Titolo: Existance that doesn't exist
Fandom: Kamen Rider Den-O
Pairing: Sakurai Yuuto x Nogami Ryotaro
Rating: R
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Yuuto si sentiva vuoto. Incredibilmente vuoto. Quello era l’unico modo che aveva ormai per cercare di rimanere aggrappato a quella vita che stava cancellando con le sue stesse mani.
Note: Scritta per la
500themes-ita con il prompt “132. Effetto increspato”, per la tabella Hurt/Com di
contestmania con il prompt “Violenza e coccole” e per l’X-Fandom di
maridichallengeWordCount: 420
fiumidiparole **
So I can continue to verify an existance that doesn't exist
Yuuto si sentiva vuoto. Incredibilmente vuoto. Quello era l’unico modo che aveva ormai per cercare di rimanere aggrappato a quella vita che stava cancellando con le sue stesse mani. Spingeva con forza dentro il corpo di Ryotaro, sentendo i suoi gemiti di dolore, sentendo i suoi gemiti di piacere, sentendo le sue unghie penetrargli nelle spalle, mentre si aggrappava a lui con tutte le sue forze.
Ogni volta che faceva sesso con Ryotaro, Yuuto si sentiva meglio, come se in realtà i piccoli ricordi che Altair aveva cancellato potessero ritornare al proprietario, come se in realtà lui avesse ancora un posto in quel mondo che ormai non sapeva più chi era.
Osservò il volto del più piccolo, una maschera di puro godimento, si muoveva contro di lui e poi si allontanava, come l’effetto increspato delle onde del mare sulla spiaggia. Era sexy Ryotaro, era il suo inferno in terra, era il suo modo per tentare di espiare le sue colpe.
Quello era l’unico modo per continuare a verificare un’esistenza che ormai non esisteva più.
Ryotaro era l’unico modo che aveva per rimanere aggrappato alla vita. Lui non si sarebbe mai dimenticato di lui, mai. Nemmeno se avesse continuato a trasformarsi in Altair, nemmeno se avesse continuato a vivere su quella terra lui lo avrebbe dimenticato.
Era un singolur point. Era speciale. Era tutto per lui, non solo la certezza che se lui avesse vissuto per sempre, lui non sarebbe scomparso da quella terra.
Venne dentro di lui, gemendo il suo nome a voce alta. Cadde al suo fianco, ansimando e passandosi una mano sulle spalle, asciugando il sangue dei graffi di Ryotaro e poi si voltò verso di lui, accennando un sorriso, ricambiato dal più piccolo.
« Sei un animale. » borbottò Ryotaro accovacciando e dandogli le spalle.
« Mi dispiace. »
Yuuto distolse lo sguardo. Non voleva parlare all’altro dei suoi pensieri, di come si sentiva e di quello che aveva provato negli ultimi anni di solitudine. Socchiuse gli occhi, respirando profondamente, mentre il più piccolo si avvicinò a lui, appoggiano l’orecchio all’altezza del cuore.
« Finché ti batterà il cuore così forte, puoi essere certo che non ti dimenticherò mai. Ti amo Yuuto. » mormorò ancora, piano.
Sì. Il suo cuore batteva forte. Così forte che sentiva il rumore rimbombargli nelle orecchie, senza lasciargli via di scampo. Ryotaro era così. Ingenuo e perspicace allo stesso tempo, bello e dannato allo stesso tempo.
Yuuto riaprì improvvisamente gli occhi, osservandolo, sentendosi improvvisamente nudo di fronte a lui, come se gli avesse letto i pensieri.
Sorrise ancora, stringendolo a sé.
Ryotaro era la sua ancora di salvezza, l’unico su cui poteva fare affidamento.
« Ti amo anche io. » rispose piano Yuuto.
Lo sentì ridacchiare prima di allontanarsi leggermente e dargli le spalle, addormentandosi quasi subito. Yuuto si strinse a sé, tirandolo verso di sé.
Almeno quella notte, ne era sicuro, sarebbe riuscito a dormire tranquillamente, avendo la certezza che almeno una persona, una fra tutti, si sarebbe per sempre ricordato di lui.