[Supernatural] It's not my fault
Titolo: It’s not my fault
Fandom: Supernatural
Pairing: Dean Winchester x Castiel
Rating: PG
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Perché aveva amato Dean, ma non il Dean che aveva adesso davanti a sé ed era stanco di sentirsi dire che era solo colpa sua.
Note: Scritta per la think_angst con il prompt “My shadow’s the only one walk beside me” e per la V Notte Bianca di maridichallenge con il prompt “Non sei più quello che eri un anno fa" - "Nemmeno tu lo sei”
WordCount: 331 fiumidiparole
**
Castiel avrebbe voluto capire che cosa era successo, perché, davvero, non lo capiva e questo non aiutava nemmeno a migliorare l’umore di Dean, che da quasi due ore camminava istericamente per la stanza, urlandogli e vomitandogli addosso tutta la sua rabbia, il suo, le sue paure e chissà che altro.
E Castiel non lo comprendeva, non comprendeva perché se la stesse prendendo tanto, perché era vero, lui si era chiuso e isolato in Paradiso, ma anche Dean ci aveva messo meno di un respiro per dimenticarlo e per chiudersi sotto le stesse lenzuola con quell’umana.
Non aveva alcun diritto di lamentarsi di chissà che cosa, perché il compagno per primo aveva peccato, aveva sbagliato. E ora aveva davanti a sé solo un uomo che era solo l’ombra di sé stesso.
Perché aveva amato Dean, ma non il Dean che aveva adesso davanti a sé ed era stanco di sentirsi dire che era solo colpa sua.
« Non sei più quello che eri un anno fa! » urlò Dean « Quando io e te combattevamo per la stessa causa, quando eravamo sempre insieme, forti del nostro legame e adesso che cosa siamo diventati? Due estranei! » esclamò, gli occhi troppo lucidi per essere il Dean che conosceva.
Castiel si limitò a guardarlo, il volto impassibile, perché era vero, in quell’anno era cambiato e non riusciva più a provare le emozioni umane con il quale era entrato così tanto in confidenza solo poco tempo prima.
« Nemmeno tu lo sei, Dean. Sei cambiato anche te. » sospirò, non sapendo che cosa dire.
Era stanco e basta.
Stanco di comprendere quella mentalità contorta, così lontana dalla sua, stanco di trovarsi di fronte a dei tradimenti, alle loro incompatibilità.
Forse aveva solo sbagliato a dare a sé stesso e all’umano quella possibilità.
Ormai, l’unica cosa che poteva fare era troncare quel legame.
Scomparve. Da quel momento, rimase muto ad ogni singola chiamata di Dean.
E si chiese che cosa era quel dolore che sentiva in mezzo al petto ogni volta che udiva la sua voce.
Fine.
Fandom: Supernatural
Pairing: Dean Winchester x Castiel
Rating: PG
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Perché aveva amato Dean, ma non il Dean che aveva adesso davanti a sé ed era stanco di sentirsi dire che era solo colpa sua.
Note: Scritta per la think_angst con il prompt “My shadow’s the only one walk beside me” e per la V Notte Bianca di maridichallenge con il prompt “Non sei più quello che eri un anno fa" - "Nemmeno tu lo sei”
WordCount: 331 fiumidiparole
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Castiel avrebbe voluto capire che cosa era successo, perché, davvero, non lo capiva e questo non aiutava nemmeno a migliorare l’umore di Dean, che da quasi due ore camminava istericamente per la stanza, urlandogli e vomitandogli addosso tutta la sua rabbia, il suo, le sue paure e chissà che altro.
E Castiel non lo comprendeva, non comprendeva perché se la stesse prendendo tanto, perché era vero, lui si era chiuso e isolato in Paradiso, ma anche Dean ci aveva messo meno di un respiro per dimenticarlo e per chiudersi sotto le stesse lenzuola con quell’umana.
Non aveva alcun diritto di lamentarsi di chissà che cosa, perché il compagno per primo aveva peccato, aveva sbagliato. E ora aveva davanti a sé solo un uomo che era solo l’ombra di sé stesso.
Perché aveva amato Dean, ma non il Dean che aveva adesso davanti a sé ed era stanco di sentirsi dire che era solo colpa sua.
« Non sei più quello che eri un anno fa! » urlò Dean « Quando io e te combattevamo per la stessa causa, quando eravamo sempre insieme, forti del nostro legame e adesso che cosa siamo diventati? Due estranei! » esclamò, gli occhi troppo lucidi per essere il Dean che conosceva.
Castiel si limitò a guardarlo, il volto impassibile, perché era vero, in quell’anno era cambiato e non riusciva più a provare le emozioni umane con il quale era entrato così tanto in confidenza solo poco tempo prima.
« Nemmeno tu lo sei, Dean. Sei cambiato anche te. » sospirò, non sapendo che cosa dire.
Era stanco e basta.
Stanco di comprendere quella mentalità contorta, così lontana dalla sua, stanco di trovarsi di fronte a dei tradimenti, alle loro incompatibilità.
Forse aveva solo sbagliato a dare a sé stesso e all’umano quella possibilità.
Ormai, l’unica cosa che poteva fare era troncare quel legame.
Scomparve. Da quel momento, rimase muto ad ogni singola chiamata di Dean.
E si chiese che cosa era quel dolore che sentiva in mezzo al petto ogni volta che udiva la sua voce.
Fine.