Titolo: Can I get you guys anything? Some snacks? A condom? Let me know! Oh, God love ya ~ Dacryphilia
Fandom: Thor
Capitolo: 1/19
Personaggi/Pairing: Thorki
Rating: Pg15
Avvertimenti: AU, incest, pre-slash, linguaggio violento
Conteggio parole: tripla drabble (372)
Prompt: 001. Dacryphilia; You need only some PWP (
slugable)
#1 Dacryphilia [Provare piacere sessuale dal pianto, dalle lacrime o da forti espressioni emotive di qualsiasi genere]. ModernAU!Thorki
Non fece neanche in tempo a rendersi conto di cosa stava accadendo che Thor entrò sbattendo la porta e imprecando, come molte altre volte lo aveva sentito fare.
Ogni volta un nuovo problema e ogni volta una nuova sfuriata, altre grida, altri bicchieri sbattuti per terra e simili.
Loki si sedette tranquillamente sul divano appoggiando il libro al suo fianco, seguendo il biondo con lo sguardo. Sussurrò un “Ben tornato a casa” che l’altro non riuscì a sentire mentre riempiva il monolocale con un serie di urla.
“Quel testa di cazzo questa volta me la paga! Cosa vuole ancora? Me ne sono andato di casa come voleva lui, no? BENE CHE VADA A FARSI FOTTERE!”
Afferrò con rabbia lo sportello del frigo, le bottiglie tintinnarono tra loro, tirandone fuori una birra ghiacciata. Giusto il tempo di un altro sorso e riprese a urlare, questa volta ancora più forte.
“NON ME NE FREGA UN CAZZO! IO ORA DA LUI NON CI RITORNO, CHE VENGA PURE A PREGARMI IN GINOCCHIO, QUEL VECCHIO BASTARDO!”
Loki lo guardò un altro po’ aspettando che si scolasse mezza bottiglia prima di avvicinarsi.
Anche se poteva sembrare singolare, quel lato di Thor lo eccitava: i denti digrignati, gli occhi furiosi, le mani che nervosamente afferravano la bottiglia di birra. Anche il mondo in cui serrava la mascella e il collo teso. Tutta quell’impetuosità e quella rabbia, riuscivano a farlo svegliare dall’intorpidimento della sua vita così fottutamente monotona.
Gli sfiorò piano la mano giusto il minimo per prendere la bottiglia di birra e portarsela alla bocca, non spezzando mai il contatto visivo.
Thor lo guardò, ancora carico di rabbia e astio. Certe volte sembrava non vederlo, perso nel suo mondo.
Lasciò la bottiglia sul tavolo, sorridendogli -quasi ghignando-
“Va tutto bene, ci sono qui ora io” gli afferrò una mano trascinandolo verso la camera da letto “Ci sono qui io” gli sussurrò -dolcemente venefico- alle labbra.
Era difficile, certe volte, far distogliere Thor dai suoi pensieri e Loki sapeva perfettamente che tutta quella rabbia non poteva essere sprecata in imprecazioni al padre.
Quindi, quella sera, mentre il biondo lo scopava violentemente sul letto, non poté far altro che ringraziare mentalmente il padre di Thor per la sua lamentosa chiamata settimanale.
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