Titolo: Desire
Fandom: Sexy Zone
Pairing: Kikuchi Fuma
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: L’America era un posto ancora più bello di quello che Kento si era immaginato.
Note: Scritta per il
mmom-italia.
WordCount: 389
fiumidiparole **
L’America era un posto ancora più bello di quello che Kento si era immaginato. Si guardava intorno, non riuscendo a decidersi dove doveva muovere gli occhi. Era emozionato come un bambino e Fuma, poco distante da lui, non faceva altro che guardarlo.
Teneva lo sguardo incollato sulla sua schiena quando camminava davanti a lui, osservando ogni curva del suo corpo, scoprendo volta dopo volta che lo conosceva troppo bene per non averlo mai ammirato completamente nudo.
Quando invece si voltava verso di lui, indicando una volta un grattacielo, un’altra una bancarella di hot dog, un’altra volta ancora qualche altro cibo che piaceva solo a lui, Fuma si fissava sulle sue labbra.
Era belle, larghe, carnose e chissà quante volte il più piccolo si era ritrovato a fantasticare sul compagno di gruppo e quella sera, lo sapeva già, non sarebbe stato da meno.
Chiuso nel bagno, sotto il getto caldo della doccia, riusciva comunque a sentire Kento che parlava emozionato ai suoi amici dell’America e Kikuchi chiuse gli occhi, afferrandosi quasi con rabbia l’erezione dura, perché ogni volta che pensava a Kento non riusciva a trattenersi.
Gli piaceva così tanto, lo eccitava così tanto che a volte aveva paura di perdere il controllo. Pensò di nuovo alla sua bocca e alla sua schiena.
Pensò a come doveva essere calda e bollente la sua pelle, mentre la baciava e la mordeva e immaginò di trovarsi fra le sue gambe, iniziando a spingersi dentro di lui senza riuscire a pensare ad altro che a muoversi dentro quel corpo che lo eccitava fino alla paranoia.
Mosse la morde, mordendosi un labbro a sangue perché non voleva farsi scoprire e la sua mente continuò a fantasticare sul più grande che glielo succhiava, fino in fondo, senza fermarsi e quando venne immaginò di venirgli in faccia, sporcandogli il volto.
Impiegò qualche secondo per riprendersi, le gambe che tremavano per lo sforzo, il volto arrossato dall’atto e dal caldo della doccia, ormai quasi insopportabile.
Si sciacquò velocemente, non riuscendo più a stare là dentro. Indossò l’accappatoio, fuggendo nella stanza, trovandosi Kento sdraiato sul letto, già con il pigiama e dovette di nuovo fare appello a tutte le sue forze perché non avrebbe sopportato un rifiuto, né avrebbe sopportato l’idea di non poterlo più vedere.
Doveva solo sopportare un altro po’. Un giorno gli avrebbe parlato e finalmente, tutto ciò che si immaginava, sarebbe finalmente diventato realtà.