[Sherlock BBC] Mi stai minacciando con un cucchiaino?

Oct 31, 2012 12:48

Prompt: Sherlock BBC, Sherlock&Watson, Terribile afa estiva e la riprovevole mancanza di omicidi a metà luglio
Titolo: Mi stai minacciando con un cucchiaino?
Autore: soflylikea36
Wordcount: 638
Rating: Verde
Avvertimenti: Comica
Note dell'autore: Primo capitolo della storia ( "Diversivi per salvare il muro" ).
Sì, non ho resistito e c'ho infilato una citazione colta presa da Merlin. A mia discolpa dico che ciò non era pianificato. <3
Scritta per la seconda sfida della Staffetta in Piscina @ piscinadiprompt, Team Calzelunghe! ♥


La calma di quel mercoledì pomeriggio che regnava indisturbata al 221 di Baker Street venne bruscamente interrotta da uno sparo. La padrona di casa si portò una mano sul cuore come per farne rallentare i battiti e alzò gli occhi fissando preoccupata il soffitto. Poi mugolando un "Oh..." rassegnato prese un penna e segnò che questo era il già il settimo sparo che colpiva il suo muro. Al piano di sopra, il coinquilino a cui apparteneva la pistola fece il suo ingresso nella sala, si piantò sulla porta e puntò uno sguardo assassino verso colui che aveva sparato allo smile giallo dipinto sulla tapezzeria. "Sherlock, cosa devo fare perché tu smetta di distruggere il muro a suon di proiettili?" chiese esasperato, raggiungendolo a grandi passi e strappandogli di mano l'arma. La scaricò platealmente davanti ai suoi occhi con un gesto deciso, e si infilò i proiettili in tasca. Gli sventolò la pistola davanti alla faccia e gliela posò in grembo. Si diresse quindi verso la cucina con aria soddisfatta e aprì il frigo per prendersi qualcosa da mangiare. Cercando di ignorare il barattolo di lingue, afferrò uno yogurt, richiuse lo sportello e recuperò un cucchiaino dal cassetto delle posate. "Sai, dovremmo proprio sbrinare il freezer, ora che fa caldo..." disse rivolto all'altro, che nel frattempo aveva ripreso tra le mani la pistola con una nuova luce che gli si era accesa negli occhi chiari. John pensò che stesse calcolando quanto potesse essere aerodinamica, e anticipando ogni sua mossa, gli disse in modo minaccioso: "Non ci pensare nemmeno, o la prossima cosa che finisce contro quel dannato muro è la tua testa." Al che Sherlock abbassò l'oggetto del suo nuovo interesse e sbuffò sonoramente. "John, tutto questo è ridicolo!" "Sono d'accordo. Sparare ad un muro invece di leggere un libro o riordinare questo macello è assolutamente ridicolo." ribattè sardonico. L'altro si girò a guardarlo con una smorfia poco divertita e specificò "Il fatto di non trovare casi, mi riferivo a questo." Roteò gli occhi posandoli su di un punto non meglio definito e rimase fermo così per un po'. Quando John stava per tirare un sospiro di sollievo per la calma che si era ristabilita, Sherlock sembrò scacciare via un pensiero fastidioso e cominciò ad agitarsi sulla poltrona. "È il solito problema che ti turba o..." "Certo che è il solito problema John! Il mio cervello sta ristagnando nel tedio esistenziale." Diniegò il capo con gli occhi vacui e sussurrò "Io non ce la faccio...", attimo di pausa in cui il dottore alzò le sopracciglia che quasi toccarono l'attaccatura dei capelli, "Ho bisogno di un caso!" gridò balzando in piedi. John si tirò indietro, con gli occhi sgranati, seguendo i movimenti frenetici dell'altro. "Possibile che nessuno compia omicidi a Luglio?" si lamentò il consulente gesticolando. "Magari anche i criminali si sono presi una vacanza!" ironizzò John, che però ottenne come unico risultato un'occhiataccia da parte di Sherlock. Camminò avanti e indietro per la sala, poi si fermò, prese il suo violino e suonò qualche nota nervosa, per poi posarlo nuovamente al suo posto e piazzarsi davanti alla finestra spalancata, aggiungendo sottovoce con aria disgustata: "Fa anche troppo caldo a mio parere..." Con la coda dell'occhio vide il computer di John, aperto sul tavolo. Fece due passi e lo prese in mano. "Ah-ah, mettilo giù!" disse John, posando lo yogurt e avvicinandosi. Sherlock non gli diede retta, sedendosi sulla sua poltrona e cominciando a smanettare sull'apparecchio. Il dottore si precipitò a chiudere lo schermo, prima ancora che si finisse di caricare la pagina delle mail. Si impadronì del computer, per poi puntargli contro il cucchiaino che ancora teneva in mano. "La devi smettere di comportarti in modo così irritante solo perché ti annoi!". Sherlock fissò la piccola posata che si trovava a un centimetro dal suo naso e chiese divertito  " Mi stai minacciando con un cucchiaino?".

fanfiction, staffetta in piscina, sherlock

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