[Ninkyo Helper] I love you, but…
Titolo: I love you, but…
Fandom: Ninkyo Helper
Pairing: Izumi Reiji x Takayama Mikiya
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Izumi si agitò nel letto, continuando però a dormire. Strinse gli occhi, in preda a chissà quale sogno o incubo che lo stava disturbando.
Note: Scritta per la think_angst con il prompt “I can love but I need his heart” e per la 500themes_ita con il prompt “94. Vieni fra le mie braccia”
WordCount: 559 fiumidiparole
**
Izumi si agitò nel letto, continuando però a dormire. Strinse gli occhi, in preda a chissà quale sogno o incubo che lo stava disturbando.
Ad un certo puntò allungò una mano, afferrando il polso di qualcuno che lo stava toccando e poi spalancò gli occhi, con il respiro pesante e il sudore che colava lungo le tempie. Strinse la mano, senza riuscire a mettere a fuoco la vista e la lasciò andare di scatto quando udì un lamento flebile.
Accanto a lui, preoccupato e che si massaggiava il polso, c’era Mikiya che lo guardava perplesso.
« Scusa se ti ho svegliato. » gli disse piano « Ma eri molto agitato. »
Reiji scosse la testa e si asciugò il sudore con il dorso della mano.
« Tranquillo hai fatto bene. » si lasciò ricadere sul materasso, sospirando e passandosi le mani sul volto.
« Va tutto bene Reiji? » domandò ancora Mikiya, rimanendo seduto.
« Sì, certo. » abbozzò un sorriso, poi fece un cenno « Vieni fra le mie braccia. Ho un po’ di freddo. » mormorò al più piccolo e quest’ultimo sorrise, stendendosi accanto a lui, lasciandosi abbracciare.
Stare con Mikiya lo faceva stare bene, tanto che ogni volta che lo guardava si chiedeva come avesse fatto a vivere senza averlo al proprio fianco. Ma ogni volta che lo pensava, una vocina nel suo cervello gli ricordava che un giorno, probabilmente molto presto, tutto quello sarebbe finito, che la loro non era una storia che poteva durare in eterno, perché non c’era nessuna storia fra di loro.
Cioè, Mikiya non lo amava. I presupposti con i quali erano partiti erano sempre stati molto chiari. Niente implicazioni, niente sentimentalismi privi di senso, solo sesso e basta.
Erano fisicamente attratti l’uno dall’altro, anche troppo, secondo il metro di Izumi, perché mai gli era successo di vedere un ragazzo e sentirsene così attratto. All’inizio si era sentito a disagio di fronte a quello che provava, poi era stato Mikiya a fare la prima mossa e, aiutati da una buona dose di alcol, Izumi aveva visto realizzati i suoi desideri più torbidi e più nascosti.
Solo che con i passare del tempo Mikiya era stato bravo a lasciare ben distinte l’amore dal sesso, mentre Izumi, praticamente inesperto di fronte a delle relazioni sentimentali, si era velocemente fatto prendere la mano e si era affezionato troppo a quel ragazzo che gli ricordava più un adolescente rompiscatole che ad un uomo adulto.
Poi si era innamorato, oppure era sempre stato innamorato e non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo.
Rimaneva il fatto che più stringeva Mikiya fra le braccia, più sentiva il suo respiro leggero, più sentiva che non poteva fare a meno di lui. Lo strinse, cullandolo quasi dolcemente perché ormai il più piccolo dormiva profondamente e lo osservò dormire, come se solo quella visione potesse renderlo più sereno.
E così infatti era. Era più felice.
Un giorno avrebbe avuto il coraggio di dire tutto a Mikiya. Quando quella stupida missione sarebbe terminata, quando tutto sarebbe finalmente tornato alla vera normalità, non avrebbe perso tempo e avrebbe fatto di tutto pur di ottenere la sua occasione di passare la sua vita con Mikiya.
Doveva solo avere un altro po’ di tempo. Dopotutto, aveva aspettato così tanti anni prima di conoscerlo, che qualche settimana in più non poteva fare nulla.
Si addormentò di nuovo, cullato dal respiro di Mikiya e finalmente sereno, senza più incubi che potessero disturbarlo.
Fandom: Ninkyo Helper
Pairing: Izumi Reiji x Takayama Mikiya
Rating: G
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Izumi si agitò nel letto, continuando però a dormire. Strinse gli occhi, in preda a chissà quale sogno o incubo che lo stava disturbando.
Note: Scritta per la think_angst con il prompt “I can love but I need his heart” e per la 500themes_ita con il prompt “94. Vieni fra le mie braccia”
WordCount: 559 fiumidiparole
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Izumi si agitò nel letto, continuando però a dormire. Strinse gli occhi, in preda a chissà quale sogno o incubo che lo stava disturbando.
Ad un certo puntò allungò una mano, afferrando il polso di qualcuno che lo stava toccando e poi spalancò gli occhi, con il respiro pesante e il sudore che colava lungo le tempie. Strinse la mano, senza riuscire a mettere a fuoco la vista e la lasciò andare di scatto quando udì un lamento flebile.
Accanto a lui, preoccupato e che si massaggiava il polso, c’era Mikiya che lo guardava perplesso.
« Scusa se ti ho svegliato. » gli disse piano « Ma eri molto agitato. »
Reiji scosse la testa e si asciugò il sudore con il dorso della mano.
« Tranquillo hai fatto bene. » si lasciò ricadere sul materasso, sospirando e passandosi le mani sul volto.
« Va tutto bene Reiji? » domandò ancora Mikiya, rimanendo seduto.
« Sì, certo. » abbozzò un sorriso, poi fece un cenno « Vieni fra le mie braccia. Ho un po’ di freddo. » mormorò al più piccolo e quest’ultimo sorrise, stendendosi accanto a lui, lasciandosi abbracciare.
Stare con Mikiya lo faceva stare bene, tanto che ogni volta che lo guardava si chiedeva come avesse fatto a vivere senza averlo al proprio fianco. Ma ogni volta che lo pensava, una vocina nel suo cervello gli ricordava che un giorno, probabilmente molto presto, tutto quello sarebbe finito, che la loro non era una storia che poteva durare in eterno, perché non c’era nessuna storia fra di loro.
Cioè, Mikiya non lo amava. I presupposti con i quali erano partiti erano sempre stati molto chiari. Niente implicazioni, niente sentimentalismi privi di senso, solo sesso e basta.
Erano fisicamente attratti l’uno dall’altro, anche troppo, secondo il metro di Izumi, perché mai gli era successo di vedere un ragazzo e sentirsene così attratto. All’inizio si era sentito a disagio di fronte a quello che provava, poi era stato Mikiya a fare la prima mossa e, aiutati da una buona dose di alcol, Izumi aveva visto realizzati i suoi desideri più torbidi e più nascosti.
Solo che con i passare del tempo Mikiya era stato bravo a lasciare ben distinte l’amore dal sesso, mentre Izumi, praticamente inesperto di fronte a delle relazioni sentimentali, si era velocemente fatto prendere la mano e si era affezionato troppo a quel ragazzo che gli ricordava più un adolescente rompiscatole che ad un uomo adulto.
Poi si era innamorato, oppure era sempre stato innamorato e non aveva mai avuto il coraggio di ammetterlo.
Rimaneva il fatto che più stringeva Mikiya fra le braccia, più sentiva il suo respiro leggero, più sentiva che non poteva fare a meno di lui. Lo strinse, cullandolo quasi dolcemente perché ormai il più piccolo dormiva profondamente e lo osservò dormire, come se solo quella visione potesse renderlo più sereno.
E così infatti era. Era più felice.
Un giorno avrebbe avuto il coraggio di dire tutto a Mikiya. Quando quella stupida missione sarebbe terminata, quando tutto sarebbe finalmente tornato alla vera normalità, non avrebbe perso tempo e avrebbe fatto di tutto pur di ottenere la sua occasione di passare la sua vita con Mikiya.
Doveva solo avere un altro po’ di tempo. Dopotutto, aveva aspettato così tanti anni prima di conoscerlo, che qualche settimana in più non poteva fare nulla.
Si addormentò di nuovo, cullato dal respiro di Mikiya e finalmente sereno, senza più incubi che potessero disturbarlo.