Titolo: Non vorrei perderti mai
Fandom: Supernatural
Pairing: Dean Winchester x Castiel
Rating: PG
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Sentiva gli occhi pesanti, nonostante tutto il casino che stava facendo Dean e tutto il nervosismo e il fastidio che continuava a provare.
Note: Scritta per la
think_angst con il prompt “Non ti perderò se t’incontrerò in un’altra vita” e per la il Pasticcino!Fest di
maridichallenge con il prompt “Fastidio”
WordCount: 273
fiumidiparole **
Provava una vaga sensazione di fastidio di fronte tutta quella sensazione. Ciò che gli sembrava di sentire comunque, forse, non era nemmeno così vago.
E la situazione intorno a lui non sembrava migliorare con il passare del tempo.
Aveva provato a far finta di nulla, a dirsi che erano solo parti furiosi della sua mente, ma non c’era riuscito.
Era… ingombrante, tutta quella faccenda dell’anima, con tutte le sue controindicazioni.
E quella nuova situazione, non gli piaceva. Non molto. Anzi. Per niente.
Gettò un altro sguardo a Dean, che guidava la macchina e lui osservò solo la sua schiena e i suoi capelli, mentre cantava a tutta voce qualche sua canzone preferita.
Sam rideva, accanto a lui e odiava vedere tutta quella familiarità fra di loro, odiava vedere come si capiva, come si comprendevano.
Odiava tutto quello, odiava anche sé stesso, perché aveva quasi esaurito del tutto i suoi poteri da angelo e adesso era solo un comune essere umano e lui aveva paura di quella cosa.
Sentiva gli occhi pesanti, nonostante tutto il casino che stava facendo Dean e tutto il nervosismo e il fastidio che continuava a provare.
Appoggiò la testa al finestrino, chiudendo gli occhi. Si morse un labbro.
Era geloso. Ecco che cosa era quel dolore pungente che gli stava trafiggendo il petto da giorni.
Era geloso delle costanti attenzioni di Dean per Sam, era geloso del loro legame, era geloso di tutto perché voleva che tutta la sua attenzione fosse invece focalizzata su di lui e si sentiva male, perché sapeva di essere egoista e sapeva di non poterlo pretendere.
Si lasciò andare contro la portiera, cedendo finalmente al sonno.
Per la prima volta, l’angelo Castiel pianse.
Fine.