Prompt: Glee, Blaine/Kurt, gelosia
Titolo: Mai
Autore: Soflylikea36
Wordcount: 751
Rating: Verde
Avvertimenti: Massive Spoiler! Se non avete visto tutta la quarta stagione (almeno stiamo tranquilli), che per ora conta solo quattro episodi, non leggete! Anche perchè non ci capireste niente. Credo. Fanreader avvisato, da spoiler salvato. *Rotola via* Inoltre One shot, Missing moments, Introspettivo.
Note dell'autore: Dovevo scriverla. Soprattutto per mia madre, fan accanta di Glee -mea culpa-. Insomma, quando un promt chiama, non gli si può dire di no. Mamma, stai tranquilla, ci pensa tua figlia a farti tornare in pace col fandom! *Parte
musica epica in sottofondo*. ♥
Scritta per la seconda sfida della Staffetta in Piscina @
piscinadiprompt, Team Calzelunghe! ♥
Kurt ancora non voleva crederci.
Da quando gli aveva confessato il suo tradimento, la sua testa si era riempita di immagini di Blaine che si baciava con un altro ragazzo, che teneva la mano ad un altro ragazzo, che cantava con un altro ragazzo, che ordinava il caffè ad un altro ragazzo e, dio, che tormento! Come aveva potuto fargli questo? Accampando poi come scusa il fatto che si sentiva solo! Davvero pensava che lui non soffrisse la solitudine la notte, in quell'enorme letto matrimoniale, o di giorno, quando prendeva la metropolitana per andare a lavoro, o quando, in pausa pranzo, inevitabilmente si sentiva escluso dalla maggior parte dei discorsi che facevano i suoi colleghi? Non riusciva ad immaginarsi quanto si sentisse piccolo ed insicuro in una megalopoli come New York? Eppure lui si era fatto forza in nome di quell'amore, e aveva resistito ad ogni sorriso disarmante che gli avevano rivolto altri ragazzi mentre si prolungavano a fargli i complimeni per i suoi vestiti, alla risata contagiosa del cameriere che aveva imparato il suo ordine dopo solo tre giorni e agli occhi bellissimi di quel suo collega che aveva timidamente tastato il terreno già alla seconda settimana dal suo arrivo a Vogue.com. E Kurt, nonostante ne fosse più che lusingato, aveva subito messo le cose in chiaro: lui era totalmente off limits. Mai, mai, mai avrebbe potuto uscire con loro, dargli una possibilità, anche perchè sapeva che mai avrebbe potuto innamorarsi di nessun altro. E quel mai ora era diventato simile ad un macigno, che schiacciava il suo cuore, lo lasciava senza fiato, gli rimaneva incastrato in gola, pesava sullo stomaco e lo aveva fatto piangere per notti intere, lasciandolo spossato e in compagnia di due cerchi neri sempre più evidenti sotto gli occhi lucidi, tanto che una mattina aveva dovuto usare il correttore di Rachel per attenuarne l'evidenza. Come l'aveva ridotto. E lui non era neanche lì a vedere cosa gli aveva fatto. Lui era in Ohio, con il Glee club, in compagnia di questo qualcuno a cui non sapeva dare un volto o un nome, qualcuno per cui provava una forte gelosia. Cosa aveva più di lui? Era più bello, più simpatico, più intrigante? E come erano i suoi occhi? Era più alto? Più muscoloso? Si vestiva in modo meno appariscente? Lo soddisfaceva meglio di quanto non facesse lui? Con la faccia seminascosta tra le braccia, appoggiato al tavolo della cucina, coi capelli spettinati, e con indosso il primo maglione che aveva trovato (che stava comunque bene con i pantaloni che portava), pensava a tutte queste cose, e si chiese per l'ennesima volta se fosse il caso di uscire con qualcuno anche lui, ma si diede dell'idiota e accantonò definitivamente l'idea della vendetta. No, mai. Il telefono squillò, ma lui lo ignorò, come faceva da quando Blaine era ripartito. Sapeva che era lui, e non aveva voglia di rispondergli. Anzi no, più che altro non sapeva cosa dirgli. Quello che gli aveva fatto aveva creato un vuoto tra di loro che lui non sapeva come colmare, nè con i gesti nè tanto meno con le parole. Si asciugò il naso col fazzoletto che aveva tormentato mentre beveva un milkshake e si alzò a depositare il bicchiere nel lavandino. Sospirò, girandosi a guardare il grande stanzone vuoto. Era davvero solo un teenage dream quello che aveva vissuto? Di quelli che finiscono, che perdono consistenza e sbiadiscono con l'età? Di quelli che ti portano su, in un limbo in cui ti senti invincibile, e poi ti lasciano nudo, e ti fanno sentire stupido perchè ci avevi creduto, ti eri convinto che non fosse solo un sogno, ti eri davvero illuso che sarebbe durato per sempre? Altre lacrime cominciarono a correre lungo le sue guance. Si coprì il viso con le mani, e fu di nuovo scosso dai singhiozzi, che lo avrebbero lasciato dolorante e col fiatone. Nulla però poteva eguagliare il male che sentiva dentro, che lo riempiva di angoscia e al tempo stesso lo svuotava di ogni altro pensiero che non fosse quello di Blaine che lo aveva tradito. Tirò su col naso e scosse inconsciamente il capo. No, no, non poteva averlo davvero fatto. Non riusciva davvero ad arrendersi all'idea che quel rapporto che lo aveva reso così felice, che lo aveva salvato in un momento in cui non aveva più certezze, che lo aveva fatto sentire completo, fosse stato solo un sogno che era scoppiato all'improvviso come una bolla di sapone, tra lacrime, delusione e gelosia.