Titolo: I wanna be with you now
Fandom: Hey!Say!Jump
Pairing: Yabu Kota x Nakajima Yuto x Chinen Yuri
Rating: NC17
Avvertenze: Slash
Disclaimer: I personaggi non sono miei, tutti i diritti riservati e i fatti narrati sono frutto della mia fantasia. La storia non è scritta con scopo di lucro.
Riassunto: Il primo a rimanere più spesso a casa sua, era stato Yuri, nonché il primo con cui aveva iniziato a fare sesso.
Note: Scritta per la
corte_miracoli con il prompt “Morire dalla voglia di vivere”, per la
khorakhane_ita con il prompt “Vieni adesso finché è primavera” e per la
500themes_ita con il prompt “223. Toccami”
WordCount: 3201
fiumidiparole **
Quando la sua storia con Yuto e Yuri era iniziata, Kota non ne aveva capito fin da subito l’intensità. L’aveva presa per una banale relazione a tre. Si incontravano per fare sesso, si divertivano e sfogavano le reciproche frustrazioni o passioni.
Stavano bene insieme.
Il primo a rimanere più spesso a casa sua, era stato Yuri, nonché il primo con cui aveva iniziato a fare sesso. Il ragazzino gli era stato particolarmente vicino, anche prima dell’inizio di quella storia.
Quando avevano iniziato ad andare a letto insieme, Kota era appena uscito da una fine disastrosa e destabilizzante con Kei e si era appoggiato in tutto e per tutto a Yuri. Il più piccolo si muoveva bene in casa sua, gli piaceva osservarlo, farsi viziare.
Il sesso poi, era appagante. Erano mesi che non si sentiva così bene quando lo faceva, e con il passare delle settimane era riuscito a non sentirsi più male ogni volta che vedeva l’ex fidanzato a lavoro.
I primi tempi trovava conforto nella presenza di Chinen che lo aspettava a casa. Sia lui che Yuto avevano il doppione delle chiavi, anche se Yuto non aveva ancora iniziato ad usarle con la stessa frequenza di Yuri.
Yuri stava praticamente sempre a casa sua. Quando si ritrovava a girare per casa da solo notava come anche i più piccoli particolari parlavano di una storia, di un qualcosa di ben più complesso che legavano due amici di sesso.
Yuri aveva approfittato fin da subito di quell’opportunità. Non aveva di certo intenzione di banchettare con la tristezza e la depressione di Kota, ma si sarebbe lasciato sfuggire quell’occasione.
Amava Kota. Da anni forse. E in quel momento lo desiderava intensamente, come mai gli era capitato di desiderare qualcosa.
Era arrivata finalmente la sua primavera ed era la sua relazione con Kota. Voleva renderlo felice, perché sapeva che fra di loro c’era qualcosa che non si poteva spiegare a parole.
E lui aveva fatto di tutto per far capire al più grande quanto tenesse a lui, per fargli comprendere che non era solo una storia momentanea la loro.
Aveva portato da Kota un secondo spazzolino, il suo shampoo e il suo bagnoschiuma. Le sue scarpe erano fisse all’ingresso, così come i suoi cappotti e i suoi vestiti, stipati in una piccola parte dell’armadio a muro di Kota.
Ma al più grande tutto quello non dispiaceva. Ogni giorno era una nuova scoperta. In salotto trovava sempre qualche segno della presenza sempre più fissa di Yuto e Yuri a casa sua. Un libro che al ragazzino era particolarmente piaciuto, ogni tanto trovava foto nuove di loro tre insieme fatte dal batterista e Kota si sentiva bene quando le vedeva e dentro di lui qualcosa si muoveva, facendogli battere il cuore sempre più velocemente.
Quello che non aveva compreso fin da subito, era che si stava innamorando. Di entrambi.
Quando aveva avuto il sentore che stesse per accadergli una cosa del genere, Kota aveva detto a sé stesso che era semplicemente pazzo.
Stava troppo tempo con loro due, quindi era normale che gli fosse più affezionato e che cercasse la loro presenza e il loro contatto in ogni momento della giornata.
Aveva provato ad allontanarsi leggermente, cercarsi di farsi coinvolgere meno del necessario, eppure non gli era riuscito. La loro lontananza lo irritava, lo faceva stare male e quando li ritrovava a ridere, a litigare o a scherzare per casa era come se le cose tornasse all’ordine naturale delle cose, come se tutti i pezzi di un puzzle si fossero finalmente incastrati al posto giusto.
Tutte le mattine, quando si svegliava, trovava i ragazzi sempre nella stessa posizione: Yuri era sdraiato a pancia in sotto fra lui e Yuto, mentre quest’ultimo era steso di schiena, con un braccio che veniva usato da Yuri come cuscino.
Kota era sempre il primo a svegliarsi. Li osservava per un po’ se, come quella mattina, non aveva impegni lavorativi.
Vedergli nel suo stesso letto lo faceva sentire completo e li trovava belli e affascinanti, a tutti e due.
Allungò una mano, per sfiorargli le guance con i polpastrelli ma i ragazzini non si mossero di un millimetro, i loro respiri ancora lenti, profondi e regolari. Kota sorrise e poi si alzò in piedi.
Nonostante tutto erano abituati a dormire sola una certa quantità di ore, quindi aveva tutto il tempo per prepararsi il caffè e preparargli la colazione, uno dei pochi pasti che riusciva a cucinare senza rischiare di avvelenare qualcuno o di far esplodere quando elettrodomestico.
Messo il riso nel bollitore e le uova con la zuppa di mise nel microonde per non farle raffreddare, Kota versò in una tazza del caffè bollente.
Non riuscì nemmeno a raggiungere il computer per controllare le notizie, che sentì qualcuno strascicare le ciabatte lungo il corridoio.
Davanti a lui apparve Yuto, con la tuta e la maglietta, le ciabatte gialle e l’aria di chi si è appena svegliato ma che ne avrebbe volentieri fatto a meno. Lo raggiunse, mugolando un saluto prima di baciarlo distrattamente e di avventarsi sulla colazione.
Kota ricambiò, osservandolo, mentre si sedeva sul divano con il pc sulle gambe. Yuto si era mosso fin dal primo momento con estrema disinvoltura in casa sua e quello aveva tolto ogni disagio iniziale fra di loro.
Lo osservò prendersi una ciotola, infilarsi il riso e una quantità industriale di salsa di soia e uova, prendendo anche un po’ di miso. Poi si sistemò sul tavolo del salotto, afferrò il telecomando e iniziò a vedere la televisione.
« Yuto, abbassa il volume, lo stai che Yuri sta dormendo. » lo riprese Kota, distrattamente, troppo preso dalle sue notizie e dalle mail per rendersi effettivamente conto del volume « Poi lo sai che si sveglia di malumore. »
L’altro si limitò a mugolare qualcosa, obbedendogli. Continuò a ridere guardando gli anime, continuando a fare colazione fino a che davanti a loro non apparve anche Yuri, uno sguardo truce che stonava con la canottiera blu pallido e il pantaloncino bianco che era solito indossare per dormire.
« Yuu, ti odio. » esordì con tono lamentoso, buttandosi sul divano accanto a Kota, che, con una routine collaudata, fu abbastanza lesto a spostare il pc per permettere al più piccolo di gettarsi sulle sue gambe.
« E perché? » domandò l’altro, a bocca piena, senza staccare gli occhi dalla televisione.
« Stavo dormendo talmente bene! Per colpa tua mi sono svegliato. » borbottò ancora con gli occhi chiusi.
Kota appoggiò il computer a terra, accarezzando dolcemente la testa di Yuri, che sorrise.
« Mi dispiace. » ridacchiò Yuto.
Yuri scosse le spalle, come a dire che non era realmente arrabbiato. Yuto fissò i due ragazzi per qualche secondo.
« Perché non facciamo qualcosa tutti insieme? » propose « E’ raro avere qualche giorno libero, no? »
Kota annuì.
« Va bene, perché no? » poi spostò lo sguardo su Yuri, seguito a ruota da Yuto.
Entrambi sapevano quanto poco il ragazzino fosse propenso a passare la giornata fuori casa.
« Dove vorresti andare? » domandò sulla difensiva, aprendo gli occhi e guardando Yuto.
« Boh. Ad un parco divertimenti. E’ tanto che non ci vado. »
Yuri ponderò la proposta per un paio di minuti, prima di alzarsi di scatto a sedere a gambe incrociate verso Kota.
« Me lo compri qualcosa di dolce? » poi, senza aspettare la risposta del più grande si voltò verso Yuto « Mi compri qualcosa anche tu, Yuu? » domandò ancora.
Kota scoppiò a ridere, prima di far passare le braccia sotto quelle di Yuri e di stringerlo a sé.
« Ti compro tutto quello che vuoi, Yuri. » sussurrò al suo orecchio.
Yuri si abbandonò contro quelle braccia e quel petto, sorridendo.
« Allora va bene. Andiamo a prepararci! » esclamò divincolandosi e fuggendo verso il bagno.
**
Per Yuto quella giornata era stata veramente divertente. Erano mesi che non stava così bene con sé stesso e con qualcun altro, specialmente da quando dentro di sé erano iniziati a crescere sentimenti contrastanti nei confronti dei due amici che non sapeva esattamente come definire.
Yuto, seduto nella parte del passeggero, osservava divertito le fotografie che aveva scattato per tutto il giorno. Alcune poi le avrebbe stampate e incorniciare. Era raro vedere dei sorrisi e delle risate sincere sui volti di Kota e di Yuri, il primo perché a volte era scosso dai ricordi della sua relazione con Kei e il secondo perché era troppo timido e riservato per lasciarsi andare.
Le osservò una per una, il sorriso che non riusciva ad abbandonare le sue labbra. Kota guidava, muovendo la testa al ritmo della musica della radio, mentre Yuri dormiva sdraiato in maniera scomposta nei sedili posteriori. Yuto si voltò verso il più piccolo, scattandogli di nascosto un paio di fotografie in sequenza.
« Sei felice? » chiese Kota quando si fu risistemato al suo posto.
Yuto annuì.
« Molto. Mi sono divertito oggi. E sono stato bene, con tutti e due. » ammise.
L’altro alzò un sopracciglio. Era risaputo che fosse Yuri quello riservato, ma frequentando Yuto sotto una luce diversa, il più grande si era accorto di quanto fosse altrettanto introverso. Solo un paio di volto lo aveva sentito dire cose del genere, ammettere a volte alta quanto gli volesse bene, senza mai sbilanciarsi più di tanto.
« Mi rende felice saperti felice. » si limitò a dire Kota, ridacchiando.
Yuto annuì, arrossendo e tornando a guardare le foto.
Amava Yabu da molto tempo ormai. Aveva iniziato a sospettare che nella morbosa ricerca delle sue attenzioni ci potesse essere dell’altro ormai parecchi mesi prima. Gli piaceva il più grande, gli piaceva tutto di lui, ogni pregio e ogni difetto.
Gli piaceva la sua presenza, la sua compagnia, i discorsi che facevano, le coccole e le carezze e gli piaceva averlo sopra di sé a letto, sentirlo così vicino al proprio corpo che poteva quasi iniziare a considerarlo una droga.
Aveva iniziato a sognare notte dopo notte come potesse essere avere una relazione con Kota, sperimentare quella quotidianità che stava provando in quegli ultimi mesi. Aveva sognato così disperatamente ognuno di quei secondi che stava vivendo che in quel momento gli sembrava di essere in Paradiso.
Era felice. La prima volta che si era svegliato in casa di Kota, dopo aver fatto sesso, la sua voglia di vivere quella storia con tutte le sue energie si era fatta sempre più acuta e non capiva come una sola persona potesse renderlo così felice.
Sorrise ancora nel vedere una foto di Kota e Yuri abbracciati. Moriva dalla voglia di continuare a vivere tutto quello, anche insieme a Yuri.
Yuri era sempre stato parte della sua vita, fin da quando erano solo dei Junior. Stavano sempre insieme e i loro pensieri e le loro azioni viaggiavano sempre sulla stessa linea d’onda. Stava bene con lui, lo aveva sempre considerato un buon amico, ma da quando aveva iniziato a frequentarlo con Kota le cose erano cambiate.
Si era reso conto che le cose si stavano evolvendo e che dentro di lui il sentimento di amicizia che aveva sempre nutrito nei confronti di Yuri erano cambiati. Lentamente, così come era successo con Kota, la presenza del ragazzino si era fatta sempre più indispensabile.
Li amava. Li amava così tanto che desiderava solo vederli felici e vivere con loro, così come avevano iniziato a fare negli ultimi mesi. Non gli interessava essere ricambiato, sapeva che la sua idea di relazione non sarebbe mai stato accettato da Kota e da Yuri, ma era ugualmente felice.
Sentiva che di quella felicità avrebbe anche potuto morire.
**
Yuri era steso sul letto a leggere. Erano rientrati da poco dalla gita al parco divertimenti e dopo una veloce doccia si era messo in camera, al fresco. Kota era a sua volta in bagno, mentre Yuto stava prendendo dei vestiti puliti da infilare per stare in casa.
« Cosa leggi? » domandò poi il più grande stendendosi al suo fianco.
« L’ultima intervista di Ohno-kun. » rispose Yuri senza guardarlo, concentrato sulla lettura, ignorando gli sbuffi di Yuto.
« Potrei quasi essere geloso. » rise poi facendosi più vicino, circondandogli la vita con un
braccio e iniziando ad accarezzargli la pelle nuda delle spalle.
Yuri accennò un sorriso, chiudendo la rivista e appoggiandola sul comodino prima di voltarsi su un fianco, verso Yuto.
« Saresti geloso? » domandò poi facendo aderire i loro corpi, mischiando il proprio respiro con quello del batterista, che ebbe un fremito di piacere.
« Molto. » ansimò ancora mentre Yuri muoveva i fianchi contro i suoi.
La mano di Yuri gli sfiorò la pelle del collo, baciandoglielo dolcemente, prima di allontanarsi bruscamente.
« Dobbiamo aspettare Kota. » lo riprese poi sorridendo « E’ l’unica regola, lo sai. »
Yuto si morse un labbro e tese l’orecchio per percepire segni di una imminente uscita dal bagno del più grande, ma l’acqua della doccia continuava a scorrere.
Poi guardò di nuovo il piccolo, con un sorriso malizioso sulle labbra.
« Allora potremo preparare una bella sorpresa per Kota, che ne dici? » mormorò languido al suo orecchio, stringendolo di nuovo a sé.
Yuri si leccò le labbra.
« Potrebbe essere interessante. » ammise stendendosi sul letto.
Dal comodino Yuto prese della manette, immobilizzando velocemente i polsi di Yuri alla testiera del letto, prima di aggredirgli le labbra e di stringere le mani sui fianchi.
Yuri gemette, inarcando la schiena verso di lui.
« Cosa vuoi fare Yuu? » domandò con il fiato spezzato, mentre l’altro gli mordeva e gli succhiava la pelle del collo, sfiorandogli al tempo stesso l’erezione ancora nascosta dentro i pantaloni.
« Prepararti per Kota. Sarà felice, no? »
« Credo di sì. » ansimò Yuri mentre rimaneva velocemente nudo e fu a quel punto che Yuto tirò fuori un anello di pelle, che gli applicò alla base dell’erezione e lo guardò, stranito.
« E’ per impedirti di venire. » spiegò Yuto baciandolo ancora « Altrimenti se vieni prima di Kota dov’è il divertimento? »
« Sei veramente un pervertito. » lo riprese l’altro spingendo i fianchi contro il corpo bollente del collega, che non se lo fece ripetere due volte.
La bocca di Yuto scivolò lungo il petto e i capezzoli di Yuri, attardandosi poi nell’inguine, leccandogli e baciandogli l’interno coscia, stando ben attento a non sfiorare mai la sua erezione.
« Yuto. » gemette frustrato Yuri « Muoviti. »
« Hai tutta questa fretta? » mormorò l’altro, sdraiato fra le sue gambe sfiorandogli con un dito la pelle dell’erezione, seguendo il percorso delle vene, fino a toccargli la punta, già tesa e umida.
Yuri lasciò ricadere la testa contro il cuscino, spingendo i fianchi contro la sua faccia e l’altro si limitò a ridacchiare, passandoci sopra le guance e toccandogli solo di tanto in tanto la punta con le labbra.
Poi Yuto gli afferrò le gambe, spingendole contro il petto di Yuri e iniziando a baciare e a leccare la sua apertura, penetrandolo con la lingua e con le dita, beandosi dei gemiti di piacere del più piccolo.
« Yuto… » ansimò di nuovo l’altro, aprendo leggermente gli occhi e mordendosi le labbra con fare invitante « Yuto, toccami ancora ti prego. » sussurrò.
L’altro allora non ci vide più e, sempre tenendo le gambe di Yuri piegate contro il suo petto, si adagiò contro di lui, iniziando a penetrarlo lentamente. Il più piccolo gemette, serrando gli occhi, prima di ansimare quando sentì l’erezione di Yuto entrare completamente dentro il suo corpo.
Gli piaceva quel dolore e non desiderava altro che sentire il più grande muoversi verso di lui, cosa che Yuto fece quasi senza dargli tempo di riprendersi. Si mosse velocemente dentro di lui, incrementando spinta dopo spinta il ritmo con il quale entrava e usciva dal corpo caldo e stretto del più piccolo, fino a che non raggiunse l’orgasmo, venendogli dentro.
Passarono solo pochi secondo prima che un piccolo applauso li distolse dai loro respiri affannati. Appoggiato allo stipite della porta c’era Yabu, con un sorriso malizioso sulle labbra.
« Ko! » esclamò il più piccolo ansimando ancora sia per l’amplesso che per la propria erezione, ancora dolorosamente costretta dall’anello di pelle « E’ colpa di Yuto. Io gli avevo detto di aspettarti! »
Yuto ridacchiò, cercando di stabilizzare il proprio respiro.
« Volevo prepararti una sorpresa, ma… » si voltò verso Yuri, sfiorandogli le labbra, senza terminare la frase.
Allora Kota si avvicinò, salendo sul letto accanto a loro, accarezzando a sua volta il corpo caldo ed eccitato di Yuri.
« Yuri è irresistibile, vero? » completò la frase per il batterista.
Yuto annuì, prima di sentire la mano di Kota sfiorargli il collo e tirandolo verso di sé, baciandolo. Yuto si lasciò ancora contro il corpo del più grande, lasciandosi toccare e baciare, senza chiedergli altro.
Kota lanciò un’occhiata al più piccolo, che li fissava rapito, mordendosi un labbro per la frustrazione, tanto era eccitato dalle attenzioni di Yuto prima e dallo spettacolo erotico di Kota e il più piccolo. Il più grande ridacchiò, sistemandosi dietro Yuto, sempre fermo in mezzo alle gambe di Yuri, così dove era rimasto dopo aver raggiunto l’orgasmo.
Yabu lo fece piegare sulle ginocchia, facendogli inarcare la schiena e spingendolo con il volto verso l’erezione di Yuri, mentre lui iniziava a prepararlo.
Yuto gemette sentendo le lunghe dita di Kota spingersi dentro di lui e resistette poco prima di iniziare a chiedere di più, a muoversi più convulsamente, senza riuscire a controllare la propria voce o il proprio corpo.
Yuri ansimava sempre di più, gemeva di frustrazione, senza riuscire a trovare nessun modo per liberarsi dalle manette. Poi osservò Yabu sistemarsi dietro Yuto e iniziare a penetrarlo. Osservò il volto del più grande e lo trovò bellissimo. Gli piaceva la faccia di Yabu quando godeva. Si mordeva il labbro, socchiudeva gli occhi e il suo corpo si tendeva completamente verso quello del più piccolo.
Poi, quasi all’improvviso, dopo essere del tutto entrato dentro Yuto, Kota lo prese per i capelli e accostò la propria bocca all’orecchio del più piccolo.
« Era caldo Yuri? » sussurrò spingendo debolmente dentro di lui.
« S-Sì. » ansimò Yuto muovendosi contro l’erezione di Yabu.
Quest’ultimo sorrise, allungando una mano per liberare il più piccolo dall’anello di pelle che lo costringeva in un perenne stato di insoddisfazione.
« Allora direi che è il caso di farlo venire, no? Yuri è tanto bello quando viene, no Yuto? » sussurrò prima di spingere la testa del batterista contro l’erezione di Yuri.
Il ragazzino ansimò pesantemente, senza più riuscire a connettere decentemente il cervello con il resto del suo corpo. Yabu spingeva dentro Yuto e muoveva la testa del ragazzo allo stesso ritmo delle sue spinte, portandolo rapidamente vicino all’orgasmo.
Yuri venne nella bocca di Yuto dopo pochi minuti e si abbandonò contro il materasso, stremato da quelle ore incredibilmente lunghe. Riaprì gli occhi solo per vedere Kota che veniva a sua volta dentro Yuto e sorrise.
I due ragazzi si fecero ricadere ai suoi lati e Yuri fece notare che era ancora ammanettato muovendo rumorosamente i polsi. Yuto ridacchiò, afferrando la chiave rimasta abbandonata sul comodino e lo liberò.
Il ragazzino si fece cadere nuovamente sul materasso, a pancia sotto, sospirando di piacere.
« Vi amo. A tutti e due. » disse ad occhi socchiusi.
Yuto si morse un labbro e poi sorrise.
« Anche io. Voglio stare con voi, sempre. »
« E chi ce lo vieta? » chiese Yabu, baciandoli entrambi « Vi amo. » sussurrò poi ad entrambi, come se fosse la cosa più normale del mondo.
Yuto sorrise stringendosi a Yuri, cosa che fece anche Kota.
« Se ci rende felici, dobbiamo farlo, no? » domandò piano il più piccolo stringendo a sé i due ragazzi.
Gli altri annuirono e poi Kota coprì tutti e tre con le coperte e pochi minuti dopo si addormentarono.
Kota era soddisfatto. Aveva finalmente trovato la sua vera felicità.