, allora, strappandogli il respiro rimastogli, portando le mani di Roberto sul proprio corpo, al proprio inguine, perché lo spogliasse. E lui l’ha fatto, slacciandogli i pantaloni con imbarazzante facilità nonostante l’assalto delle labbra e della lingua di Massimiliano; gliel’ha preso in mano e l’ha trovato già duro, com’è stato per tre quarti dello spettacolo. Avrebbero potuto limitarsi a questo, a carpire un orgasmo veloce per acquietare il bisogno dei sensi fino al momento in cui fossero stati finalmente soli, con un letto a disposizione e tutta la notte davanti; ma Massimiliano non sa accontentarsi, quella sera, e con una certa urgenza ben presto ha allontanato da sé la mano di Roberto e ha messo la propria sul suo fianco, incoraggiandolo a voltarsi. Roberto lo ha guardato per un attimo e Massimiliano sa a cosa ha pensato: ha preso in considerazione la possibilità di obiettare che quello non fosse il posto ideale, che qualcuno avrebbe potuto interromperli entrando all’improvviso e che farsi beccare in determinati atteggiamenti, per quanto i suoi colleghi potessero essere riservati, non fosse il modo migliore per mantenere un basso profilo; tuttavia anche lui sentiva il sangue che gli scorreva nelle vene troppo velocemente e gli ha letto in viso la necessità che si faceva di secondo in secondo più pressante. E poi lo voleva, semplicemente, innegabilmente, Roberto lo desiderava e accontentarsi non avrebbe avuto lo stesso trasgressivo sapore. Quindi si è girato e si è lasciato spingere contro il ripiano antistante la specchiera, poggiando i palmi sulla superficie per sostenersi. Massimiliano gli ha abbassato di qualche centimetro ancora gli indumenti di scena, quanto bastava a mettere a nudo i suoi glutei tondi e perfettamente definiti, e si è strofinato contro di lui fino a che Roberto non ha inarcato un altro po’ la schiena, protendendosi verso di lui e aprendo le gambe quanto le costrizioni del vestiario glielo permettevano. Massimiliano ha indugiato pochi attimi, quelli necessari a far sì che la trasgressione non avesse spiacevoli conseguenze - Roberto non si può permettere di farsi male per qualcosa di frivolo come il sesso -, poi lo ha afferrato per i fianchi e si è spinto a fondo dentro di lui, lasciandolo senza fiato.
Così ora si ritrova a muoversi velocemente, stringendo tra le mani i suoi muscoli guizzanti, mentre i loro corpi schioccano sbattendo ritmicamente tra loro, e con gli occhi indugia sul volto dell’amante riflesso nello specchio. Aumenta l’impeto delle spinte e Roberto apre gli occhi, fissandolo intensamente. Il ripiano trema leggermente sotto l’ennesimo colpo e Massimiliano coglie con la coda dell’occhio l’ondeggiare pericoloso del vaso contenente l’imponente mazzo di rose che qualche speranzosa ammiratrice - o ammiratore, perché no - gli ha fatto recapitare in camerino. Ciononostante gli riesce impossibile distogliere lo sguardo da quello del compagno, perché i suoi occhi verdi truccati brillano con più intensità e lo incitano a continuare. Solo quando Roberto riabbassa le palpebre Massimiliano riesce a concentrare la propria attenzione su qualcos’altro, e nello specchio intravede il suo petto attraverso la scollatura ampia della casacca di scena che ancora indossa. Vi insinua una mano al di sotto e risale dal basso lungo il ventre, accarezzando col palmo allargato i muscoli definiti. Roberto mugugna, inarcando il collo all’indietro, offrendo la spalla ai suoi morsi, e Massimiliano ha improvvisamente fretta, perché sa che presto verrà. Chiude una mano sull’erezione del compagno e lo masturba velocemente, accelerando quando questi dischiude le labbra e geme un po’ più forte. Muove la mano e si spinge in lui con maggior vigore, fino a che si convince che le natiche dell’altro debbano essere diventate rosse sotto i colpi incessanti del suo inguine. Ci pensa e nel momento in cui lo visualizza la sua eccitazione raggiunge il picco massimo: viene violentemente, spingendosi in lui completamente, e resta aggrappato al suo corpo anche dopo, quando la vista torna a schiarirsi e le orecchie ricominciano a registrare i suoni che lo attorniano giusto in tempo per assistere allo spettacolo di Roberto che finalmente raggiunge l’orgasmo.
È un dolore staccarsi da lui, ma d’altronde non possono certo rimanere lì per sempre. Roberto ansima ancora, ma gli sorride attraverso lo specchio e l’ammiccamento nel suo sguardo è quello di un ragazzino, alla faccia dei suoi trent’anni passati. Massimiliano sorride a sua volta, accarezzandogli un fianco con tocco indolente.
“Aspetta che mi cambi e ce ne andiamo,” sussurra Roberto, raddrizzandosi cautamente.
È un invito a scostarsi e Massimiliano fa qualche passo verso l’uscita, riallacciandosi i pantaloni.
“Devi pulire?” domanda, cercando per terra le tracce del rapporto appena consumato.
“Faccio finta di niente,” risponde Roberto. È completamente nudo e a Massimiliano piange quasi il cuore nel vederlo infilarsi un maglione dopo essersi sciacquato la faccia. “Ho una certa fretta.”
C’è un letto che li aspetta. Massimiliano sospira annusando le rose e si chiede come potrà lasciarlo dormire, se sapere che presto avrà quel corpo meraviglioso accanto, tra le lenzuola, già gli causa una nuova erezione.