Titolo: Every now and then I fall apart
Fandom: Glee RPS
Pairing/Personaggi: Darren Criss/Chris Colfer
Rating: PG13
Genere: Angst, introspettivo
Warning: Slash
Disclaimer: No, non sono miei ed è tutto così falso che boh, c’è anche da chiederselo?
Riassunto: Ad occhi chiusi, potrebbe essere chiunque. Potrebbe non essere Darren, ad esempio. Potrebbe essere giusto.
Ad occhi aperti, però, è tutto diverso. È tutto reale. E no, non c’è niente di giusto.
Note: Scritta per la
Nottebianca su prompt Darren Criss/Chris Colfer, “Pensavo avessi una ragazza”. Sarò dannata per l’eternità per questa cosa. Sarò dannata ancora di più perché ho adorato scriverla e mi piace.
EVERY NOW AND THEN I FALL APART
Potrebbe essere chiunque.
Se chiude gli occhi, la sua mente ha abbastanza fantasia per costruirsi ragazzi immaginari, o per plasmarli su qualche attore (per quanto possa essere cliché - e lo è. Chris lo sa perfettamente - Jake Gyllenhaal è sempre stato utile in quel senso). Se chiude gli occhi non è lui e quindi va tutto bene.
Se li riapre, però, rimane fregato. E prima o poi deve riaprirli. Che sia in quel momento o dopo un minuto o dopo un’ora, dovrà aprire gli occhi.
E la realtà non è mai come uno se l’aspetta.
*
La realtà a volte è una gran stronza. Ma così grande che ti fa venire voglia di prenderla a pugni. Solo che Chris al massimo può far roteare uno dei suoi Sai, non ha mai preteso di essere una sorta di nipote alla lontana di Rocky. Chi vuole prendere in giro?
Quindi la realtà continua a essere una gran stronza. E lui continua a non sapere che fare.
*
Il punto non è aprire gli occhi e trovarsi davanti Darren. Il punto è che Darren ha ancora la bocca attaccata alla sua e la mano tra i suoi capelli e Chris riesce a sentire lo sguardo di Lea addosso e vorrebbe correre via da lì, fuggire da qualche parte e nascondersi.
È così stupido - così stupidostupidostupido, Dio - che richiude gli occhi e fa finta di nulla. Fa finta che sia l’alcool - che non dovrebbe bere, ma chi è che lo controlla, lì? E poi, perché dovrebbero controllarlo?
Fa finta che sia l’alcool che ha in corpo Darren - e quella è una buona scusa. È la scusa per tutto.
Solo che se pensa che quello sia solo dovuto al bicchiere di vodka che si è bevuto prima, la sua voglia di riaprire gli occhi e fuggire aumenta. Gli viene voglia di spingerlo via, di uscire dalla sua roulotte e di infilarsi in macchina e di tornare a casa e di rannicchiarsi nel suo letto. E magari non uscire mai più.
Invece si aggrappa a lui con più forza e quel gemito che Darren emette contro le sue labbra gli spezza qualcosa dentro.
*
Probabilmente è all’altezza dello stomaco, ma Chris non sa cosa sia di preciso.
*
Potrebbe essere chiunque, ma Chris non riesce ad immaginarsi qualcun altro. E comunque Jake Gyllenhaal è troppo vecchio per lui.
Vorrebbe pensare a qualcuno che non conosce, qualcuno che c’ha provato con lui in quel party della Fox e per cui tutte le ragazze non hanno fatto altro che lanciargli occhiatine maliziose - qualcuno che, comunque, lui ha rifiutato con un sorriso perché… no, ecco. No -.
La fregatura è che Chris conosce già quella bocca e quelle labbra e quel sapore. E Darren non è Blaine e lui non è Kurt e i loro baci sono così diversi che potrebbero essere di due persone differenti, ma il sapore, quello che sente sotto l’odore dell’alcool, quello è inconfondibile.
Potrebbe essere chiunque, ma non è chiunque. E la vita è una gran stronza proprio per quello.
*
Quando riesce a respirare, e quel qualcosa nel suo stomaco cerca di rimarginarsi, Chris lo spinge via senza guardarlo, indugiando forse solo per un secondo di troppo. Le sue dita districano la presa sui capelli di Darren e Chris lascia scivolare la mano fino a quando non ha abbastanza forza da allontanarla del tutto.
Nel buio intravede le sagome dei suoi amici, intravede Lea con un bicchiere in mano che lo guarda con uno sguardo che non sa decifrare, intravede la porta della sua roulotte.
L’attimo dopo è già fuori.
*
Non dovrebbe vagare senza meta tra le roulotte, ma non può tornare là dentro. Nonostante sia la sua e ne ha tutto il diritto e al massimo potrebbe cacciare via Darren, ma…
Chris continua a camminare, senza pensare a niente.
Il cervello, è evidente, l’ha lasciato su quel divanetto. O forse l’ha proprio dimenticato a casa perché non si è mai sentito così stupido. Così tanto stupido da vergognarsi di se stesso.
Ed è una sensazione orribile.
*
È sugli scalini della roulotte di Amber che Darren lo trova.
Non che Chris voglia essere trovato, ma almeno lì non c’è nessuno, quindi l’umiliazione non sarà pubblica e Lea eviterà di guardarlo in quel modo - quel modo che non sa decifrare e che spera non sia delusione perché non potrebbe sopportarlo - ed eviterà di rendersi ridicolo di fronte a tutti i suoi amici, nonostante si senta già così stupido che potrebbe scavarsi una fossa con le mani. E ogni tanto si ripete che ha solo vent’anni e che dovrebbe avere la possibilità di fare cose molto stupide, ma non è una buona scusa, non la è mai.
Così come l’alcool e l’essere colleghi e gli inevitabili casini (l’esperienza tra Naya e Mark, dopotutto, è un monito per tutti e Chris non è stupido, ok?).
*
Quando Darren si siede accanto a lui senza dire una parola e Chris si rifiuta di guardarlo ma avverte quella morsa alla gola che gli impedisce di deglutire, pensa che forse un po’ stupido lo è, invece.
*
Dovrebbe parlare. O forse dovrebbe farlo Darren. Dovrebbero aprire quelle loro bocche e fare qualcosa di intelligente e occuparle in modi non inappropriati, ma Chris non sa che dire.
O forse lo sa. Lo sa troppo bene ed è quello il punto. Ma è più facile pensare a qualche frase detta per scherzo. Magari un “Pensavo avessi una ragazza…”
E Dio, gli viene in mente Mia. Pensa a Mia e sta ancora più male e cazzo, lui l’ha conosciuta e perché, perché deve essere così e Darren sta zitto e non parla e lui sta zitto e non parla?
“Chris…”
Chris non vuole ascoltarlo. Si rifiuta di guardarlo e la tentazione di andarsene anche da lì è così forte che sta quasi per saltare giù da quegli scalini per mettersi a correre.
Ma per quanto tempo può sfuggirgli? Un paio d’ore? Un giorno?
Apre la bocca per dirgli di tacere, ma non esce nulla, solo un verso strozzato, quasi come un rantolo. Quasi come un singhiozzo.
Ed è la cosa più stupida e imbarazzante che abbia mai fatto. Proprio la più stupida e la più imbarazzante.
*
Se fosse onesto con se stesso ammetterebbe che sì, ci sono state un paio di lacrime. Senza motivo, perché un motivo proprio non riesce a trovarlo e si sente troppo stupido e stanco per provarci.
Se fosse onesto con se stesso, sì, lo ammetterebbe. Ma non lo è, non totalmente. Non in quel caso.
Quindi no, non ha pianto. Non ce n’è proprio motivo, d’altra parte.
*
Darren ha provato a parlargli - dopo quel paio di lacrime che in realtà non ci sono state. Dopo che quel groppo in gola ha deciso di andarsene, o di alleviarsi -, ma Chris l’ha bloccato e alla fine non è cambiato niente.
Darren, però, è rimasto seduto accanto a lui e Chris non gli ha detto di andarsene. Non sa perché.
*
Probabilmente lo sa troppo bene.
*
Forse la domanda che dovrebbe farsi è perché Darren l’abbia seguito. O perché non se ne sia andato da solo.
Ma Chris è stanco, quindi decide di non chiedersi più niente.
*
Non sa quanto tempo sia passato. Troppo, probabilmente, perché la musica proveniente dalla sua roulotte è diminuita e alcuni se ne sono andati, ma lui è rimasto lì fuori e ormai è mezzo congelato, ma non ha voglia di tornare dentro. O di muoversi.
Darren è rimasto seduto accanto a lui in silenzio per tutto il tempo.
Chris si volta a guardarlo per la prima volta da quando è lì e lo trova assorto, con lo sguardo fisso davanti a lui.
Qualcosa, quel qualcosa nello stomaco, si fa nuovamente sentire.
Ma Chris lo ignora, e torna a guardare davanti a sé.
*
Si alza da quegli scalini solo quando sente Darren muoversi accanto a lui. E lo vede davanti a sé, con una mano infilata nella tasca dei jeans e l’altra allungata verso di lui. Ha l’aria infreddolita.
“Se ne sono andati tutti”
Chris si alza, ma non afferra la sua mano. E senza dire niente, si dirigono verso la sua roulotte.
*
Si sente ancora stupido. Stupido e illuso e sostanzialmente un idiota.
Quando si siede sul divano nella sua roulotte - su quello stesso divano che qualche ora prima è stato testimone e causa di tutto - Chris osserva Darren girovagare senza meta prima di decidersi a sedersi accanto a lui.
E Chris ha le parole pronte, questa volta. “Darren, dobbiamo parlare”. Le ha sulla lingua e le sta per dire, ma Darren lo anticipa e Chris lo lascia fare.
*
Chiude gli occhi e lo ascolta. E ha di nuovo quel qualcosa nello stomaco e quel nodo in gola che non riesce a mandare giù, ma capisce di non essere l’unico a sentirsi così stupido.
E il solo fatto di non sentirsi da solo è abbastanza per fargli riaprire gli occhi e guardare Darren, questa volta.
Che potrebbe essere chiunque, ma in realtà non lo è. È Darren, ed è quello il problema.
Ma Chris la sta guardando, quella realtà stronza che si diverte a prenderlo in giro, la sta guardando negli occhi. E s sente un po’ più coraggioso e un po’ meno bambino. E non è una brutta sensazione. Non la è per niente.
NOTE: mi rifiuto di commentare veramente questa cosa. Mi ero ripromessa che MAI avrei scritto una CrissColfer. Seh. Come no. Mi è rimasto l’appiglio del fatto che non li shippo, ma proprio per niente, del tipo che questa cosa è così falsa che fa il giro quaranta volte e rimane comunque falsa falsissima. Eh. Comunque l’ho scritta. E la gente l’ha anche apprezzata.
Il mondo sta per finire, è chiaro. /o\
Disonore su di me e sulla mia mucca /o\
PS: titolo preso da “Total Eclipse Of The Heart” di Bonnie Tyler <3